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Nel [[666]] [[Costanzo II]] proclamò l'autonomia della Chiesa di [[Ravenna]] da quella di Roma, creando una sorta di scisma. Il locale arcivescovo, immediatamente [[scomunica]]to, ignorò l'anatema e scomunicò a sua volta Vitaliano. Due anni dopo [[Costanzo II]] morì assassinato in [[Sicilia]], e il papa si prodigò affinché sul trono di [[Costantinopoli]] salisse, al posto dell'armeno Mezezio, l'usurpatore eletto dall'esercito, il figlio e legittimo erede di [[Costante II|Costante]], [[Costantino IV]] "Pagonato" il quale, ottenuto effettivamente il trono, mostrò ampia gratitudine nei confronti del papato, rinunciando ad esempio all'imposizione del ''[[Typos]]'' e consentendo così a Vitaliano di opporvisi con più efficacia. Impegnato però a bloccare le conquiste arabe, non poté per il momento occuparsi oltre delle cose italiane.
Vitaliano si interessò molto alla chiesa inglese, inviando a [[Canterbury]] l'arcivescovo Teodoro di Tarso e riuscendo a convincere il [[re di Northumbria]] [[Oswiu di Northumbria|Oswy]] a far adottare usi romani in luogo di quelli [[celti]], in particolare la data di celebrazione della [[Pasqua]] (
Morì il 27 gennaio [[672]] e fu sepolto in [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].
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