Clefi: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:26, 26 ago 2016
Clefi | |
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Re dei Longobardi | |
In carica | metà 572 – inizio 574 |
Predecessore | Alboino |
Successore | Autari (dal 584) |
Morte | 574 |
Casa reale | Beleos |
Consorte | Masane |
Figli | Autari |
Religione | Arianesimo |
Clefi[1] (... – 574) è stato re dei Longobardi in Italia dal 572 al 574.
Dopo la morte di Alboino, ucciso nel 572 nella congiura ordita dalla moglie Rosmunda, i trentacinque duchi longobardi riuniti a Pavia, appena conquistata ed elevata a capitale del regno longobardo, elessero Clefi come suo successore, secondo re longobardo d'Italia. La sua ascesa al trono segnò l'interruzione della dinastia dei Gausi, poiché Clefi apparteneva alla stirpe dei Beleos.
Clefi estese le conquiste longobarde a nuovi territori continuando l'avanzata di Alboino con la conquista della Tuscia e cingendo d'assedio Ravenna. Perseguitò i nobili romani e bizantini nel tentativo di continuare coerentemente la politica di Alboino che mirava a spezzare gli istituti giuridico-amministrativi già consolidati durante il precedente dominio ostrogoto e bizantino, eliminando buona parte dell'aristocrazia latina, occupandone le terre e acquisendone i patrimoni.
Il suo regno durò poco, appena 18 mesi: nel 574 fu sgozzato con una spada da una guardia del corpo, assieme alla moglie Masane, secondo quanto riporta Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum (libro II, capitolo 31). L'aggressione al re fu guidata da alcuni duchi o forse dall'esarca di Ravenna. In seguito alla sua morte, i Longobardi rinunciarono all'elezione di un successore e si costituirono in 36 ducati separati, sostanzialmente indipendenti tra loro (Periodo dei Duchi).
Note
- ^ In altre fonti nominato anche Cleb, Clep, Clip, Cleps, Cleph, Clebus, Cleffo, Claffo.
Bibliografia
- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano 1992)
- Origo gentis Langobardorum, ed. G. Waitz in Monumenta Germaniae Historica SS rer. Lang.
- Jörg Jarnut. Storia dei Longobardi. Torino, Einaudi, 2002. ISBN 8846440854
- Sergio Rovagnati, I Longobardi (Milano, Xenia 2003)