46ª Brigata aerea "Silvio Angelucci": differenze tra le versioni

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== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.aeronautica.difesa.it/Organizzazione/Reparti/Repartivolo/Pagine/46BrigataAerea.aspx|La pagina della 46ª Brigata aerea dal portale dell'Aeronautica Militare}}
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[[Categoria:Brigate aeree italiane]]
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Versione delle 23:09, 17 nov 2016

46ª Brigata aerea
stemma
Stemma
Lo stemma raffigura il lupo e la costellazione della Lyra,
con Vega in evidenza.
Descrizione generale
Attiva15 febbraio 1940 - 1º settembre 1942 (46º Stormo)
1º novembre 1948 - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
ServizioRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
TipoBrigata aerea
RuoloTrasporto
VelivoliC-130J - C-27J
MottoEgo laeve facio
Reparti dipendenti
Comandanti
Comandante attualeGen di b. a. Achille Cazzaniga[1]
Sito ufficiale dell'Aeronautica Militare
Voci su forze aeree presenti su Wikipedia
Un Fairchild C-119 Flying Boxcar all'aeroporto di Pisa-San Giusto nel 1971.
Un Lockheed C-130H all'aeroporto di Pisa-San Giusto nel 1984

La 46ª Brigata aerea "Silvio Angelucci" è una storica unità di volo dell'Aeronautica Militare dislocata sull'aeroporto di Pisa-San Giusto. Dal 1956 ad oggi è l'unico reparto dedicato al trasporto per l'Aeronautica italiana ed ha sempre preso parte a tutte le missioni in patria e all'estero dell'aeronautica italiana. La sua bandiera di guerra è la più decorata tra tutti i reparti di volo dell'Aeronautica Militare.

Storia

Nata il 15 febbraio del 1940 come 46º Stormo da bombardamento terrestre, con i gloriosi Savoia-Marchetti S.M.79, presso l'aeroporto Arturo Dall'Oro di Pisa, viene convertita all'aerosiluramento nel 1942 partecipando a tutti gli eventi bellici della seconda guerra mondiale sino all'8 settembre del 1943. I gruppi di volo che inizialmente lo costituivano erano: il 104º Gruppo con la 252ª Squadriglia e la 253ª Squadriglia ed il 105º Gruppo con la 254ª Squadriglia e la 255ª Squadriglia. Con l'armistizio le unità rimaste efficienti in parte si sciolsero e solo una squadriglia la 253ª riuscì a ripiegare nella ricostituita aeronautica cobelligerante prima in Sardegna e poi a Lecce confluendo dentro il 132º Gruppo Buscaglia.

L'attuale 46ª Brigata aerea prende origine dallo Stormo Trasporti formato inizialmente dal solo 2º Gruppo (102ª Squadriglia, già Squadriglia P e 103ª Squadriglia, già Squadriglia da osservazione aerea) ed in seguito dal 98º Gruppo ricostituitosi nel 1944 con la 240 e 241 squadriglie. Nel 1949 prenderà la denominazione di 46º Stormo definendo in quella data il glorioso stemma del Lupo e della costellazione della Lyra con la sua stella più luminosa la Vega, stemma che tuttora viene sfoggiato con orgoglio, sul petto dei suoi equipaggi e sulle derive dei suoi velivoli, nei cieli di tutto il mondo.

Sempre nel 1949 lo Stormo inizia il trasferimento da Centocelle a Pisa, prima con il 2º Gruppo e nel 1950 con il 98º iniziando lentamente una fase di ammodernamento che lo porterà nel 1953 a ricevere i nuovissimi C-119, i famosi Vagoni Volanti. Sarà con questi velivoli che verranno scritte alcune delle pagine più gloriose ma anche più dolorose dell'Aeronautica Militare. Sino dal 1956 (crisi di Suez) lo Stormo oramai denominato Aerobrigata Trasporti Medi inizierà la sua incessante opera di ponti aerei che ancora oggi continua nei cieli di tutto il mondo.

Con l'epopea dei C-119 l'Aerobrigata viene chiamata ad operare in tutti i contesti nazionali ed internazionali (sia squisitamente militari che di soccorso alle popolazioni) con totale pieno apprezzamento per l'alta professionalità dimostrata meritandosi l'appellativo di "Cavalieri dei Quattro Venti".

Sarà grazie a questi risultati che verranno chiamati ad operare per conto dell'ONU in Congo. Questo lungo periodo si dimostrerà duro e difficile e anche particolarmente doloroso. Dalla data di inizio dell' "Operazione Congo" 22 agosto 1960 al 19 giugno 1962 questi uomini con i loro velivoli avevano trasportato in condizioni operativamente difficili e rischiose truppe e materiali perdendo ben 21 uomini, e tre velivoli. Fu proprio durante questa operazione che avvenne l'efferato Eccidio di Kindu il cui ricordo è gelosamente custodito non solo nelle memorie del personale del reparto, ma nel Sacrario eretto grazie al contributo volontario dei cittadini italiani organizzato dalla RAI, nel viale di accesso alla Base aerea di Pisa.

Con l'intenso utilizzo dei velivoli i Fairchild C-119 incominciavano a risentire della loro età. Si sente la necessità di aumentare l'organico di uomini e di mezzi ed è così che rinasce nel gennaio del 1964 il 50º Gruppo con i C-119J presi usati dall'aeronautica indiana. Negli anni successivi le attività prettamente militari e di soccorso si alterneranno senza soluzione di continuità con i "Vagoni Volanti" portando gradatamente un naturale invecchiamento che si concretizzerà con l'acquisto dei nuovi velivoli da trasporto medi C130H che verranno assegnati al 50º Gruppo.

Negli anni settanta si pensa a sostituire anche i restanti C-119 rimasti al 2º ed al 98º Gruppo. La scelta cadrà su un velivolo da trasporto tattico di costruzione nazionale il G.222.

Con il 1978 ha quindi inizio una fase di completa ristrutturazione delle linee di volo e degli equipaggi. Le attività crescono in modo esponenziale dando origine a nuove specialità quali quelle antincendio. Il primo velivolo ad effettuare questo nuovo tipo di impiego sarà il C130H con il suo "portobello" a seguire, subito dopo poco, anche i G.222; questa ulteriore attività a favore della comunità verrà svolta con grandi sacrifici (due equipaggi con 8 caduti e 2 velivoli distrutti) sino al mese di maggio 2000. Anche in questo lungo periodo di operatività gli uomini della 46ª che si dimostreranno all'altezza di ogni situazione operando dal circolo Polare Artico all'Antartide con le missioni a supporto del PNRA "Progetto Antartide" ai soccorsi per le popolazioni terremotate, alluvionate o colpite da carestie un po' in tutto il mondo. Operazioni come la Cambogia del 1984 l'Eritrea del 1985 la Somalia 1992/94 tracceranno un solco indelebile e lasceranno nei suoi uomini ricordi ancora oggi presi ad esempio dalle nuove generazioni del personale.

Sarà sempre durante una delle infinite attività a carattere umanitario e precisamente nella martoriata ex-Iugoslavia che avverrà l'ennesimo sacrificio di un equipaggio. Nel corso della missione UNPROFOR sarà abbattuto un G.222, "Lyra 34", con a bordo quattro aviatori italiani da due missili contraerei croati sui cieli di Sarajevo mentre da Spalato stava trasportando coperte ed aiuti medicinali ed umanitari.

Un Lockheed C-130J della 46ª Brigata sulla pista dell'aeroporto di Ciampino.

Missioni

L'Aeronautica Militare, per le operazioni in Somalia, costituì il Reparto Volo Autonomo, in cui la 46ª brigata aerea rivestiva un ruolo di spicco con un Gruppo Volo Trasporti dotato di due G-222 che venivano utilizzati nella tratta Mogadiscio-Gialalassi per l'aviolancio di paracadutisti e lancio di viveri in zone non raggiungibili da altri mezzi, oppure molto pericolose per l'incolumità dei nostri militari. Durante il volo, ma specialmente durante la fase del lancio, che per forza di cose avveniva a bassa quota ed a velocità ridotta, i G222 erano scortati da una coppia di HH-3F del 15º Stormo. L'operazione internazionale non ebbe il successo sperato e terminò con il ritiro del contingente ed ancora nel 2013 la Somalia versa nella più totale anarchia, senza un governo centrale con una effettiva autorità, con larghe parti del territorio sotto il controllo di fazioni rivali e insicurezza dei propri abitanti.

L'Aeronautica Militare, ha partecipato col il rischieramento di due G-222 della 46ª Brigata Aerea, sulla base australiana di Darwin. I velivoli hanno raggiunto la località, percorrendo 14.000 km in una settimana, compiendo 38 ore di volo effettivo, senza il minimo inconveniente (è utile ricordare che il G222, è un velivolo concepito per medio breve raggio). L'attività dei velivoli italiani, consisteva nel trasportare uomini e mezzi da Darwin a Dili, capitale dell'isola di Timor Est. Ogni velivolo, svolgeva un volo giornaliero di andata e ritorno di circa quattro ore di volo complessive. Facevano parte del contingente italiano, anche una cinquantina di specialisti, per il necessario supporto tecnico-logistico alle missioni di volo.

La 46ª Brigata Aerea, attualmente partecipa attivamente al mantenimento della pace in Kosovo con una cospicua presenza di personale sul territorio kosovaro presso l'Aeroporto di Dakovica "AMIKO" (Aeronautica Militare In KOsovo)costruito ex novo dall'Aeronautica Italiana. La decisione di costruire l'aeroporto fu presa nel giugno del 1999 e iniziati i lavori il 16 agosto dello stesso anno dopo soli 43 giorni, il 29 settembre, poté atterrare il primo velivolo.

Attività attuale

Oggi la 46ª è dotata dei nuovi C-130J Hercules e il C-27J "Spartan" (ambedue evoluzione del C-130H e del G.222) e ogni giorno 365 giorni l'anno opera al fine di assicurare la mobilità per via aerea di forze e risorse, mediante la predisposizione, il trasporto ed il recupero di personale, equipaggiamenti e rifornimenti, in scenari operativi di ambientazione sia nazionale che internazionale, a supporto della funzione di intervento e/o presenza dello Stato anche a favore della NATO, dell'Unione europea, dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ed altri organismi internazionali ancora.

In generale l'Aerobrigata dimostra una molteplicità d'impiego sia in ambito militare che civile:

Essa è anche in possesso di velivoli KC-130J per le operazioni di rifornimento in volo. A livello europeo, la 46ª Brigata è l'unico Reparto in grado di effettuare operazioni HAAR (Helicopter Air-to-Air Refuelling).[2]

Non bisogna dimenticare anche il costante apporto che la 46ª Brigata aerea fornisce alla piena operatività dello scalo civile internazionale "Galileo Galilei" presente sull'Aeroporto di Pisa con evidenti e positive ricadute di carattere economico sulle attività commerciali del bacino toscano.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Reparto Bombardiere e Aerosilurante, portò in quasi mille azioni di guerra, in più di trecento bombardamenti, in due eroiche e sanguinose battaglie aeronavali, ed in centoventitré aerosiluramenti, con coraggio, spirito di sacrificio e senso del dovere, sempre alta e gloriosa la propria Bandiera su tutti i fronti. Seppe il giorno dell'armistizio, obbedire senza esitazione alla leggi dell'onore e del dovere. Esempio luminoso delle virtù guerriere dell'Arma del cielo.[3]»
— Cielo di Francia, Grecia, Africa Settentrionale e Mediterraneo, 10 giugno 1940 - 23 agosto 1943

Note

  1. ^ [1], da aeronautica.difesa.it, 15/09/2015.
  2. ^ Italia-Francia: esercitazione di rifornimento in volo, da stelladitalianews.it, 24/4/2014.
  3. ^ 46 brigata aerea.

Voci correlate

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