Ufficio italiano dei cambi: differenze tra le versioni

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Logo dell'Ufficio Italiano Cambi.

L'Ufficio italiano cambi era un ente strumentale della Banca d'Italia. È stato soppresso ai sensi dell'art. 62 del d.lgs. 21 novembre 2007 n. 231[1], e dal 1º gennaio 2008 le sue competenze sono passate a strutture già esistenti di Banca d'Italia.

Storia

Nasce nel 1945 con il decreto legislativo luogotenenziale 17 maggio 1945 n. 331, assorbendo le funzioni dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero[2], con l'obiettivo di vigilare i movimenti di capitali e di amministrare le riserve in valuta dell’Italia. Inoltre deteneva il monopolio nell’acquisto e vendita di oro, divise estere, biglietti di banca e di Stato esteri, titoli esteri e italiani emessi all’estero, titoli italiani emessi in valuta estera.[3][4][5]

Tra il 1990 e il 2000 una serie di interventi normativi aboliscono il monopolio UIC sui cambi ma confermano le funzioni di vigilanza e controllo dell'UIC sulle operazioni di acquisto e vendita di valuta estera[6], ridimensionano i compiti dell'istituto allo svolgimento di funzioni in materia di contrasto al riciclaggio di denaro (riceve le segnalazioni degli operatori bancari relativamente a movimenti bancari sospetti), alla gestione delle riserve ufficiali italiane in valuta estera, alla lotta all'usura, all'attività di raccolta di informazioni per l'elaborazione delle statistiche sulla bilancia dei pagamenti, alla posizione patrimoniale verso l'estero[7] ed eliminano il monopolio dell'UIC in materia di acquisto di oro (prima permesso solo per usi industriali) che ora può essere acquistato anche da cittadini privati, che comunque mantiene il compito di fissare gli standard (in linea con i principi internazionali) a cui l'oro grezzo deve rispondere.[8]

In seguito alla sua soppressione avvenuta nel 2007, le funzioni in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sono ora svolte dall'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia (istituita dall'art. 6 del d.lgs. 231/2007), con il compito di raccogliere, analizzare e comunicare alle attività competenti le informazioni che gli intermediari bancari e finanziari segnalano a UIF, relativamente a ipotesi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Note

Voci correlate


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