Ablativo: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:58, 1 set 2016

L'ablativo (dal latino ablativus (casus), caso che indica l'atto del portar via) è uno dei casi fondamentali della declinazione dei nomi in molte lingue indoeuropee (tra le quali il latino e l'ittita), ma che può trovarsi in numerose altre famiglie.

Latino

È il sesto ed ultimo caso nella grammatica latina classica. Il caso ablativo, non presente nel greco antico, è di uso molto esteso nella lingua latina. Esso infatti, oltre ad avere le proprie funzioni logiche originarie, assume anche le funzioni del locativo e dello strumentale (sebbene il locativo assuma spesso la forma dell'impropriamente detto genitivo locativo), e numerose altre funzioni specifiche quando è usato in collegamento con una preposizione.
Le funzioni principali espresse dall'ablativo semplice si possono dunque ricondurre da un lato a quelle dell'ablativo propriamente detto (complementi di moto da luogo, allontanamento, origine), da un altro lato a quelle del locativo (complementi di stato in luogo e di complemento di tempo determinato), da un altro lato ancora a quelle dello strumentale - si parla pertanto di ablativo strumentale - (complementi di mezzo, causa, modo, compagnia e così via). Per questo motivo, a differenza degli altri casi, l'ablativo non esprime una funzione specifica, ma una grande varietà di complementi.
Solitamente l'ablativo strumentale è semplice, cioè senza preposizioni (ma ad esempio il complemento di compagnia si costruisce con cum e l'ablativo, e così anche il complemento di modo), e anche l'ablativo con valore di locativo (il complemento di tempo determinato va in ablativo semplice, così come il complemento di stato in luogo, qualora sia rappresentato da nome proprio di città, villaggio, isola che abbia lo stesso nome della città principale; ma il complemento di stato in luogo rappresentato da nome comune, così come il complemento di tempo determinato che indichi circostanza particolare si costruiscono con in e l'ablativo); l'ablativo vero e proprio si costruisce solitamente con a/ab (per indicare allontanamento), e/ex (per indicare solitamente uscita), de (per indicare di solito discesa).

Finlandese

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua finlandese § I casi.

Nel finlandese il caso ablativo è il caso del complemento di moto da luogo esterno. Indica separazione o provenienza (Pekka ottaa kirjan pöydältä - Pekka prende il libro dal tavolo). Le desinenze sono lta/ltä a seconda dell'armonia vocalica. All'ablativo corrisponde l'elativo come complemento di moto da luogo interno.

Greco antico

In greco antico non vi era un caso ablativo, dunque le sue funzioni erano divise tra il genitivo ed il dativo; il genitivo normalmente aveva quelle dei casi protoindeuropei genitivo ed ablativo.[1] L'uso del genitivo con le preposizioni ἀπό apó "lontano da" e ἐκ/ἐξ ek/ex "fuori da" ne è un esempio.

Tedesco

Lo stesso argomento in dettaglio: Grammatica tedesca § Genere, numero e casi.

Il tedesco non ha nella sua struttura propria un caso ablativo, ma nei secoli XVII-XIX vennero usate, dopo preposizioni, parole latine in caso ablativo, come dopo von in von der Nomine (ablativo del prestito latino Nomen). I grammatici di quel tempo (citiamo Justus Georg Schottel, Kaspal von Stieler, Johann Balthasar von Antesperg e Johann Christoph Gottsched), descrivevano effettivamente un caso ablativo, come sesto dopo nominativo, genitivo, dativo, accusativo e vocativo, per le parole tedesche. Consideravano infatti il dativo, dopo alcune preposizioni, come un ablativo, per esempio in von dem Mann[e] ("dall'uomo" o "dell'uomo") e mit dem Mann[e] ("con l'uomo"), mentre con altre preposizioni, o usate semplici, era considerato un dativo.

Note

  1. ^ Herbert Weir Smyth. Greek Grammar. par. 1279: casi composti e misti. (EN)

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni e fonti

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