Oratorio della Santissima Trinità (Busseto): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 28: Riga 28:
All'interno l'altare di destra è dedicato a San Nicola da Bari, dove si trova una tela di Carlo Angelo Dal Verme realizzata tra il [[1784]]-85, mentre quello di sinistra è dedicato alla Beata Vergine del Carmine e risale al [[1589]], nel quale si trova una statua lignea della Madonna col bambino di Giuseppe Febbrari (1766-70).
All'interno l'altare di destra è dedicato a San Nicola da Bari, dove si trova una tela di Carlo Angelo Dal Verme realizzata tra il [[1784]]-85, mentre quello di sinistra è dedicato alla Beata Vergine del Carmine e risale al [[1589]], nel quale si trova una statua lignea della Madonna col bambino di Giuseppe Febbrari (1766-70).


L'altare maggiore venne realizzato nel [[1749]] con una composizione di marmi policromi, in concomitanza con dei lavori di sistemazione della chiesa e lo spostamento delle reliquie del beato Rolando in un'arca marmorea dapprima ''in cornu evangelii'' e poi dietro l'altare maggiore, protette da una grata di ferro battuto. La pala d'altare raffigura la Santissima Trinità con Santa Apollonia e Santa Lucia del pittore Vincenzo Campi (1579).
L'altare maggiore venne realizzato nel [[1749]] con una composizione di marmi policromi, in concomitanza con dei lavori di sistemazione della chiesa e lo spostamento delle reliquie del beato Rolando in un'arca marmorea dapprima ''in cornu evangelii'' e poi dietro l'altare maggiore, protette da una grata di ferro battuto. La pala d'altare raffigura la Santissima Trinità con Santa Apollonia e Santa Lucia del pittore [[Vincenzo Campi]] (1579).


{{portale|architettura|cattolicesimo}}
{{portale|architettura|cattolicesimo}}

Versione delle 13:17, 22 lug 2015

Oratorio della Santissima Trinità
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàBusseto
Coordinate44°58′50.93″N 10°02′34.9″E / 44.980814°N 10.043028°E44.980814; 10.043028
Religionecattolica
TitolareTrinità
DiocesiParma
Stile architettonicoBarocco
Inizio costruzioneXIV secolo
Completamento1749

L' Oratorio della Santissima Trinità, in stile barocco, è una chiesa della città di Busseto. La chiesa è nota in quanto fu luogo del matrimonio tra Giuseppe Verdi e Margherita Barezzi, sua prima moglie, il 4 maggio 1836.

Storia

Costruita nei pressi della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo con la quale è comunicante, inizialmente era dedicata al beato Rolando, la cui salma era sepolta al suo interno. Nel 1464 il marchese Gian Ludovico Pallavicini, intenzionato a restaurare il tempio, fece apporre una lastra dietro l'altare maggiore raffigurante il beato con una epigrafe dedicatoria. Dello stesso periodo, seppur non ascrivibile direttamente al Pallavicini, è l'affresco della Madonna della Neve posto a destra del portale d'ingresso.

Il 26 aprile 1477 venne concesso in uso alla Confraternita della Santissima Trinità e da allora prese il titolo con cui ancora oggi è noto

Architettura

La chiesa si presenta a navata unica, di stile quattrocentesco ma completamente ridecorata a partire dal 1766 con stucchi di stile rococò assieme ad alcune statue di Bernardo Collini. Il portale d'ingresso venne intagliata nel 1794 da Francesco Galli di Soragna.

All'interno l'altare di destra è dedicato a San Nicola da Bari, dove si trova una tela di Carlo Angelo Dal Verme realizzata tra il 1784-85, mentre quello di sinistra è dedicato alla Beata Vergine del Carmine e risale al 1589, nel quale si trova una statua lignea della Madonna col bambino di Giuseppe Febbrari (1766-70).

L'altare maggiore venne realizzato nel 1749 con una composizione di marmi policromi, in concomitanza con dei lavori di sistemazione della chiesa e lo spostamento delle reliquie del beato Rolando in un'arca marmorea dapprima in cornu evangelii e poi dietro l'altare maggiore, protette da una grata di ferro battuto. La pala d'altare raffigura la Santissima Trinità con Santa Apollonia e Santa Lucia del pittore Vincenzo Campi (1579).