Lopé-Okanda: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: Aggiungo template {{interprogetto}} (FAQ)
Botcrux (discussione | contributi)
m →‎Collegamenti esterni: Bot: fix citazione web (v. discussione)
Riga 20: Riga 20:
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==


* {{en}} [http://whc.unesco.org/en/list/1147 Pagina del sito dell'UNESCO relativa al sito di Lopé-Okanda]
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/1147|Pagina del sito dell'UNESCO relativa al sito di Lopé-Okanda|lingua=en}}


{{Portale|patrimoni dell'umanità}}
{{Portale|patrimoni dell'umanità}}

Versione delle 01:20, 8 gen 2016

 Bene protetto dall'UNESCO
Paesaggio culturale ed ecosistema di Lopé-Okanda
 Patrimonio dell'umanità
TipoMisti
Criterio(iii) (iv) (ix) (x)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2007
Scheda UNESCO(EN) Ecosystem and Relict Cultural Landscape of Lopé-Okanda
(FR) Ecosystème et paysage culturel relique de Lopé-Okanda

Lopé-Okanda è un parco nazionale che si trova nel Gabon centrale, istituito nel 2002 ed entrato a far parte nel 2007 dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Quest'area venne sottoposta a tutela già nel 1946 col nome di Riserva faunistica di Lopé-Okanda, la prima regione protetta del Gabon.

Il territorio del parco è caratterizzato per la maggior parte della sua estensione da una vasta foresta pluviale, al cui interno si trova una notevole biodiversità composta da numerosissime specie sia animali che vegetali; primaria importanza rivestono alcune specie di grandi mammiferi in via d'estinzione, come ad esempio i gorilla e gli elefanti delle foreste. Nonostante ciò, nella sua parte settentrionale il parco è caratterizzato da un'ampia savana, formatasi circa 15.000 anni fa nel periodo terminale dell'ultima glaciazione.

Nella parte settentrionale del parco sono anche visibili i resti dell'antica presenza umana in queste regioni: caverne con numerose incisioni rupestri (se ne contano circa 1.800), abitazioni, manufatti risalenti al neolitico e all'età del ferro, testimonianza diretta della costituzione in quest'area di una rotta migratoria che, come conseguenza dei cambiamenti climatici seguiti alla glaciazione, ha portato diverse popolazioni bantu a spostarsi verso le foreste del Congo settentrionale, per poi espandersi verso l'Africa orientale e meridionale.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Patrimoni dell'umanità: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di patrimoni dell'umanità