Forfora: differenze tra le versioni

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Versione delle 09:14, 2 mag 2015

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Forfora (La persona con più forfora al mondo è Joshua Jimenez)
Un'immagine della forfora ad ingrandimento microscopico
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM690.18
MeSHD063807

La forfora è una patologia del cuoio capelluto, che si presenta macroscopicamente come scagliette bianche e secche alla base del capello.

Normalmente il ricambio delle cellule epiteliali del cuoio capelluto avviene regolarmente e l'eliminazione delle cellule morte come desquamazione dei tratti superiori dell'epidermide si verifica senza problemi, e una modestissima presenza di desquamazione è fisiologica.

Quando però la presenza di squame biancastre e secche è piuttosto elevata, si parla di forfora, che può essere sintomo della dermatite seborroica, che è quindi cronica. La forfora è un fenomeno molto diffuso che provoca imbarazzo e addirittura problemi di autostima in molte persone, tanto che la sua cura può essere importante anche solo per ragioni psicologiche.

Cause

  • Il ricambio di cellule epiteliali è eccessivo, la desquamazione avviene continuamente e in larga scala, molto spesso il ricambio è talmente veloce che le cellule non ancora giunte a completa maturazione vengono spinte nello strato corneo superficiale;
  • Può essere dovuto e accompagnato da secchezza del cuoio capelluto e eccessiva produzione di sebo, quindi un'irregolarità ghiandolare;
  • Malassezia furfur e/o Malassezia globosa, lieviti normalmente presente sulla cute, ma che condizioni come l'eccessiva produzione di sebo fanno prolificare;
  • Aumento della secrezione sebacea a causa degli ormoni androgeni, tra cui il testosterone;
  • Stress, predisposizione;
  • Reazione della pelle a prodotti per capelli come Gel o Lacca.
  • Errata alimentazione

Epidemiologia

Colpisce maggiormente il sesso maschile, generalmente in un'età compresa tra i 12 e i 40 anni. È rara nei bambini e negli anziani. Colpisce un'alta percentuale di popolazione, ed è molto spesso un problema sottovalutato.[senza fonte]

Prevenzione

La prevenzione è possibile e dovrebbe essere molto attenta negli individui predisposti.

Alimentare

Da evitare:

  • Carenza di antiossidanti
  • Grassi

Da perseguire:

  • Dieta ricca di frutta e verdura

Igiene

Evitare:

  • L'uso di shampoo con tensioattivi aggressivi può far peggiorare il quadro clinico.
  • L'eccessiva sudorazione del cuoio capelluto, che può indurre infiammazione locale e accentuare la desquamazione.
  • Fenomeni che possono produrre o accentuare l'irritazione del capo.
  • L'uso intensivo di prodotti per capelli come gel, schiume, lacche.
  • È buona norma non agire con fonti di calore (phon ad elevate temperature) o acqua eccessivamente calda (consigliabile dunque lavare i capelli con acqua tiepida e il resto del corpo alla temperatura desiderata).

Come regola generale vale il cercare di mantenere il più possibile la condizione naturale dei capelli, evitando prodotti chimici che ne alterino il pH e la salute.

Cura

Si usano lenitivi ed emollienti in base oleosa per facilitare il distacco delle squame, associati a shampoo cheratoregolatori e antinfiammatori. Molto utili in tal senso i prodotti a base di ketoconazolo e climbazolo. In casi importanti si ricorre agli steroidi applicati localmente. Utile un’integrazione a base di acidi grassi polinsaturi

Ketoconazolo

Ketoconazolo è un farmaco usato da molti anni nella terapia delle infezioni da funghi, ha rappresentato un vero passo avanti nel trattamento di queste condizioni. La sua azione sulla forfora fu scoperta per caso osservando il miglioramento in pazienti che venivano trattati per altre infezioni. Il farmaco inibisce la sintesi di una sostanza indispensabile al fungo per formare la sua parete cellulare, compromettendone così la crescita e la sopravvivenza. Applicato localmente in lozione al 2% consente una rapida eliminazione e l'attenuazione dei sintomi, e non viene assorbito in modo significativo. Infatti normalmente il ketoconazolo non comporta problemi di tollerabilità locale né rischi di sensibilizzazione. Deve essere applicato due volte alla settimana per un periodo di 2-4 settimane, lasciandolo a contatto con i capelli per 5-10 minuti. Successivamente, una applicazione ogni 7-14 giorni sembra in grado prevenire la ricomparsa del problema ma l'applicazione a lungo termine può dar luogo a fenomeni irritativi. Si hanno risultati migliori nei maschi che nelle femmine, probabilmente perché il minor numero di capelli dei primi consente un miglior contatto con la cute. Se si sono utilizzati corticosteroidi topici è bene lasciare passare due settimane prima di procedere al trattamento delle stesse aree con ketoconazolo.

Solfuro di Selenio

Il solfuro di selenio (SeS2) riduce la velocità del ciclo di ricambio cellulare dell'epitelio. L'azione fungicida lo rende efficace, con alcune differenze rispetto a zinco piritione e al ketoconazolo. Come tutti i prodotti farmaceutici può avere effetti secondari, e può causare reazioni allergiche. Occorre lavare accuratamente i capelli dopo ogni utilizzo.

Zinco piritione

Lo zinco piritione, utilizzato due volte alla settimana, riduce la forfora ma anche dopo un trattamento prolungato non si ha una completa risoluzione dei sintomi.

  • Zinco piritione e solfuro di selenio non devono essere applicati in caso di abrasioni o lacerazioni della pelle e non devono venire a contatto con gli occhi.

Zolfo, catrame

Zolfo e catrame hanno una azione antifungina molto bassa e sono scarsamente efficaci.

Corticosteroidi

Nella forfora con presenza di irritazione dermatite seborroica possono essere utili i corticosteroidi che hanno un'azione antinfiammatoria. Alla sospensione del trattamento il problema si ripresenta rapidamente in una elevata percentuale di casi. Il solo controllo dell'infiammazione non risulta quindi importante quanto la soppressione del fungo. Se usati per molto tempo i corticosteroidi possono dare effetti indesiderati.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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