Via de' Bardi: differenze tra le versioni

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m la parte moderna estrema e moderna di via de' bardi che affaccia su piazza santa maria sopr'arno
Ho rimosso il riferimento al ristorante Signorvino, palese pubblicità.
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La [[chiesa di Santa Lucia dei Magnoli]] è pure molto antica, ma l'aspetto attuale risale soprattutto ai pesanti rifacimenti del [[1584]] e del [[1732]]. Davanti alla chiesa un tabernacolo del [[1956]] ricorda l'arrivo in città di [[San Francesco d'Assisi]]: qui esisteva un ospedale per gli infermi nel quale si fermò a pregare e a dare aiuto. Altre targhe ricordano residenti famosi: al 12 [[Giovanni Papini]] e al 16 [[Francesco Redi]].
La [[chiesa di Santa Lucia dei Magnoli]] è pure molto antica, ma l'aspetto attuale risale soprattutto ai pesanti rifacimenti del [[1584]] e del [[1732]]. Davanti alla chiesa un tabernacolo del [[1956]] ricorda l'arrivo in città di [[San Francesco d'Assisi]]: qui esisteva un ospedale per gli infermi nel quale si fermò a pregare e a dare aiuto. Altre targhe ricordano residenti famosi: al 12 [[Giovanni Papini]] e al 16 [[Francesco Redi]].

[[File:Alfredo-sull-arno-su-ponte-vecchio-firenze.jpg|thumb|250x250px|Alfredo sull'Arno oggi Signorvino]]
L'ultimo tratto di via de' Bardi arriva fino al [[Ponte Vecchio]]: è caratterizzato da un edificio civile, che si affaccia su piazza [[Chiesa di Santa Maria dei Bardi|Santa Maria Sopr’Arno]], reso famoso dal ristorante Alfredo sull'Arno, sito al civico 46, dal 2013 di proprietà dell'immobiliarista Salvatore Leggiero. Il detto ristorante, che oggi è il prestigioso Signorvino, è noto ai turisti per la sua terrazza sul fiume Arno, dalla quale si ammira il Ponte Vecchio, distante pochi metri, e il palazzo degli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]] che padroneggia sull'altra sponda. In quest'ultimo tratto di via de' Bardi si notano diversi edifici moderni, molto diversi dal resto della via; in realtà la zona fu minata dai tedeschi in ritirata nell'agosto del 1944 e fatta saltare; fu poi frettolosamente ricostruita negli anni Cinquanta perdendo completamente l'antico fascino.
Nell'ultimo tratto di via de' Bardi si notano diversi edifici moderni, molto diversi dal resto della via; in realtà la zona fu minata dai tedeschi in ritirata nell'agosto del 1944 e fatta saltare; fu poi frettolosamente ricostruita negli anni Cinquanta perdendo completamente l'antico fascino.


In una cantina sita al civico 32 si costituì, nell'ottobre [[1980]], il [[gruppo musicale]] [[Litfiba]] (il "ba" che ne chiude il nome indica il nome della via).
In una cantina sita al civico 32 si costituì, nell'ottobre [[1980]], il [[gruppo musicale]] [[Litfiba]] (il "ba" che ne chiude il nome indica il nome della via).

Versione delle 16:11, 15 giu 2016

Coordinate: 43°45′56.37″N 11°15′23.12″E / 43.765658°N 11.256422°E43.765658; 11.256422
Il bivio con la Costa Scarpuccia

Via de' Bardi è una via della zona di Oltrarno a Firenze, che va da via Guicciardini a piazza de' Mozzi. È una via stretta e lunga che scorre parallela al Lungarno Torrigiani e sulla quale si affacciano numerosi palazzi nobiliari, chiese ed edifici storici.

Storia e descrizione

La strada è antichissima e segue il tracciato della Via Cassia Vetus che attraversava l'Arno in corrispondenza, più o meno, del Ponte Vecchio. La via oggi prende il nome dai Bardi, una delle più ricche famiglie di banchieri fiorentine, che in questa zona possedevano numerosi palazzi e terreni. La zona era franabile, come ricorda una targa del 1545 fatta mettere da Cosimo I de' Medici in seguito all'ennesimo crollo di casette popolari che venivano edificate nella zona.

Il palazzo più importante della via è il Palazzo Capponi da Uzzano, al numero 23, fatto costruire da Niccolò da Uzzano, esecutore testamentario dell'Antipapa Giovanni XXIII, nella prima metà del Quattrocento, su progetto forse di Lorenzo di Bicci o addirittura di Donatello. È detto anche Capponi delle Rovinate, prendendo il nome dalle continue frane che interessarono la collina soprastante: il Baldinucci ne ricorda una nel 1284, a cui seguirono quella del 1490 e quella, ben documentata, del 1547, che indusse Cosimo I a proibire di costruire su quel versante della strada. In quest'ultimo smottamento si salvò miracolosamente un fanciullo che venne poi preso in cura e fatto studiare a spese del duca: si trattava del futuro architetto di corte Bernardo Buontalenti.

Poco lontano il Palazzo Canigiani, o degli Ilarioni, fu fatto edificare, secondo la tradizione, da Michelozzo sopra le mura di un antico ospedale, dedicato a Santa Lucia, eretto nel 1283. Ad una parete c'è un piccolo tabernacolo contenente una terracotta di Giovanni Della Robbia con la Vergine, Gesù Bambino e San Giovannino.

La chiesa di Santa Lucia dei Magnoli è pure molto antica, ma l'aspetto attuale risale soprattutto ai pesanti rifacimenti del 1584 e del 1732. Davanti alla chiesa un tabernacolo del 1956 ricorda l'arrivo in città di San Francesco d'Assisi: qui esisteva un ospedale per gli infermi nel quale si fermò a pregare e a dare aiuto. Altre targhe ricordano residenti famosi: al 12 Giovanni Papini e al 16 Francesco Redi.

Nell'ultimo tratto di via de' Bardi si notano diversi edifici moderni, molto diversi dal resto della via; in realtà la zona fu minata dai tedeschi in ritirata nell'agosto del 1944 e fatta saltare; fu poi frettolosamente ricostruita negli anni Cinquanta perdendo completamente l'antico fascino.

In una cantina sita al civico 32 si costituì, nell'ottobre 1980, il gruppo musicale Litfiba (il "ba" che ne chiude il nome indica il nome della via).

Altre immagini

Voci correlate

Bibliografia

  • Francesco Cesati, La grande guida delle strade di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2003.
  • Claudio Paolini, Architetture d'Oltrarno. Da piazza Giuseppe Poggi a piazza Santa Maria Soprarno, Edizioni Polistampa, Firenze 2010.

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