Le quattro giornate di Napoli: differenze tra le versioni

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== Trama ==
== Trama ==
[[File:Le quattro giornate di Napoli.jpg|thumb|sinistra|Il piccolo Gennaro]]
[[File:Le quattro giornate di Napoli.jpg|thumb|sinistra|Gennaro Capuozzo]]
Nel film [[Nanny Loy]] descrive la [[Quattro giornate di Napoli|rivolta popolare scoppiata a Napoli]] spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre del [[1943]] e che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga le truppe [[Germania nazista|tedesche]] dalla città prima dell'arrivo degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].
Nel film [[Nanny Loy]] descrive la [[Quattro giornate di Napoli|rivolta popolare scoppiata a Napoli]] spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre del [[1943]] e che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga le truppe [[Germania nazista|tedesche]] dalla città prima dell'arrivo degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].
Il film è corale e vi si mescolano singoli episodi e personaggi popolari protagonisti della rivolta.
Il film è corale e vi si mescolano singoli episodi e personaggi popolari protagonisti della rivolta.

Versione delle 03:49, 4 feb 2017

Disambiguazione – Se stai cercando l'avvenimento storico da cui è tratto il film, vedi Quattro giornate di Napoli.
{{{titolo italiano}}}
Gennarino Capuozzo lancia la bomba a mano contro i tedeschi
Paese di produzioneItalia
Durata116 min
Generedrammatico
RegiaNanni Loy
SoggettoPasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Nanni Loy, Vasco Pratolini
SceneggiaturaCarlo Bernari, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Nanni Loy
ProduttoreGoffredo Lombardo
FotografiaMarcello Gatti
MontaggioRuggero Mastroianni
MusicheCarlo Rustichelli
ScenografiaGianni Polidori
Interpreti e personaggi

Le quattro giornate di Napoli è un film drammatico del 1962 diretto da Nanni Loy.

Il film, ispirato al libro di Aldo De Jaco La città insorge: le quattro giornate di Napoli del 1956, fu prodotto da Goffredo Lombardo e fu candidato all'Oscar nel 1962 come miglior film straniero e per la sceneggiatura. Il film è dedicato all'undicenne Medaglia d'oro al valor militare Gennaro Capuozzo.

Trama

Gennaro Capuozzo

Nel film Nanny Loy descrive la rivolta popolare scoppiata a Napoli spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre del 1943 e che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga le truppe tedesche dalla città prima dell'arrivo degli Alleati. Il film è corale e vi si mescolano singoli episodi e personaggi popolari protagonisti della rivolta. Dai ragazzi fuggiti dal riformatorio per unirsi all'insurrezione al piccolo Gennarino Capuozzo che muore con una bomba in mano pronto a lanciarla sui carri armati nazisti a tanti altri personaggi, tra i quali va ricordato Adolfo Pansini.

Ambientazione

Sebbene il film sia ambientato a Napoli, alcune scene sono state girate a Salerno (ad esempio, lo stadio "del Vomero" noto denominato come Stadio Arturo Collana, che si vede nelle sequenze, presso cui effettivamente avvenne il rastrellamento dei napoletani, in realtà era lo stadio Donato Vestuti di Salerno con l'antistante piazza). Analogamente, la scena della fucilazione del marinaio livornese, avvenuta nella realtà sulle scalinate dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" al Corso Umberto I, è stata invece girata davanti all'Accademia di Belle Arti di Napoli, in Via Bellini.

Curiosità

  • Il "Panzer tedesco" e il cannone visibili sullo schermo sono in realtà di origine alleata: si tratta infatti di un M47 Patton americano (riconoscibile dal freno di bocca e con tanto di mitragliatrice Browning M1919, cal. 0.30 ovvero 7,62 mm sulla sommità della torretta) e di un pezzo controcarro da 25 libbre inglese. Verosimilmente nel 1962 entrambi erano in uso presso l'Esercito Italiano, anche se in torretta l'M47 montava preferibilmente la Browning cal. 0.50 (12,7 mm.).

Collegamenti esterni

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