La maledizione dello scorpione di giada: differenze tra le versioni

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Versione delle 08:45, 23 lug 2015

{{{titolo italiano}}}
Una scena del film
Paese di produzioneStati Uniti
Durata103 min
Generecommedia
RegiaWoody Allen
SoggettoWoody Allen
SceneggiaturaWoody Allen
ProduttoreLetty Aronson per Dreamworks, VCL Communications GMBH
FotografiaZhao Fei
MontaggioAlisa Lepselter
ScenografiaSanto Loquasto
CostumiSuzanne McCabe
Interpreti e personaggi

La maledizione dello scorpione di giada (The Curse of the Jade Scorpion) è un film del 2001 scritto e diretto da Woody Allen, con protagonisti lo stesso Allen ed Helen Hunt.

Trama

New York, 1940. C.W. Briggs e Betty Ann Fitzgerald sono due investigatori assicurativi che lavorano per la stessa compagnia e si odiano dall’istante in cui si sono conosciuti. Una sera, vengono entrambi ipnotizzati durante uno spettacolo di magia dal mago Voltan, che li soggioga per mezzo di uno scorpione di giada e di due parole chiave, “Costantinopoli” e “Madagascar”.

Appena rientrato a casa, Briggs riceve una telefonata dal mago, che, pronunciando la parola chiave “Costantinopoli”, lo riporta in trance e lo costringe a rubare dei gioielli dalla ricchissima villa Kensington. Il giorno successivo, Briggs, che non ricorda nulla, indaga assieme alla polizia e giunge alla conclusione che il colpevole è qualcuno all’interno all’agenzia assicurativa. Briggs finisce con il sospettare proprio di Fitzgerald, la quale ha accesso a tutti i dati dei sistemi antifurto (come lo stesso Briggs). Deciso a scoprire la verità, Briggs si introduce nell’appartamento di Fitzgerald, solo per scoprire che l’odiata collega ha una relazione con il loro capo, l’ottuso direttore Chris Magruder, che ha termine nel peggiore dei modi proprio in quel momento. Rimasta sola, Fitzgerald, ubriaca, tenta il suicidio gettandosi dalla finestra, ma viene prontamente fermata da Briggs, che poi veglia su di lei tutta la notte.

Briggs ha anche un breve intrallazzo con la bellissima e spregiudicata Laura Kensington, figlia dei proprietari derubati; poche sere dopo il furto Kensington, Briggs si trova in compagnia di Laura e viene nuovamente contattato da Voltan, che lo costringe a compiere un secondo furto. Briggs congeda una sbalordita Laura, che più tardi confermerà che lo sfortunato investigatore non aveva un alibi al momento della rapina.

L’indomani, Briggs viene informato che è diventato il principale sospettato a causa di una serie di indizi che sembrano portare a lui, fra cui la testimonianza di Laura Kensington. Fitzgerald, che malgrado tutto non crede alla colpevolezza del collega, va a casa di Briggs per discutere il caso con lui, ma trova casualmente i gioielli rubati. Proprio in quel momento, Briggs è contattato da Voltan, che lo riporta in trance ("Costantinopoli") e gli ordina di portargli i gioielli: il povero Briggs esegue, non prima però di aver dichiarato, sempre sotto ipnosi, il proprio amore a Fitzgerald. La donna, furibonda, lo denuncia immediatamente e Briggs viene arrestato, per poi riuscire a scappare grazie all'aiuto di Laura Kensington. L’investigatore si rivolge proprio a Fitzgerald, contando sul fatto che nessuno verrà a cercarlo da lei, dato che tutti sanno che i due si detestano; la collega, seppure riluttante, accetta di ospitarlo, anche perché in fondo commossa dalla gentilezza che Briggs ha dimostrato verso di lei la sera del tentato suicidio.

Durante la notte, Fitzgerald riceve una telefonata da Voltan, che la ipnotizza con la parola chiave “Madagascar” e si serve di lei per un terzo furto. La donna, sotto ipnosi, rivela poi ad un Briggs alquanto perplesso di essere innamorata pazza di lui, ma la mattina dopo non ricorda più nulla. Ascoltando la radio che parla del furto, si convince anzi che sia Briggs il responsabile e lo caccia via.

Briggs, indagando, riesce a risalire al nome di Voltan e comincia a sospettare la pista dell'ipnosi. Grazie a due colleghi, anche loro presenti la sera dello spettacolo, ricostruisce gli avvenimenti e si libera dell’influsso della parola chiave; raggiunge poi Fitzgerald proprio nel momento in cui la donna, in trance, sta consegnando a Voltan i gioielli del terzo furto, e fa arrestare il mago.

Qualche giorno dopo, Briggs, pienamente riabilitato, decide di dimettersi e lasciare l’agenzia. Realizza però di essere veramente innamorato di Fitzgerald (che nel frattempo si è rifidanzata con Magruder e sta per sposarlo) e si dichiara a lei; non essendo corrisposto, ricorre alla parola chiave “Madagascar”. La donna prontamente cade in trance e pianta in asso un allibito Magruder in favore di Briggs. Mentre i due escono dall’agenzia, però, Fitzgerald gli fa capire di non essere più sotto l’influsso dello scorpione di giada e di ricambiare davvero i sentimenti di Briggs; i due escono dall’edificio scambiandosi sorrisi.

Riprese

Il film è stato girato negli Stati Uniti a Los Angeles e New York.[1]

Curiosità

La ricorrente In A Persian Market (suonata da Wilbur de Paris) era già stata utilizzata nell'episodio Edipo relitto (Oedipus Wrecks) del film New York Stories (1989) diretto da Allen a fianco a Scorsese (episodio Lezioni dal vero (Life Lessons) e a Coppola (episodio La vita senza Zoe (Life Without Zoe)).

Note

  1. ^ (EN) Filming locations for The Curse of the Jade Scorpion (2001), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 13 novembre 2011.

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Collegamenti esterni

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