Ordine corinzio: differenze tra le versioni

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Ordine corinzio in un'incisione del portico del Pantheon, Roma.
Particolare di una colonna corinzia della basilica di San Paolo Maggiore di Napoli
Capitello in stile corinzio in marmo bianco della prima metà del II secolo d.C. (età adrianea) Collezione M - Collezione privata (Roma)

L'ordine corinzio è uno degli ordini architettonici dell'architettura greca e in seguito romana, caratterizzato dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto.

Anche se di origine greca, l'ordine corinzio non fu utilizzato spesso nell'architettura greca, rispetto all'ordine dorico ed a quello ionico.

Secondo Vitruvio (De architectura, libro IV) il capitello corinzio fu inventato dall'architetto Callimaco che si ispirò ad un cesto sormontato da una lastra, lasciato come offerta votiva su un sepolcro e ricoperto da una pianta d'acanto.

L'elemento a tronco di cono (kalathos) è rivestito di due ordini di otto foglie di acanto. Dietro queste nascono degli steli che terminano in spirale: le "volute" arrivano a sorreggere gli spigoli dell'abaco sovrapposto al kalathos, mentre le "elici" terminano al centro di ogni lato. L'abaco presenta i lati concavi. Nell'evoluzione della struttura decorativa di epoca romana gli steli di elici e volute nasceranno insieme ad un calice di foglie d'acanto da uno stelo unico ("caulicolo").

Nella variante italica, diffusa in età repubblicana romana, come negli esemplari greci più antichi, volute ed elici nascono direttamente dietro le foglie d'acanto delle due corone. In ambiente microasiatico ed orientale si evolve in epoca imperiale romana un tipo di capitelli, detti "asiatici" che avranno ampia diffusione con produzioni standardizzate lavorate direttamente nelle cave di marmo, caratterizzato da foglie d'acanto con fogliette più aguzze.

Il fusto della colonna corinzia ha proporzioni simili a quello dell'ordine ionico, con scanalature piatte separate da listelli. Il fusto è poggiato su una base.

Come nell'ordine ionico, l'architrave si presenta diviso in due o tre fasce e con un coronamento, il fregio è continuo, liscio o decorato (tra le decorazioni vegetali più frequenti in epoca romana le girali d'acanto). Dalla originaria cornice ionica, decorata con dentelli, si evolve in epoca romana la cornice con mensole (o modiglioni).

Il più antico esempio conosciuto di colonna corinzia è nel tempio di Apollo Epicuro a Bassae in Arcadia, c. 450420 a.C., anche se si trattava di una semicolonna isolata presente nella decorazione interna della cella e non di una delle colonne della peristasi esterna. Esempi più maturi di uso dell'ordine corinzio sono all'interno delle tholoi (edifici templari a pianta circolare) di Delfi (375 a.C.) e di Epidauro 360 a.C. Il primo esempio documentato dell'utilizzo dell'ordine corinzio in esterni è il monumento coregico di Lisicrate ad Atene, databile intorno al 334 a.C.

Elementi del capitello corinzio

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