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Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, due giovani delle borgate romane, si conoscono da sempre e il loro rapporto è più vicino all'essere fratelli che solo amici. Entrambi si dedicano coi loro conoscenti a varie attività illegali |
Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, due giovani delle borgate romane, si conoscono da sempre e il loro rapporto è più vicino all'essere fratelli che solo amici. Entrambi si dedicano coi loro conoscenti a varie attività illegali nonché al consumo e allo spaccio di stupefacenti, rifiutando la vita da operai e cercando nella droga una via di fuga dai problemi della vita: Cesare, in particolare, vive con la madre e con la nipote Debora, figlia della sorella deceduta a causa dell'AIDS e malata lei stessa. |
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Una sera Vittorio, dopo aver assunto diverse pasticche, ha una serie di allucinazioni e decide perciò di cambiare vita, trovando lavoro in un cantiere e cercando di coinvolgere Cesare in modo da salvarlo da sè stesso. La nuova vita prende lentamente forma, tra difficoltà di ogni tipo (su tutte ricadute nella droga e la morte della piccola Debora), ma alla fine i due sembrano davvero riuscire ad adattarsi ad un'esistenza normale: Cesare si mette con Viviana, una ex di Vittorio, mentre questi va a vivere con Linda e suo figlio Tommaso. |
Una sera Vittorio, dopo aver assunto diverse pasticche, ha una serie di allucinazioni e decide perciò di cambiare vita, trovando lavoro in un cantiere e cercando di coinvolgere Cesare in modo da salvarlo da sè stesso. La nuova vita prende lentamente forma, tra difficoltà di ogni tipo (su tutte ricadute nella droga e la morte della piccola Debora), ma alla fine i due sembrano davvero riuscire ad adattarsi ad un'esistenza normale: Cesare si mette con Viviana, una ex di Vittorio, mentre questi va a vivere con Linda e suo figlio Tommaso. |
Versione delle 07:11, 17 set 2016
«Una storia degli anni novanta. Quando finisce il mondo pasoliniano.»
Non essere cattivo è un film del 2015 diretto da Claudio Caligari, terzo e ultimo lungometraggio del regista.
Il film costituisce la chiusura dell'ideale trilogia del regista iniziata con Amore tossico e proseguita con L'odore della notte. Non essere cattivo è un Amore tossico ambientato circa dieci anni dopo ma negli stessi luoghi e segna la fine dell'epoca pasoliniana[2].
Il 7 settembre 2015 viene presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[3] riscuotendo un buon successo. Il 28 settembre 2015 viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione per l'Oscar al miglior film straniero del 2016[4]. Il 18 dicembre 2015 è stato escluso dalla candidatura, non riuscendo a entrare nella short-list.
Nell'agosto 2016 vince la ventesima edizione del Bobbio Film Festival come migliore film in concorso (Gobbo d'oro). Premiati ex aequo come migliori attori Luca Marinelli e Alessandro Borghi.
Trama
Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, due giovani delle borgate romane, si conoscono da sempre e il loro rapporto è più vicino all'essere fratelli che solo amici. Entrambi si dedicano coi loro conoscenti a varie attività illegali nonché al consumo e allo spaccio di stupefacenti, rifiutando la vita da operai e cercando nella droga una via di fuga dai problemi della vita: Cesare, in particolare, vive con la madre e con la nipote Debora, figlia della sorella deceduta a causa dell'AIDS e malata lei stessa.
Una sera Vittorio, dopo aver assunto diverse pasticche, ha una serie di allucinazioni e decide perciò di cambiare vita, trovando lavoro in un cantiere e cercando di coinvolgere Cesare in modo da salvarlo da sè stesso. La nuova vita prende lentamente forma, tra difficoltà di ogni tipo (su tutte ricadute nella droga e la morte della piccola Debora), ma alla fine i due sembrano davvero riuscire ad adattarsi ad un'esistenza normale: Cesare si mette con Viviana, una ex di Vittorio, mentre questi va a vivere con Linda e suo figlio Tommaso.
Cesare, tuttavia, non riuscirà mai a sopprimere del tutto il desiderio di tornare ad essere quello di prima e morirà dopo un tentativo di rapina. Un anno dopo Vittorio incontrerà Viviana e suo figlio, chiamato come il padre[3].
Produzione
Il regista Claudio Caligari è deceduto poco dopo il termine delle riprese.
Molte scene del film sono state girate negli stessi luoghi di Amore tossico ed è inoltre presente una autocitazione del primo film: entrambe le pellicole, infatti, iniziano con la stessa identica scena (Cesare corre verso Vittorio che è seduto sulla balaustra del pontile della Vittoria di Ostia e discutono per un gelato: in Amore tossico questa scena veniva interpretata alla stessa maniera da Ciopper ed Enzo nello stesso luogo e con le stesse inquadrature).
l nome di Vittorio è un chiaro riferimento all'omonimo protagonista di Accattone di Pier Paolo Pasolini[5], mentre Cesare è un'autocitazione del regista da uno dei protagonisti di Amore Tossico[5]. In questo film si colgono spunti di una sceneggiatura che Pasolini scrisse per il regista Franco Rossi per il film Morte di un amico[5].
La realizzazione di questo film è avvenuta anche grazie al supporto di Valerio Mastandrea, amico del regista e attore protagonista in L'odore della notte, sempre per la regia di Caligari.
Distribuzione
Dopo essere stato presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane l'8 settembre 2015 in circa sessanta copie, distribuito da Good Films.[6]
Accoglienza
Incassi
Nel primo weekend di programmazione nelle sale, il film ha incassato 85.000 €. Il film ha incassato complessivamente 582.081 € (dato aggiornato al 6 dicembre 2015)[7].
Critica e temi
Caligari immaginava il film come la terza parte di una ideale trilogia iniziata con Accattone e seguita da Amore tossico, come se il protagonista di Accattone decidesse a un certo punto di mollare la vita d'espedienti e andare a lavorare. Il 1995 è idealmente l'anno di passaggio, tra l'epoca dell'eroina del primo film e quella delle droghe sintetiche e poi nuovamente l'eroina, ma questa volta da sniffare, non più per endovena[8]. Secondo la sceneggiatrice Francesca Serafini, «è anche il fallimento dell'ideologia del lavoro: il lavoro era uno dei punti di partenza del film. In questo suo terzo film Accattone prova a lavorare, ma se fai il manovale in borgata i soldi non bastano per vivere, l'unico modo è essere cattivo. Caligari fa perdere ai suoi personaggi parte del candore raccontato da Pasolini»[8].
Il film ha avuto generalmente un'ottima accoglienza da parte della critica. Paolo Mereghetti sul Corriere della sera ha elogiato il film per la sceneggiatura che «riesce a evitare un registro troppo naturalistico, fermandosi sempre un attimo prima di cadere nel compiacimento effettistico», la regia di Caligari che riesce a far «appassionare ai personaggi e alle loro storie ma non per questo impedendoci di giudicare le loro azioni» e infine la «recitazione efficace e però controllatissima» soprattutto dei quattro protagonisti, «tutti eccellenti», in particolar modo Luca Marinelli ().[9] Concita De Gregorio su La Repubblica dell'8 settembre 2015 scrive: «[...] i corpi e le voci. Non sono quelli di Accattone, è vero. Sono quelle dei figli dei suoi figli. [...] Più di mezzo secolo dopo Claudio Caligari mette in scena l'esito finale del mondo pasoliniano. I nipoti di Accattone hanno i corpi e le voci di Luca Marinelli e Alessandro Borghi che più che interpretare, incarnano i ventenni-bambini cresciuti in un posto dove non c'è nient'altro che tutto quel che manca. [...] È il più bel film italiano visto finora a Venezia, e uno dei più riusciti in assoluto. Fuori concorso, però»[10].
Anche Mariarosa Mancuso de Il Foglio ha elogiato l'opera postuma del regista, concentrandosi anch'essa in particolare sulla «naturalezza e la precisione» recitativa dei due protagonisti maschili che hanno «una presenza capace di bucare lo schermo», augurandosi che «non restino appiccicati ai ruoli da piccolo delinquente pasoliniano», sulla regia di Caligari «bravissimo a scatenarli evitando lo scivolamento nella caricatura» e sui «dialoghi in romanesco, così ben scritti da sembrare improvvisati».[11]
Emiliano Morreale de L'Espresso parla di un film come «un oggetto indefinibile, insieme raffinato e popolare. E soprattutto è un film vero, di un vero regista». Elogia il montatore il cui lavoro «tiene in piedi tutto con efficacia», la recitazione di Marinelli e Borghi definita «una delle migliori performance d'attori del cinema italiano recente», per come danno «forza [al] film [e riescano] creare scene forti».[12] Andrea Chimento de Il sole 24 ore elogia anche lui la recitazione di Marinelli, la sceneggiatura e i dialoghi (in particolare nella parte centrale), il lavoro del regista nel «notevole talento visivo» e nella «capacità non banale di gestire al meglio i tempi di montaggio», criticando però alcuni cliché narrativi, che però sono offuscati dalle emozioni provocate, soprattutto nel finale.[13]
Riconoscimenti
- 2016 - David di Donatello
- Miglior sonoro a Angelo Bonanni
- Candidatura a Miglior film
- Candidatura a Miglior regista a Claudio Caligari
- Candidatura a Migliore sceneggiatura a Claudio Caligari, Giordano Meacci e Francesca Serafini
- Candidatura a Miglior produttore a Kimerafilm, Taodue Film, Andrea Leone Films
- Candidatura a Migliore attore protagonista a Luca Marinelli
- Candidatura a Migliore attore protagonista a Alessandro Borghi
- Candidatura a Migliore attrice non protagonista a Elisabetta De Vito
- Candidatura a Migliore fotografia a Maurizio Calvesi
- Candidatura a Miglior colonna sonora a Paolo Vivaldi con la collaborazione di Alessandro Sartini
- Candidatura a Migliore canzone originale (A cuor leggero) a Riccardo Sinigallia
- Candidatura a Migliore scenografia a Giada Calabria
- Candidatura a Migliori costumi a Chiara Ferrantini
- Candidatura a Miglior trucco a Lidi Mini
- Candidatura a Migliori acconciature a Sharim Sabatini
- Candidatura a David Giovani a Claudio Caligari
- 2016 - Nastri d'argento
- Film dell'anno a Valerio Mastandrea, Luca Marinelli e Alessandro Borghi
- Migliore fotografia a Maurizio Calvesi
- Miglior sonoro in presa diretta a Angelo Bonanni
- Miglior produttore a Pietro Valsecchi
- Candidatura a Migliore canzone originale (A cuor leggero) a Riccardo Sinigallia
- 2016 - Globo d'oro
- Candidatura a Miglior film a Claudio Caligari
- 2015 - Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
- Premio Pasinetti al Miglior film a Claudio Caligari
- Premio Pasinetti al Migliore attore a Luca Marinelli
- Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) a Claudio Caligari
- Premio "Gianni Astrei" a Claudio Caligari
- Premio Sorriso Diverso Venezia 2015 - Miglior film italiano a Claudio Caligari
- Premio Schermi di Qualità - Carlo Mazzacurati a Claudio Caligari
- Premio Premio Assomusica "Ho Visto una Canzone" (A cuor leggero) a Riccardo Sinigallia
- Premio Gillo Pontecorvo a Claudio Caligari
- Premio NuovoImaie Talent Award - Miglior attore italiano esordiente a Alessandro Borghi
- 2016 - Bari International Film Festival
- Premio Franco Cristaldi - Miglior produttore a Kimerafilm
- Premio Vittorio Gassman - Miglior attore protagonista a Luca Marinelli
- 2016 - premio colonnesonore.net - migliore musica per film italiano a Paolo Vivaldi con la collaborazione di Alessandro Sartini
Note
- ^ Daniele Bova, “Non essere cattivo”. Il declino del mondo pasoliniano, l'Unità, 12 settembre 2015 [1]
- ^ Valerio Mastandrea racconta Claudio Caligari, candidato italiano agli Oscar, su Rolling Stone Italia, https://plus.google.com/+rollingstoneitalia. URL consultato il 4 gennaio 2016.
- ^ a b La Biennale di Venezia - Non essere cattivo, su www.labiennale.org. URL consultato il 4 gennaio 2016.
- ^ "Non essere cattivo", il film postumo di Claudio Caligari rappresenterà l'Italia agli Oscar, su repubblica.it, La Repubblica, 28 settembre 2015. URL consultato il 28 settembre 2015.
- ^ a b c Nelle sale “Non essere cattivo”, il film pasoliniano di Claudio Caligari | Centro Studi Pier Paolo Pasolini Casarsa della Delizia, su www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it. URL consultato il 3 gennaio 2016.
- ^ Valerio Mastandrea: "Con 'Non essere cattivo' Caligari c'è", su adnkronos.com, 7 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
- ^ Non essere cattivo | Incassi Box Office | film 2015, su www.movietele.it. URL consultato il 4 gennaio 2016.
- ^ a b il manifesto, su ilmanifesto.info, https://plus.google.com/+IlmanifestoMobi. URL consultato il 4 gennaio 2016.
- ^ VENEZIA 72 - LE STELLE DI MEREGHETTI - SULLE ORME DI PASOLINI, su cinemagay.it, 8 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
- ^ Non essere cattivo (2015), su mymovies.it. URL consultato il 4 gennaio 2016.
- ^ Nuovo cinema Mancuso - Non essere cattivo, su ilfoglio.it, 11 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
- ^ Ultimi fuochi dalla Roma marginale, su mymovies.it, 17 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
- ^ Non essere cattivo- Dettagli incassi, su mymovies.it, 27 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
Collegamenti esterni
- (EN) Non essere cattivo, su IMDb, IMDb.com.
- Non essere cattivo, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.