Abruzzo: differenze tra le versioni

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=== Allevamento e transumanza ===
=== Allevamento e transumanza ===

[[File:La transumanza- storia.jpg|miniatura|la transumanza abruzzese]]
L'[[allevamento]] come l'agricoltura è stata nei decenni addietro una delle risorse primarie della regione; era molto praticata la [[transumanza]] soprattutto verso l'[[Agro Romano]] e il [[Tavoliere delle Puglie]]; oggi non quasi più così in quanto si preferisce praticare l'allevamento stanziale negli [[ovile|ovili]], ma è ancora praticata anche se limitatamente in Abruzzo; questo trasferimento avveniva e avviene in misura minore ancora oggi, alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone fresche ma adatte a passare l'inverno con il gregge e dove poter trovare dei pascoli verdi per il bestiame ovino. All'inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del [[Molise]];
L'[[allevamento]] come l'agricoltura è stata nei decenni addietro una delle risorse primarie della regione; era molto praticata la [[transumanza]] soprattutto verso l'[[Agro Romano]] e il [[Tavoliere delle Puglie]]; oggi non quasi più così in quanto si preferisce praticare l'allevamento stanziale negli [[ovile|ovili]], ma è ancora praticata anche se limitatamente in Abruzzo; questo trasferimento avveniva e avviene in misura minore ancora oggi, alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone fresche ma adatte a passare l'inverno con il gregge e dove poter trovare dei pascoli verdi per il bestiame ovino. All'inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del [[Molise]];
tuttora comunque la regione conserva un buon patrimonio di [[ovini]]; per quanto riguarda l'allevamento bovino sta diffondendosi sempre più la varietà dei [[bovini]] da carne.<ref>[http://www.viaggialitalia.it/it/articoli/Abruzzo,-le-vie-della-transumanza_701.html Viaggia l'Italia - Abruzzo, le vie della transumanza - Articoli - Articoli e recensioni sul mondo del trekking<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
tuttora comunque la regione conserva un buon patrimonio di [[ovini]]; per quanto riguarda l'allevamento bovino sta diffondendosi sempre più la varietà dei [[bovini]] da carne.<ref>[http://www.viaggialitalia.it/it/articoli/Abruzzo,-le-vie-della-transumanza_701.html Viaggia l'Italia - Abruzzo, le vie della transumanza - Articoli - Articoli e recensioni sul mondo del trekking<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>

Versione delle 17:45, 18 feb 2017

Abruzzo
regione
(IT) Regione Abruzzo
Abruzzo – Veduta
Abruzzo – Veduta
Campo Imperatore, anche detto il piccolo Tibet
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Amministrazione
CapoluogoL'Aquila
PresidenteLuciano D'Alfonso (PD) dal 26-5-2014
Data di istituzione1963
Territorio
Coordinate
del capoluogo
42°21′58″N 13°23′40″E / 42.366111°N 13.394444°E42.366111; 13.394444 (Abruzzo)
Altitudine563[1] m s.l.m.
Superficie10 831,84 km²
Abitanti1 323 077[2] (30-6-2016)
Densità122,15 ab./km²
ProvinceL'Aquila, Chieti, Pescara, Teramo
Comuni305
Regioni confinantiMarche, Lazio, Molise
Altre informazioni
Lingueitaliano
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-65
Codice ISTAT13
Nome abitantiabruzzesi
PatronoSan Gabriele dell'Addolorata
PIL(PPA) 27.703,41 mln €[3]
PIL procapite(PPA) 22.927 euro € (2015)[4]
Cartografia
Abruzzo – Localizzazione
Abruzzo – Localizzazione
Abruzzo – Mappa
Abruzzo – Mappa
Mappa dell'Abruzzo con le province
Sito istituzionale

«...Quella catena di promontori e di golfi lunati dava l'immagine d'un proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro cereale. Le ginestre spandevano per tutta la costa un manto aureo. Da ogni cespo saliva una nube densa di effluvio, come da un turibolo. L'aria respirata deliziava come un sorso d'elisir.»

L'Abruzzo o (gli) Abruzzi[5][6] (IPA: /aˈbruttso/; Abbrùzze, Abbrìzze o Abbrèzze in abruzzese, Abbrùzzu in aquilano) è una regione a statuto ordinario dell'Italia peninsulare, compresa tra l'Adriatico e l'Appennino centrale,[7] con capoluogo L'Aquila. La regione è geograficamente parte dell'Italia centrale, mentre dal punto di vista storico e linguistico è inserita all'interno dell'Italia meridionale.[8]

Dal 1948 al 1963, formava insieme al Molise la regione Abruzzi e Molise; ma già nel 1233, con la costituzione del Giustizierato d'Abruzzo ad opera di Federico II di Svevia, per la prima volta nella storia, veniva identificato formalmente quel territorio che da quel momento in avanti verrà conosciuto come Abruzzo.

Occupa una superficie di 10 862 km² e ha una popolazione di 1 323 077 abitanti. È diviso in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, e in 305 comuni. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise. Si divide principalmente in una parte costiera nel versante orientale con le spiagge dell'Adriatico, e in una parte montuosa dal lato occidentale con il Gran Sasso d'Italia (2 914 m s.l.m.), la Majella (2 793 m s.l.m.) e il Sirente-Velino (2 487 m s.l.m.) che costituiscono i tre massicci montuosi più alti dell'intera catena appenninica.[9]

L'Abruzzo vanta il titolo di "Regione verde d'Europa",[10] grazie alla presenza dei suoi tre parchi nazionali (il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Majella e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), al Parco regionale naturale del Sirente - Velino, all'Area marina protetta Torre del Cerrano e alle trentotto aree protette che rappresentano il 36,3% della sua superficie totale, la più alta in Europa.[11] All'interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle dolci e fertili colline dell'entroterra e lungo i 130 km di costa, è custodito oltre il 75% delle specie animali e vegetali del continente europeo;[12] sul versante settentrionale del Gran Sasso si trova il ghiacciaio Calderone.

Economicamente, l'Abruzzo è la regione più ricca dell'Italia meridionale, in quanto il suo PIL pro capite è il più elevato di tutte le regioni dell'Italia meridionale e insulare; inoltre, dopo il Trentino-Alto Adige, è la regione in Italia con la più alta percentuale di investimenti fissi lordi sul PIL.[13]

Secondo l'ISTAT l'Abruzzo è una delle regioni italiane con più basso tasso di mortalità per tumori, con minori emissioni di gas serra per abitante, con maggiori consumi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e con minore diseguaglianza nella distribuzione dei redditi.[14] Inoltre, è tra le regioni italiane con il più alto numero di località, ben 21, presenti nel prestigioso club "I borghi più belli d'Italia".[15]

Quando il giornalista e diplomatico Primo Levi (da non confondere con l'omonimo Primo Levi, scrittore sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz), visitò la regione, colpito dalla sua bellezza e dall'animo dei suoi abitanti definì l'Abruzzo "forte e gentile". Quella citazione è da quel momento il motto della regione e dei suoi cittadini.[16]

Etimologia e stemma

La parola Abruzzo secondo l'ipotesi più accreditata proposta per la prima volta dallo storico umanista Flavio Biondo nella sua pubblicazione L'Italia Illustrata deriverebbe da Aprutium come evoluzione popolare di (ad) Praetutium, ovvero la terra dei Praetutii, un'antica popolazione italica che viveva nella zona dell'attuale Teramo.

Stemma della regione Abruzzo
File:Palazzo Silone.JPG
Palazzo Silone, sede della regione a L'Aquila.

Lo stemma della Regione Abruzzo è stato adottato nel 1976; la forma è quella di uno scudo italico ed il disegno è costituito da tre sbarre oblique, ognuna delle quali raffigura una caratteristica della regione: quella superiore, bianca, simboleggia le montagne innevate, quella mediana, le colline, mentre l'ultima richiama il colore del mare.[17]

Geografia fisica

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Abruzzo.

Regione prevalentemente montuosa (65%) e collinare (34%), la pianura (1%) è costituita soltanto da una stretta fascia costiera lungo il litorale.

Monti

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Montagne dell'Abruzzo.
Corno Grande da Campo Imperatore, nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

La regione presenta le vette più alte dell'Appennino peninsulare, con il Gran Sasso (Corno Grande) ed il massiccio della Maiella (Monte Amaro), cui si aggiungono i rilievi dei monti della Laga al confine con Lazio e Marche, del gruppo Sirente-Velino, delle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo al confine con Lazio e Molise e dei monti Simbruini in comune con il Lazio.

Dal punto di vista geologico sono costituiti da rocce per la gran parte calcaree, di origine marina, appartenenti al Mesozoico (Triassico, Giurassico e Cretaceo). Contengono i fossili caratteristici di quel lontano periodo, Ammoniti Brachiopodi Bivalvi ecc. Di particolare interesse la stratigrafia del vallone di Vradda (M. Camicia), dove le rocce giurassiche contengono piccoli esemplari di ammoniti silicizzati del piano Hettangiano. Un affioramento fossilifero abbastanza esteso unico nel suo genere.

Colline

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Valli dell'Abruzzo.
Colli della Val di Sangro visti da Altino

La parte orientale della regione è caratterizzata dalla presenza di un'ininterrotta e lunga fascia collinare, di notevole interesse paesaggistico. Le grandi bastionate montuose ad ovest ed il mare ad est, delimitano l'area collinare, così che questa sembra quasi sospesa tra il mare e le incombenti montagne. Le colline abruzzesi sono poco conosciute, eppure racchiudono un insieme di interessi assai variegati. Il paesaggio è stato interamente modellato dal lavoro dell'uomo per lo sfruttamento agricolo di terre molto vocate alla produzione di olio di oliva e vino. Il paesaggio è infatti caratterizzato dalla presenza di estesi oliveti e vigneti che conferiscono una nota di colore e di fascino. I colli, talvolta sono alti ed arcigni, talvolta sono caratterizzati da dolci e verdi declivi, oppure hanno pendii adagiati, quasi allungati. Non mancano formazioni calanchifere dovute a fenomeni di erosione. In ogni caso non mancano aree dove si sono conservati piccoli boschi di querce, pioppi, salici e aceri. Di sovente si trovano alberi quasi dimenticati, come il sorbo domestico, il giuggiolo, il moro, il gelso e molte varietà di antichi fruttiferi.

Pianure

La pianura in Abruzzo prende solo l'1% del territorio che in questo caso si estende nella parte costiera della regione e nell'altopiano del Fucino, dove vengono piantati tuberi, cereali.

Coste

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Coste dell'Abruzzo.
Tratto di costa presso Pineto, vista da Silvi paese

I circa 131 km di costa mostrano lungo il loro percorso un carattere estremamente vario. Il litorale nella zona di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, di Pescara e del nord della zona di Chieti corrispondente alla città di Francavilla al Mare, possiede larghe spiagge sabbiose o con ciottoli, che attirano numerosi turisti che possono contare su una struttura alberghiera di alta qualità. A sud il paesaggio cambia del tutto: da Ortona a Casalbordino, Vasto e San Salvo la costa è piuttosto selvaggia, connotata dalla presenza del trabocchi, singolari macchine da pesca su palafitta, qui le cale e le spiagge sono circondate da una fitta macchia mediterranea.

Geologia

Ecco la lista delle grotte situate nel territorio regionale:

Interno delle Grotte del Cavallone a Lama dei Peligni

Clima

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stazioni meteorologiche dell'Abruzzo.

Il clima abruzzese è fortemente condizionato dalla presenza del Massiccio montuoso Appenninico-Centrale, che divide nettamente il clima della fascia costiera e delle colline sub-appenniniche da quello delle fasce montane interne più elevate: mentre le zone costiere presentano un clima di tipo mediterraneo con estati calde e secche ed inverni miti e piovosi la fascia collinare presenta caratteristiche climatiche di tipo sublitoraneo con temperature che decrescono progressivamente con l'altitudine e precipitazioni che aumentano invece con la quota (basti citare a tale proposito Pescara, che a circa 10 m s.l.m. ha temperature medie di circa 15 °C e piogge annuali intorno ai 700 mm, e Chieti, che, posta su un colle a 330 m s.l.m., pur presentando temperature medie simili, registra precipitazioni molto più copiose, con valori annui di circa 1000 mm).

In inverno in tali aree, nonostante la presenza mitigatrice del mare, possono verificarsi ondate di freddo provenienti dai Balcani con neve.

Massiccio della Majella

Addentrandosi verso l'interno il clima si fa via via più continentale fino a divenire quello tipico di montagna sui rilievi più importanti: la provincia che maggiormente presenta tali caratteristiche climatiche è quella dell'Aquila seguita da quelle di Teramo e Chieti.

In inverno nelle zone interne, specialmente nella Conca aquilana, nella Marsica e, in misura minore, nella valle Peligna, le gelate sono frequenti, diffuse e intense con il termometro che in determinate conche montane di origine glaciale o carsico-alluvionale come Campo Imperatore, Campo Felice e l'Altopiano delle Cinquemiglia può scendere frequentemente al di sotto di 25 °C sotto zero. Anche la Piana del Fucino, in condizioni di innevamento al suolo e ondate di freddo particolarmente intense, può raggiungere valori minimi ugualmente molto bassi (nel 2002 a Celano si sono raggiunti -19 °C;[18] nel 1985 la locale stazione meteorologica dell'aeronautica militare ha segnato -26 °C[19]).

Un trabocco nella Costa dei Trabocchi, sito tra Fossacesia e San Vito Chietino

D'estate la continentalità delle zone interne meno elevate favorisce temperature elevate (massime tra i 30 e i 35 °C, Sulmona anche 38 °C) ma con scarsa umidità, mentre le zone più elevate presentano estati più fresche con valori che tendono via via a decrescere con l'altitudine. Le zone costiere hanno invece temperature in linea con quelle delle coste tirreniche di pari latitudine (Chieti-Pescara circa 24 °C).

Anche le precipitazioni risentono fortemente della presenza delle dorsali montuose appenniniche della regione: aumentano con la quota risultando più abbondanti nel settore e sui versanti esposti ad occidente, decrescendo invece verso est e sui versanti esposti ad oriente. Spesso le coste adriatiche rimangono in ombra pluviometrica da ovest per l'effetto di sbarramento dell'Appennino subendo l'azione dei venti miti da esso discendenti (Libeccio o garbino).

I minimi pluviometrici annui si riscontrano però in alcune vallate interne, notevolmente riparate dalle perturbazioni per l'azione di blocco delle dorsali montuose, come la Valle Peligna, o la valle del fiume Tirino, che in alcuni punti (Ofena, Capestrano) registra a stento 500 mm, e non lungo le coste dove non scendono mai sotto i 600 mm: infatti se il teramano risulta relativamente poco irrorato dalle piogge (Teramo meno di 800 mm), a Chieti si supera il metro raggiungendo i livelli massimi dell'area adriatica, mentre tra Ortona e Vasto nella Costa dei Trabocchi diminuiscono nuovamente. I massimi pluviometrici si riscontrano invece nei massicci montuosi posti al confine con il Lazio, maggiormente esposti alle perturbazioni atlantiche, e si aggirano sui 1500–2000. Nel gennaio 2017 alcuni comuni come Pescasseroli, Campo di Giove, Schiavi d'Abruzzo, Pizzoli, Campotosto fecero registrare valori di 300 cm e anche oltre.

In inverno le precipitazioni sono per lo più nevose dalle quote medio-basse in su e occasionalmente fin sulle coste in occasione di eventi freddo-umidi (episodi di 'burian' e 'rodanate').

Le precipitazioni sono mediamente distribuite nelle stagioni intermedie e in quella invernale con un'unica stagione secca, quella estiva. La distribuzione dei venti segue invece le dinamiche meteorologiche e presenta caratteristiche spiccatamente occidentali e in parte meridionali (libeccio e scirocco) durante il periodo autunnale e primaverile con tendenze settentrionali e orientali durante il periodo invernale.

Il monte Velino innevato

La seguente è una tabella con i dati climatici delle principali Città[senza fonte]:

Località Latitudine Temperature
medie invernali (°C)
Temperature
medie estive (°C)
Piogge (mm) Stagioni più piovose
Avezzano 42° 01' 4,3 21,9 800 autunno inverno
Chieti 42° 21' 6,6 24,5 1000 autunno inverno
L'Aquila 42° 21' 2,5 22,1 680 primavera autunno
Pescara 42° 27' 7,0 24,0 700 autunno inverno
Sulmona 42° 02' 5,9 24,7 600 autunno
Teramo 42° 39' 5,5 25,0 790 primavera autunno
Vasto 42° 06' 8,2 24,5 730 autunno inverno
Lanciano 42° 14' 7,3 24,4 800 autunno inverno

Ambiente naturale

Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette dell'Abruzzo.

Oggi l'Abruzzo può vantare la presenza di tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e riserve statali. In totale il 36,3% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale. Il territorio garantisce la sopravvivenza del 75% di tutte le specie animali europee ed è patria di alcune specie rare come l'aquila reale, il lupo abruzzese il camoscio d'Abruzzo e l'orso marsicano.[20] In proposito si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo, specialmente se si considera che questo complesso sistema di aree protette si ricollega a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini.

Lago di Campotosto

Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi nazionali e uno regionale:

La struttura delle aree protette comprende in Abruzzo, oltre i 3 Parchi nazionali e quello regionale, 38 tra Riserve statali, Riserve regionali, Oasi WWF, Parchi territoriali attrezzati, Biotopi di interesse scientifico, che al di là delle dimensioni territoriali a volte ridotte, presentano aspetti di notevole interesse scientifico e naturalistico e completano il sistema delle aree protette della regione verde d'Europa. Le riserve tutelano complessivamente l'1% del territorio regionale e sono gestite da Comuni che nella maggior parte dei casi si avvalgono di comitati allargati ad altri enti e associazioni in grado di avviare progetti di rilevazione e studio delle specie floristiche e faunistiche. Alcune Riserve regionali si sono dotate di organi di gestione che prevedono oltre al rispetto delle norme di tutela, strumenti di pianificazione e programmi di valorizzazione dell'area protetta. Il sistema costituisce uno strumento di pianificazione ambientale, un laboratorio permanente di ricerca scientifica in cui sono stati realizzati recentemente alcuni dei più importanti progetti faunistici dell'Appennino, con il ripristino dell'ecosistema e il reintegro di specie da tempo scomparse.

Aree Marine protette

Lo stesso argomento in dettaglio: Area marina protetta Torre del Cerrano.
Torre del Cerrano

Istituita nel 2010, l'Area marina protetta Torre del Cerrano è l'unica area marina protetta della regione; essa si estende per circa 37 km quadrati e tutela un tratto di mare unico in Abruzzo, perché è uno dei pochi rimasti dove si può trovare un ambiente dunale pressoché intatto e nel contempo si possono ammirare i resti sommersi di estremo interesse archeologico e naturalistico dell'antico porto di Atri che si trovano a pochi km dalla costa. Di recente, la giunta regionale ha proposto l'idea di istituire un'area protetta lungo la costa di Vasto e Ortona.

Flora

Ginepro montano

Come in tutte le regioni mediterranee anche in Abruzzo la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di differenti ecosistemi mediterranei; nella costa e nelle zone limitrofe è notevole la presenza di querce, roverelle, carpini orientali. Da segnalare talvolta la presenza localizzata di piante classiche della macchia mediterranea come il mirto, l'erica e il lentisco; nella fascia collinare crescono anche specie come la quercia roverella, il rovere, l'olivo, il pino, il salice, il leccio, il pioppo, l'ontano, il corbezzolo, la ginestra, la robinia, il rosmarino, il biancospino, la liquirizia e il mandorlo. Tra i 600 e i 1.000 metri di quota si estende la vegetazione submontana, caratterizzata principalmente da boschi misti di cerro, roverella, tiglio, acero e carpino; tra gli arbusti molto diffusi la Rosa canina e il Ginepro rosso.

A quote più alte, tra i 1000 e i 1900 metri d'altezza, è diffuso moltissimo il faggio, mentre sulle aree appenniniche di alta quota superiori ai 2000 metri, troviamo la presenza di specie come l'orchidea alpina, il ginepro montano, l'abete bianco, il mirtillo nero e infine una specie forse unica nel suo genere come la stella alpina d'Abruzzo.[21][22]

Fauna

Il Camoscio d'Abruzzo

La fauna abruzzese è molto vasta; l'animale simbolo della regione è senz'altro il camoscio d'Abruzzo, che ha avuto un notevole ripopolamento dopo aver rischiato l'estinzione; anche l'orso bruno marsicano è un animale tipico della regione, assieme a lupo appenninico, cervo, lince, capriolo, arvicola delle nevi, volpe, istrice, gatto selvatico, cinghiale, tasso, vipera e lontra. Tra gli anfibi sono da ricordare: l'Ululone appenninico; il Geotritone italiano; la Salamandra pezzata; la Rana; il Rospo; il Tritone; la Raganella italiana; inoltre anche la razza canina pastore maremmano-abruzzese è originaria della regione. Per gli uccelli da citare sicuramente l' aquila reale, nibbio, falco pellegrino, lanario, grifone, gufo, allocco, picchio, fringuello e tantissime altre specie.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Abruzzo.
Anfiteatro romano di Alba Fucens

Età antica

Popoli preromani

Lo stesso argomento in dettaglio: Marrucini, Frentani, Peligni, Sanniti, Vestini, Piceni, Marsi, Equi e Pretuzi.

Nell'età del Neolitico l'uomo ha fatto la prima comparsa nell'Abruzzo, come testimoniano alcune necropoli del X secolo a.C., di Fossa (AQ) e Comino (CH). Successivamente l'Abruzzo fu popolato dalle colonie degli Italici Oschi, provenienti dalla Sardegna e dall'Umbria.

Gli italici Sanniti e l'epoca romana

Lo stesso argomento in dettaglio: Amiternum, Juvanum, Corfinium, Anxanum, Aprutium, Teate, Histonium, Aternum, Pallanum e Peltuinum.
Anfiteatro di Amiternum (L'Aquila)
Teramo, Torre del Duomo e Teatro romano in notturna

Tra i Popoli dell'Italia antica, abitanti in territorio abruzzese, ricordiamo gli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini che furono tutti sottomessi dai Romani. Agli inizi del I secolo a.C. tali popoli, sentendosi discriminati, reclamarono parità di diritti con i loro dominatori, attraverso la concessione della cittadinanza. La coalizione che si formò (Lega italica), comprendente anche popoli stanziati al di fuori dall'attuale Abruzzo, scelse come sua prima capitale nel 91 a.C.la città di Corfinium (l'odierna Corfinio) dove venne coniata una moneta d'argento dello stesso valore del denario romano recante la scritta "Italia". Questa fu la prima occasione storica in cui il termine Italia venne utilizzato con finalità politiche. Dopo due anni di guerra, la Lega italica pur sconfitta militarmente riuscì nell'89 a.C. ad ottenere il diritto alla cittadinanza da loro reclamato.

Tra le città più floride, che divennero dei municipia in età romana, si ricordano Amiternum (L'Aquila), Teate (Chieti), che dopo la guerra sociale fino alle guerre del periodo tardo-repubblicano ed imperiale il centro era noto come Teate Marrucinorum[23], successivamente Anxanum (Lanciano), che secondo una leggenda fu fondata nel 1181 a.C., Histonium (Vasto), Sulmona, Aprutium Interamina (Teramo), Corfinium, Pinnae (Penne), Alba Fucens (Avezzano), Juvanum (Montenerodomo) e Marruvium (San Benedetto dei Marsi.

Epoca Medievale

Castello Caldora di Pacentro

L'Abruzzo, dopo la decadenza dell'impero romano, subì invasioni dei Longobardi e dei Normanni (VIII - X secolo), e fu possesso di vari conti e baronetti locali. Successivamente entrò a far parte del Ducato di Spoleto, mentre alcune aree furono possesso dei monaci di grandi abbazie sviluppatesi nel IX secolo, come San Giovanni in Venere (Fossacesia), San Clemente a Casauria (Castiglione a Casauria), San Salvo e San Vito (San Salvo), la primitiva Cattedrale di San Massimo di Civita di Bagno (L'Aquila), Santa Maria di Casanova di Civitella Casanova e San Pelino di Valva di Corfinio.

Nel periodo buio abruzzese, prima del XII secolo, si svilupparono nuove civiltà mescolate con i Normanni e i mercanti campani, e si sviluppò una nuova economia di tipo pastorale, benché ci fosse anche nell'età romana, ma stavolta concentrata sul tratturo, che portava al grande mercato di bestiame di Foggia. Grandi tratturi allora, percorso stradali enormi nelle conche delle montagne e delle pianure, furono percorsi dalle città dell'Aquila, di Pescasseroli e di Castel di Sangro, fino al tavoliere delle Puglie.

Il Giustizierato d'Abruzzo (1233)

Lo stesso argomento in dettaglio: Giustizierato d'Abruzzo.

La regione ha più volte modificato i suoi confini. La prima citazione giuridica della regione viene identificata con la creazione del giustizierato d'Abruzzo nel 1233, facente parte del Regno di Sicilia. Nel 1273 il giustizierato viene suddiviso in due territori, Abruzzo ulteriore, in massima parte corrispondente alla Provincia dell'Aquila e a quella di Teramo, e Abruzzo citeriore nella restante parte della regione corrispondente grosso modo alla Provincia di Chieti. Nel 1806 il Re di Napoli Giuseppe Bonaparte suddivise il territorio della Provincia di Abruzzo Ulteriore in due parti istituendo le provincie di Abruzzo Ulteriore Primo con capoluogo Teramo e di Abruzzo Ulteriore Secondo con capoluogo Aquila. Queste provincie, nel loro complesso, furono parte integrante per circa 7 secoli del Regno di Napoli e successivamente delle Due Sicilie.

Fondazione dell'Aquila (1254)

(italiano medievale)

«Gridaro tucti insieme la città facciamo bella che nulla nello regame possa confrontarsi ad ella»

(IT)

«Gridarono tutti insieme: Facciamo una città così bella che nessun'altra nel regno le si possa paragonare»

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Aquila.
Pianta dell'Aquila nel XVI secolo

Nel Giustizierato il capoluogo non era L'Aquila, allora detta Aquila, ma Sulmona, ritenuta la città più grande e più forte per economia, nonché la più facilmente raggiungibile dal mare e dai monti del Liri, perché in posizione centrale al territorio abruzzese. Soltanto Histonion e Lanciano, città marittime, erano al pari di essa. Nel 1254 l vecchia città romana di Amiterno non era più gestibile, perché in rovina, e necessitava la costruzione di una nuova città medievale. Allora, secondo la leggenda, i 99 castelli della conca aquilana e della valle dell'Aterno (Paganica Ocre, Rocca di Cambio, Assergi e altri) si riunirono ed edificarono in poco tempo la nuova città con i suoi 4 quarti storici, costruendo vie e chiese che prendessero il nome da quelle dei quarti fondatori.

Pochi anni dopo venne anche costruita la fontana delle 99 cannelle, in ricordo della mitica fondazione. La città venne riconosciuta "ufficiale" da Federico II di Svevia e da Carlo II di Napoli, anche perché vi fu fondato il Monastero di Collemaggio, prima del '300.

Eremitaggio di Pietro da Morrone

Lo stesso argomento in dettaglio: Celestino V.

La città aquilana dunque iniziò ad avere la protezione degli Angioini napoletani, mentre nelle montagne abruzzesi andava in pellegrinaggio un eremita di nome Pietro da Morrone, proveniente da Isernia. Il monaco osservava una rara forma di preghiera a Dio rintanandosi in cunicoli stretti delle montagne, scavati in maggior parte nel X secolo da pastori che osservavano la stessa regola. In periodi di cambiamento nel XIII secolo (la regola di Francesco, poi quella di Domenico), l'osservanza di Pietro fu molto accettata dai popoli e i pellegrini, tanto che vennero fondati degli eremi, come San Bartolomeo in Legio a Roccamorice, Santo Spirito a Maiella, Sant'Onofrio al Morrone (Sulmona) e Madonna dell'Altare a Palena Infine Pietro giunse all'Aquila, dove fondò l'attuale Basilica di Collemaggio, e successivamente venne eletto papa, benché per pochi mesi.

Lotta tra Angioini e Aragonesi: la guerra dell'Aquila (1424)

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra dell'Aquila.

Nel XV secolo il potere degli Angioini napoletani, e quello degli emergenti Aragonesi spagnoli si acuì e il terreno di scontro fu L'Aquila. La città era rimasta fedele agli angioini, tuttavia il condottiero Braccio da Montone, con l'insediamento dell'aragonese regina Giovanna a Napoli, fu incaricato di muovere guerra alla città e ai "castelli" che la fondarono. Paese dopo paese quasi tutti furono devastati da Braccio, fino a giungere alle mura dell'Aquila nel 1424. La città tuttavia resistette fino all'arrivo dei Piccolomini e degli Orsini, che ricacciarono indietro Braccio.

Periodo del XVI - XVIII secolo: egemonia di Lanciano e terremoto del 1703

Basilica di Collemaggio all'Aquila, fondata da Celestino V

In questi anni l'Abruzzo si consolida nell'economia pastorale, e i tratturi vengono riconosciuti come "regi", ossia del Re. Purtroppo vari terremoti colpiscono la regione, come il terremoto aquilano del 1461, e i grandi terremoti del 1703 e del 1706. Molte abbazie e conventi vengono abbandonati, mentre gli antichi castelli (Loreto Aprutino, Città Sant'Angelo, Vasto, Lanciano) vengono trasformati in residenze signorili, essendo cessato il periodo delle grandi guerre. In molti borghi e città abbonda l'erudizione di filologi e storici nobili, che si interessano alle antichità abruzzesi, e conducono, nel '700 e poi nell'800, campagne di scavo per riscoprire le città romane. Molti monumenti antichi tuttavia esistevano già, ma erano stati compromessi con l'edificazione di altri palazzi o case, come ad esempio il teatro romano di Chieti, la chiesa di San Paolo a Chieti (ossia il gruppo dei templi romani Giulio-Claudi), e il teatro romano di Teramo, tagliato in due per l'edificazione della Cattedrale.

La città che maggiormente si distinse, almeno fino alla metà del '600, fu Lanciano. La città, benché nell'entroterra, aveva un'economia marittima, perché possedeva il porto di San Vito, che si contendeva con la rivale Ortona. I suoi traffici erano ben conosciuti in Abruzzo, e la fiera del mercato si svolgeva in un colle in località Iconicella, nonché nella piazza, con merci provenienti via mare e via terra. La grande fiera del mercato si svolgeva a settembre, come tutt'oggi nel solco della tradizione. Inoltre era anche una grande meta per pellegrini, possedendo nel Santuario di San Francesco il primo miracolo eucaristico della storia.

Nel 1703 un gravissimo terremoto (il secondo più terribile dalla fondazione della città) colpì L'Aquila, danneggiando enormemente la città. Molti edifici medievali crollarono e scomparvero, mentre quasi tutte le chiese risultarono danneggiate, come San Bernardino, il Duomo, Santa Margherita e Santa Maria di Collemaggio. Durante la ricostruzione, le chiese vennero riedificate alla maniera barocca per quanto concerne l'interno, mentre numerosi palazzi nobili sostituirono le vecchie case medievali.

Gli Abruzzi e Molise

La basilica di San Bernardino in una incisione di Strafforello Gustavo (1899)

Nell'800 l'Abruzzo era descritto nelle cartine geografiche come Abruzzi e Molise, ossia la parte dell'Abruzzo attuale, con il circondario di Cittaducale, e il Molise attuale. Benché la parte di Campobasso fosse amministrata sin dal XIII secolo dai baroni del "Contado del Molise", per decadenza nobile, nel XIX secolo passò all'Abruzzo, dipendendo dal giustizierato di Chieti, che fu abolito nel 1806 da Gioachino Murat.

L'Ottocento: l'Unità d'Italia e brigantaggio

D'Annunzio

In Abruzzo, nel 1860 a seguito dell'invasione savoiarda e della successiva Unità d'Italia, non ci furono vere e proprie rivolte contro il governo borbonico del Regno delle Due Sicilie, come nel 1848, bensì quasi solo l'appello di letterati e patrioti come Gabriele Rossetti, Silvio Spaventa e Cesare de Horatiis che incitavano a fiancheggiare Vittorio Emanuele II di Savoia. Infatti gli Abruzzi erano stati per secoli parte integrante del suddetto Regno delle Due Sicilie o, altrimenti detto, Regno di Napoli, e quindi la popolazione era in massima parte vicina al vigente governo Borbonico. Infatti si formarono molte bande di briganti a difesa del governo dei Borbone. L'episodio più eclatante, oltre alla guerriglia abruzzese seguita all'annessione forzata al regno d'Italia, fu l'assedio di Civitella del Tronto, nella Fortezza Borbonica. In questa Fortezza di Civitella del Tronto, i soldati borbonici combatterono fino allo stremo per difendere il loro legittimo re Francesco II di Borbone.
Il 15 febbraio 1861, il Generale Mezzacapo ordina un violentissimo bombardamento; nonostante gli evidenti danni, la fortezza non dà cenno di resa. Con la resa della piazzaforte di Messina, il 12 marzo 1861, l'esercito sabaudo si concentra maggiormente su Civitella del Tronto, oltre che sul Garigliano e a Gaeta. Ancora oggi sulla Maiella, su cui operò il brigante Marco Sciarra e la Banda della Maiella, ci sono incisione fatte dai Briganti in quel periodo ("Le Tavole dei briganti della Majella"). Ancora oggi resistono queste pietre sopra la Majella, dove i briganti datisi alla macchia dal 1860 al 1868, incisero frasi di sfida al governo degli invasori sabaudi. Una di queste recita: "Leggete la mia memoria - per i cari lettori - nel 1820 nacque Vittorio Emanuele re d'Italia - prima del 60 era il regno dei fiori - ora è il regno della miseria". Altre bande di briganti abruzzesi che resistevano ai piemontesi furono quella Antonio La Vella di Sulmona, quella degli Introdacquesi, quella di Pasquale Mancini. quella di giuseppe e di Vincenzo Tamburrini di Sulmona (detto Colaizzo), quella di Mecola nel chietino e altre ancora.

Il 17 marzo 1861, a Torino, viene incoronato re d'Italia Vittorio Emanuele II con lo scontro di Civitella del Tronto ancora in corso. Viene ordinato un ulteriore rafforzamento del dispositivo d'assedio e, contemporaneamente, il generale sabaudo Della Rocca viene fatto entrare entro le mura di cinta, recando ai difensori il messaggio di Francesco II di deporre le armi, a seguito della resa di Gaeta, ove il sovrano borbonico si era rifugiato. Della Rocca non viene creduto e lo scontro continua. Il 20 marzo è la resa.

Altri scontri si ebbero intorno ad Avezzano e per le montagne della Marsica e della Majella, quando si creò il fenomeno del brigantaggio.

Nascita di Pescara e Gabriele D'Annunzio

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Pescara e Gabriele D'Annunzio.

Pescara conosce un grande sviluppo economico a partire dalla seconda metà dell'800, e ancor più nel '900, grazie alla personalità di Gabriele D'Annunzio, che vi nacque nel 1863. Pescara fino ad allora era un piccolo borgo marinaro, conosciuto come Castellammare Adriatico nella parte più sporgente al mare, e Pescara Vecchia nel rione oltre il ponte del fiume omonimo. Con l'avvento della Repubblica francese, la fortezza di Pescara è conquistata, nel dicembre del 1798, senza spargimento di sangue, dal generale Duhesme ed inizia così la breve stagione della Repubblica Napoletana (1799). Al suo arrivo a Pescara, il generale Duhesme aveva organizzato la sua legione nominandone a capo il cittadino Ettore Caraffa conte di Ruvo, protagonista della Repubblica Napoletana assieme al pescarese Gabriele Manthoné, il quale organizzò l'opposizione alla reazione borbonica del 1799. L'ennesimo assedio alla fortezza fu vittoriosamente portato a termine da Giuseppe Pronio detto il Fra Diavolo abruzzese, agli ordini del cardinale Fabrizio Ruffo fedele alla dinastia Borbonica. Nei primi anni del 1800 Pescara venne occupata nuovamente dai francesi e costituì un importante bastione militare del regno di Giuseppe Bonaparte.

D'Annunzio, nel 1889 si recherà a Roma, componendo Il Piacere, dove accennerà, come fece anche nelle prime poesie, al mondo pastorale e "selvaggio" dell'Abruzzo, nonché alla bellezza di Francavilla al Mare, riviera abruzzese per i nobili e gli altolocati. D'Annunzio rimarrà profondamente legato a Francavilla, dove si trasferì il pittore Francesco Paolo Michetti nel "Convento Michettiano", nonché a Ortona, patria di Francesco Paolo Tosti. Assieme ad altri letterati di Chieti: Edoardo Scarfoglio e Costantino Barbella, fonderà un circolo abruzzese intellettuale nel convento francavillese.

Inoltre nel 1889 sempre, D'Annunzio comprò una villetta a San Vito Chietino, nel cosiddetto Eremo Dannunziano,dove comporrà Il trionfo della morte, in cui descrive con meraviglia il borgo montuoso di Guardiagrele e il mare dei trabocchi di San Vito e Casalbordino, tratteggiando una personalità barbara ma anche mistica del contadino abruzzese.

Il Novecento

Terremoto della Marsica del 1915

La devastazione dopo il sisma del 1915
Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto della Marsica del 1915.

Il 13 gennaio 1915 una grande scossa di terremoto rase al suolo molti borghi della Marsica, tra cui Avezzano, la città principale dell'area.

«I soffitti s'aprivano. In mezzo alla nebbia si vedevano ragazzi che, senza dire una parola, si dirigevano verso le finestre. Tutto è durato venti secondi, al massimo trenta. Quando la nebbia di gesso si è dissipata, c'era davanti a noi un mondo nuovo…»

Pochi decenni dopo la bonifica del Fucino e nel pieno dello sviluppo socio-economico della Marsica avvenne l'evento più tragico: il Terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915. Conosciuto anche con il nome di "Terremoto di Avezzano", fu un evento sismico di indicibile gravità. Colpì l'intera area della Marsica, subregione abruzzese. Il sisma del 1915, per forza distruttiva e numero di vittime, è classificato tra i principali terremoti avvenuti in territorio italiano. Causò 30.519 morti, secondo studi recenti del Servizio sismico nazionale. 10.700 vittime (più dell'80% dei residenti) vi furono nella città di Avezzano, epicentro del sisma, che contava prima della scossa di magnitudo 7.0 (Mw momento sismico) e ancora dell'11º grado della scala Mercalli (MCS), poco più di 13mila abitanti. La tragedia avvenne alle ore 7.52.48 (dato dell'INGV) del 13 gennaio 1915.

Danni si ebbero a Roma, distante circa 100 km dall'epicentro, come pure nel Sorano, in Ciociaria e nel basso Lazio, in Molise e al confine della Campania; a Nord, nel Cicolano e nell'Aquilano e dalla Sabina alle Marche, infine verso Est, alle porte di Chieti e Pescara. La scossa fu avvertita dalla Val Padana alla Basilicata.

La Seconda Guerra Mondiale

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Ortona, Linea Gustav e Battaglia del Sangro.
Il Corso Vittorio Emanuele di Ortona durante i bombardamenti del 1943

Con l'armistizio italiano dell'8 settembre, essendo l'Abruzzo alleato a Mussolini, l'Abruzzo divenne terra di nessuno, e molte città, come L'Aquila, Teramo, Lanciano e Vasto furono occupate dai nazisti. Il re Vittorio Emanuele III, con il figlio Umberto e il maresciallo Badoglio fuggirono al castello di Crecchio, per poi partire dal porto di Ortona, mentre nel '43 stesso alcuni giovani di Lanciano si ribellavano ai nazisti, inscenando una guerriglia. I giovani oggi sono ricordati come i martiri ottobrini. Quasi tutto l'Abruzzo, meno i borghi montuosi del Gran Sasso e della Marsica furono bombardati pesantemente.

Gli episodi più eclatanti sono la battaglia del Sangro, che coinvolse anche i paesi di montagna della Majella (Gessopalena, Taranta Peligna, Montenerodomo, Lettopalena), combattuto nel '44 dalla brigata Maiella guidata da Ettore Troilo, e i fatti del dicembre '43 a Ortona, nella cosiddetta battaglia di Ortona. La città era capo marittimo della "linea Gustav", e i tedeschi ricevettero l'ordine di Hitler di difendere "ogni centimetro della città dall'attacco alleato. Fino alla fine del mese, con tregua a Natale, la città fu bombardata da aerei e cannoneggiata dai panzer nazisti. Oltre all'elevatissimo numero di vittime e sfollati, quasi il 70% del patrimonio storico della città fu raso al suolo, inclusa la Cattedrale e parte del Castello Aragonese. L'assedio della città fece notizia, tanto che Churchill la definì la "Stalingrado d'Italia".

Il dopoguerra e oggi

Perde parte del suo territorio con l'istituzione della provincia di Rieti a cui cede nel 1927 il circondario di Cittaducale (17 comuni, 1362 km² e 70.000 abitanti circa)[25][26].

Una nuova e ancor più ampia amputazione territoriale viene effettuata nel 1963, allorché la Provincia di Campobasso è proclamata regione con il nome di Molise, creando così un'ulteriore divisione di un territorio contraddistinto, per secoli, da un carattere unitario ben definito. Tuttavia, secondo alcuni, il Molise è ancora da considerarsi parte integrante dell'Abruzzo, per storia, cultura e dialetti[senza fonte]. L'Abruzzo come regione storico-culturale inizia infatti dal fiume Tronto e finisce nel Fortore, corso d'acqua che dà il nome alla parte meridionale di esso, cioè la Frentania. Anche i territori aggregati alla Provincia di Rieti sono sotto il profilo storico ed etnico abruzzesi: abruzzese (di tipo aquilano) è il dialetto, abruzzesi sono le tradizioni, abruzzese è l'architettura delle chiese e dei palazzi, abruzzese è la cucina[27] ed abruzzesi si sentono tuttora alcuni abitanti.

L'Abruzzo moderno ricalca approssimativamente la regione augustea regio IV in cui si incorporavano anche i territori dei Sabini da Nursia a Tibur e il Samnium pentro-caraceno di Aesernia e Campobasso-Fagifulae, ma curiosamente prende il nome dal territorio dei Praetuttii, oggi provincia di Teramo, (Abruzzo, "ad Praetuzium", presso il Pretuzio) che invece era parte dell'augustea regio V detta Picenum.

Nel dopoguerra l'Abruzzo fece parte di quel gruppo di regioni del Sud Italia fonte di emigrazione soprattutto verso il Belgio, la Germania e la Svizzera. Negli anni '70 tuttavia l'Abruzzo ha saputo risollevarsi economicamente con la costruzione di varie aree industriali, come la val di Sangro, la Marsica, la zona Bazzano dell'Aquila e il vastese di San Salvo, divenendo una delle regioni più prolifiche del sud. Dalla fine degli anni '90 è cresciuto sempre di più anche il fenomeno del turismo.

Il 6 aprile 2009 l'Abruzzo è colpito nuovamente da un grave terremoto, con epicentro a L'Aquila. Oltre 300 sono state le vittime, e ingenti i danni, stimati in maniera critica nel "cratere sismico aquilano", comprendente L'Aquila e alcuni comuni, ma anche nelle zone circostanti, in particolare la Valle dell'Aterno, la valle dell'Alta Pescara e le zone circostanti l'altopiano delle Rocche, la piana di Navelli, e Campo Imperatore. Nel 2012 sono cominciati ufficialmente i lavori di ricostruzione delle zone colpite. Nel 2016 e 2017 è colpito gravemente sia dagli eventi sismici del Centro Italia del 216 e del 2017 sia dall'ondata di freddo del gennaio 2017, a seguito dei quali è nata la valanga di Rigopiano (18 gennaio 2017).

Persone legate all'Abruzzo

Publio Ovidio Nasone

Età antica e medievale

Nel periodo storico antico databile in Italia fra l'VIII secolo a.C. circa e la caduta dell'Impero romano d'Occidente (476), sono nate in Abruzzo molte personalità di rilievo, tra cui spiccano il condottiero marrucino Asinio Herio (o Erio Asinio), sconfitto da Gaio Mario durante la Guerra sociale, morì in battaglia; Gaio Asinio Pollione, supposto nipote di Asinio Herio, letterato e uomo politico durante l'epoca di Giulio Cesare, Marco Antonio ed Ottaviano Augusto, fu condottiero, pretore e console romano, creò nel 39 a.C. la prima biblioteca pubblica in Roma; Gaio Sallustio Crispo letterato e storico tra i più importanti dell'epoca (I sec. a.C.) salì tutti i gradini della scala politica romana fino a diventare senatore e governatore in Africa; Publio Ovidio Nasone letterato e poeta tra i più grandi della latinità. Secondo una leggenda, sarebbe abruzzese anche Ponzio Pilato. Secondo tradizioni cristiane anche Gaio Cassio Longino, il militare romano che colpì con la lancia Gesù sulla croce e che poi si convertì, fu martirizzato e fatto santo, sarebbe abruzzese di Anxanum, l'odierna Lanciano.

Nel Medioevo tra i personaggi storici nati in Abruzzo ricordiamo l'orafo incisore e pittore Nicola da Guardiagrele; il pittore Andrea De Litio; il vescovo, poi santo, Berardo da Pagliara; il giurista Marino da Caramanico; il prelato Amico Agnifili ordinato cardinale da Papa Paolo II; il francescano San Giovanni da Capestrano patrono dei giuristi; frate beato Tommaso da Celano uno dei primi confratelli di San Francesco d'Assisi; frate Illuminato da Chieti, francescano, ministro provinciale e poi Vescovo di Assisi; il medico Bartolomeo da Bisenti. Operò inoltre in Abruzzo Pietro da Morrone, che fu eletto papa col nome di Celestino V.

Età moderna

In Età moderna (1492-1815), sono nati in Abruzzo tra gli altri, San Francesco Caracciolo fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari Minori e patrono dei cuochi; San Camillo de Lellis, fondatore dell'Ordine dei Ministri degli infermi (Camilliani) e patrono dei malati e degli infermieri; il missionario gesuita Alessandro Valignano, Visitatore della Compagnia di Gesù e tra i primi evangelizzatori del lontano oriente; il cardinale Giulio Mazarino primo ministro del Regno di Francia; l'economista Ferdinando Galiani; l'incisore e glittico Filippo Rega, lo storico e bibliografo Niccolò Toppi, il letterato e patriota vastese Gabriele Rossetti, i compositori Fedele Fenaroli e Saverio Selecchy, teatino, autore di un celebre miserere. Abruzzese di Torricella Peligna era don Vincenzo Tobia Nicola Bellini, maestro di cappella, nonno e mentore del celebre compositore Vincenzo Bellini.

Età contemporanea

Ritratto di Gabriele D'Annunzio
Benedetto Croce

Tra gli abruzzesi celebri degli ultimi due secoli si ricordano innanzitutto il Santo Patrono dell'Abruzzo (ma abruzzese d'adozione in quanto nato ad Assisi col nome di Francesco Possenti) San Gabriele dell'Addolorata, e poi: Fedele Romani, Gabriele D'Annunzio, Ennio Flaiano e Ignazio Silone nel campo della letteratura; i filosofi Benedetto Croce e Bertrando Spaventa; lo storico Gioacchino Volpe; il compositore Francesco Paolo Tosti; l'umanista Vincenzo Bindi; il filologo Ramiro Ortiz; il latinista Ettore Paratore; il letterato e giornalista Edoardo Scarfoglio (marito di Matilde Serao); il medico, filosofo e politico Angelo Camillo De Meis; i patrioti risorgimentali Federico Salomone e Silvino Olivieri; il giornalista Bruno Vespa; l'ingegnere e imprenditore aeronautico Ottorino Pomilio; l'ingegner Corradino D'Ascanio, inventore dello scooter Vespa e del moderno elicottero; l'ingegnere elettronico e imprenditore Pierluigi Zappacosta; il chimico Umberto Pomilio; i pittori Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi, Filippo Palizzi, Teofilo Patini, Federico Spoltore e la famiglia Cascella, tra cui soprattutto Michele; gli scultori Nicola D'Antino, Costantino Barbella, il giuliese Venanzo Crocetti famoso per la Porta dei Sacramenti della Basilica di San Pietro in Vaticano, Felice Giuliante autore del monumento in onore di Andrea Bafile a Bocca di Valle, Pietro De Laurentiis e il castellino Mario Ceroli; lo scenografo, scultore, marionettista e attore Camillo Rossi, abruzzese d'adozione nato a Bari; il magistrato martire del terrorismo Emilio Alessandrini; gli economisti Umberto Ricci e Federico Caffè; l'amministratore delegato di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) Sergio Marchionne; l'imprenditore Carlo Toto.

In campo medico, due luminari su tutti, vanno segnalati. Il primo è Antonio Gasbarrini, nativo di Civitella del Tronto, clinico generale, consulente pontificio - ossia medico personale - di ben tre Papi: Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI. Il secondo è Leonardo Vecchiet, popolarmente noto come il medico della nazionale di calcio e campione del Mondo nel 1982, ma soprattutto specialista della sintomatologia del dolore, primario ospedaliero e cattedratico. Nato a Trieste, subito dopo la laurea conseguita a Firenze, si stabilì a Chieti da dove non si è mai mosso.

Per quanto riguarda la musica leggera, si ricordano Riccardo Cocciante (originario di Rocca di Mezzo), Ivan Graziani, Franz Di Cioccio, Mimmo Locasciulli, Grazia Di Michele (di origine abruzzese), Piero Mazzocchetti, Francesco Altobelli noto compositore ed autore per diversi big della musica italiana, Luca Dirisio, Giò Di Tonno, Nicole Tuzii e Gianluca Ginoble del gruppo Il Volo. Anche la popstar Madonna, il cantante swing Michael Bublé, il cantante del gruppo heavy metal Manowar Eric Adams, il musicista Henry Mancini, il cantante e attore Dean Martin (il cui vero nome era Dino Crocetti) e gli scrittori John e Dan Fante sono di origine o nati da genitori abruzzesi.

Nel mondo della cultura, cinema e spettacolo si menzionano Carlo Delle Piane, Guido Celano, Piero Di Iorio, Gabriele Cirilli, Rocco Siffredi, Milly Carlucci e sua sorella Gabriella, Lino Guanciale, Alina Di Mattia, Alessia Fabiani, Francesca Cipriani, i registi Anton Giulio Majano, Mario Orfini e Luciano Odorisio, il direttore della fotografia Gianni Di Venanzo nonché gli attori teatrali Sergio Meogrossi e Maurizio Di Marco.

Nel campo della politica si ricordano Silvio Spaventa prima deputato poi senatore e quindi ministro del Regno d'Italia, ed i senatori Raffaele Caporali ed Errico D'Amico. Inoltre i nomi di Giacomo Acerbo ed Adelchi Serena che si distinsero durante il ventennio fascista e furono membri del Gran Consiglio. Abruzzesi sono anche i prima sindacalisti e poi politici Franco Marini (dal 2006 al 2008 Presidente del Senato) e Ottaviano Del Turco, il sindacalista Raffaele Bonanni dal 2006 segretario nazionale della CISL, Gianni Letta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri in tutti e quattro i governi Berlusconi, Remo Gaspari (per sedici volte Ministro della Repubblica), Marco Pannella, Teodoro Buontempo e Antonio Razzi. Figlio di emigrati italiani giunti in Belgio dall'Abruzzo, nel 1947, è Elio Di Rupo, politico, primo ministro del Belgio dal 6 dicembre 2011 e presidente del Partito socialista belga dal 1999.

Nello sport si ricordano i ciclisti Vittorio Marcelli, Franco Franchi, Alessandro Fantini, Vito Taccone, Donato Giuliani, Palmiro Masciarelli, Stefano Giuliani, Gianluca Capitano e Danilo Di Luca; i piloti di Formula 1 Gabriele Tarquini, Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi nonché l'italo-argentino Juan Manuel Fangio (di origine abruzzese); il motociclista Andrea Iannone; i calciatori Daniel e Matteo Ciofani, Marco Verratti, Luciano Zauri, Domenico Morfeo, Luciano Miani, Morgan De Sanctis, Giuseppe Rossi (di origine abruzzese),(calciatore,allenatore) Ersilio Cerone, Roberto Di Matteo (di origine abruzzese) e i campioni del mondo Franco Tancredi, Fabio Grosso (di origine abruzzese) e Massimo Oddo; l'alpinista e nazionale di sci Gigi Panei, i cestisti Stefano Mancinelli, Marco Mordente e Claudio Capone; i rugbisti Massimo Mascioletti, Giancarlo Cucchiella, Ennio Ponzi, Carlo Festuccia, Andrea Masi, Giovanbattista Venditti e Sergio Parisse (nato in Argentina da genitori aquilani); la campionessa mondiale e viceolimpionica di ginnastica ritmica a squadre Fabrizia D'Ottavio; le pattinatrici iridate Simona Di Eugenio e Debora Sbei; la leggenda del wrestling Bruno Sammartino; il pugile ex-campione del mondo Rocky Mattioli (anche l'imbattuto campione del mondo Rocky Marciano è di padre abruzzese) e il pugile vastese Domenico Urbano, i marciatori Vittorio Visini e Giovanni De Benedictis, gli ori olimpici di pallanuoto alle XXV Olimpiade di Barcellona 1992 Marco D'Altrui e Amedeo Pomilio e l'oro olimpico nel bob alle Olimpiadi di Nagano del 1998 Antonio Tartaglia.

Società

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti d'Abruzzo.
Dialetti d'Abruzzo (I)

I dialetti e le parlate della regione Abruzzo possono essere divise in quattro gruppi fondamentali:

Esisteva anche una lingua di ceppo autonomo, la lingua albanese, parlata a Villa Badessa (Badhesa), frazione di Rosciano, ora del tutto estinta, mentre permane il rito ortodosso.

Popolazione

Veduta di Monteferrante, uno dei comuni meno popolati d'Abruzzo

La densità di popolazione, anche se è aumentata negli ultimi decenni, è ben al di sotto della media nazionale. Nel 2008 c'erano 123,4 abitanti per km quadrato in Abruzzo a fronte di una media nazionale di 198,8. A livello provinciale la situazione è molto varia: la Provincia di Pescara è la provincia più densamente popolata (260,1 abitanti per km quadrato nel 2008), mentre, all'altro estremo, quella dell'Aquila è la meno densamente popolata uno (61,3 abitanti per km quadrato nel 2008), anche se ha la maggiore estensione territoriale. Dopo decenni di emigrazione dalla regione, dal 1980 è cominciata l'immigrazione da paesi poveri. L'incremento demografico è dovuto al saldo migratorio positivo, in quanto dal 1991 sono state registrate più morti che nascite (eccetto il 1999, quando il loro numero era pari).

Nel 2008 l'Istituto nazionale di statistica stima che 59.749 immigrati nati all'estero vivono in Abruzzo, pari al 4,5% del totale della popolazione regionale. Lo squilibrio demografico è più grave tra le aree montuose dell'interno e le aree della fascia costiera. La più grande provincia, quella dell'Aquila, si trova interamente all'interno, dove il territorio è quasi interamente montuoso. Il movimento della popolazione abruzzese dai monti al mare (a seguito di una forte industrializzazione), ha portato alla quasi completa urbanizzazione della fascia costiera e al quasi totale svuotamento delle zone interne montuose (eccezion fatta per i grandi centri come Avezzano, L'Aquila e Sulmona). Nel 2006[28] i nati sono stati 11.087 (8,5‰), i morti 13.223 (10,1‰) con un decremento naturale di -2.136 unità rispetto al 2005 (-1,6‰). Le famiglie contano in media 2,6 componenti. Il 31 dicembre 2006 su una popolazione di 1.309.797 abitanti si contavano 48.018 stranieri (3,7‰).

Comuni più popolosi

Pescara
L'Aquila
Teramo in notturna
Veduta di Chieti
Foto panoramica di Avezzano

Di seguito vengono riportate le prime 15 città della regione per popolazione, a settembre 2016 (ISTAT).

Stemma Città Popolazione
(ab)
Provincia Superficie
(km²)
Stemma Pescara 120.231 Provincia di Pescara 33,62
Stemma L'Aquila 69.570 Provincia dell'Aquila 466,87
Stemma Teramo 54.838 Provincia di Teramo 151
Stemma
Stemma
Montesilvano 54.033 Provincia di Pescara 23
Stemma Chieti 51.464 Provincia di Chieti 58
Stemma Avezzano 42.500 Provincia dell'Aquila 104
Stemma Vasto 41.313 Provincia di Chieti 71,35
Stemma Lanciano 35.303 Provincia di Chieti 66
Stemma Roseto degli Abruzzi 25.582 Provincia di Teramo 52
10º Stemma Francavilla al Mare 25.521 Provincia di Chieti 22
11º Stemma Sulmona 24.467 Provincia dell'Aquila 58,33
12º Stemma Giulianova 24.003 Provincia di Teramo 27
13º Stemma Ortona 23.268 Provincia di Chieti 70
14º Stemma San Salvo 20.023 Provincia di Chieti 36
15º Stemma Spoltore 19.318 Provincia di Pescara 36

Emigrazione

Secondo stime attendibili[29] sono oltre 1.300.000 gli abruzzesi che hanno lasciato la regione seguendo l'emigrazione italiana, infatti fino a qualche decennio fa l'Abruzzo è stata una regione povera che viveva principalmente di pastorizia e agricoltura, molte persone perciò partirono per scappare da questa condizione; le mete più frequenti furono gli Stati Uniti, il Canada l'America Latina e l'Australia dove vivono tuttora i discendenti; parecchi abruzzesi si stabilirono anche a Roma; i periodi di forte emigrazione furono senza dubbio quelli che vanno dall'Unità d'Italia fino alla prima guerra mondiale; quella che abbraccia il periodo tra le due Guerre Mondiali.

Consiglio regionale degli abruzzesi, CRAM

A seguito di queste emigrazioni sono nate numerosi associazioni abruzzesi. La prima nacque nel 1886, fu l'associazione abruzzese di Roma, fondata dai fratelli Silvio e Bertrando Spaventa, patrioti di Bomba, in provincia di Chieti. Da quel momento, le associazioni abruzzesi si sono sviluppate in tutti gli angoli d'Italia e del mondo. Tutti questi sodalizi fanno capo al CRAM, Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo.

Cittadini stranieri

Al 31º dicembre 2014, secondo i dati ISTAT, i cittadini stranieri residenti nella Regione erano 86.245 (circa il 6.48% della popolazione abruzzese).[30] I gruppi più numerosi censiti al 31 dicembre 2014 in base alla loro percentuale sui residenti sono:[31]

Etnie e minoranze straniere storiche

Vi sono inoltre delle comunità storiche di origine slava (in particolare serba e croata) e albanese nel teramano, nel chietino e nei dintorni di Pescara[32][33], che hanno perso quasi del tutto la lingua e gran parte delle eredità culturali della loro etnia (pur con varie sopravvivenze)[34]. Esse sono frutto di una grande emigrazione dai Balcani verso l'altra sponda avvenuta intorno al XVI secolo, sotto la spinta dei turchi[35].

Qualità della vita

Il rapporto sull’ecosistema urbano stilato da Legambiente e Il Sole 24 ORE, riguarda la qualità ecologica dei capoluoghi italiani dall'affidabilità del sistema di trasporto urbano, dalla superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico, dalla qualità dell'aria, dei chilometri di piste ciclabili, dalla quantità di acque reflue depurate, dalla diffusione delle energie rinnovabili, dalla gestione dei rifiuti e dalla loro raccolta differenziata[36]. Il dato riguardante l'Abruzzo vede i propri capoluoghi nei posti centrali alla classifica nazionale: Dati del 2014 (Le province abruzzesi si trovano nel mezzo della classifica):

Posizione
2014
Provincia Variazione Posizione
2012
74a Chieti Diminuzione5 69
72a Teramo Aumento1 73
70a L'Aquila Aumento1 71
85a Pescara Diminuzione3 82

Politica

Suddivisione amministrativa

Dal 1º gennaio 1948, ex art. 131 della vigente Costituzione, l'Abruzzo è una regione ad autonomia ordinaria della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni. Con la legge costituzionale del 27 dicembre 1963, n. 3 recante "Modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costituzione e istituzione della Regione Molise", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 1964, fu istituita la Regione del Molise, territorialmente separata dall'Abruzzo.

L'Abruzzo è dal 1964 una regione italiana singola a statuto ordinario; precedentemente era insieme al Molise nella regione Abruzzo-Molise.

La regione è divisa in quattro province:

Stemma Provincia Mappa Comuni Abitanti
(1/9/2009)
Superficie
(km²)
Sito Istituzionale
Stemma Provincia dell'Aquila Stemma 108 306.701 5.047 Aquila
Stemma Provincia di Chieti Stemma 104 397.415 2.599 Chieti
Stemma Provincia di Pescara Stemma 46 323.720 1.230,33 Pescara
File:Provincia di Teramo-Stemma.png Provincia di Teramo 47 312.311 1.954 Teramo
Abruzzo 305 1.332.689 10.831 Abruzzo

Sino al 1927, anno in cui venne istituita la provincia di Rieti, facevano parte della regione anche tutti i comuni del Circondario di Cittaducale.

Presidenti della Regione

A seguito delle elezioni del 25 maggio 2014, Luciano D'Alfonso del Partito Democratico è stato eletto Presidente della Regione.

Suddivisione ecclesiastica dell'Abruzzo-Molise

Lo stesso argomento in dettaglio: Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise.

La Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia. Il suo territorio corrisponde all'incirca al territorio delle due regioni amministrative, l'Abruzzo e il Molise, della Repubblica Italiana; sono presenti alcune piccole variazioni nelle zone di confine, dovute alla configurazione delle singole diocesi, risalenti ad epoca remota. È composta da undici Diocesi, di queste, quattro sono Arcidiocesi Metropolitane: L'Aquila, Chieti-Vasto, Pescara-Penne e Campobasso-Boiano (Molise).

Amministrazione

Gemellaggi

Onorificenze

Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008.

Economia

Autostrada A24
Lo stesso argomento in dettaglio: Economia dell'Abruzzo.

Fino agli anni cinquanta l'Abruzzo era una delle regioni più povere del Sud Italia, ma nel 1996 è stata la prima regione del meridione, ad uscire dal cosiddetto (e ormai obsoleto) obiettivo 1[37].

Infatti dal 1950 l'Abruzzo ha avuto una crescita costante del PIL. Nel 1951 il reddito pro capite è stato del 53%; nel 1971 del 65%, mentre nel 1994 si è attestato al 76%[38]; nel 2006 è arrivato al 84,4 dando all'Abruzzo il più alto PIL pro capite del Sud Italia,[39] che ha superato il tasso di crescita di ogni altra regione d'Italia; la costruzione delle autostrade Roma-Teramo (Autostrada A24) e Roma-Avezzano-Pescara (Autostrada A25) ha aperto la regione a nuovi investimenti favorendo una maggiore crescita della produttività della regione, che è diventata così una delle più alte tra le regioni dell'Italia Meridionale.

Secondo Eurostat nel 2009 l'Abruzzo aveva un reddito pro capite a parità di potere di acquisto pari al 84,0% della media dell'Unione europea, il più alto reddito tra le regioni del Sud Italia; le regioni italiane più povere erano la Sicilia e la Calabria con il 68%, le più ricche erano la Provincia Autonoma di Bolzano con il 148% e Valle d'Aosta e Lombardia con il 133%. Il Terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 ha determinato una forte frenata dell'economia, la cui ripresa, secondo degli esperti, è ancora piuttosto incerta[40]. Tuttavia, secondo le statistiche di fine 2010, sembra che l'economia abruzzese si stia riprendendo, nonostante i dati negativi per quanto riguarda l'occupazione, facendo sperare in un futuro economico più roseo[41]; infatti a fine anno 2010 l'Abruzzo ha fatto registrare una crescita pari al 1,47% ponendo la regione quarta tra le regioni italiane con i maggiori tassi di crescita annuale dopo il Lazio, la Lombardia e la Calabria[42][43]. Anche nel 2011 l'Abruzzo conferma la crescita economica, con un +2,3% percentuale più alta tra le regioni dell'Italia Meridionale; inoltre nell'anno 2013 la regione si conferma la regione più ricca del Meridione d'Italia con il Pil pro capite più alto tra le regioni del sud Italia (21.845 euro)[44].

Dati economici

La serie storica dal 2000 al 2008, mostra l'andamento del reddito delle regioni meridionali e insulari.[45]

2000 % della media naz. 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008[46] % della media naz.
Abruzzo 18.177,3 86,90 18.871,5 19.361,7 19.454,6 19.297,0 19.942,3 20.501,1 21.150,3 21.662,60 82,44
Sardegna 15.861,0 75,83 16.871,4 17.226,5 17.975,7 18.581,0 19.009,8 19.654,3 20.444,1 20.627,20 78,50
Molise 15.308,1 73,18 15.985,5 16.460,3 16.607,7 17.290,0 17.994,6 18.591,9 18.955,5 20.429,50 77,75
Basilicata 14.670,3 70,14 15.130,4 15.731,6 16.011,5 16.668,1 17.031,4 17.781,9 18.280,0 19.039,10 72,46
Puglia 13.825,2 66,09 14.504,5 14.962,2 15.284,0 15.694,4 15.971,0 16.504,6 16.943,4 17.955,90 68,33
Sicilia 13.479,6 64,44 14.185,7 14.662,2 15.053,9 15.440,1 16.023,2 16.531,5 17.003,7 17.533,00 66,72
Calabria 13.019,9 62,24 13.742,4 14.226,9 14.773,2 15.457,0 15.754,8 16.244,1 16.625,8 17.285,00 65,78
Campania 13.190,8 63,06 14.040,8 14.764,0 15.025,8 15.531,7 15.753,2 16.294,2 16.556,5 16.746,30 63,73

Negli corso degli anni, l'Abruzzo ha scavalcato molte regioni italiane ed oggi ha il PIL procapite più alto del Mezzogiorno.

Di seguito la tabella che riporta il PIL nominale e il PIL procapite secondo l'ISTAT[47] prodotto nella regione dal 2000 al 2009:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
22.729,7 23.812,1 24.546,7 24.894,1 24.952,6 26.116,7 27.334,0 28.447,5 28.961,0 27.703,41
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
18.022,3 18.871,5 19.361,7 19.454,6 19.304,2 20.054,3 20.903,9 21.601,9 21.786,7 20.700,4

Di seguito la tabella che riporta il Pil prodotto in Abruzzo ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca € 664,6 2,48% 1,84%
Industria in senso stretto € 5 678,6 21,18% 18,30%
Costruzioni € 1 553,5 5,80% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni € 4 953,1 18,48% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali € 5 289,8 19,73% 24,17%
Altre attività di servizi € 5 478,7 20,44% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni € 3.189,0 11,90% 10,76%
PIL Abruzzo ai prezzi di mercato € 26 807,3

Disoccupazione e occupazione

In confronto ad altre regioni del Sud Italia il tasso di disoccupazione in Abruzzo è sempre stato minore[48], ma complice la crisi economica mondiale il tasso nel 2010 è salito all'8,8%.[49]. Per quanto riguarda l'occupazione nel 2009 le statistiche davano il 55,7% di occupati[50] percentuale diminuita per quanto accennato sopra. Per cercare di risolvere tale problema la regione sta attuando una serie di investimenti, atti ad incrementare moltissimi posti di lavoro.[51]

Agricoltura

Piana del Fucino vista dal satellite
Fiore di Zafferano

Nonostante la tipologia di terreno ed il clima non consentano un grande sviluppo dell'agricoltura, quest'ultima ha saputo ancora oggi avere un forte peso sull'economia della regione[52]. Con lo sviluppo industriale ed economico della regione, l'agricoltura si è modernizzata ed oggi offre prodotti di primissima qualità. La produzione frutticola abruzzese è stimata in circa 850.000 quintali di cui circa la metà di pesche, mentre per gli ortaggi si superano i 5 milioni di quintali. Inoltre l'Abruzzo è ai primi posti in Italia nella produzione di fichi, carote, e patate (1.600.000 quintali) e pomodoro (350.000 quintali).

Importantissima la coltura della vite con circa 5.000.000 di quintali d'uva prodotta, sia da tavola che per la produzione di vino con un quantitativo medio di vino tra i 3 e i 4 milioni di ettolitri con la produzione di vini come il Montepulciano d'Abruzzo nelle varietà rosso e cerasuolo (rosato), il Trebbiano d'Abruzzo, il Pecorino e lo Chardonnay; altrettanto importante è la produzione olearia, la cui produzione media annua complessiva di olive è pari a 1.350.000 quintali e circa 240.000 quintali di olio (Aprutino Pescarese, Pretuziano delle Colline Teramane e Colline Teatine), cifre che pongono l'Abruzzo al sesto posto tra le regioni italiane.

Per quanto riguarda i cereali, il grano duro con oltre 1,5 milioni di quintali costituisce il cereale principe, seguito dal grano tenero (un milione di quintali), quindi l'orzo (0,5 milioni di quintali); inoltre vengono coltivate altre colture quali la barbabietola (2.500.000 quintali), e il tabacco (45.000 quintali)[53]; prodotti tipici della regione sono lo zafferano dell'Aquila, la patata del Fucino, l'aglio rosso di Sulmona, il farro d'Abruzzo, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, la liquirizia coltivata e lavorata ad Atri e dintorni che vede la regione al secondo posto in Italia per produzione dietro solo la Calabria[54], la Mortadella di Campotosto, la ventricina del vastese, il pecorino di Farindola e il Canestrato di Castel del Monte, la pasta secca, il miele di Tornareccio, i peperoni dolci di Altino e infine i tartufi abruzzesi poco conosciuti e pubblicizzati che vengono commercializzati spesso in altre regioni.[55]

Allevamento e transumanza

L'allevamento come l'agricoltura è stata nei decenni addietro una delle risorse primarie della regione; era molto praticata la transumanza soprattutto verso l'Agro Romano e il Tavoliere delle Puglie; oggi non quasi più così in quanto si preferisce praticare l'allevamento stanziale negli ovili, ma è ancora praticata anche se limitatamente in Abruzzo; questo trasferimento avveniva e avviene in misura minore ancora oggi, alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone fresche ma adatte a passare l'inverno con il gregge e dove poter trovare dei pascoli verdi per il bestiame ovino. All'inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del Molise; tuttora comunque la regione conserva un buon patrimonio di ovini; per quanto riguarda l'allevamento bovino sta diffondendosi sempre più la varietà dei bovini da carne.[56]

Pesca

Un trabocco abruzzese nei pressi di San Vito Chietino

Nel passato in Abruzzo la pesca veniva eseguita tramite delle antiche macchine da pesca in legno dette trabocchi oggi diventati a tutti gli effetti monumenti nazionali; al giorno d'oggi sono cambiate le tecniche di pesca e l'Abruzzo inoltre negli ultimi anni ha incrementato di molto la produzione ittica anche se non è un'attività industriale molto praticata; la regione in questo settore ha scavalcato regioni con più ampie superfici costiere come la Sardegna, la Calabria, la Toscana la Campania e il Lazio ma benché la pesca rappresenti una risorsa importante per l'economia di alcuni centri costieri, non ha grande rilevanza se rapportata con quella di altre regioni adriatiche come le Marche e la Puglia. Nel 2007 in Abruzzo la produzione ittica è stata di 14.657 tonnellate di pesce, cifra che colloca la regione al quinto posto tra le regioni italiane dopo la Sicilia, la Puglia, le Marche, il Veneto e Emilia-Romagna per numero di tonnellate pescate con un 5,5% di incidenza sul totale nazionale e un ricavo di circa 51 milioni di euro complessivi pari al 3,8% sul totale nazionale.[57]

Industria

L'Abruzzo è sicuramente la regione del meridione più industrializzata assieme alla Puglia e nel corso degli anni ha scavalcato nel livello di industrializzazione regioni come Campania, Calabria e Sicilia[58][59]. L'industria si è sviluppata rapidamente soprattutto nei settori metalmeccanico, alimentare, del trasporto e delle telecomunicazioni. Altre industrie importanti sono quella chimica, del mobile, dell'artigianato e tessile.

Porto di Ortona

La zona più industrializzata della regione è la Provincia di Teramo, che presenta uno degli indici di industrializzazione più alti d'Italia (il settore secondario occupa il 34% della forza lavoro) e si colloca tra le prime province per crescita industriale[60], seguita da quella di Chieti e da quella di Pescara, sostenute anche dal settore del turismo. In particolare la Val Vibrata, al confine con la regione Marche, è sede di una miriade di piccole e medie imprese soprattutto del settore tessile e calzaturiero. Nel teramano è anche sviluppata l'industria del mobile.

logo sevel

La Val di Sangro, in provincia di Chieti, è invece sede di stabilimenti di importanti multinazionali (Honda, Honeywell) e di uno stabilimento del Fiat Group Automobiles in joint-venture con il Gruppo PSA, la Sevel di Atessa, che produce veicoli commerciali ed è la più grande fabbrica d'Abruzzo ed il più grande stabilimento produttivo di veicoli commerciali leggeri in Europa. La zona della Valle Peligna, nell'aquilano, è anche sede di industrie (famosa quella del confetto di Sulmona), mentre altre zone come il pescarese e il teatino sono sede di numerose industrie, anche multinazionali, come la De Cecco, la Delverde, la Cav. Giuseppe Cocco, la Procter & Gamble (che ha smantellato il proprio Centro Ricerche di Sambuceto, Chieti, il 30 giugno 2012), la Fater, produttrice dei prodotti Lines e Pampers, la Luigi D'Amico Parrozzo SaS di Pescara, nota in Italia e all'estero per l'omonimo dolce, la Gelco Srl (gruppo Perfetti Van Melle), con stabilimento a Teramo, che produce gelatine e liquirizie, le teatine Sixty Group SpA, che detiene i marchi Miss Sixty, Roberta di Camerino, Energie, Killah, Murphy & Nye e RefrigiWear, e la Industria Adriatica Confezioni, che detiene i marchi Rodrigo e Alan Devis, la Ennedue e stabilimenti del gruppo Dayco e del gruppo Aptar (Emsar, leader mondiale di produzione di pompe erogatrici, e Novares), concentrate per lo più nel distretto industriale teatino-pescarese della Val Pescara. Sviluppata anche la zona di Vasto e San Salvo (Chieti), soprattutto per la presenza dell'industria vetraria con lo stabilimento della Pilkington ed il relativo indotto.

Laboratori nazionali del Gran Sasso

Per quanto riguarda l'industria estrattiva, sono stati trovati giacimenti di metano, di petrolio e di alluminio, soprattutto nella zona del Vastese. Sembra però che la politica di sviluppo della regione non preveda lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio, come accennato dal presidente della regione Giovanni Chiodi.[61]. Un altro settore che si è sviluppato rapidamente è quello della ricerca nei campi della farmaceutica, della biomedicina, dell'elettronica e della fisica nucleare, quest'ultima svolta proprio nei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Il settore terziario, specie sulla costa, ha raggiunto un peso preponderante nell'economia, particolarmente con l'offerta di servizi commerciali e degli istituti di credito; nel territorio regionale sono presenti diversi istituti bancari come la Banca Tercas, la Banca Caripe, la Cassa di Risparmio della provincia di Chieti e la Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila, oltre a varie banche di Credito Cooperativo.

Un settore molto sviluppato nell'economia abruzzese è l'esportazione: l'Abruzzo occupa la quinta posizione tra le regioni italiane dopo la Sardegna, la Sicilia, la Valle d'Aosta e l'Emilia-Romagna, con una percentuale del 50,1%[62].

La provincia che soffre di un certo ritardo nello sviluppo industriale rispetto alle altre è quella dell'Aquila, relativamente sfavorita da un territorio per lo più montano, senza sbocco sul mare e a minor densità abitativa; tuttavia la minore industrializzazione è compensata dallo sviluppo del settore turistico, specie quello invernale. I più importanti nuclei industriali della provincia si concentrano nella Marsica, in particolare nella città di Avezzano, dove sono presenti industrie ad alta tecnologia (Micron Technology, Telespazio), cartiere ed industrie di trasformazione di prodotti agricoli, ed attorno ai poli industriali di L'Aquila e Sulmona.

Energia

Centrale idroelettrica di Provvidenza

Per quanto riguarda le risorse energetiche, l'Abruzzo è sesto tra le regioni italiane per ordine di potenza installata ed al settimo posto in termini di potenza specifica tra le regioni italiane nella produzione di energia eolica con circa 14 kv/km² di territorio; nel 2010 erano sedici gli impianti eolici presenti in Abruzzo dislocati in varie località (Tocco da Casauria, Schiavi di Abruzzo, Montazzoli, Monteferrante, Roccaspinalveti, Castiglione Messer Marino, Roio del Sangro, Fraine, Collarmele, Cocullo);[63] la regione ha inoltre in progetto di ridurre in maniera drastica i consumi energetici e produrre il 50% di consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili;[64] per quanto riguarda la produzione di energia fotovoltaica la regione ha fatto registrare nel 2011 un boom per quanto riguarda il numero di impianti installati passando dai 1.600 ai 4.247 registrando una crescita per numero di impianti superiore al 150% per una potenza di oltre 420 megawatt[65]; più esigue sono le produzioni di altre energie alternative come quella dell'energia solare, della biomassa e dell'idrogeno.[66]. Inoltre i bacini artificiali producono notevoli quantità di energia idroelettrica che pongono la regione ottava in Italia in questa graduatoria[67]; le maggiori centrali idroelettriche sono Montorio, Piaganini, Provvidenza, San Giacomo.

Telecomunicazioni, mass media e nuove tecnologie

Con lo sviluppo economico ed industriale anche i mass media in Abruzzo hanno avuto notevole diffusione; accanto ai quotidiani e alle reti televisive nazionali, si sono affiancati altri quotidiani e reti televisive a carattere regionale così come le radio sia a carattere nazionale che regionale; la regione per ciò che riguarda la spesa per ricerca e sviluppo nel 2009 è risultata la seconda regione del Sud Italia dietro solo la Campania con una percentuale del 0,96% del Pil[68] cifra che pone la regione al dodicesimo posto tra le regioni italiane; ha avuto notevole diffusione internet con l'Abruzzo che occupa la prima posizione tra le regioni del Sud Italia e la 14ª posizione nelle regioni italiane per quanto riguarda il numero di utenti fruitori di internet con un 50.2%.[69] a fine anno 2011; Nel 2009 oltre il 44,9% di famiglie in Abruzzo possedeva l'accesso alla banda larga cifra che pone la regione seconda nel Sud Italia dietro solo la Sardegna e dodicesima tra le altre regioni italiane[70]; sempre per quanto riguarda l'utilizzo di internet l'Abruzzo nel 2010 è risultata la prima regione del Sud Italia e la decima tra le regioni italiane per numero di imprese che utilizzano la banda larga con una percentuale del 83.7 %[71]; rilevante nel 2009 nella regione la presenza di addetti nelle imprese e nelle università alla ricerca e sviluppo a determinare il valore dell'indicatore (2,4) che pone la regione al quindicesimo posto tra le regioni italiane.[72]. Invece è solo del 23,8% la percentuale di imprese innovatrici nel 2008 e la regione risulta quindicesima in questa particolare graduatoria tra le altre regioni d'Italia.[73] Per quanto riguarda il digitale terrestre la transizione è stata completata in tutta la regione il 23 maggio 2012.

Artigianato

Il soffitto maiolicato di San Donato in Castelli

L'artigianato abruzzese è diventato nel corso degli anni uno dei settori economici più floridi economicamente per la regione; l'Abruzzo è una delle poche regioni italiane in cui si è conservata questa tradizione e oggi quest'ultimo produce prodotti quali la ceramica, il ferro, l'oro, i merletti e i tessuti, il rame, la pietra, gli strumenti musicali, il legno e la lana. Per quanto riguarda la ceramica, il maggiore centro di produzione e lavorazione si trova a Castelli che nel corso degli anni è diventata è uno dei centri più importanti d'Italia per l'arte della ceramica; a Rapino si trova un Museo della ceramica. Per la lavorazione dell'oro e l'argento importanti sono i centri di Pescocostanzo, Scanno, Guardiagrele, Orsogna; la "capitale" dell'artigianato del rame e del ferro abruzzese è ancora Guardiagrele, ma oggetti di buon livello vengono prodotti anche a Pescocostanzo, Tossicia e Scanno; un gioiello tradizionale abruzzese è la presentosa. A Salle vengono prodotte corde di gran pregio per strumenti musicali; la lavorazione della pietra è perlopiù concentrata a Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro. I tessuti vengono prodotti e lavorati soprattutto a Taranta Peligna, mentre i merletti a Scanno e Pescocostanzo; Pescocostanzo ospita anche una scuola del merletto a tombolo e un museo ad esso dedicato; infine per le pelli e il cuoio, le selle fabbricate a L'Aquila godono di fama internazionale e vengono utilizzate da appassionati di equitazione di tutta Europa.[74][75]

Turismo

Lo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Abruzzo.

L'Abruzzo ha fatto registrare una grandissima crescita del settore turistico richiamando visitatori da tutta l'Italia e anche dall'Europa; la regione nel corso degli anni è diventata la quinta tra le regioni italiane con più percentuale di permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi dopo la Calabria, le Marche, la Sardegna e il Trentino-Alto Adige[76]. Nel 2007 gli arrivi sono stati di 1.371.155 italiani e 189.651 stranieri. In totale gli arrivi sono stati di 7.374.646 di turisti cifra che pone la regione diciassettesima tra le regioni italiane per numero di turisti annui.[62] C'è stato un grandissimo sviluppo parallelo sia del turismo montano, grazie ai numerosi impianti sciistici, riserve e parchi naturali, che del turismo costiero, con i numerosi villaggi turistici, alberghi, camping e stabilimenti balneari, dove le acque sono pressoché pulite.

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila

Importante per la regione anche il turismo storico-artistico e culturale, con numerose testimonianze artistiche storiche e culturali.

Impianti sciistici a Campo Imperatore

Fra le regioni del Centro e Sud Italia, l'Abruzzo è quella che ha il maggior numero di impianti sciistici che attualmente sono 24[77][78]. Nelle zone interne montane sono presenti gli impianti sciistici di Scanno, Ovindoli, Pescasseroli, Roccaraso, Campo Imperatore, Campo Felice, Rivisondoli, Pescocostanzo e Prati di Tivo dove il turismo invernale è molto sviluppato. Altre piste e impianti sono presenti a San Giacomo (Valle Castellana), Passolanciano-Majelletta, Prato Selva, Marsia, Camporotondo, Campo di Giove, Passo San Leonardo, Passo Godi, Pizzoferrato, e Gamberale. L'orografia e la dotazione regionale di impianti e piste per gli sport e gli svaghi invernali rendono quindi praticabili in Abruzzo lo sci alpino, lo snowboard, il kite skiing, lo sci alpinismo, lo sci escursionismo, lo sci di fondo e lo sleddog, sono due le piste di ghiaccio fisse funzionanti (Roccaraso e Castiglione Messer Marino) mentre mancano al momento strutture fisse per il salto con gli sci ed il biathlon.

Famosi anche in Europa i parchi naturali della regione[79] come il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco nazionale della Maiella e il Parco regionale Sirente Velino[80] che hanno fatto guadagnare alla regione l'appellativo di Polmone verde d'Italia[81] e che ogni anno attraggono migliaia di visitatori grazie alla loro natura incontaminata e alle rare specie di fauna e flora selvatica come il Camoscio d'Abruzzo e inoltre permettono diverse attività di vacanza, relax e di svago come escursioni organizzate con il parco, escursioni a cavallo, albering, escursionismo, cicloturismo, canoa e birdwatching, il canottaggio sul Lago di Bomba ed infine turismo balneare su Lago di Scanno e Lago di Campotosto[82]; La regione può inoltre vantare moltissime riserve e aree naturali protette. Nel 2010 secondo statistiche oltre 1 milione di turisti ha visitato i parchi e le aree naturali protette regionali.[83] Molto sviluppato anche il turismo estivo, costiero e balneare; i più importanti centri attrezzati sono Pescara, la più popolosa città della Regione e maggiore centro balneare, Montesilvano, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Alba Adriatica, Tortoreto, Francavilla al Mare, Ortona, Vasto, Martinsicuro, Silvi Marina e la Costa dei Trabocchi[84][85][86]. Molti di questi centri balneari turistici sono nominati Bandiera Blu dall'Unione europea per la qualità delle acque e dei servizi offerti, collocando l'Abruzzo quarto tra le regioni italiane in questa particolare graduatoria con 14 Bandiere Blu dietro solo alla Liguria, Toscana, e Marche, per quanto riguarda l'anno 2013[87].

Fontana delle 99 cannelle a L'Aquila

Per quanto riguarda il turismo storico-artistico religioso e culturale, di importanza storica e culturale sono le città di Chieti (vestigia romane - anfiteatro, teatro, terme e templi - chiese, musei d'arte, di scienze e archeologici con il celebre Guerriero di Capestrano), Teramo, Vasto, Lanciano (Miracolo eucaristico di Lanciano, mura antiche della città), Manoppello (Volto Santo di Manoppello), Ortona (Concattedrale Basilica di San Tommaso Apostolo con le spoglie del Santo discepolo di Gesù), Atri (Basilica di Santa Maria Assunta), Città Sant'Angelo (la chiesa di Sant'Antonio conserva una reliquia di Sant'Antonio da Padova), Giulianova (esperimento di città ideale rinascimentale), Sulmona, e soprattutto L'Aquila che possono vantare moltissimi monumenti, musei, castelli e chiese di importanza nazionale (tra le quali la celebre Basilica di Santa Maria di Collemaggio - con le spoglie di Papa Celestino V - gravemente danneggiata dal sisma del 2009); anche Pescara pur essendo una città moderna, vanta basiliche, santuari, chiese e musei importanti (Basilica della Madonna dei sette dolori, Madonna del Fuoco, Cattedrale di San Cetteo, e Museo casa natale Gabriele D'Annunzio).

Nelle zone interne montane sono presenti antichi borghi[88][89](Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Scanno etc.), castelli (a Civitella del Tronto, Roccascalegna, Celano, Pacentro, Anversa degli Abruzzi, Avezzano, Balsorano, Villalago, Calascio, Valle Castellana, Monteodorisio, Carpineto Sinello, Crecchio, Civitaluparella, Ortona, Castiglione Messer Marino, Civitella Messer Raimondo, Vasto, Montazzoli, Palmoli, Casoli, Archi, Serramonacesca, Salle), eremi (Santa Croce al Morrone, San Giovanni, San Bartolomeo ecc.), santuari (basilica santuario del Volto Santo di Manoppello, di San Gabriele dell'Addolorata, uno dei più visitati in Italia, i ruderi del monastero di Santa Maria in Valle Rotana ), conventi (convento del Ritiro della Santissima Annunziata del Poggio, convento della Madonna del Carmine, convento di San Francesco (Lanciano), convento Michetti, ex convento di San Donato), abbazie (San Clemente a Casauria, San Liberatore a Majella, San Giovanni in Venere, abbazia di Santa Maria in Montesanto, abbazia di Santa Lucia, abbazia di Santa Maria Arabona, badia Morronese), e chiese antiche (Santa Maria ad Cryptas a Fossa, San Tommaso di Caramanico ecc.)[90][91]. Il maggior numero di turisti proviene dal resto dell'Italia, dalla Francia e dalla Germania. In questo caso a fine anno 2011 la regione ha fatto registrare una buona crescita per questo particolare ramo del turismo[92] e per promuovere questo tipo di turismo la regione sta effettuando degli investimenti[93].

La varietà di paesaggi che la regione può offrire, sta facendo sorgere in tutta la regione strutture turistiche all'avanguardia dotate di ogni comfort per i turisti. Anche a fine anno 2011 la regione ha registrato un forte incremento turistico con un +6,5% sul fronte degli arrivi un +2,5% sul fronte delle presenze.[94]. Nel 2015 la regione ha visto un incremento delle presenze annue (2 milioni) dovute soprattutto alla buona annata della stagione estiva balneare[95][96].

Monumenti e luoghi d'interesse

Veduta di Scanno, uno dei "Borghi più belli d'Italia"

L'Abruzzo possiede una numerosa presenza di luoghi storici e artistici, vantando centri medievali e rinascimentali perfettamente conservati, soprattutto i borghi. Infatti la regione è tra le prime nella lista dei "Borghi più belli d'Italia", con la cifra di ben 23 borghi fregiati della bandiera. Ciò è dovuto specialmente all'isolamento di alcune aree di montagna, come la piana di Campo Imperatore o la Conca Peligna, che hanno permesso la conservazione totale sia dei nuclei storici, che delle tradizioni popolari, come Scanno, Santo Stefano di Sessanio, Navelli, Pacentro e Anversa degli Abruzzi. Numerosissime le testimonianze delle varie epoche storiche, rintracciabili in gran quantità nelle chiese e nei castelli. Nel 1902 la lista dei Monumenti nazionali italiani colloca l'Abruzzo ai primi posti, con tra le strutture più antiche la Chiesa di Santa Maria a Vico (Teramo) e il sito archeologico di Peltuinum (L'Aquila). Fra le strutture religiose figurano le Cattedrali e le Basiliche, ma soprattutto gli Eremi e i monasteri, come l'Eremo di Sant'Onofrio al Morrone e l'Abbazia di San Giovanni in Venere. Dal 1996 inoltre è stata avanzata la richiesta per il riconoscimento dall'UNESCO di Patrimonio culturale dell'Umanità il Complesso monastico di Bominaco (XII secolo).

Fra i castelli di maggior interesse figurano la Fortezza di Civitella del Tronto (XVII secolo), il Castello Aragonese di Ortona (XV secolo), il Castello di Roccascalegna (XI secolo) e il Forte spagnolo dell'Aquila (XVI secolo).

Città d'arte

L'elenco propone le città e i borghi migliori d'Abruzzo e delle provincie de L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, inclusi anche borghi fortificati e non. Assieme a queste quattro città, i centri più rappresentativi, assieme ai borghi, sono Sulmona, Vasto, Lanciano, Ortona, Città Sant'Angelo, Tagliacozzo, Atri e Loreto Aprutino. I borghi: Scanno, Civitella del Tronto, Pacentro, Pescocostanzo, Penne, Guardiagrele, Cocullo, Santo Stefano di Sessanio, Pietracamela e Navelli

Centri maggiori

L'elenco propone sia le città maggiori della regione che i borghi, che hanno comunque valore artistico ed interesse turistico.

L'Aquila: interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Pescara: il Ponte del Mare
Chieti: la Cattedrale di San Giustino
Teramo la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo
Ingresso al Castello di Avezzano
Vasto: il corso De Parma e la Cattedrale di San Giuseppe
Veduta di Lanciano
Ortona: la Cattedrale di San Tommaso Apostolo
Giulianova: il Duomo di San Flaviano
Sulmona
Atri: il Duomo
Francavilla al Mare: Palazzo Sirena
Tagliacozzo: Piazza Obelisco
Guardiagrele: il Duomo di Santa Maria Maggiore
Atessa: organo della Cattedrale di San Leucio
Casoli: il Castello Ducale e la chiesa di Santa Maria Maggiore
Civitella del Tronto: la Fortezza borbonica, Porta Hohensalzburg
Penne: la Cattedrale di San Massimo e Santa Maria degli Angeli
  • L'Aquila: fondata nel 1254, secondo la leggenda riportata da Buccio di Ranallo (mentre secondo le fonti storiche nel 1230 circa da Federico II di Svevia[97]), fu costruita con la ripartizione in quattro Rioni principali (San Giorgio, Santa Maria, San Pietro e San Giovanni d'Amiterno), in un'area diversa dalla romana Amiternum. Fu città santa nel 1288 con la costruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio (ritenuta il simbolo romanico chiesastico d'Abruzzo[98]) per volere di Pietro da Morrone (Celestino V), e nel 1444 vi fu costruita la Basilica di San Bernardino, in onore del santo senese. La città fino alla dominazione spagnola, poi borbonica del XVI secolo, rimase sempre fedele al casato d'Angiò, e per questo entrò nella guerra dell'Aquila del 1423, assediata da Braccio da Montone, che dapprima distrusse i castelli fondatori della città, e successivamente bloccò la città dentro le mura. Nel '500 fu amministrata da Margherita d'Austria che favorì lo sviluppo culturale delle arti, e successivamente dagli spagnoli, che costruirono la Fortezza. Nel 1703 fu colpita da un grave terremoto, che cambiò profondamente l'aspetto urbano, nonché i colori dello stemma cittadino, le cui cromature rosse e bianche furono portate al nero e al verde dagli aquilani, come simbolo di tragedia e speranza.
    La città ancora oggi è ben conservata nel tessuto medievale, con il centro storico diviso dalle mura medievali con le relative porte di accesso, arricchito da monumenti simbolici quali il Forte spagnolo alle porte della città, il Corso Vittorio Emanuele, le basiliche di Collemaggio e San Bernardino, la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, la chiesa di Santa Giusta, la Fontana Luminosa e la Fontana delle 99 cannelle. Numerosi sono i palazzi storici, costruiti specialmente dopo il terremoto dell'Aquila del 1703, come il Palazzo Margherita, il Palazzo Ardinghelli e il Palazzo Cappelli.
  • Pescara: la città ha origini romane, conosciuta come Ostia Aterni, anche se fu rifondata nel XVI secolo da Carlo V attorno al fortino del Pescara a pianta ottagonale da lui voluto, come principale fortezza ottagonale[99] di confine tra i due Abruzzi, presso la Pescara. Nel XIX secolo si contavano tre nuclei abitativi: il rione di Portanuova (Pescara Vecchia), dove nel 1863 nacque Gabriele D'Annunzio, con i resti della fortezza (il bagno penale borbonico), il comune di Castellammare Adriatico (l'attuale corso Umberto) presso il Porto Canale, e il villaggio di pescatori di Borgata Marina. Nel 1927 con il regio decreto di Mussolini fu costituita la provincia di Pescara, e i due comuni rivali uniti in un solo centro. A causa del bombardamento del 1943, gran parte del vecchio centro pescarese fu distrutto, e l'architetto Luigi Piccinato si occupò della ricostruzione moderna della città, specialmente della vecchia Castellammare, creando lo slargo di Piazza Salotto. La città oggi è la più grande della regione, e detiene il primato dell'economia abruzzese, per la sua vicinanza al mare. Tra i monumenti principali figurano il quartiere vecchio di Portanuova, con la Casa natale di Gabriele d'Annunzio, il vicino Museo delle Genti d'Abruzzo presso la fortezza, la Cattedrale di San Cetteo, ricostruita nell'era fascista, e il teatro Michetti.
    Invece nel corso Umberto resistono buona parte dei palazzi signorili in stile liberty, e la chiesa del Sacro Cuore, nonché la Piazza Salotto e il monumentale Lungomare Matteotti con la fontana "Nave di Cascella". Nel 2009 è stato inaugurato presso il lungomare il Ponte del Mare, come simbolo del nuovo aspetto moderno della città.
  • Chieti: città di antiche origini, fu capitale dei Marrucini (Teate Marrucinorum[100]), e nell'età imperiale diede i natali a Asinio Pollione, mecenate dei poeti durante il principato di Augusto. Nel Medioevo con le riforme di Federico II divenne capitale dell'Abruzzo Citeriore, benché già fosse una città potente per la presenza dell'antica Diocesi Teatina, avente sede nella Cattedrale di San Giustino; una delle più antiche d'Abruzzo, avente feudi con estensione fino ai confini della Majella. La città ebbe una notevole ripresa economica e culturale nel XVI secolo con l'installazione della famiglia Valignani, che nel XIX secolo finanziò la costruzione del teatro Marrucino, il secondo teatro d'opera in Abruzzo dopo L'Aquila.
    La città oggi conserva alla perfezione il centro storico voluto dai Valignani nel XVII secolo, ricco di palazzi settecenteschi e rinascimentali, con pochi elementi del passato, quali la Cattedrale di San Giustino, di stampo neogotico, e le chiese barocche di San Francesco al Corso, San Domenico degli Scolpi e Sant'Agostino. Si conservano ancora vestigia romane, come l'anfiteatro della Civitella, i tempietti Giulio-Claudi e le terme romane. Molti rinvenimenti archeologici inoltre sono conservati nella Villa Frigerij presso la villa comunale, ossia il Museo Archeologico d'Abruzzo, la cui opera prima è il Guerriero di Capestrano.
  • Teramo: città capitale dei Pretuzi, dopo la caduta dell'impero romano mantenne il prestigio sulla valle del Tordino, diventando nel XIII secolo capitale dell'Abruzzo Ulteriore Primo. Fu una delle poche città a godere del prestigio di centro semi-autonomo durante l'epoca angioina, entrando in contrasto con il Ducato di Atri per il possesso del territorio. Nel XVIII secolo riebbe uno sviluppo culturale grazie alle ricerche di personalità come Melchiorre Delfico, al quale è intitolata la Biblioteca comunale. La città oggi si presenta organizzata in maniera un po' disomogenea per alcuni abbattimenti operati negli anni '60 dalla giunta Carino Gambacorta, conservando tuttavia l'antico centro che si snoda lungo i due corsi di San Giorgio-De Michetti, attraversando i due importanti monumenti romani dell'anfiteatro e del teatro presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, considerata il simbolo gotico della città. Altre opere importanti sono le chiese di San Domenico, Sant'Antonio e il Santuario della Madonna delle Grazie. Presso Largo Sant'Anna si trova l'antica Cattedrale di Santa Maria in Aprutiensis, oggi chiesa di Sant'Anna dei Pompetti, risalente al IX secolo, dove è stata trovata un'antica domus con il mosaico del Leone.
  • Avezzano: avente origini romane, era una delle città principali della Marsica assieme a Marruvium, la capitale. Ebbe notevole sviluppo durante il Medioevo, diventando capoluogo di una contea omonima, assieme alla contea di Celano. Ebbe possibilità di una notevole espansione urbana dopo il disastroso terremoto della Marsica del 1915[101], anche se numerosi monumenti della città vecchia andarono perduti, Oggi l'antico centro è sostituito quasi totalmente da quello moderno, benché persistano alcuni monumenti principali come il Castello Orsini-Colonna, la Villa Torlonia, la Cattedrale dei Marsi (ricostruita dopo il terremoto) e la chiesa di San Giovanni Decollato. Fuori la città vi è il Santuario della Madonna di Pietraquaria.
  • Vasto: importante città di commercio marittimo durante l'epoca romana, nota come Histonium, dopo la caduta dell'impero divenne un covo di pirati, e successivamente nell'VIII secolo distrutta e ricostruita dai Longobardi come Guasto Gisone. Accanto fu eretta una seconda città: Guasto d'Aimone, che nel XIII secolo si andò ad unire al vecchio centro formando un unico agglomerato. Nel XV secolo fu amministrata da Jacopo Caldora che vi costruì il Castello Caldoresco, mentre nel secolo successivo dalla potente famiglia D'Avalos. Nel XIX secolo Vasto visse un florido sviluppo culturale, che la portò ad essere soprannominata Atene degli Abruzzi, e tra i vari artisti partorì il pittore Gabriele Rossetti, padre del più famoso Dante Gabriel Rossetti. Benché danneggiata dalla frana catastrofica del 1956, la città conserva ancora il centro storico. La piazza ellissoidale Rossetti è eretta sopra le rovine dell'anfiteatro romano, dove si conservano ancora resti delle mura, visibili nella Torre di Bassano. Presso il Castello si trovano le chiese del Carmine e di Santa Maria Maggiore, nonché il Duomo di San Giuseppe. Il Palazzo d'Avalos è uno dei simboli della città, contenente un complesso di Musei civici dedicati all'archeologia locale e alla cultura vastese. Ambita dai turisti è la passeggiata del belvedere Amblingh, dove si conservano tracce della fortificazione medievale, e del vecchio quartiere di San Pietro, distrutto dalla frana del '56, dove si conserva la facciata gotica della chiesa madre.
  • Lanciano: la città, secondo la leggenda fu costruita nel 1192 a.C. da un compagno di Enea, e divenne immediatamente la capitale dei Frentani. Dopo la conquista romana e la successiva caduta dell'impero, nel VIII secolo divenne famosa in ambito ecclesiastico per il Miracolo eucaristico di Lanciano, benché fosse sempre stata un'importante stazione commerciale per i pastori transumanti e i contadini della valle del Sangro, che partecipavano alle fiere del bestiame, le cosiddette Nundinae. Benché sottomessa al contado di Manoppello, poi agli Angioini e agli Aragonesi, la città mantenne sempre il controllo sul suo territorio della Frentania, ostentando potere e ricchezza mediante le costruzioni secondo il gusto degli stili, in base alle varie epoche, come il gotico "lancianese" per le chiese, e successivamente il barocco napoletano per la Cattedrale della Madonna del Ponte. nel 1426 entrò in guerra con la città nemica Ortona per il possesso del porto di San Vito Chietino, e la pace fu sancita dall'intervento di San Giovanni da Capestrano; poiché la faida era diventato un vero e proprio scontro di massa, a causa della colonna infame impastata dai lancianesi con mattoni e nasi e orecchie di prigionieri ortonesi.
    La città oggi possiede uno dei centri storici più vasti dell'Abruzzo, suddiviso in quattro rioni medievali: Lancianovecchia, Sacca, Civitanova e Borgo. Il primo comprende la piazza della Cattedrale e la via dei Frentani (l'antico corso della città romana), con le chiese di Sant'Agostino e San Biagio, e vari palazzi medievali. Il secondo è fuso al Civitanova, il secondo quartiere più esteso della città, con le chiese di San Nicola e Santa Maria Maggiore (quest'ultima uno degli esempi più rilevanti del gotico borgognone abruzzese). Il quartiere Civitanova presenta ancora elementi di fortificazioni presso le Torri Montanare, poste accanto al Palazzo arcivescovile, sede del Museo diocesano, contenente molte opere d'Arte Sacra dalle chiese lancianesi. L'ultimo quartiere del Borgo contiene la romanica chiesa di Santa Lucia, e alla confluenza con la piazza Plebiscito il Santuario del Miracolo Eucaristico e la chiesa del Purgatorio.
  • Ortona: antica città frentana, florida per lo sviluppo commerciale, dopo la caduta imperiale, Ortona fu ricostruita ex novo dai Longobardi, e poi dai Normanni, trascorrendo periodi alterni di florida economia e altri di incursioni e distruzioni. Nel 1258 la città ospitò in maniera permanente nella Cattedrale le reliquie di San Tommaso Apostolo, diventando un punto di riferimento nel campo religioso. Dopo battaglie varie con la città rivale di Lanciano, Ortona passò in mano a Jacopo Caldora che ricostruì la cinta muraria. Divenuta poi città molto cara a Margherita d'Austria, vide la costruzione del palazzo Farnese (XVII secolo).

Durante L'Ottocento fu rappresentata culturalmente da Francesco Paolo Tosti e Gabriele D'Annunzio. Durante la Seconda guerra mondiale Ortona diventò capo marittimo della linea Gustav, con estremo opposto a Cassino, e tra il 21-28 dicembre del 1943, con la "battaglia di Ortona" visse uno dei periodi più tristi e tragici della sua storia, con la distruzione di gran parte del centro cittadino per la guerriglia urbana tra tedeschi e canadesi.
Nonostante i gravi bombardamenti, la città conserva ancora il suo aspetto antico, rintracciabile nell'antico rione medievale di Terravecchia, con il palazzo Corvo (la casa natale del Tosti), il Castello Aragonese e la Cattedrale di San Tommaso Apostolo. Presso il rione di Terranova, ossia il corso Vittorio Emanuele invece si trova il cinquecentesco Palazzo Farnese, sede della Pinacoteca Cascella, e presso il belvedere F.P. Tosti, nell'ex convento di Santa Maria di Costantinopoli il Museo della battaglia di Ortona.

  • Giulianova: la città era nota già durante l'epoca romana, e successivamente nell'epoca medievale come Castrum Piceni (o Castrum Sancti Flaviani). Nel V secoloinfatti le reliquie di Flaviano di Costantinopoli erano state trasferita nella città, presso il Duomo di San Flaviano, preso santo molto venerato nell'Abruzzo Ultra, particolarmente nel ducato di Atri. Nel 1471 il duca Giulio Antonio Acquaviva decise di ricostruire quasi ex novo la vecchia città, come simbolo di "città ideale" entro una fortezza di varie torri. Il progetto ebbe buon esito, benché oggi l'assetto urbano sia un po' stravolto. Comunque gran parte delle storiche torri resistono nel tessuto del centro storico, come le torri Santa Maria, Porta Napoli, Rocca, Buscione e Mozzone. Il centro è rappresentato dal cupolone del Duomo, e da vari palazzi signorili, come il Palazzo Ducale Acquaviva e il Palazzo Cerulli. Fuori il centro si staglia il Santuario della Madonna dello Splendore, molto frequentato da pellegrini.
  • Sulmona: città capitale dei Peligni, dette i natali al poeta Ovidio nel I secolo a.C.. Anche dopo l'impero romano, la città continuò a godere di grande prestigio, poiché posta presso il valico di Pacentro presso la Majella, pur troneggiando al centro della conca peligna. Nel XIV secolo si sviluppò il cosiddetto "gotico sulmonese" in ambito artistico, con la costruzione di numerosi palazzi e chiese medievali, tra le quali la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso della Santissima Annunziata, con il palazzo annesso, la chiesa di Santa Maria della Tomba e quella di San Francesco della Scarpa. In piazza Maggiore (oggi Garibaldi) fu costruito nel XIII secolo l'acquedotto svevo da Federico II di Svevia sui resti del precedente romano. Sulmona fino al 1706 era arrivata a un tale sviluppo culturale ed economico da essere considerata la Siena degli Abruzzi, quando un terremoto violento della Majella la danneggiò in gran parte. Per la ricostruzione degli edifici fu sperimentato il barocco napoletano, benché il gotico sulmonese continuasse a prevalere. Dopo tale evento, Sulmona iniziò ad essere conosciuta per il suo tradizionale confetto. Nel 1783 fu inaugurata la prima fabbrica di confetti da Mario Pelino, oggi sede del Museo del Confetto, e tale attività ancora oggi è una delle fonti dello sviluppo economico locale.
    Il centro storico si snoda attraverso il corso Ovidio, partendo dalla Cattedrale fuori le mura, passando per la piazzetta del Complesso Monumentale dell'Annunziata (considerato il simbolo della città), fino alla piazza Garibaldi con l'acquedotto, e proseguendo fino alla porta Napoli, dove si trova la chiesa della Tomba. Fuori dalla città sono da vedere la Badia Morronese, fondata da Pietro da Morrone, l’eremo di Sant'Onofrio al Morrone, e il tempio romano di Ercole Curino.
  • Atri: la città ha antiche origini romane, e dette i natali all'imperatore Adriano. Fino alla fine dell'impero romano la città aveva anche contatti commerciali presso il mare, come dimostra il porto romano, di cui oggi resta la cinquecentesca Torre di Cerrano.

Nel Medioevo dal XIV secolo iniziò ad essere amministrata dalla potente famiglia Acquaviva, diventando capitale del ducato omonimo. La città conserva ancora perfettamente il centro storico, simboleggiato dalla mole possente del Cattedrale di Santa Maria Assunta, di matrice gotica, abbellita all'interno da affreschi di Andrea De Litio; mentre altri monumenti sono il Palazzo Ducale Acquaviva, il teatro comunale, e le varie chiese di San Nicola, Sant'Agostino, Santa Reparata e il Complesso monastico di Santa Chiara. Le vestigia delle fortificazioni medievali sono visibili nel bastione dell'imponente Rocca Capo d'Atri

Centri minori

Anversa degli Abruzzi
Oratorio di San Pellegrino a Bominaco
Porta Angioina, Castelnuovo di Campli
Chiesa di San Tommaso (Caramanico Terme)
Cattedrale di San Pelino a Corfinio
Mosciano Sant'Angelo
Santuario di San Gabriele dell'Addolorata (Isola del Gran Sasso d'Italia)
Pescocostanzo
Pacentro: il Castello Caldora
Scanno
Rocca Calascio

L'elenco comprende solamente i borghi della regione, tra i minori, che hanno comunque interesse artistico.

Basiliche, cattedrali e collegiate

La Cattedrale di San Leucio ad Atessa
Basilica di San Bernardino all'Aquila
Lo stesso argomento in dettaglio: Architetture religiose dell'Abruzzo.

Castelli e roccaforti

L'elenco propone i castelli meglio conservati d'Abruzzo, di tutte le sue provincie, meno le strutture ridotte a completi ruderi.

Castello Piccolomini di Capestrano
Castello ducale di Crecchio
Il Forte spagnolo a L'Aquila

Abbazie, conventi, monasteri, santuari ed eremi

Oratorio di San Pellegrino a Bominaco
L'antico Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, presso Isola Del Gran Sasso
Entrata dell'Eremo di San Bartolomeo in Legio a Roccamorice

Siti archeologici

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Siti archeologici dell'Abruzzo.

Aree montuose attrezzate

Passo San Leonardo a Pacentro

L'elenco è parziale.

Riserve naturali

Statali

Lago di Campotosto

Regionali

Cascate del Verde a Borrello
Cascata di Zompo lo schioppo a Morino

Aree marittime attrezzate

Faro di Punta Penna a Vasto
Spiaggia di Silvi

L'elenco è parziale.

Trasporti e comunicazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti dell'Abruzzo.

Complice la geologia del territorio, la regione è rimasta isolata per millenni; con lo sviluppo economico però la situazione è cambiata notevolmente con la costruzione delle tre autostrade principali della regione (Autostrada A24, Autostrada A25, e Autostrada Adriatica) che la collegano con le altre regioni d'Italia; buona anche la rete stradale sia nelle zone interne montane con la SS 5 che collega Pescara, Chieti, Avezzano e la regione direttamente con Roma, che nelle zone costiere con la SS 16 che collega i maggiori capoluoghi della costa adriatica passando per le città costiere abruzzesi come Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Montesilvano, Pescara, Francavilla al Mare, Ortona, Vasto; anche le ferrovie hanno avuto un discreto sviluppo sia nelle zone interne montane (Ferrovia Roma-Sulmona-Pescara) che da decenni attende un agognato raddoppio della tratta, che nelle zone costiere (Ferrovia Adriatica); un buon sviluppo ha avuto anche il settore aereo con l'Aeroporto d'Abruzzo che collega la regione alle principali città italiane ed europee e recentemente è stato ristrutturato, ampliato e modernizzato anche l'Aeroporto dell'Aquila-Preturo che al momento però non effettua traffico civile; infine anche il settore portuale costituito dai quattro porti principali della regione (Porto di Ortona, Porto di Pescara, Porto di Vasto, e Porto di Giulianova) garantisce una buona gamma di servizi e comunicazioni soprattutto con i Balcani, la Croazia e l'Albania. Al momento però solo il Porto di Pescara e il Porto di Ortona, effettuano trasporto passeggeri tramite moderni aliscafi della SNAV.

Strade

A24: panoramica del tracciato in direzione est poco prima del tunnel del Gran Sasso

La rete autostradale è abbastanza sviluppata: l'Abruzzo è la terza regione italiana per sviluppo autostradale in rapporto alla superficie territoriale, con un valore pari a 32,7 km per km²[103]. La rete autostradale si estende per 352,3 km ponendo l'Abruzzo decima tra le regioni italiane e terza tra quelle del mezzogiorno dopo la Sicilia e la Campania.[104]

Sono tre le autostrade che servono la regione:

  • Autostrada A24 Roma - L'Aquila - Teramo, è stata costruita negli anni settanta e collega il Lazio e più precisamente Roma con l'Abruzzo fino a Teramo passando per L'Aquila; assolve un'importante funzione di collegamento della regione, sia sul versante tirrenico che adriatico, grazie alla presenza di svariati nodi di allaccio stradali ed autostradali. Numerose sono le infrastrutture di collegamento limitrofe, in quanto allo svincolo direzionale di Torano si dirama nell'A25 per Pescara, a Teramo sulla SS 80 per Giulianova, sulla SS 81 per Chieti e sulla A14 Bologna-Taranto, all'uscita Valle del Salto sulla Superstrada Rieti-Terni, all'uscita L'Aquila ovest sulla SS 80 per Teramo, mentre nei pressi di Tivoli l'allaccio dell'autostrada A1 consente la facilità dei collegamenti con Napoli e Milano.
  • Autostrada A25 Torano - Avezzano - Pescara permette il collegamento tra Roma e Pescara, in quanto dallo svincolo di Torano inizia il suo percorso dove si incrocia con la A24, scorre nella Conca del Fucino, supera l'Appennino Abruzzese giungendo alla Valle Peligna e termina all'uscita Pescara-Villanova per congiungersi con la A14.
  • Autostrada A14 -Bologna-Taranto L'autostrada A14 Adriatica comprende 743 km di percorso, compresi nelle città di Bologna e Taranto. Inaugurata nel 1965 è attualmente una delle principali infrastrutture turistiche, in quanto attraversa le località costiere dell'Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. La tratta abruzzese comprende i caselli di Vasto sud (tecnicamente in territorio molisano) e Val Vibrata, che segnano i confini con il Molise e le Marche. Purtroppo la tratta abruzzese non sarà interessata all'allargamento delle carreggiate a tre corsie per senso di marcia più corsia di emergenza, opera prevista fino a comprendere gran parte della regione Marche con esclusione quindi delle regioni adriatiche meridionali. La regione Abruzzo beneficia, pressoché parallelamente alla A14, della strada statale 16 a quattro corsie per gran parte della lunghezza regionale. Per quanto concerne i collegamenti, la A14 incontra la SS 16 (che veniva obbligatoriamente percorsa prima della sua realizzazione), la SS 652 di Fondo Valle Sangro nei pressi di Torino di Sangro e la SS 80 a Giulianova.

Strade statali

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Strade dell'Abruzzo.

Anche la rete stradale è abbastanza sviluppata. Tra le principali strade statali troviamo[105]:

  • SS 5 Roma - Avezzano - Pescara (Strada Statale Tiburtina Valeria): collega la città di Roma con Pescara e la regione; il vasto percorso chilometrico della SS 5, trova in Abruzzo importanti punti di allaccio che riguardano il collegamento con la variante SS17 L'Aquila-Rocca di Mezzo-Avezzano direzione Pescara (SS5 bis), quello con la variante SS17-SS153 L'Aquila-Navelli-Bussi direzione Pescara ed il tradizionale percorso della SS5 che sostituiva le autostrade A24 e A25 e che quindi da Roma passa per Avezzano e termina a Pescara. Di conseguenza numerose sono le strade di collegamento tra cui la SS153, la SS81, la SS17, la SS16, la Superstrada Avezzano-Sora.
  • SS 16 Adriatica, Otranto - Padova: attraversa da nord a sud l'intera regione lungo la fascia costiera, dal confine con le Marche, interessando il comune di Martinsicuro, al confine con il Molise, interessando il comune di San Salvo. La SS 16 percorre longitudinalmente l'intero asse della A 14 incontrando altre importanti strade statali, come la SS 652, la SS 650 e la 80. Un'importante funzione di collegamento svolge anche la SS 150 Val Vomano, ex strada provinciale, che dal comune di Montorio, passa per Teramo e termina in quello di Roseto degli Abruzzi, per collegarsi con la SS 16 sulla costa. Infine, la SS 16 attraversando la zona industriale Frentana, toccata dalla SS 84 situata a Vasto, termina il percorso in tutta la costa abruzzese.
  • Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica, Antrodoco - Foggia: la sua denominazione di "Strada dell'Appennino Abruzzese ed Appulo Sannitico", sta ad indicare il suo percorso, che da Antrodoco sino a Foggia attraversa le regioni del Lazio, Abruzzo, Molise e Puglia e che costituiva l'antico tratturo, che anticamente si percorreva per la pratica della pastorizia. La SS17 attraversa quindi tutta la dorsale appenninica abruzzese e si collega con importanti infrastrutture stradali, quali la A 24, la SS652, la SS83, la SS 261 e la SS158. Tra le altre vie di collegamento, si incrociano la A 25, la SS153 della Valle del Tirino e la SS 5 Tiburtina. Durante il tracciato, l'infrastruttura incontra importanti centri industriali, localizzati nella Valle Peligna e nell'aquilano, per poi essere contornata da un percorso prettamente montano, caratterizzato dalla presenza delle bellezze naturalistiche.
  • SS 80 del Gran Sasso d'Italia (dalla costa adriatica si addentra fino all'Aquila attraversando l'Appennino centrale al Passo delle Capannelle), nella parte centrale è denominata Strada Maestra del Parco: la SS80 denominata "Strada del Gran Sasso d'Italia", trae il proprio nome dal lungo percorso del Passo delle Capannelle che prima dell'apertura del traforo del Gran Sasso, costituiva strada obbligatoria per accedere dall'Aquila a Teramo. Con la realizzazione della galleria sulla A24 della lunghezza di ben 10 km è possibile oggi evitare la tortuosa strada montana che conduce dall'Aquila a Teramo e che costituisce solo un'alternativa legata a piacevoli viaggi turistici. In ogni modo la tratta considerata interamente è relativa al tracciato L'Aquila-Teramo-Giulianova. Riguardo ai collegamenti con le più importanti infrastrutture viarie, la SS80 trova i seguenti punti di allaccio: A24 uscita L'Aquila ovest, SS81 uscita A 24 Villa Vomano, A14 Località Mosciano S. Angelo, SS 16 Adriatica direzione Giulianova.
  • Strada statale 578 Salto Cicolana che collega Rieti e il Cicolano con la Marsica ed Avezzano: La SR 578 denominata “Salto Cicolana” è anche detta comunemente Rieti-Torano, in quanto collega il capoluogo sabino con il casello “Valle del Salto” dell'autostrada A 24 presso Torano, frazione del comune di Borgorose nella provincia di Rieti. L'infrastruttura in gran parte è oggi percorribile a scorrimento veloce di superstrada nella tratta Cittaducale - Borgorose, mentre il tratto abruzzese compreso nelle rispettive frazioni di Marano dei Marsi e Cappelle dei Marsi, si presenta come strada statale ad andamento piuttosto rettilineo. La SS 578 iinizia il suo percorso a Rieti e termina in Abruzzo alla frazione di Cappelle dei Marsi del comune di Scurcola Marsicana, presso la periferia nord-ovest di Avezzano ed in corrispondenza del bivio della SS 5 Tiburtina. Tra le infrastrutture di collegamento, oltre alle autostrade A 24 e A 25 situate nel raccordo di Torano, rientrano anche la linea FS Roma-Pescara, ed il Centro Smistamento Merci della Marsica, situato ad Avezzano nei pressi del casello autostradale della A 25.
  • Strada statale 652 di Fondo Valle Sangro, Fossacesia - Cerro al Volturno: la strada statale 652 detta "Fondovalle Sangro", costituisce insieme ad altre strade una delle principali vie di collegamento di tutto il territorio Sagro Aventino. Essa inizia il suo percorso, attraversando il Molise nella provincia di Isernia, lungo i comuni di Cerro al Volturno e Rionero Sannitico, il basso Abruzzo nella provincia dell'Aquila, dal comune di Castel di Sangro sino a quello di Ateleta e la costa abruzzese nella provincia di Chieti, dal comune di Bomba fino a quello di Fossacesia Marina. Dall'inquadramento territoriale risultano le seguenti strade di allaccio: la SS 158 della Valle del Volturno, la SS 17 Appulo Sannitica, la SS 83 Marsicana, la SS 84 Frentana e la SS 16 Adriatica.

Aeroporti

In Abruzzo sono attivi due aeroporti civili:

Aeroporto Internazionale d'Abruzzo
  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo): è l'unico aeroporto internazionale della regione. Aperto al traffico civile dal 1996, ha superato i 600.000 passeggeri annui[106], grazie soprattutto alle compagnie aeree low-cost. Di recente l'aerostazione dell'aeroporto è stata ampliata. Oggi l'aeroporto collega la regione con molte destinazioni italiane ed europee.[107]
  • Aeroporto dell'Aquila-Preturo (Aeroporto dei Parchi): Situato nella vicina frazione di Preturo è stato ristrutturato e modernizzato per accogliere i voli presidenziali del G8 dell'Aquila che al momento non effettua servizio passeggeri.

Porti

In Abruzzo sono presenti 4 principali porti; che nell'anno 2009 secondo l'Istat hanno movimentato 757 migliaia di tonnellate di merci[108], mentre per i passeggeri il dato aggiornato al 2010 dava 23.541 passeggeri imbarcati e sbarcati totali (esclusi i porti di Vasto e Giulianova)[109][110].

Il porto turistico di Pescara e sullo sfondo il Gran Sasso d'Italia
  • Porto di Pescara: negli anni sessanta subì una grande restaurazione; oggi è il terzo porto turistico in Italia per numero di posti barca dopo Savona e Napoli[111], per il resto è un porto fluviale, con attracchi diretti e paralleli agli argini dell'alveo, a vocazione per lo più ittica. Offre una vasta gamma di servizi e ha un florido mercato della pesca e dell'acquacoltura ed effettua anche servizio passeggeri verso la Croazia tramite moderni aliscafi della SNAV. Da alcuni anni si fregia della Bandiera Blu dell'Unione europea per la qualità dei servizi offerti. Il porto è gestito dalla Direzione Marittima di Pescara.[112]
  • Porto di Ortona: Di gran lunga il maggiore porto abruzzese, è dimensionalmente ampio e con fondale in grado di supportare navi di apprezzabile stazza e pescaggio (al momento può supportare petroliere ma anche Panamax purché con limitato carico e relativo limitato pescaggio), il bacino portuale ortonese riveste una posizione strategica per i traffici marittimi delle merci, la cui produzione è stimata intorno alle 800.000-1.300.000 tonnellate/anno. Dista in un raggio compreso tra i 20 e 250 km dai principali centri (Roma, Pescara, Bari ed Ancona). Pur essendo una struttura prevalentemente commerciale, il porto di Ortona svolge anche funzioni turistiche che rientrano nella competenza gestionale del Marina di Ortona. Il porto è attualmente gestito dalla Capitaneria di Porto di Ortona, da un Ufficio Circondariale Marittimo ed un Ufficio di Dogana.[113]
File:Veduta notturna del Golfo di Vasto.jpg
Porto di Vasto in notturna
  • Porto di Vasto: è situato in località Punta Penna del comune di Vasto a circa 8 km dalla città, ed è un porto di tipo commerciale; il suo movimento merci si attesta sulle 500.000 tonnellate/anno di rinfuse allo sbarco, e a poche decine di migliaia di tonnellate all'imbarco. Il porto è gestito dalla Capitaneria di Porto di Ortona, degli Uffici Circondariali Marittimi di Vasto e Giulianova e della Direzione Marittima di Pescara.[114]
  • Porto di Giulianova : è di tipo peschereccio; il movimento merci che si verifica nel porto è limitato esclusivamente al pescato giornaliero, costituito da pesce bianco, pesce azzurro e molluschi. Dispone di una serie di servizi e la sua gestione è fornita da un Ente autonomo, con un proprio consiglio d'amministrazione ideato sotto forma di Consorzio tra enti, quali Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio e Nucleo industriale.[115]

Altri porti di tipo turistico minori si trovano a Francavilla al Mare, San Vito Chietino, Fossacesia, e Roseto degli Abruzzi.[116]

Servizi ferroviari

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete ferroviaria dell'Abruzzo.

Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, vi è in Abruzzo una forte disparità tra quello moderno sulla costa (anche se con numero e qualità delle corse e del servizio imparagonabili rispetto all'asse ferroviario "tirrenico" e non è prevista alcuna linea di TAV) e quello delle zone interne, molto carente in termini di modernità e qualità del servizio e in attesa da decenni di interventi di potenziamento e ammodernamento (vedi in particolare la linea Pescara-Avezzano-Roma). Per alcune tratte si è infatti arrivati alla situazione in cui i trasporti su gomma risultano molto più veloci di quelli su rotaia, i quali presentano a volte tempistiche analoghe, talvolta peggiori, a quelle di oltre un secolo addietro, e che incoraggiano lo spostamento in autobus a discapito dei treni. Complessivamente comunque la rete ferroviaria abruzzese è abbastanza sviluppata e si estende per 512 km.[117]

Linee ferroviarie esistenti
  • Ferrovia Adriatica (attraversa l'Italia intera da nord sud, costeggiando il Mar Adriatico): la tratta che interessa la Regione Abruzzo è compresa nei Comuni di Martinsicuro e San Salvo, che delimitano i confini con le Regioni Marche e Molise e cioè, nei 113 km. intercorrenti tra le stazioni di Alba Adriatica-Nereto-Controguerra e Vasto-San Salvo. I nodi di scambio sono costituiti dalle rispettive linee FS Giulianova Teramo e Pescara-Roma.[118] Sono previsti da parte della regione anche lavori per migliorare la tratta come l'aumento della capacità e velocizzazione della linea, riduzione dei tempi di percorrenza, eliminando tratti a binario unico, l'aumento della qualità e affidabilità degli impianti (rinnovo della linea a trazione elettrica, sottostazioni elettriche e impianti di sicurezza), realizzazione delle varianti di tracciato in sostituzione dei tratti di linea costiera, soggetti a interruzioni e a onerosi interventi di manutenzione, a seguito delle mareggiate e miglioramento degli standard delle stazioni.[119]
Lo storico Treno della Valle presso la ferrovia Sangritana a Lanciano
  • Ferrovia Roma – Avezzano - Sulmona – Pescara: la linea FS Pescara-Avezzano-Roma costituisce, insieme alla linea FS adriatica Bologna-Bari l'altra linea fondamentale, in quanto attraversa la fascia appenninica, passando per le province di Pescara, Chieti e L'Aquila e termina il percorso alla stazione di Roma Tiburtina. La tratta ferroviaria che interessa la Regione Abruzzo, ricade nei 170 km., che vanno dalla provincia di Pescara ai comuni di Carsoli, Oricola e Pereto. L'infrastruttura in esame, trova i seguenti nodi di scambio: Sulmona Isernia, Sulmona-Terni, Avezzano-Roccasecca, Bologna-Bari.[120] Anche per questa importantissima tratta ferroviaria sono previsti lavori di ammodernamento come la velocizzazione della linea, sia mediante il raddoppio di binario, a cominciare dalle tratte Pescara-Sulmona e Castel Madama-Avezzano, Roma-Pescara. Al fine di svolgere la funzione di “ponte” tra i Corridoi 5, 1 e 8, la Regione Abruzzo intende perseguire lo sviluppo dei collegamenti trasversali tra l'Adriatico e il Tirreno con interventi prioritari per la velocizzazione ed il potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara, attraverso la valorizzazione dell'opportunità d'interscambio del Nodo di Lunghezza ed il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria regionale nei tratti a più intensa utilizzazione, costituiti dai terminali est (Popoli-Pescara) e ovest (Avezzano-Lunghezza) ed infine lo smaltimento del traffico pesante tramite realizzazione di un sovrappasso alla linea ferroviaria in direzione Pescara, per la presenza delle aziende localizzate nella zona artigianale di Sambuceto.[121][122].
  • Sulmona – Carpinone: l'infrastruttura in esame rappresenta la continuazione verso sud della Terni-Sulmona, quale parte intermedia della trasversale Pescara-Napoli. Dopo quella del Brennero è la ferrovia più alta d'Italia, il cui tracciato tortuoso, caratterizzato da forti pendenze, passa per la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo e si incunea nel Parco Nazionale d'Abruzzo e in quello della Maiella. La linea trova i nodi di scambio delle linee FS Roma-Pescara e Sulmona – L'Aquila – Rieti – Terni. Giunta a Carpinone, si biforca ad ovest verso Caserta e ad est verso Benevento.[123] Per questa linea ferroviaria è in progetto il prolungamento della linea FS Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona fino a Isernia, uniformandola con la linea FS Sulmona-Castel di Sangro-Carpinone-Isernia, creando un'unica linea sulla stessa ferrovia.[124]
  • Sulmona – Terni: la tratta in esame collega le Regioni Umbria, Lazio e Abruzzo, proseguendo poi in Molise con la linea Sulmona-Carpinone. Essa pertanto attraversa internamente l'Abruzzo, trovando i nodi di scambio Pescara-Roma e Avezzano-Roccasecca, nelle rispettive province dell'Aquila, di Terni e di Rieti. Interessa un tipo di traffico regionale, in quanto, attraversando la perpendicolare tirrenica collega Abruzzo, Umbria, Lazio e Molise. La tratta che interessa la Regione Abruzzo è compresa nei Comuni di Sulmona e Tornimparte e più precisamente nei 75 km intercorrenti dalle stazioni di Sulmona e Sella di Corno.[125].
  • Ferrovia Avezzano – Roccasecca: inizia il suo tracciato nel Comune di Avezzano, attraversa il territorio della Marsica, passa per la Valle Roveto e accede nella regione Lazio, nel comune di Sora, terminando nel comune di Roccasecca che segna la fine del Lazio e l'ingresso nella regione Campania in direzione Cassino. La sola linea di scambio che incontra è la linea FS Pescara - Roma alla stazione di Avezzano.[126]
la stazione di Bellante nella tratta ferroviaria Giulianova-Teramo
  • Giulianova – Teramo (un ramo che dalla linea ferroviaria adriatica si inoltra verso l'interno fino a Teramo): costituisce la rete complementare a quella adriatica, assolvendo una funzione di collegamento tra il capoluogo e la costa. L'unico nodo di scambio ferroviario è caratterizzato dalla linea FS adriatica Bologna – Bari, tratta abruzzese ferrovia Martinsicuro –Vasto–S. Salvo. Con i suoi 24 km di percorrenza l'infrastruttura costituisce un'adduzione alla SS80, lungo il percorso della localizzazione dei distretti industriali del teramano, per poi congiungersi alla SS 16 che accede al porto di Giulianova.[127] Anche in questa tratta ferroviaria sono previsti lavori come il prolungamento della ferrovia fino al centro della città tramite interramento, previo recupero delle aree di parcheggio della stazione.[128]
  • Sangritana (Lanciano - Castel di Sangro): assolve un'importante funzione di transizione tra il Tirreno e l'Adriatico, in quanto, nella stazione di Pescara incontra i rispettivi punti di allaccio delle linee FS Bologna – Bari e Pescara - Roma, mentre in quella di Sulmona, le linee FS L'Aquila – Terni e Sulmona – Carpinone. Tale posizione di transizione, attribuiva all'infrastruttura un importante ruolo strategico militare nel secondo conflitto mondiale, fase in cui i bombardamenti delle forze aeree armate tedesche, segnarono la momentanea sospensione della linea oggetto di lavori di rifacimento. Come le altre ferrovie regionali dirette all'Aquila, a Sulmona e a Roccasecca, attraversa un tracciato montano prettamente tortuoso caratterizzato da forti pendenze, anche se dal punto di vista della localizzazione delle infrastrutture produttive è da segnalare il passaggio della ferrovia nella zona industriale della Valle del Sangro.[129] Sono previsti inoltre altri lavori come l'ammodernamento della linea per i collegamenti con i bacini industriali della bassa e media Valle Sangro, della Valle dell'Aventino e della Zona Frentana (Zona industriale S. Salvo – Vasto – Atessa – Ortona).[130]
Linee ferroviarie soppresse
Linee ferroviarie in progetto
  • Linea L'Aquila-Tagliacozzo-Roma (approvata nel 2009)

Autolinee regionali

Per quanto riguarda i trasporti pubblici stradali, la regione è servita interamente dalle linee di autobus regionali dell'Arpa (Autolinee regionali pubbliche abruzzesi) che la collegano anche con Roma e altre importanti città italiane come Ascoli, Napoli, Salerno, Sora.[131] Nella provincia di Pescara inoltre opera un'altra azienda pubblica regionale di trasporti la Gestione Trasporti Metropolitani, mentre nella provincia dell'Aquila i trasporti pubblici stradali sono di competenza dell'Azienda per la Mobilità Aquilana, a Chieti delle società La Panoramica per l'urbano e Satam per l'extraurbano, infine nella Marsica ad Avezzano sono attivi i mezzi pubblici della Società Cooperativa Autoservizi Avezzano.

Dal 2015 Arpa, Sangritana e GTM sono unite nella TUA (Trasporto unico abruzzese).

Istruzione, università e ricerca

Università statali

Università degli Studi dell'Aquila:Il complesso della Facoltà di Ingegneria a Monteluco di Roio
Università di Chieti-Pescara: veduta della Facoltà di Lettere nel campus di Chieti

La regione presenta un alto tasso di iscritti alle università tra le regioni italiane superata solo da Lazio, Umbria e Emilia-Romagna con un 60,6% di iscritti[62]; in Abruzzo sono presenti diverse università sia statali che private. Tra le università statali la più importante è l'Università degli Studi "Gabriele D'Annunzio" che conta oltre 36.000 iscritti ed ha sede nelle città di Chieti e Pescara. Sedi dislocate dell'Università Gabriele D'Annunzio sono presenti anche a Lanciano, Torrevecchia Teatina e Torre de' Passeri. Anche l’Università degli Studi dell'Aquila (la più antica in Abruzzo) ha un grande bacino d'utenza con oltre 24.000 iscritti, anche provenienti da altre città italiane con sede nel capoluogo abruzzese; sedi dislocate si trovano a Teramo, Avezzano e Sulmona. Nel 1993 l’Università degli Studi di Teramo si è scorporata dall'Università Gabriele D'Annunzio e conta oltre 8.000 iscritti con sede a Teramo; sedi dislocate dell'Università degli Studi di Teramo sono ubicate ad Avezzano, Atri, Giulianova e Mosciano. Tra le università private, l'Università telematica Leonardo da Vinci situata a Torrevecchia Teatina (in provincia di Chieti), l'Università telematica delle scienze umane UniSu che si trova a Pescara, l'Università Adriatica che si trova a Teramo, e infine la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Gregorio VII e l'Università Europea del Design, situate sempre a Pescara.

Ricerca scientifica e tecnologica

La sede dell'ICRA

Nella regione sono presenti anche importanti centri di ricerca e formazione in vari campi della scienza quali: l'International Center for Relativistic Astrophysics in Pescara; il consorzio Mario Negri Sud in Santa Maria Imbaro (CH); il Centro Scienze dell'Invecchiamento (riconosciuto dall'O.N.U. come "Special Consultant for Economic and Social Council"), l'Istituto di Tecnologie Avanzate Biomediche (partner di "Human connectome project" - U.S.A. National Institutes of Health e dell'Università di Parma) e il Centro di Ricerca Clinica in Chieti; i famosi Laboratori Nazionali del Gran Sasso (i più grandi laboratori sotterranei del mondo), situati sotto la cima del massiccio del Gran Sasso, in prossimità del traforo del Gran Sasso dell'Autostrada A24 Teramo-L'Aquila-Roma, che attraversa la montagna. Oltre ai laboratori sotterranei, la struttura dispone anche di laboratori esterni, che si trovano all'Aquila in località Assergi, vicino l'omonimo casello autostradale.

Altre strutture di formazione universitaria e ricerca

Interno della sede dell'Accademia

Arte e cultura

Il castello di Rocca Calascio
scorcio romantico di Pescocostanzo

Oltre all'Aquila, Chieti e Teramo, che vantano centri storici ricchi di antiche chiese, pregevoli palazzi civici, musei e siti archeologici, tra le città d'arte abruzzesi si annoverano Sulmona, che diede i natali ad Ovidio, Tagliacozzo, Atri, che contende alle città di Adria e di Jader, l'odierna Zara, l'etimologia del nome Mare Adriatico, Giulianova, chiamata un tempo la Posillipo degli Abruzzi, vero esperimento di città ideale del Rinascimento, Campli, Civitella del Tronto, con la sua poderosa fortezza borbonica, l'ultima ad arrendersi all'unificazione nazionale, Scanno, Lanciano, Ortona, Guardiagrele, Vasto (anticamente chiamata l'Atene degli Abruzzi) e Penne.

Tra i borghi più caratteristici, invece, vi sono Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castelli (nota per la produzione artigianale di ceramiche), Goriano Sicoli, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Pescocostanzo, Rivisondoli, Pescasseroli (che ha dato i natali a Benedetto Croce), Capestrano, Loreto Aprutino, Bisenti, Città Sant'Angelo, Pietracamela e tanti altri. Castel di Sangro terra nativa di Teofilo Patini uno dei più grandi artisti del verismo pittorico. A Castel di Sangro è istituita la Pinacoteca Patiniana, sita nel Palazzo de' Petra, dove sono raccolte molte opere dell'artista.[132]

Il Medioevo

L'Abbazia di San Liberatore a Majella presso Serramonacesca

Romanico abruzzese (VIII - XI secolo)

Architetture vere e proprie abruzzesi del periodo medievale si hanno intorno all'VIII secolo, e sono principalmente abbazie ed eremi rupestri. In Abruzzo vengono fondate in questo secolo cinque grandi abbazie cistercensi: l'abbazia di Santa Maria di Casanova a Villa Celiera, l'abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, l'abbazia di Santa Maria della Vittoria a Scurcola Marsicana, l'abbazia di Santa Maria Arabona a Manoppello e l'abbazia dei Santi Vito e Salvo a San Salvo. Tre di queste cadranno in rovina nel XVIII secolo, scomparendo quasi completamente. Le abbazie comportavano l'edificio di culto principale, un chiostro, un refettorio, una cripta segreta, il convento annesso e casa per i pellegrini, e l'orto botanico.

L'Aquila, allora ancora Amiternum e Forcona (le due città romane), vide la nascita della prima Cattedrale dedicata a San Massimo d'Aveia, presso l'attuale frazione di Civita di Bagno. Esempio unico di chiesa con torre fortificata a mo' di campanile. Una seconda chiesa fortificata verrà eretta nel IX secolo a Sant'Eusanio Forconese, dedicata proprio al santo patrono della città. La chiesa infatti possiede robusti contrafforti. Nel circondario (Bazzano, Bominaco, Paganica, Acciano e Preturo) sorgono piccoli eremi rupestri, alcuni dei quali vere e proprie grotte dedicati ai santi martiri del posto. Un esempio è la chiesa di Santa Giusta fuori le mura di Bazzano, che nella cripta contiene la grotta dove nel III secolo fu martirizzata la santa.

Campanile gotico di Santa Maria Maggiore (Lanciano)

L'eremitaggio in Abruzzo nasce proprio nell'VIII secolo quando un gruppo di viaggiatori siriani, osservando la regola della Bibbia e di San Gerolamo, iniziarono ad abitare piccole grotte montuose nel Gran Sasso e in particolare nella Majella orientale (tra Fara San Martino, Sulmona e Serramonacesca). L'ideale era l'isolamento e il digiuno per poter stare più a stretto contatto con Dio. Tale pratica verrà poi ripresa nel XIII secolo da Pietro da Morrone.

A Lanciano nell'VIII secolo era già in funzione un antico convento dedicato a San Legonziano, dove avverrà il famoso Miracolo Eucaristico. Unico esempio in zona di edificio costruito su fondamenta di una cisterna romana che collega al ponte di Diocleziano del III secolo. Il convento verrà poi ristrutturato e rimaneggiato nel XIII secolo. Sopravvive l'antica cappella dove avvenne il miracolo. Nella vicina Ortona sorge la Basilica di San Marco del IX secolo, fondata dai Longobardi. Presso Serramonacesca, un valido esempio di romanico abruzzese sarà l'abbazia di San Liberatore a Majella, costruita con pietra bianca della Maiella.

Nella Marsica si hanno esempi di romanico con la chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo dei Marsi (capitelli con figure zoomorfe), e con quella di San Pietro in Alba Fucens, addirittura costruita sopra i resti del tempio di Apollo, con l'iconostasi in stile cosmatesco.

Per quanto concerne l'arte della fortificazione, nell'XI secolo si hanno le prime fortificazioni dei Normanni. Alcuni esempi sono le Torri Montanare di Lanciano, la Torre del castello ducale di Casoli, il castello di Bominaco, il castello di San Pio delle Camere, la torre del castello aragonese di Anversa degli Abruzzi e le torri di avvistamento nel circondario aquilano di Acciano, Tione degli Abruzzi e Roccapreturo.

Si tratta di costruzioni molto spartane e severe, prive di decorazioni artistiche, come merlature o beccatelli, aggiunte nei secoli successivi.

Gotico abruzzese (XII - XIII secolo)

Il gotico abruzzese si manifesta nel suo massimo splendore a Sulmona. Esempi di pregio sono la Cattedrale di San Panfilo (il portale e la cripta), il Complesso della Santissima Annunziata (il suo campanile) e il Palazzo Arcivescovile a fianco. Altre chiese di pregio sono Santa Maria della Tomba e Santa Chiara. A Lanciano si ha una forma di gotico borgognone del XIII secolo, il cui massimo esempio è la Santa Maria Maggiore, con facciata realizzata da Francesco Petrini. Il portale è molto ricco di figure allegoriche quali mostri, creature antropomorfe, leoni a riposo, grifoni, e soprattutto figure di scene religiose incastonate nella lunetta, ossia la Crocifissione. A Lanciano un altro esempio di gotico è la chiesa di Sant'Agostino, sempre realizzata nella forma gotica della facciata dal Petrini.

Nella zona pescarese due città risentirono particolarmente del gotico: Caramanico Terme e Popoli. Nella prima l'esempio maggiore è la chiesa di San Tommaso Becket del XIII secolo, con faccia tripartita in tre portali, la cui lunetta del centrale possiede un bassorilievo di Cristo con gli Apostoli; Popoli invece possiede una Taverna Ducale (dove si pagavano le imposte), ricca di bassorilievi riguardanti le varie famiglie che possedettero il feudo, nonché la chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi. Questa possiede un rosone che nelle angolature si amplia in quattro semicerchi, ed ha sopra le angolature della cornice della facciata delle statue, tra le quali spicca San Giorgio a cavallo.

Cattedrale di Guardiagrele

Nell'entroterra chietino montuoso, la città maggiore che ha risentito dell'influsso gotico è Guardiagrele. L'esempio maggiore è la Cattedrale di Santa Maria Maggiore in pietra della Majella, del XIII secolo. Ha una facciata tipicamente abruzzese, con portale a sesto acuto, una finestra a sesto acuto con decorazioni floreali sull'archivolto, e piccolo rosoncino; la facciata è nota perché è collegata direttamente al campanile, creando un tutt'uno. Su un lato possiede un affresco del XIII secolo raffigurante San Cristoforo. Gotiche sono anche le facciate delle altre chiese di San Nicola e San Francesco (San Nicola Greco), nonché la porta di accesso di San Giovanni Battista.

Con l'eremitaggio di Pietro da Morrone (Celestino V), riprese la fondazione di eremi sulla montagna, questa volta arricchiti da elementi architettonici più duraturi, come la costruzione di veri e propri conventi sulla roccia, spesso affrescati nelle epoche successive. Esempi sono l'eremo di Sant'Onofrio al Morrone, l'eremo di Santo Spirito a Majella, l'eremo di Sant'Onofrio (Serramonacesca), l'eremo di San Giovanni all'Orfento, l'eremo della Madonna dell'Altare, l'eremo di San Germano, il santuario della Madonna d'Appari (già fondato nell'XI secolo). L'eremitaggio diventò così famoso che sempre nel XIII secolo vennero fondate vere e proprie abbazie gestito dall'ordine dei Celestini, ossia l'abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, l'abbazia di San Martino in Valle a Fara San Martino, e l'ex monastero di Santo Spirito a Lanciano.

I primi esempi di arte gotica si ebbero anche a L'Aquila, fondata nel 1254, nella fontana delle 99 cannelle e nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Gotiche furono anche le chiede del Duomo di San Massimo, della Basilica di San Bernardino, di San Domenico, San Pietro a Coppito e Santa Maria di Paganica; purtroppo però di queste chiese restano solo i portali duecenteschi, visti i rifacimenti successivi ai vari terremoti.

Il Quattrocento

Il Castello Piccolomini di Celano

In Abruzzo la stagione tardogotica fu influenzata dalle zone marchigiane o senesi, con alcuni (ma pochi) accenti veneziani. A L'Aquila e nel suo territorio verso il 1420 o poco prima arrivò la figura di Gentile da Fabriano, chiamata per realizzare un affresco in San Flaviano: il pittore marchigiano influenzò fortemente la scuola locale, in particolare il Maestro del Trittico di Beffi[senza fonte], forse il principale esponente abruzzese[133]. Nella zona peligna-marsicana, invece, spiccò Giovanni da Sulmona, pittore e scultore, che operò pure nella Marsica[134]. Nella provincia di Teramo ci furono due artisti importanti: Jacobello del Fiore (di origine veneziana) e Antonio Martini di Atri. Sempre in provincia di Teramo, corrispondente all'antico Stato di Atri, nacque ed operò Antonio Martini di Atri che, formatosi a Siena e in area emiliana, è documentato un po' in tutto l'Abruzzo.

La "città ideale" di Giulia

Architettonicamente, fu Giulianova, nel 1472, a venir fondata (fu la terza ed ultima fondazione della sua storia) secondo i più avanzati ed aggiornati studi dell'epoca, sui recenti insegnamenti di Leon Battista Alberti e di Francesco di Giorgio Martini, in particolare riguardo alla cinta muraria della roccaforte acquaviviana ("bassa e tozza", come dal XV secolo in poi la tradizione dell'architettura militare vorrà) e sull'esempio urbanistico della celebre città ideale di Pienza, di tredici anni precedente. Si è pensato, come progettisti, a grandi nomi, quali Baccio Pontelli e lo stesso Martini, successivamente smentiti, ma gli studi su questo inedito esperimento rinascimentale abruzzese sono ancora in corso.[135]

L'oreficeria tardogotica ha il suo centro a Sulmona, dove nasce una vera e propria scuola i cui artisti operano anche fuori regione (come testimoniano le loro opere a Montecassino, a Venafro, in Puglia e in alcune zone dell'Italia centrale)[136].

Rinascimento e barocco

Il Duomo dell'Aquila
L'Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia

Il territorio abruzzese conserva molte testimonianze di epoca barocca; tra Seicento e Settecento non c'è centro abitato, sia esso una città o un piccolo paese montano, che non accolga le nuove tipologie e forme edilizie e non rifletta il nuovo gusto decorativo, dando vita ad una produzione non sempre di qualità, ma pure ricca di interesse dal momento che è in aperto dialogo con le tendenze e le ricerche elaborate nei centri maggiori del Barocco, divenendo punto di incontro e di confronto con le esperienze maturate al di fuori dei confini regionali. Molti sono gli edifici religiosi o privati che nascono ex novo, ma ancor di più sono gli esempi di "ammodernamenti" o riedificazioni che si susseguono lungo tutto il periodo barocco. Nel caso di chiese costruite ex novo prevale l'utilizzo ancora per tutto il Settecento di uno schema di origine tardo cinquecentesca che prevede la scansione dello spazio in tre navate, transetto e cupola, come troviamo nella parrocchia di S. Maria della Pace a Capestrano. Non mancano le varianti sul tema, come nella chiesa della Madonna dei Sette Dolori di Pescara, nella quale si semplifica la pianta rinunciando alla cupola e al transetto e mantenendo la scansione longitudinale in tre navate.

Diffuso è lo schema gesuitico, che sul modello della chiesa del Gesù di Roma prevede, oltre al transetto e alla cupola, un'ampia navata fiancheggiata da una serie di cappelle, mentre meno fortuna ha l'aula unica absidata per la quale citiamo solo la chiesa del Beato Andrea a Montereale. L'adozione della pianta centrica induce gli architetti a soluzioni originali che danno vita a complessi molto interessanti, come l'oratorio della Concezione a Paganica, S. Agostino all'Aquila, la chiesa del Carmine a Vasto. Nel panorama artistico dell'epoca non mancano le cosiddette eccezioni tipologiche, chiese che non è possibile far rientrare in un preciso schema e forse anche per questo ancora più degne di attenzione; accanto ad esse citiamo S. Chiara di Città Sant'Angelo, unico e felice esempio di utilizzo di una pianta triangolare nella nostra regione.

Lì dove il linguaggio barocco è intervenuto su edifici preesistenti ha dato vita a molteplici soluzioni e varianti; sia nel caso di edifici ad aula unica, come le tante chiese mendicanti, che a pianta basilicale a tre navate, la nitida spazialità medievale viene articolata in cellule campate, cappelle, nicchie per altari, volte a botte o a vela e, sul perimetro dell'ultima campata, è spesso introdotta la cupola; facendo fronte anche a molteplici problemi strutturali, una numerosa schiera di architetti e stuccatori riusciranno infine a ridefinire, rimodellare e reinventare lo spazio secondo le nuove e "moderne" esigenze estetiche. La cultura architettonica abruzzese del Settecento si rivela frutto di molteplici influenze e flussi artistici i cui centri propulsori sono essenzialmente Napoli, Roma e l'area lombarda. Si può sommariamente sottolineare come la componente romana sia più attestata nell'area aquilano-sulmonese, quella napoletana si irradi soprattutto all'area degli altopiani, tra Pescocostanzo e Scanno e quella lombarda si concentri sull'area costiera da Penne a Vasto.

Ma nel panorama generale non sono da sottovalutare altre esperienze artistiche che danno testimonianza di un quadro molto più complesso di quello appena accennato e delineano un continuo e dinamico movimento di maestranze forestiere da una zona all'altra d'Abruzzo, difficile da ricondurre entro rigidi schemi. Non è trascurabile ad esempio la presenza assidua di artisti comaschi, milanesi, bergamaschi in zone dell'Abruzzo interno quali Sulmona, l'Aquila e l'Alto Sangro tradizionalmente ricondotte ad influenze romane, per le quali ha invece giocato un ruolo essenziale l'esperienza del barocco settentrionale, come pure numerosi sono gli artisti napoletani attestati sulla fascia costiera a Città Sant'Angelo, Penne e Vasto, che mescolano il loro linguaggio a quello lombardo. Inoltre tra i nomi di grandi artisti e architetti "forestieri", che hanno lasciato testimonianza in terra d'Abruzzo quali Fuga, Fontana, Fantoni, Leomporri, Piazzola, Vanvitelli e Fanzago non va dimenticata tra le altre, l'importanza di una componente marchigiana legata al nome dei Giosaffatti, illustre famiglia di architetti, che vantava tra i suoi membri Giuseppe, un allievo diretto del Bernini. In questo panorama fitto di presenze "importate" va sottolineato anche il contributo non trascurabile della cultura artistica autoctona che trova in Pescocostanzo il suo centro di principale diffusione e negli artisti della famiglia Cicco, gli esponenti più conosciuti della cultura locale settecentesca.

Cultura materiale

Lo stesso argomento in dettaglio: Musei dell'Abruzzo.
Museo nazionale d'Abruzzo
Ennio Flaiano insieme a Federico Fellini e Anita Ekberg

In Abruzzo sono presenti diversi musei dislocati in varie città della regione; tra i più importanti troviamo:

Altri musei importanti sono presenti in altre città come Sulmona, Avezzano, Vasto.

Pittura e scultura

La storia della pittura medioevale in Abruzzo trova negli affreschi di Capestrano, Pianella e Bussi le prime e significative manifestazioni risparmiate dal tempo; nei secoli successivi le testimonianze si moltiplicano e, con i cicli di Fossa, Bominaco, Ronzano, Loreto Aprutino, Castelvecchio Subequo e Atri. Nel percorso artistico delineato rientrano anche gli affreschi databili al Quattrocento, epoca in cui nella regione troviamo sia esempi ancorati alla tradizione tardo gotica che moderate aperture alle novità rinascimentali; caso limite e punto di arrivo nella nostra panoramica è Atri dove l'arte di Andrea Delitio, per la sua complessità e originalità, segna il momento conclusivo della stagione pittorica medioevale abruzzese ed insieme quello d'inizio dell'età propriamente rinascimentale.

Tra la seconda metà dell'Ottocento invece si affermano i pittori Teofilo Patini con le sue opere, Bestie da soma, La catena, L'erede, Vanga e latte, Ritorno all'ovile, Pulsazioni e palpiti, Francesco Paolo Michetti, con la sua opera più famosa "La figlia di Iorio", rifatta più volte, una conservata nel palazzo della Provincia di Pescara (versione definitiva, giorno, tempera), un'altra nel Museo Palazzo de' Mayo a Chieti (versione precedente, tramonto, olio) e soprattutto Basilio Cascella forse l'esponente più famoso per quanto riguarda la pittura abruzzese con i figli Tommaso, Michele e Gioacchino. Non meno importante fu la scultura abruzzese capace di annoverare tra le sue fila scultori di fama mondiale come Nicola Eugenio D'Antino, Pietro Cascella e Andrea Cascella nipoti di Basilio. Importantissimi furono i fratelli Palizzi di Vasto, di scuola napoletana, e in particolare Filippo, forse il pittore "animalista più famoso dell'Ottocento. Sempre di Vasto è Gabriele Smargiassi la cui produzione pittorica è di sicuro valore artistico.

Letteratura

Gabriele D'Annunzio

Per quanto riguarda la letteratura, l'Abruzzo ha dato i natali a grandi esponenti della letteratura; il più famoso è senza dubbio Gabriele D'Annunzio; egli è uno dei personaggi abruzzesi più rappresentativi e più conosciuti. Poeta, romanziere, novelliere e autore teatrale, D'Annunzio fu personalità di primo piano nella storia nazionale e in quella della cultura europea. Altro scrittore e poeta famoso è Ignazio Silone; altra personalità di spicco è Ennio Flaiano; scrittore, sceneggiatore e giornalista, Flaiano è stato un personaggio unico nel panorama cinematografico per la sua ironia pungente e per il suo saper sdrammatizzare le situazioni più scottanti; infine per ultimo ma non meno importante Publio Ovidio Nasone, che è stato uno dei più grandi poeti latini.

Musica tradizionale abruzzese

La tradizione musicale abruzzese appare ricca e varia e nel corso della sua lunga storia è stata influenzata soprattutto dalle culture meridionali e mediterranee; nelle sagre e feste della regione non può mancare la famosa fisarmonica diatonica o organetto (chiamato in dialetto du bott); di solito viene suonato per eseguire quadriglie, tarantella, ballarelle e saltarelli. Altri strumenti musicali utilizzati sono: la zampogna, antico strumento aerofono con boccaglio ad ancia doppia della famiglia delle cornamuse, composta da una sacca di pelle di capra nella quale sono inserite 4 o 5 canne ed 2 di queste sono munite di fori per le dita. La ciaramella, strumento aerofono della famiglia degli oboi, suonato spesso in coppia con la zampogna, che possiede un'imboccatura con un'ancia doppia fatta di canna da cui il suonatore immette l'aria, e dei fori, il cui numero varia da otto a nove.[137]

Le canzoni popolari rappresentative sono innanzitutto Vola vola vola, e in seguito Sant'Antonie a lu deserte, J'Abbruzzu, Tutte le funtanelle, Scura maje, L'Aquila bella me, Mare nostre, Uaste terra d'eure, All'orte e Din don urnelle. Gran parte delle canzoni popolari sono state trascritte dal poeta Cesare De Titta.

Cinema

Numerosi sono i film girati in Abruzzo; tra i più famosi troviamo: ...continuavano a chiamarlo Trinità, con alcune scene girate presso Campo Imperatore; Parenti serpenti girato a Sulmona; Amici miei - Atto IIº, girato anche a Calascio, in provincia dell'Aquila. I film statunitensi Francesco, girato anche a Campo Imperatore; The American, girato nelle località di Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Calascio e Sulmona; Il nome della rosa, girato anche a Rocca Calascio; Ladyhawke, girato a Rocca Calascio, Campo Imperatore, Castel del Monte, Pereto e nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; Pane e tulipani, girato anche a Pescara; L'orizzonte degli eventi, girato interamente nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, presso L'Aquila; Sciopèn (Leone d'oro miglior opera prima 1982) e Via Paradiso, girati a Chieti; Serafino, girato anche a Campo Imperatore; La guerra degli Antò, con il giovane attore abruzzese Flavio Pistilli, girato a Pescara.

Nel panorama cinematografico e televisivo si sono distinti anche attori come Ivo Garrani, Piero Di Iorio, Flavio Pistilli, Carlo Delle Piane, Guido Celano, Maccio Capatonda, Mario Cutini, il comico Gabriele Cirilli, Milly e Gabriella Carlucci, la showgirl Alessia Fabiani, l'attore hard Rocco Siffredi, il regista Luciano Odorisio, il regista Mario Orfini primo regista italiano a girare un film in lingua inglese destinato al mercato statunitense[138], il più famoso regista di "sceneggiati" - oggi diremmo fiction- della televisione italiana, il teatino Anton Giulio Majano e il già citato sceneggiatore pescarese Ennio Flaiano, a cui è dedicato il festival cinematografico Premio Flaiano, il più importante in Italia per sceneggiatori e scenografi[senza fonte], che si svolge a Pescara, il direttore della fotografia Gianni Di Venanzo.

Teatro

Lo storico Teatro Marrucino a Chieti

Nella regione sono presenti diversi teatri anche di importanza nazionale:

Altri teatri importanti sono il neoclassico Teatro comunale di Atri, il Teatro dei Marsi di Avezzano, il Teatro Comunale F.P. Tosti di Ortona (pure ad Ortona ha sede l'Istituto Nazionale Tostiano); il Teatro monumento Gabriele D'Annunzio in Pescara; il Teatro Comunale "Fedele Fenaroli" a Lanciano; il Teatro comunale di Teramo; il Teatro Comunale "Gabriele Rossetti" a Vasto; L'Aquila Temporary Concert Hall e il Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo.

Costumi

Ciocie

Per quanto riguarda i costumi in Abruzzo variano da zona a zona; uno dei più famosi costumi della cultura abruzzese è la ciocia, in dialetto chiamato zampitto; essa è una calzatura molto particolare, indossata sia dagli uomini che dalle donne nel corso di varie feste popolari o sagre. Da segnalare anche la presenza sul territorio di costumi particolarmente originali, policromi e ricchi di motivi decorativi, come ad esempio quello di Villa Badessa, in cui forte è l'influenza dei gruppi etnici albanesi presenti nella zona. I monili tipici abruzzesi (soprattutto presentose e sciacquaje) nascono dalla manualità sapiente e fantasiosa dell'artigianato orafo che unisce alla preziosità dei materiali anche presunte loro valenze terapeutiche come nel caso del corallo. Questi monili contribuiscono non poco all'arricchimento e all'eleganza del costume e concorrono a creare immagini di donne affascinanti e regali, pur nella semplicità della loro condizione sociale, come possiamo vedere nelle opere di artisti famosi quali Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi e Basilio, Cascella, Filippo Palizzi ed altri.[139]

Feste tradizionali, tradizioni e sagre

Settimana santa di Sulmona

Molte sono le feste, sagre e le tradizioni regionali in tutte le parti della regione; in esse vengono sfoggiati tutti i costumi e le usanze tradizionali abruzzesi, la musica e i piatti tipici della regione. Particolarmente famose anche in Italia sono l'antichissima processione del Venerdì Santo di Chieti, la festa di San Tommaso a Ortona, la rievocazione storica dell'investitura del Mastrogiurato a Lanciano, la Settimana santa di Sulmona, la Settimana santa di Teramo, i Talami di Orsogna, la festa di sant'Agnese e delle malelingue a l'Aquila, le feste di settembre a Lanciano, l'incontro di Pasqua in varie località d'Abruzzo, la festa delle Farchie di Fara Filiorum Petri, la gara del Solco a Rocca di Mezzo, e infine la festa di sant'Andrea a Pescara.

Enogastronomia

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina abruzzese.

L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima ha mantenuto un'arte culinaria viva ed indipendente. La cucina abruzzese è molto varia e si basa sulle ricette derivate dalle tradizioni contadine, pastorali e marinare[140].

Prodotti agroalimentari tradizionali

Lo stesso argomento in dettaglio: Prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi.

Il ministero delle Politiche agricole e alimentari, in collaborazione con la regione Abruzzo, ha riconosciuto 79 prodotti abruzzesi come "tradizionali".

Primi e secondi piatti

Un piatto di scrippelle, tipicità di Teramo
Ventaglio di arrosticini, simbolo culinario dell'Abruzzo

Per quanto riguarda i primi piatti, il piatto simbolo della regione sono gli spaghetti alla chitarra, detti anche maccheroni, fatti proprio con l'attrezzo tipico, che vengono conditi nei più svariati modi;[141] altri primi piatti tipici abruzzesi sono le sagne e fagioli, gli gnocchi ricci, le mazzarelle, i maccheroni alla mugnaia, le scrippelle, i maltagliati, le ceppe e la polenta all'abruzzese; per i secondi piatti, un tipico piatto abruzzese famoso in tutta Italia sono gli arrosticini, spiedini di carne di pecora tagliata in pezzetti piccoli e cotta rigorosamente sulla brace. Troviamo poi la capra alla neretese, il brodetto di pesce tipico piatto marinaro, la pecora alla cottora che viene sottoposta a una lunga cottura, e la porchetta abruzzese. Un piatto unico abruzzese sono le polpette formaggio e uova (in dialetto pallotte cace e ove).

Contorni

Per i contorni da citare sicuramente il guanciale amatriciano; da segnalare anche le virtù che sono una pietanza rituale che si ripropone ogni anno il primo maggio nella zona del teramano; esso è un minestrone molto particolare, fatto con fagioli, ceci, lenticchie, fave, cicerchie, piselli, carote, zucchine, bietole, indivia, scarola, lattuga, cavolo, cavolfiore, rape, borrace, cicoria, spinaci, finocchi, misericordia, aglio, cipolla, menta, maggiorana, salvia, pipirello, sedano, prezzemolo, carciofi, prosciutto crudo, cotenna, carne di manzo, carne d'agnello, noce moscata, pepe, chiodi di garofano, lardo, parmigiano, pasta di semola di grano duro di varia qualità, carne tritata, olio d'oliva, sugo di carne mista alla "macellara", pasta fatta in casa con uova.

Il pane

Pizza di Pasqua

Il pane in Abruzzo riveste sicuramente un ruolo predominante nella gastronomia regionale; ecco l'elenco dei prodotti tipici regionali

  • Pizza di Pasqua
  • Pane di mais
  • Pagnotte da forno di Sant'Agata
  • Pane cappelli
  • Pane casareccio aquilano
  • Pane con le patate
  • Pane di Solina, pagnotte di Solina
  • Pane nobile di Guardiagrele
  • Panonta

Formaggi

Essendo stata una regione con una forte tradizione pastorale, nella gastronomia abruzzese i formaggi hanno un posto di rilievo; i principali sono:

Caprino abruzzese

Salumi

Per i salumi si menzionano:

Mortadella di Campotosto
  • Annoia, nnuje
  • coppa di testa, la coppa
  • Guanciale amatriciano
  • Lonza, capelomme
  • Micischia, Vilischia, Vicicchia, Mucischia
  • Mortadella di Campotosto
  • Nnuje teramane
  • Porchetta abruzzese
  • Prosciuttello
  • Salame abruzzese, salame nostrano, salame artigianale, salame tradizionale, salame tipico
  • Salame Aquila
  • Salamelle di fegato al vino cotto
  • Salsiccia di fegato
  • Salsiccia di fegato con miele
  • Salsiccia di maiale sott'olio
  • Salsicciotto di Pennapiedimonte
  • Salsicciotto frentano, salsicciotto, saiggicciott, sauccicciott
  • Soppressata, salame pressato, schiacciata, salame aquila
  • Ventricina

Dolci

Il parrozzo

Per i dolci troviamo i cagionetti o caviciunette, dolce natalizio simile ad un raviolo fritto ripieno principalmente di cacao, mosto e ceci oppure castagne e mandorle o ancora di confettura d'uva o di amarene (secondo le tradizioni delle singole località abruzzesi), la pizza di mosto cotto, le pizzelle ripiene di marmellata, crema pasticciera o cioccolata, i bocconotti di Castel Frentano, dolci simili ai muffin, il parrozzo dolce tipico di Pescara, le nevole dolce tipico di Ortona con mosto cotto e di difficile preparazione[142], la cicerchiata dolce tipico di Carnevale e il fiadone simile a un raviolo fritto che può essere sia dolce che salato, le pizzelle, le sise delle monache di Guardiagrele dette Tre monti, le Peschette al tartufo, i pepatelli, il Pan dell'orso, i celli pieni, le zeppole di San Giuseppe, il torrone di Guardiagrele, il Dolce pan ducale di Atri e il torrone tenero al cioccolato aquilano, tipicità rinomata anche se di limitata produzione è il torrone dell'Aquila confezionato ancora in modo artigianale con cacao, nocciole miele e ostia, i taralli di Sant'Antonio e infine La Pupa, il Cavallo e il Cuore; questi tre dolci pasquali in realtà hanno la stessa ricetta e sono diversi solo nella presentazione e nei destinatari quando vengono donati. Infatti la Pupa si regala alle "femminucce" (le sorelline, le figlie o le nipotine), il Cavallo agli "umminucce" (i fratellini, i figli o i nipotini) e il Cuore a una persona cara in genere (adulta). La pasta è composta da farina, mandorle tostate e tritate con la buccia, cioccolato, zucchero e uova. In genere le massaie e i pasticcieri le arricchiscono personalmente con altri ingredienti (per esempio canditi). È Inoltre famoso nel mondo il confetto di Sulmona.

Olio

I principali oli regionali sono: l'Aprutino Pescarese, il Pretuziano delle Colline Teramane, l'Olio extra vergine di oliva delle Valli Aquilane e il Colline Teatine.

Vini e liquori

Vitigno di Montepulciano d'Abruzzo
Lo stesso argomento in dettaglio: Vini dell'Abruzzo.

Il vino abruzzese per eccellenza è il montepulciano d'Abruzzo, dal colore rosso rubino intenso con sfumature violacee; per complessità e invecchiamento è uno dei primi vini d'Italia. Esso è prodotto in tutta la regione, anche in versione Rosato, con la denominazione di Cerasuolo D'Abruzzo, dal colore che varia dal rosso cerasuolo al rosa pallido; come vino rosato è uno dei più apprezzati. Inoltre c'è il Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane D.O.C.G., da qualche anno dichiarato uno dei migliori vini d'Italia[non chiaro];[143] altri vini della regione sono il Trebbiano d'Abruzzo, il Montonico, il Pecorino, il Tullum, il Controguerra, e altri vini ad indicazione geografica tipica. Tra i liquori troviamo il centerba, il ratafià, il liquore allo zafferano, il mosto cotto, l'Aurum (liquore di Pescara fatto con acquavite e scorza d'arancia), l'amaro di genziana, il vino cotto e il Corfinio, liquore alle erbe di Chieti.

Sport

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Abruzzo.

Lo sport in Abruzzo ha avuto notevole sviluppo nel dopoguerra come in quasi tutte le altre regioni italiane sia per quanto riguarda gli sport di squadra che gli sport individuali; molti sono gli atleti e sportivi abruzzesi che si sono distinti nel panorama nazionale e internazionale.

XVI Giochi del Mediterraneo

Lo stesso argomento in dettaglio: XVI Giochi del Mediterraneo.
Villaggio Mediterraneo mentre era in costruzione (Aprile 2009)

La città di Pescara ha ospitato i XVI Giochi del Mediterraneo dal 26 giugno al 5 luglio 2009; gare di diversi sport si sono svolte in altre località e province abruzzesi, principalmente quelle di canottaggio svoltesi sul Lago di Bomba nella provincia di Chieti. Il villaggio atleti era a Chieti.

Sci

L'Abruzzo, con i suoi innumerevoli rilievi montuosi, vanta molte località sciistiche, sulle quali hanno sciato campioni del calibro di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, oltre che Papa Giovanni Paolo II. Sulle piste di Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli, inoltre, si sono disputate le finali di Coppa Europa di sci alpino degli anni 2005 e 2006 mentre si sono disputati dal 29 febbraio al 9 marzo 2012 i Mondiali Juniores dello stesso sci alpino. Altre piste da sci sono a Ovindoli, Campo Felice, Prati di Tivo e a Prato Selva alle falde del Gran Sasso, a Monte Piselli, a Passolanciano-Majelletta e Campo di Giove sulla Majella, a Pescasseroli nel parco nazionale d'Abruzzo, e in molte altre località minori.

Calcio

La squadra più blasonata d'Abruzzo è il Pescara, che milita attualmente in Serie A. I biancoazzurri possono vantare sei partecipazioni nel campionato di Serie A (unica compagine abruzzese ad aver mai raggiunto la massima serie) e trentacinque nel campionato cadetto. Lo stadio Adriatico, che ospita le loro partite casalinghe, è il più capiente della regione, ed ha ospitato varie volte partite della Nazionale italiana.

In Lega Pro milita attualmente il Teramo; una categoria più in basso, in Serie D, si trova L'Aquila che, a cavallo degli anni trenta, fu la prima compagine regionale ad approdare in Serie B: i rossoblù sono anche l'unico club abruzzese ad aver avuto un nazionale tra i propri tesserati (Annibale Frossi nel 1936). Altre formazioni storiche sono quelle della Virtus Lanciano, del Chieti e del Giulianova; particolare menzione per il Castel di Sangro, squadra di un piccolo comune in provincia dell'Aquila, che nel 1996 riuscì a raggiungere la promozione in Serie B (restandovi per due stagioni) ed è tuttora il più piccolo centro mai approdato nella seconda divisione nazionale.

Calcio a 5

Grande tradizione anche nel Calcio a 5; la società più titolata è il Città di Montesilvano Calcio a 5 che è l'unica squadra italiana ad aver vinto la Coppa UEFA, massima competizione continentale per club di calcio a 5. La società disputa nella stagione 2014-15 il campionato di Serie A2. Nella massima serie militano il Pescara Calcio a 5 e l'Acqua e Sapone Calcio a 5. Per quanto riguarda il femminile, l'Abruzzo vanta un team nella massima serie femminile, la (Serie A calcio a 5 femminile): la Az Gold Women Chieti campione d'Italia 2013.

Ginnastica ritmica

L'Armonia D'Abruzzo A.S.D. di Chieti ha vinto gli scudetti a squadre nel 2008-2009-2010-2011-2012 e 2013 (è quindi campione d'Italia in carica) e ha fornito in passato e fornisce tuttora sia atlete che tecnici alla Nazionale Italiana di ginnastica ritmica, campione del mondo e vice olimpionica, da anni ai vertici mondiali della specialità. L'ex ginnasta più nota dell'Armonia è stata la pluridecorata Fabrizia D'Ottavio.

Rugby

L'Aquila Rugby 1936 (Rugby a 15) ha vinto cinque scudetti (1967, 1969, 1981, 1982 e 1994) e due Coppe Italia. Retrocessa in Serie A nel 2007, dopo molti anni nella massima serie, nel 2009 è tornata nel massimo campionato "Super 10". Ha partecipato a numerose coppe europee, e lo stadio Tommaso Fattori ha visto la presenza di numerose nazionali estere. L'International Rugby Board ha onorato la società aquilana del premio "IRB Spirit of Rugby" nel 2009.

Pallanuoto

L'ex pallanuotista della Pallanuoto Pescara Manuel Estiarte

La Cus d'Annunzio, squadra di pallanuoto pescarese, è stata campione d'Italia negli anni 1987, 1997, 1998, nonché campione d'Europa nel 1987. Oggi in seguito ad un tracollo economico la squadra si è sciolta.

Pallacanestro

Altro sport diffuso è la pallacanestro, società storiche della pallacanestro abruzzese, sono state il Teramo Basket che ha militato per 9 stagioni consecutive nella massima serie italiana, portando diversi giocatori nella nazionale italiana ed il Roseto Basket che dal 2011, dopo alterne fortune (diversi i campionati di serie A1 disputati), milita nella Lega A2 insieme all'altro storico club cestistico regionale, la Pallacanestro Chieti.

A Roseto dal 1946 si svolge il Trofeo "Lido delle Rose" il più antico torneo di Basket d'Europa[senza fonte].

In divisione nazionale B troviamo invece: Pescara, Giulianova, Campli, Vasto e Ortona. Il Penta Basket Teramo ed il Basketball Teramo sono oggi le uniche società cittadine e militano rispettivamente in Serie C2 e serie D.

In campo femminile la principale realtà regionale è la Pallacanestro CUS Chieti in passato per otto stagioni consecutive nel massimo campionato. Nel 2012, vinto il campionato di serie A2, è riapprodata in serie A1.

Si è svolto a Chieti e provincia il campionato europeo femminile di pallacanestro 2007, vinto dalla squadra della Russia che ha battuto in finale la Spagna.

Degno di nota è anche il basket in carrozzina, che vede nella Polisportiva "Amicacci" Giulianova, la massima rappresentanza regionale, militante in serie A e con all'attivo un palmarès che vanta due titoli internazionali.

Pallamano

A Teramo si svolge la Interamnia World Cup, importante torneo di pallamano al quale partecipano squadre giovanili provenienti da numerose nazioni in tutto il mondo.

Con la riforma dei campionati nel campionato 2012-2013 la Teramo Handball, il club di riferimento regionale in questo sport, sarà affiancato nel nuovo campionato nazionale di Serie A dall'altra storica società regionale, la Pallamano Città Sant'Angelo e dalla Pallamano CUS Chieti.

Pallavolo

La Pallavolo Impavida Ortona, storica società sportiva regionale, da alcuni anni è la più importante nel panorama della pallavolo abruzzese. Nella stagione 2011-12 viene sconfitta in semifinale play-off per ottenere la promozione nella divisione cadetta: tuttavia a causa della mancata iscrizione di diverse squadre, la società abruzzese viene ripescata, ottenendo quindi il diritto di partecipazione al campionato di Serie A2 2012-13.

Beach volley

L'ortonese Paolo Nicolai ottiene 2 ori nei Campionati Mondiali Juniores (a Modena 2007 ed a Brighton 2008), 1 argento nel Campionato Mondiale Giovani (a Bermuda 2006), 1 bronzo nel Campionato Europei Under-23 (a Kos 2010) e 1 bronzo nel Campionato Europeo Juniores (a L'Aia 2007). Il 13 maggio 2012 ha ottenuto il suo primo podio in una tappa del World tour a Pechino, in Cina, giungendo 2º insieme a Daniele Lupo. Prende parte all'edizione dei Giochi olimpici di Londra 2012 con Daniele Lupo, classificandosi al quinto posto.

Pattinaggio

L'Aquila, così come Roseto, ha una grande tradizione nel pattinaggio velocità, sport nel quale vanta numerosi campioni mondiali. Nel settembre del 2004 a Sulmona si sono svolti i Campionati Mondiali di Pattinaggio Corsa a Rotelle, a cui hanno parte 46 nazionali provenienti da tutti i cinque continenti. Roccaraso inoltre, nel suo importante palaghiaccio, è solita ospitare campionati di livello nazionale e mondiale di pattinaggio artistico su ghiaccio o a rotelle.

Altri sport e sportivi abruzzesi

Danilo Di Luca al Giro di Germania nel 2005

Antonio Tartaglia è stato campione Olimpico di bob a due alle Olimpiadi di Nagano del 1998.

Anche nel calcio alcuni sportivi abruzzesi si sono distinti ai massimi livelli mondiali: il figlio d'arte pescarese Massimo Oddo e Fabio Grosso (nato a Roma, ma cresciuto a Pescara da famiglia originaria della provincia di Chieti) sono stati Campioni del Mondo di calcio a Germania 2006; inoltre un altro calciatore abruzzese di livello è Marco Verratti, centrocampista nel PSG

In ambito nazionale si ricorda il ciclista Danilo Di Luca di Spoltore, che ha vinto l'edizione 2007 del Giro d'Italia.

Nel pugilato è rappresentato dal pugile Domenico Urbano e stato l'unico pugile della regione a figurare 1 nelle classifiche europea. Anche Stefano De Angelis, si e distinto nella boxe. Inoltre è da segnalare il campione del mondo di wrestling Bruno Sammartino che è nato a Pizzoferrato in provincia di Chieti e che all'età di 15 anni è emigrato negli Usa.

L'ASD Circolo Scacchi R. Fischer di Chieti, stabilmente tra i migliori circoli nazionali, ha vinto lo scudetto a squadre maschile nel 2008 e femminile nel 2010,2011 e 2012.

Ad Atri, in estate, si svolge ogni anno l'Atri Cup, torneo multisportivo internazionale al quale partecipano squadre giovanili provenienti da tutte le regioni italiane e da vari Paesi d'Europa e del mondo.

Curiosità

È una delle regioni italiane che attualmente si colloca ai primi posti (quarta nel 2013, con 14 riconoscimenti[144]) per l'assegnazione delle Bandiere blu che la FEE conferisce dal 1987 ai centri litorali che soddisfano criteri di qualità relativi sia alle acque di balneazione che ai servizi offerti.

Nel 2013 l'Abruzzo si colloca all'ottavo posto in Italia con la percentuale del 23,6% di 30-trentaquattrenni che hanno conseguito un titolo di studio universitario[145]

Note

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  2. ^ Bilancio demografico Anno 2016 (dati provvisori) - Abruzzo, su istat.it, ISTAT. URL consultato il 26 febbraio 2016.
  3. ^ Dati Istat relativi al 2009.
  4. ^ Rapporto Svimez, crolla il Sud: Pil giù da 7 anni, cresciuto la metà della Grecia - Rai News
  5. ^ senato.it - La Costituzione - Articolo 131
  6. ^ Abruzzo o Abruzzi - Sapere.it
  7. ^ Grande Enciclopedia De Agostini, ed. 1988, vol. I, p. 53.
  8. ^ Paradosso evidenziato da Ignazio Silone, cfr. Costantino Felice, Quadri ambientali e identità regionale, in Le trappole dell'identità: l'Abruzzo, le catastrofi, l'Italia di oggi, Roma, Donzelli editore, 2010, p. 41, ISBN 978-88-6036-436-4. URL consultato il 3 settembre 2012.
  9. ^ VieNormali.it - Elenco delle montagne di 2000 m dell'Appennino
  10. ^ abruzzoverdeblu
  11. ^ Abruzzo Regione Verde d'Europa / Perché L'Aquila | L'aquila Capitale della Cultura 2019
  12. ^ Parchi, Riserve e altre aree protette in Abruzzo e natura abruzzese.
  13. ^ Noi Italia.
  14. ^ Noi Italia.
  15. ^ I Borghi più belli d´Italia, la guida online ai piccoli centri dell´Italia nascosta.
  16. ^ Abruzzo: Forte e Gentile, definizione di Primo Levi, giornalista e diplomatico, nel sito di vastospa
  17. ^ Il Significato dello Stemma della Regione Abruzzo, su giulianovaweb.it. URL consultato il 3 settembre 2012.
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  19. ^ (ES) Clima en Fucino durante Enero de 1985 - datos climáticos históricos, su tutiempo.net. URL consultato il 4 settembre 2012.
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  22. ^ Flora e Fauna d'Abruzzo. Piante, fiori e animali che colorano e popolano il territorio abruzzese
  23. ^ Autori Vari, Teate, resti della città Romana in Musei e Siti archeologici d'Abruzzo e Molise, pag.40, Carsa Edizioni, Pescara (2001), ISBN 88-501-0004-3
  24. ^ Il terremoto dimenticato (PDF), su download.repubblica.it, La Repubblica.
  25. ^ I comuni ceduti alla Provincia di Rieti nel 1927 sono: Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgorose (allora denominata Borgocollefegato), Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Leonessa, Lugnano di Villa Troiana (comune soppresso, ora denominato Vazia, frazione di Rieti), Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto, Posta.
  26. ^ Dato riscontrabile a pag. 78 di "Guida d'Italia; Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano. Mondadori Printing S.p.A., Agosto 2007"
  27. ^ La pasta all'amatriciana e gli insaccati di tipo cicolano possono essere considerati parte della tradizione gastronomica abruzzese
  28. ^ Fonte dal sito: demo.istat.it
  29. ^ Abruzzo emigrazione - La storia dell'emigrazione del popolo abruzzese
  30. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  31. ^ Statistiche demografiche ISTAT
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