Maccheroni (film): differenze tra le versioni

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo film del 1957, vedi I maccheroni.
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Jack Lemmon e Marcello Mastroianni
Paese di produzioneItalia
Durata102'
Generecommedia
RegiaEttore Scola
SceneggiaturaRuggero Maccari, Furio Scarpelli, Ettore Scola
ProduttoreFranco Committeri, Aurelio De Laurentiis, Luigi De Laurentiis
FotografiaClaudio Ragona
MontaggioCarla Simoncelli
MusicheArmando Trovajoli
ScenografiaLuciano Ricceri
CostumiNanà Cecchi
TruccoFrancesco Freda
Interpreti e personaggi

Maccheroni è un film del 1985, diretto dal regista Ettore Scola.

Trama

Robert Traven, manager di una famosa industria aeronautica americana, giunge a Napoli dagli Stati Uniti per stipulare delle commesse ed intrattenere alcuni importanti incontri di lavoro. Questo per lui è un ritorno: infatti, tanti anni prima, durante la seconda guerra mondiale, egli faceva parte dell'esercito alleato che aveva liberato l'Italia dal nazifascismo ed inoltre, durante la sua permanenza a Napoli, aveva avuto una relazione con una giovane donna del luogo, Maria Jasiello. Capita così che, nella stanza di albergo dove egli alloggia, si presenta a lui Antonio, il fratello maggiore di Maria.

Questi, modesto impiegato all’archivio storico del Banco di Napoli, lo aveva riconosciuto assistendo ad una sua intervista in TV, e si era immediatamente recato in albergo per riabbracciarlo dopo oltre quarant'anni. Robert, però, non lo riconosce, anche perché è in preda ad un fortissimo mal di testa, così come ha completamente dimenticato tutti gli eventi del passato. Il colloquio fra i due diventa un po' brusco in quanto Robert non riesce proprio a ricordare nulla ed Antonio, alquanto deluso, se ne va.

Ripresosi, Robert, incuriosito, si mette alla ricerca di quest'ultimo e lo rintraccia proprio sul suo posto di lavoro. Egli inizia quindi a stabilire con lui un rapporto più cordiale e, in questa circostanza, anche a ricostruire la sua passata giovinezza. Antonio, per di più, lo porta a casa della sorella Maria: quest'ultima, ormai avanti con gli anni, nel tempo ha trovato marito, è divenuta madre e per giunta anche nonna.

Tutta la famiglia di lei accoglie l'americano come un vero e proprio ospite d'onore: in questo frangente, Robert apprende che Antonio, in questi quaranta e passa anni, ha scritto un'infinità di lettere alla sorella, apponendovi però la firma di Robert e facendole credere che questi vivesse una vita avventurosa in giro per il mondo, descrivendo addirittura un'esperienza di reporter in Vietnam, in Cile e in ogni altra parte del mondo, per giunta senza nascondere imprese a dir poco eroiche. Se ne deduce che a poco a poco Antonio aveva creato nel tempo, al fine di dare alla sorella la testimonianza di un ricordo perenne di quell'uomo che aveva amato ed anche per solleticare le proprie velleità di scrittore (nei ritagli di tempo - e sono molti - egli scrive sceneggiate che poi rappresenta personalmente in un teatrino popolare), un favoloso personaggio nel quale Robert non può certamente identificarsi.

Nei tre giorni che trascorre a Napoli trascurando anche impegni ufficiali, Robert è totalmente sedotto dall'amicizia, bontà ed ammirazione che tutti gli manifestano, rendendosi allo stesso tempo conto dell’aridità della propria vita, dedicata esclusivamente al tran tran giornaliero del suo lavoro essendo egli, fra l'altro, separato dalla moglie, la quale addirittura rifiuta per rivalsa l’assegno di mantenimento. Dal suo paese gli giunge però la notizia che alcuni suoi colleghi stanno cercando di approfittare della sua assenza e quindi vorrebbero impedire la sua nomina – fino a quel momento scontata - ad un incarico verticistico nell'ambito aziendale.

Robert, quindi, deve ripartire e tornare a casa quanto prima: con molto rammarico si congeda dall'amico e dai suoi familiari ma, mentre sta per imbarcarsi sull'aereo, apprende che lo stesso Antonio, che gli aveva promesso di venire all'aeroporto a salutarlo, è misteriosamente sparito. Senza pensarci nemmeno due volte, Robert abbandona l’aereo, risale immediatamente in macchina e si mette alla ricerca dell'amico per la città. Viene così a sapere, dopo un drammatico colloquio con la moglie, che Antonio sta facendo disperatamente una vera e propria questua fra tutti i suoi conoscenti per mettere insieme la somma di cinque milioni di lire che gli occorrono per salvare il proprio figlio Giulio, minacciato da alcuni malviventi.

Quest’ultimo, infatti, è un aspirante musicista che, per arrotondare qualche soldo, svolge nel contempo l’attività di “galoppino” nel mondo delle scommesse clandestine a totale insaputa dei suoi familiari, ed aveva attinto un’analoga cifra dagli incassi delle scommesse per pagare la pubblicazione di un suo disco sperando di poter restituire il denaro in tempi brevi senza che alcuno se ne accorgesse, ma inutilmente. Robert decide di intervenire e ricercarlo personalmente: si mette quindi in contatto con alcuni amici del ragazzo e, successivamente, con gli intermediari delle scommesse; ritrova il giovane, che si era nascosto per sfuggire ai malviventi, e lo riporta a casa.

Si mette quindi alla ricerca di Antonio, raggiungendolo ad un appuntamento che quest’ultimo aveva con i malviventi. Antonio è in pericolo: non è riuscito infatti a mettere insieme l’intera somma raggranellandone soltanto una piccola parte, e cerca di trovare un impossibile accordo per dilazionare nel tempo la cifra mancante, ma uno dei malfattori ha appena estratto una pistola e sta per sparargli. Robert lo raggiunge e, sia pur con qualche difficoltà, lo salva in extremis pagandogli il debito di tasca propria.

Antonio, che voleva soltanto proteggere suo figlio, è profondamente commosso per la tanta generosità di Robert, giunto perfino a rischiare la vita per lui: ma il suo cuore non regge all'emozione e, già colpito al capo da uno dei malavitosi nel corso di una breve colluttazione con essi, muore improvvisamente sulla spiaggia del lungomare mentre Robert si era momentaneamente allontanato per comprargli dei taralli da lui richiesti.

L'americano è incredulo e sconvolto: passano alcune ore ed egli si troverà poi a casa Jasiello, dove tutta la famiglia è a tavola mentre, nella stanza a fianco, è stata allestita la camera ardente ove giace il corpo di Antonio. I maccheroni fumanti sono pronti sul tavolo, ma tutti guardano in silenzio l'orologio di casa appeso alla parete: la ragione è da ricercarsi nel fatto che già due volte, in passato, Antonio era stato dato per morto e poi, alle 13 in punto, aveva misteriosamente - ed inaspettatamente - ripreso vita mentre tutti erano a tavola.

Bisogna sperare che anche questa volta sia così, ed il primo fra tutti è proprio Robert Traven, lui che per quell'amico ritrovato ha trascurato gli affari, lasciato partire un aereo e staccato un assegno di cinque milioni di lire per salvarne il figlio ma, soprattutto, scoperto se stesso e che ora confida, con speranza tutta napoletana, nel terzo miracolo della serie...

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