Agente J: differenze tra le versioni

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Versione delle 19:43, 13 lug 2016

Agente J
Will Smith interpreta l'agente J
UniversoThe Men in Black
AutoreLowell Cunningham
1ª app. inThe Men in Black
Interpretato da
Voce orig.Keith Diamond (serie animata)
Voce italianaSandro Acerbo
Caratteristiche immaginarie
Alter egoJames Darrel Edwards III
SoprannomeJ
Jay
Specieumano
SessoMaschio
Data di nascita1965 circa[1]
ProfessioneAgente MiB

L'agente J, detto anche Jay o semplicemente J, è un personaggio immaginario dell'universo narrativo tratta dal fumetto The Men in Black, ed oltre che in tutti i film e nell'omonima serie animata, compare anche nei videogiochi e negli spin-off della serie.

Il suo nome per intero è James Darrell Edwards III, ed è uno dei due MiB protagonisti della saga. Prima di entrare a far parte degli uomini in nero era un agente del NYPD.

Nei film l'agente J è interpretato da Will Smith mentre nella serie animata è doppiato da Keith Diamond[2]. In italiano il personaggio è sempre doppiato da Sandro Acerbo[3].

Nei fumetti J è di razza caucasica, mentre nelle trasposizioni è afroamericano.

Biografia del personaggio

Antefatti

Non si conosce molto della vita di James Edwards III prima della saga cinematografica, suo padre, il colonnello James Edwards Jr., era il responsabile della sicurezza del John F. Kennedy Space Center durante il lancio dell'Apollo 11 e, il 16 luglio 1969, venne ucciso da Boris l'animale dopo aver aiutato l'agente K a fermare la serie di eventi che avrebbe portato alla morte dello stesso e all'invasione della Terra da parte dei Bogloditi.

Nonostante il bambino assista all'omicidio paterno, K provvede a cancellargli la memoria tramite neuralizzatore, motivo per cui cresce senza di un'idea chiara del perché suo padre non fosse mai stato presente. Il solo ricordo del genitore che rimase a James è il suo orologio da tasca.

Crescendo James diventa un poliziotto presso il dipatrimento di polizia di New York e mantiene tale professione fino al 1997.

Men in Black

Lo stesso argomento in dettaglio: Men in Black (film 1997).

Nel primo lungometraggio, James scopre la vita aliena sulla Terra dopo aver inseguito a piedi per svariati isolati un ladro ed aver notato le sue sovrumane capacità fisiche ed il fatto che possedesse armi non convenzionali e due paia di palpebre. Impressionato dalla sua prestazione e capacità intuitive, l'agente K pur cancellandogli la memoria sull'accaduto, decide di lasciargli un biglietto da visita per la sede dei MiB e sottoporre la sua candidatura come agente[4].

Sebbene inizialmente sospettoso, J decide di accettare ed unirsi all'organizzazione, la sua identità ed esistenza vengono dunque cancellate da qualsiasi registro governativo ed incomincia ad operare sotto la guida del burbero K. L'atteggiamento positivo ed irriverente di J porta una forte dose di comicità all'interno dell'asettica organizzazione.

Dopo aver completato con successo una missione volta ad impedire ad una Piattola di lasciare la Terra con una piccola fonte di energia illimitata chiamata Galassia rischiando di far scoppiare un incidente diplomatico con gli Arquilliani, K decide di smettere l'abito scuro e rivela a J che non l'ha addestrato per assisterlo ma per sostituirlo, quindi gli chiede di essere neuralizzato per poter tornare alla vita civile, richiesta che J soddisfa.

Il nuovo partner del ragazzo diventa dunque il medico legale che aveva assistito J e K nella battaglia contro la Piattola, la dottoressa Lauren Weaver, nome in codice: agente L.

Men in Black II

Lo stesso argomento in dettaglio: Men in Black II.

Nel corso degli anni, J diventa un superbo ed estremamente rispettato agente, ma L ritorna alla sua vecchia carriera di coroner poiché incapace di reggere la vita dei MiB. Tutti gli agenti novizi assegnatigli in seguito si rivelano incompatibili con J, tanto che questi si fa la fama di neuralizzare tutti i suoi nuovi partner.

Nel luglio 2002, all'inizio del secondo film, il suo partner è l'agente T, ma a seguito di una missione fallita, lo interroga sui motivi del suo ingresso nell'organizzazione e, quando questi risponde che voleva essere un eroe, J lo neuralizza poiché il suo desiderio è incompatibile con la natura anonima dell'organizzazione. Esasperato, Z, il direttore dei MiB, arriva ad assegnargli temporaneamente come partner Frank il carlino.

Nel momento in cui sulla terra giunge la pericolosa aliena Kylotiana, Serleena intenzionata a distruggere il pianeta pur di mettere le mani su di un artefatto denominato Luce di Zartha. Essendo K l'unico a sapere cosa sia tale oggetto, J viene autorizzato a de-neuralizzare il vecchio mentore, il quale successivamente rivela che la Luce altri non è che Laura Vasquez, testimone oculare di un delitto alieno in realtà discendente dalla regina Zarthiana, e dunque l'unica in grado di guidare il suo popolo portandogli la luce. A malincuore i due agenti fanno tornare la ragazza su Zartha, sebbene J ne fosse innamorato e K il presunto padre.

Successivamente alla partenza di Laura, J e K abbattono Serleena a colpi d'arma laser e tornano a lavorare assieme come partner.

Men in Black 3

Lo stesso argomento in dettaglio: Men in Black 3.

Nel terzo film, datato 2012, a seguito della morte di Z è O, vecchia fiamma di K, ad assumere la carica di capo dei MiB; parallelamente a ciò, il criminale intergalattico Boris "l'animale" fugge dal carcere di LunarMax e torna indietro nel tempo fino al 1969 con l'intento di uccidere K prima che questi lo arresti, gli amputi un braccio e attivi ArcoNet, una barriera capace di allontanare per sempre dalla Terra la sua specie, i Bogloditi.

Nel momento in cui la storia viene riscritta, curiosamente, J è l'unico a conservare memorie di K e torna indietro nel tempo fino al '69 per salvare il compagno. Qui collabora con la controparte giovane di questi al fine di attivare la barriera ed arrestare Boris, finendo per combatterlo il giorno del lancio dell'Apollo 11.

A fine missione J capisce il motivo del suo mantenimento mnemonico, ovvero la sua presenza sul posto al momento in cui la nuova linea temporale è nata: quando Boris uccise suo padre e K, invece di arrestarlo, scelse si ucciderlo scongiurandone definitivamente la minaccia.

Terminata la missione J ritorna al suo tempo, si ricongiunge con il partner e, comprendendo il motivo di molti dei segreti che questi gli ha tenuto negli anni, lo ringrazia.

Altri media

Note

  1. ^ Nel film Men in Black 3 viene mostrata una scena del 1969 in cui l'agente J è un bambino di circa 4 o 5 anni
  2. ^ Agente J, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
  3. ^ Agente J, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
  4. ^ A seguito delle rivelazioni del terzo film, è altrettanto possibile tuttavia che K abbia semplicemente riconosciuto in lui il figlio del colonnello.

Collegamenti esterni

  • (EN) Agente J, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
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