Partito dei Comunisti Italiani: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SteveR2 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Formattazione delle date; modifiche estetiche
Riga 15: Riga 15:
|dissoluzione =
|dissoluzione =
|sede = Via Del Pozzetto 122 00189 - [[Roma]]
|sede = Via Del Pozzetto 122 00189 - [[Roma]]
|ideologia = [[Comunismo]]<br>[[Eurocomunismo]]<br>[[Anticapitalismo]]<br>[[Ecosocialismo]]<br>[[Socialismo del XXI secolo]]<ref>[http://fdslatina.wordpress.com/2010/08/03/ricostruire-il-socialismo-del-xxi-secolo/ Ricostruire il socialismo del XXI secolo]</ref><br>[[Laicismo]]
|ideologia = [[Comunismo]]<br />[[Eurocomunismo]]<br />[[Anticapitalismo]]<br />[[Ecosocialismo]]<br />[[Socialismo del XXI secolo]]<ref>[http://fdslatina.wordpress.com/2010/08/03/ricostruire-il-socialismo-del-xxi-secolo/ Ricostruire il socialismo del XXI secolo]</ref><br />[[Laicismo]]
|internazionale =
|internazionale =
|collocazione = [[Sinistra radicale]]
|collocazione = [[Sinistra radicale]]
Riga 50: Riga 50:


La [[Federazione Giovanile Comunisti Italiani]] (FGCI) è l'organizzazione che raccoglie al suo interno ragazzi di età compresa fra i 14 e i 30 anni.
La [[Federazione Giovanile Comunisti Italiani]] (FGCI) è l'organizzazione che raccoglie al suo interno ragazzi di età compresa fra i 14 e i 30 anni.
==Storia==
== Storia ==
===Le origini: "cossuttiani" e "bertinottiani"===
=== Le origini: "cossuttiani" e "bertinottiani" ===
{{vedi anche|Storia del Partito della Rifondazione Comunista (1994-1998)}}
{{vedi anche|Storia del Partito della Rifondazione Comunista (1994-1998)}}
Nel [[1994]] [[Armando Cossutta|Cossutta]] {{chiarire|decide di concedere spazio}} al sindacalista [[Fausto Bertinotti]].
Nel [[1994]] [[Armando Cossutta|Cossutta]] {{chiarire|decide di concedere spazio}} al sindacalista [[Fausto Bertinotti]].
Riga 69: Riga 69:


Ne nascerà una discussione politico-strategica sulle pagine del mensile del partito ''Rifondazione''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/24/Bertinotti_Cossutta_divisi_sul_futuro_co_0_97122412541.shtml Bertinotti e Cossutta divisi sul futuro di Rifondazione]</ref>, che raggiungerà il suo culmine con l'approvazione del DPEF nell'estate [[1998]].
Ne nascerà una discussione politico-strategica sulle pagine del mensile del partito ''Rifondazione''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/24/Bertinotti_Cossutta_divisi_sul_futuro_co_0_97122412541.shtml Bertinotti e Cossutta divisi sul futuro di Rifondazione]</ref>, che raggiungerà il suo culmine con l'approvazione del DPEF nell'estate [[1998]].
L'avvio della discussione riguardante la legge finanziaria [[1999]] caratterizza la definitiva frattura fra "cossuttiani" e "bertinottiani". In precedenza il segretario Bertinotti attacca il responsabile economico [[Nerio Nesi]], a suo dire favorevole al compromesso con il governo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/12/Finanziaria_Nesi_divide_Rifondazione_co_0_9808127959.shtml Finanziaria, Nesi divide Rifondazione]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/14/Bertinotti_Cossutta_sul_governo_ormai_co_0_9808148294.shtml Bertinotti Cossutta, sul governo ormai è rottura]</ref>. Si inizia a parlare pubblicamente di scissione<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/13/Finanziaria_spacca_Rifondazione_Bertinotti_Rischio_co_0_9808138434.shtml La Finanziaria spacca Rifondazione E Bertinotti: "Rischio di scissione"]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/14/Diliberto_segretario_non_evochi_scissione_co_0_9808148315.shtml Diliberto: il segretario non evochi la scissione. Chi ne parla la vuole...]</ref>.
L'avvio della discussione riguardante la legge finanziaria [[1999]] caratterizza la definitiva frattura fra "cossuttiani" e "bertinottiani". In precedenza il segretario Bertinotti attacca il responsabile economico [[Nerio Nesi]], a suo dire favorevole al compromesso con il governo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/12/Finanziaria_Nesi_divide_Rifondazione_co_0_9808127959.shtml Finanziaria, Nesi divide Rifondazione]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/14/Bertinotti_Cossutta_sul_governo_ormai_co_0_9808148294.shtml Bertinotti Cossutta, sul governo ormai è rottura]</ref>. Si inizia a parlare pubblicamente di scissione<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/13/Finanziaria_spacca_Rifondazione_Bertinotti_Rischio_co_0_9808138434.shtml La Finanziaria spacca Rifondazione E Bertinotti: "Rischio di scissione"]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/14/Diliberto_segretario_non_evochi_scissione_co_0_9808148315.shtml Diliberto: il segretario non evochi la scissione. Chi ne parla la vuole...]</ref>.


{{Cn|A 7 anni dalla nascita del PRC, sicuramente significativa, le posizioni di coloro i quali provengono dal vecchio [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[Palmiro Togliatti]] ed [[Enrico Berlinguer]] non coincidono con i vecchi militanti della "nuova sinistra" e del socialismo radicale ([[Democrazia Proletaria|DP]], [[Partito Socialista di Unità Proletaria|PSIUP]]), maggiormente favorevoli a svolte movimentiste e di autonomia radicale dalle altre forze politiche.}}
{{Cn|A 7 anni dalla nascita del PRC, sicuramente significativa, le posizioni di coloro i quali provengono dal vecchio [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[Palmiro Togliatti]] ed [[Enrico Berlinguer]] non coincidono con i vecchi militanti della "nuova sinistra" e del socialismo radicale ([[Democrazia Proletaria|DP]], [[Partito Socialista di Unità Proletaria|PSIUP]]), maggiormente favorevoli a svolte movimentiste e di autonomia radicale dalle altre forze politiche.}}


===La scissione e la nascita del PdCI===
=== La scissione e la nascita del PdCI ===
I provvedimenti richiesti non vengono accolti in quel documento di [[finanza pubblica]].
I provvedimenti richiesti non vengono accolti in quel documento di [[finanza pubblica]].


Riga 96: Riga 96:
Il 29 ottobre viene presentata la nuova tessera<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/106064/106553-pdci-presentazione-delle-liste-elettorali-per-le-prossime-elezioni-provinciali-di-roma-e-la-nuova-t PDCI: presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni provinciali di Roma e la nuova tessera dei Comunisti Italiani org. c/o il Gruppo Parlamentare dei Comunisti Italiani]</ref> e il 22 novembre si riunisce il comitato promotore del PdCI<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/108049/108552-riunione-del-comitato-promotore-nazionale-del-pdci-org-c-o-centro-congressi-cavour Riunione del Comitato promotore nazionale del PDCI org. c/o Centro Congressi Cavour]</ref>. Vi partecipano 107 fuoriusciti dal Comitato Politico Nazionale del Prc su 112 che votarono il 4 ottobre per la mozione Cossutta. Quest'ultimo viene nominato presidente del comitato che avrà il dovere di reggere le sorti del partito fino alla celebrazione del I Congresso Nazionale, mentre a [[Marco Rizzo]], in marzo, viene affidato il coordinamento. La linea ufficiale è essere «un partito autonomo in un grande schieramento di sinistra»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/novembre/23/Cossutta_media_sulla_scuola_co_0_9811236569.shtml Cossutta media sulla scuola]</ref>.
Il 29 ottobre viene presentata la nuova tessera<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/106064/106553-pdci-presentazione-delle-liste-elettorali-per-le-prossime-elezioni-provinciali-di-roma-e-la-nuova-t PDCI: presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni provinciali di Roma e la nuova tessera dei Comunisti Italiani org. c/o il Gruppo Parlamentare dei Comunisti Italiani]</ref> e il 22 novembre si riunisce il comitato promotore del PdCI<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/108049/108552-riunione-del-comitato-promotore-nazionale-del-pdci-org-c-o-centro-congressi-cavour Riunione del Comitato promotore nazionale del PDCI org. c/o Centro Congressi Cavour]</ref>. Vi partecipano 107 fuoriusciti dal Comitato Politico Nazionale del Prc su 112 che votarono il 4 ottobre per la mozione Cossutta. Quest'ultimo viene nominato presidente del comitato che avrà il dovere di reggere le sorti del partito fino alla celebrazione del I Congresso Nazionale, mentre a [[Marco Rizzo]], in marzo, viene affidato il coordinamento. La linea ufficiale è essere «un partito autonomo in un grande schieramento di sinistra»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/novembre/23/Cossutta_media_sulla_scuola_co_0_9811236569.shtml Cossutta media sulla scuola]</ref>.


===Il PdCI al governo (1998-2001)===
=== Il PdCI al governo (1998-2001) ===
La coalizione dell'Ulivo si riorganizza e il 21 ottobre 1998 si costituisce un nuovo governo di centrosinistra con [[Massimo D'Alema]] Presidente del Consiglio. Il PdCI partecipa con Oliviero Diliberto, nominato ministro di Grazia e Giustizia, e [[Katia Bellillo]], ministro senza portafoglio agli Affari Regionali. Sottosegretari comunisti sono [[Paolo Guerrini]] alla Difesa, [[Antonino Cuffaro]] all'Università e Ricerca Scientifica e [[Claudio Caron]] al Lavoro. È la prima volta che dei comunisti siedono al governo dell'[[Italia]] dal [[1947]].
La coalizione dell'Ulivo si riorganizza e il 21 ottobre 1998 si costituisce un nuovo governo di centrosinistra con [[Massimo D'Alema]] Presidente del Consiglio. Il PdCI partecipa con Oliviero Diliberto, nominato ministro di Grazia e Giustizia, e [[Katia Bellillo]], ministro senza portafoglio agli Affari Regionali. Sottosegretari comunisti sono [[Paolo Guerrini]] alla Difesa, [[Antonino Cuffaro]] all'Università e Ricerca Scientifica e [[Claudio Caron]] al Lavoro. È la prima volta che dei comunisti siedono al governo dell'[[Italia]] dal [[1947]].


Riga 110: Riga 110:


[[File:Oliviero Diliberto a Trento.JPG|thumb|upright=0.7|Il segretario nazionale, [[Oliviero Diliberto]]]]
[[File:Oliviero Diliberto a Trento.JPG|thumb|upright=0.7|Il segretario nazionale, [[Oliviero Diliberto]]]]
Dal 21 al 23 maggio 1999 si tiene a [[Fiuggi]] il primo congresso nazionale<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/113113/113729-pdci-presentazione-del-primo-congresso-che-si-terra-a-fiuggi-dal-21-al-23-maggio-org-dal-pdci-c-o-s Pdci: presentazione del primo congresso che si terrà a Fiuggi dal 21 al 23 maggio org. dal PDCI (c/o sala stampa di Montecitorio)]</ref> che lancia il partito verso le [[elezioni europee del 1999|elezioni europee]] del mese dopo. In quell'occasione il PdCI raccoglie il 2% dei consensi, pari a oltre 600.000 voti, valore mantenuto sostanzialmente anche alle seguenti [[elezioni regionali del 2000]] e alle [[elezioni politiche del 2001]]. Vengono eletti al Parlamento Europeo [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Manisco]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/111433/111984-armando-cossutta-commenta-i-risultati-delle-elezioni-conferenza-stampa-organizzata-a-montecitorio Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio ]</ref>.
Dal 21 al 23 maggio 1999 si tiene a [[Fiuggi]] il primo congresso nazionale<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/113113/113729-pdci-presentazione-del-primo-congresso-che-si-terra-a-fiuggi-dal-21-al-23-maggio-org-dal-pdci-c-o-s Pdci: presentazione del primo congresso che si terrà a Fiuggi dal 21 al 23 maggio org. dal PDCI (c/o sala stampa di Montecitorio)]</ref> che lancia il partito verso le [[elezioni europee del 1999|elezioni europee]] del mese dopo. In quell'occasione il PdCI raccoglie il 2% dei consensi, pari a oltre 600.000 voti, valore mantenuto sostanzialmente anche alle seguenti [[elezioni regionali del 2000]] e alle [[elezioni politiche del 2001]]. Vengono eletti al Parlamento Europeo [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Manisco]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/111433/111984-armando-cossutta-commenta-i-risultati-delle-elezioni-conferenza-stampa-organizzata-a-montecitorio Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio ]</ref>.


In occasione della ''I Festa de la Rinascita'' (organizzata a [[Pescara]] dal 24 luglio al 3 agosto<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/188183/cossutta-chiude-la-festa-di-rinascita Cossutta chiude la Festa di Rinascita]</ref>), il 31 luglio 1999 la componente giovanile del partito si organizza sotto la storica sigla della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], col nome ''[[Federazione Giovanile Comunisti Italiani]]''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/agosto/25/Tornano_giovani_comunisti_della_Fgci_co_0_9908251623.shtml Tornano i giovani comunisti della Fgci nuova creazione del partito di Cossutta]</ref>, e avvia il processo che porterà alla sua costituzione ufficiale, che avverrà solo il 12 dicembre [[2004]].
In occasione della ''I Festa de la Rinascita'' (organizzata a [[Pescara]] dal 24 luglio al 3 agosto<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/188183/cossutta-chiude-la-festa-di-rinascita Cossutta chiude la Festa di Rinascita]</ref>), il 31 luglio 1999 la componente giovanile del partito si organizza sotto la storica sigla della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], col nome ''[[Federazione Giovanile Comunisti Italiani]]''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/agosto/25/Tornano_giovani_comunisti_della_Fgci_co_0_9908251623.shtml Tornano i giovani comunisti della Fgci nuova creazione del partito di Cossutta]</ref>, e avvia il processo che porterà alla sua costituzione ufficiale, che avverrà solo il 12 dicembre [[2004]].
Riga 131: Riga 131:
Il 21 gennaio [[2001]] vengono festeggiati gli 80 anni dalla fondazione del Partito Comunista con un grande appuntamento al teatro Brancaccio di Roma<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/182198/cossutta-e-diliberto-alla-manifestazione-di-roma-per-gli-80-anni-dalla-fondazione-del-pci Cossutta e Diliberto alla manifestazione di Roma per gli 80 anni dalla fondazione del PCI]</ref>.
Il 21 gennaio [[2001]] vengono festeggiati gli 80 anni dalla fondazione del Partito Comunista con un grande appuntamento al teatro Brancaccio di Roma<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/182198/cossutta-e-diliberto-alla-manifestazione-di-roma-per-gli-80-anni-dalla-fondazione-del-pci Cossutta e Diliberto alla manifestazione di Roma per gli 80 anni dalla fondazione del PCI]</ref>.


===Le politiche del 2001 - Il PdCI all'opposizione===
=== Le politiche del 2001 - Il PdCI all'opposizione ===
[[File:Communistiitaliani.jpg|thumb|Sezione belga del PDCI]]
[[File:Communistiitaliani.jpg|thumb|Sezione belga del PDCI]]
Alle [[elezioni politiche del 2001]] il PdCI si presenta come l'estrema sinistra della coalizione dell'[[l'Ulivo|Ulivo]] che sostiene la candidatura di [[Francesco Rutelli]] alla presidenza del Consiglio.
Alle [[elezioni politiche del 2001]] il PdCI si presenta come l'estrema sinistra della coalizione dell'[[l'Ulivo|Ulivo]] che sostiene la candidatura di [[Francesco Rutelli]] alla presidenza del Consiglio.
Riga 155: Riga 155:
Il 19 maggio si iscrive al partito [[Nicola Tranfaglia]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/160623/liscrizione-del-professor-nicola-tranfaglia-al-partito-dei-comunisti-italiani L'iscrizione del professor Nicola Tranfaglia al Partito dei Comunisti Italiani]</ref>, che il 1º febbraio aveva lasciato polemicamente i DS<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/02/Tranfaglia_dimette_Bruxelles_malumori_tra_co_9_040202035.shtml Tranfaglia si dimette. Bruxelles, malumori tra gli eurodiessini]</ref>.
Il 19 maggio si iscrive al partito [[Nicola Tranfaglia]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/160623/liscrizione-del-professor-nicola-tranfaglia-al-partito-dei-comunisti-italiani L'iscrizione del professor Nicola Tranfaglia al Partito dei Comunisti Italiani]</ref>, che il 1º febbraio aveva lasciato polemicamente i DS<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/02/Tranfaglia_dimette_Bruxelles_malumori_tra_co_9_040202035.shtml Tranfaglia si dimette. Bruxelles, malumori tra gli eurodiessini]</ref>.


===Le europee del 2004 e la crisi Cossutta-Rizzo===
=== Le europee del 2004 e la crisi Cossutta-Rizzo ===
[[File:Umberto Guidoni NASA.jpg|thumb|upright=0.7|Umberto Guidoni]]
[[File:Umberto Guidoni NASA.jpg|thumb|upright=0.7|Umberto Guidoni]]
Alle [[elezioni europee del 2004]] il PdCI raggiunge il suo massimo storico, ottenendo il 2,4% dei consensi, pari a quasi 800.000 voti, ottenendo due seggi al [[Parlamento europeo]]. Risultano eletti [[Marco Rizzo]] e Diliberto, che però rinuncia a favore dell'astronauta [[Umberto Guidoni]]. I deputati europei aderiscono al gruppo della [[Sinistra Europea - Sinistra Verde Nordica]].
Alle [[elezioni europee del 2004]] il PdCI raggiunge il suo massimo storico, ottenendo il 2,4% dei consensi, pari a quasi 800.000 voti, ottenendo due seggi al [[Parlamento europeo]]. Risultano eletti [[Marco Rizzo]] e Diliberto, che però rinuncia a favore dell'astronauta [[Umberto Guidoni]]. I deputati europei aderiscono al gruppo della [[Sinistra Europea - Sinistra Verde Nordica]].
Riga 173: Riga 173:
Il 26 ottobre 2004 un altro indipendente di prestigio accetta di iscriversi al PdCI: lo psichiatra [[Luigi Cancrini]], in primavera già candidato dal partito alle europee<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/161997/presentazione-di-una-proposta-di-una-costituente-di-sinistra-e-dellufficializzazione-delladesione-al-pdci- Presentazione di una proposta di una Costituente di sinistra e dell'ufficializzazione dell'adesione al Pdci di Luigi Cancrini]</ref>.
Il 26 ottobre 2004 un altro indipendente di prestigio accetta di iscriversi al PdCI: lo psichiatra [[Luigi Cancrini]], in primavera già candidato dal partito alle europee<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/161997/presentazione-di-una-proposta-di-una-costituente-di-sinistra-e-dellufficializzazione-delladesione-al-pdci- Presentazione di una proposta di una Costituente di sinistra e dell'ufficializzazione dell'adesione al Pdci di Luigi Cancrini]</ref>.


===Il ritorno al governo con l'Unione===
=== Il ritorno al governo con l'Unione ===
La coalizione di [[centrosinistra]] si rinnova, si apre a nuovi contributi, ritrova l'accordo con [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione]] e con l'[[Italia dei Valori]] e assume la nuova denominazione provvisoria di [[Grande Alleanza Democratica]] o Gad (12 ottobre [[2004]]), e poi quella definitiva de [[L'Unione]] (10 febbraio [[2005]]).
La coalizione di [[centrosinistra]] si rinnova, si apre a nuovi contributi, ritrova l'accordo con [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione]] e con l'[[Italia dei Valori]] e assume la nuova denominazione provvisoria di [[Grande Alleanza Democratica]] o Gad (12 ottobre [[2004]]), e poi quella definitiva de [[L'Unione]] (10 febbraio [[2005]]).


Riga 199: Riga 199:
Il 17 maggio nasce il [[governo Prodi II]] e Alessandro Bianchi giura da Ministro dei Trasporti. Tra i sottosegretari sono riconducibili al PdCI [[Luigi Scotti]] (alla Giustizia, diventatone poi ministro) e [[Gian Paolo Patta]] (alla Salute). Non mancheranno tuttavia strascichi polemici per il mancato conferimento del ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica ad Asor Rosa, per presunti veti della comunità ebraica, in quanto lo storico aveva assunto posizioni eccessivamente filo-palestinesi.
Il 17 maggio nasce il [[governo Prodi II]] e Alessandro Bianchi giura da Ministro dei Trasporti. Tra i sottosegretari sono riconducibili al PdCI [[Luigi Scotti]] (alla Giustizia, diventatone poi ministro) e [[Gian Paolo Patta]] (alla Salute). Non mancheranno tuttavia strascichi polemici per il mancato conferimento del ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica ad Asor Rosa, per presunti veti della comunità ebraica, in quanto lo storico aveva assunto posizioni eccessivamente filo-palestinesi.


====Le dimissioni di Cossutta====
==== Le dimissioni di Cossutta ====
Il 21 giugno 2006 Cossutta, con una lettera al segretario Diliberto, si dimette da presidente del partito<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/giugno/23/Pdci_strappo_Cossutta_Non_saro_co_9_060623126.shtml Pdci, strappo di Cossutta «Non sarò più presidente»]</ref>. Per Cossutta si tratta di «una decisione molto meditata e sofferta per chi come me ha fondato il Partito dei Comunisti Italiani», già ampiamente motivata in privato a Diliberto il 6 giugno. Diliberto se ne rammarica molto, ma ne prende atto.
Il 21 giugno 2006 Cossutta, con una lettera al segretario Diliberto, si dimette da presidente del partito<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/giugno/23/Pdci_strappo_Cossutta_Non_saro_co_9_060623126.shtml Pdci, strappo di Cossutta «Non sarò più presidente»]</ref>. Per Cossutta si tratta di «una decisione molto meditata e sofferta per chi come me ha fondato il Partito dei Comunisti Italiani», già ampiamente motivata in privato a Diliberto il 6 giugno. Diliberto se ne rammarica molto, ma ne prende atto.


Riga 232: Riga 232:
Il Pdci alla fine del 2006 appare comunque un partito in piena salute per numero di iscritti (raggiungendo il massimo storico) e anche di voti, visto il balzo in avanti avuto alle [[elezioni regionali in Molise del 2006|elezioni regionali del Molise]]. Con queste premesse il 21 gennaio 2007 il partito organizza una manifestazione nazionale per festeggiare gli 86 anni dalla fondazione del Pcd'I e commemorare i 70 dalla morte di Gramsci<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=185 Manifesto ''Più forte i comunisti più forte l'unità della sinistra]</ref><ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/215862/pi-forti-i-comunisti-pi-forte-lunita-della-sinistra Audio della manifestazione]</ref> che verrà definita la più grande iniziativa dalla sua nascita<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=186 La più grande manifestazione del Pdci]</ref>.
Il Pdci alla fine del 2006 appare comunque un partito in piena salute per numero di iscritti (raggiungendo il massimo storico) e anche di voti, visto il balzo in avanti avuto alle [[elezioni regionali in Molise del 2006|elezioni regionali del Molise]]. Con queste premesse il 21 gennaio 2007 il partito organizza una manifestazione nazionale per festeggiare gli 86 anni dalla fondazione del Pcd'I e commemorare i 70 dalla morte di Gramsci<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=185 Manifesto ''Più forte i comunisti più forte l'unità della sinistra]</ref><ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/215862/pi-forti-i-comunisti-pi-forte-lunita-della-sinistra Audio della manifestazione]</ref> che verrà definita la più grande iniziativa dalla sua nascita<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=186 La più grande manifestazione del Pdci]</ref>.


====La crisi sulla politica estera====
==== La crisi sulla politica estera ====
Nel gennaio [[2007]] si apre una questione spinosa che avrà effetti imprevisti: la realizzazione della nuova base [[USA]] nell'[[aeroporto Dal Molin]] di [[Vicenza]], il cosiddetto progetto «Ederle 2». Dopo un primo periodo di incertezza, il 16 gennaio Romano Prodi da [[Bucarest]] fa sapere che «il governo non si oppone» a Ederle 2, anche perché «l'ampliamento della base era stato deciso dal governo precedente e dal Comune»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/17/Base_Usa_Prodi_sinistra_insorge_co_9_070117026.shtml Base Usa, sì di Prodi Ma la sinistra insorge]</ref>. Diliberto non nasconde a caldo la sua delusione<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2627 Vicenza: il governo non si oppone. Pdci: siamo delusi]</ref> originata anche dal fatto che pochi mesi prima il ministro della Difesa [[Arturo Parisi]] aveva risposto a un'interrogazione del PdCI che «a tutt'oggi, con la controparte USA non sono stati sottoscritti impegni di alcun genere. La disponibilità di massima manifestata dal precedente Governo non si è tradotta, infatti, in alcun accordo sottoscritto»<ref>[http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed043/s090r.htm Intenti del Governo sul progetto di raddoppio della base statunitense presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza]</ref>.
Nel gennaio [[2007]] si apre una questione spinosa che avrà effetti imprevisti: la realizzazione della nuova base [[USA]] nell'[[aeroporto Dal Molin]] di [[Vicenza]], il cosiddetto progetto «Ederle 2». Dopo un primo periodo di incertezza, il 16 gennaio Romano Prodi da [[Bucarest]] fa sapere che «il governo non si oppone» a Ederle 2, anche perché «l'ampliamento della base era stato deciso dal governo precedente e dal Comune»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/17/Base_Usa_Prodi_sinistra_insorge_co_9_070117026.shtml Base Usa, sì di Prodi Ma la sinistra insorge]</ref>. Diliberto non nasconde a caldo la sua delusione<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2627 Vicenza: il governo non si oppone. Pdci: siamo delusi]</ref> originata anche dal fatto che pochi mesi prima il ministro della Difesa [[Arturo Parisi]] aveva risposto a un'interrogazione del PdCI che «a tutt'oggi, con la controparte USA non sono stati sottoscritti impegni di alcun genere. La disponibilità di massima manifestata dal precedente Governo non si è tradotta, infatti, in alcun accordo sottoscritto»<ref>[http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed043/s090r.htm Intenti del Governo sul progetto di raddoppio della base statunitense presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza]</ref>.


Riga 247: Riga 247:
Il Pdci chiede, come tutta l'Unione, di riconfermare il governo senza modifiche e così la crisi rientra in fretta con un nuovo doppio voto di fiducia, ma la crisi ha risvolti inaspettati a sinistra. Il 22 febbraio alle 22 è convocato un vertice di maggioranza dove Prodi pone 12 condizioni per ripartire. Il cosiddetto dodecalogo è approvato velocemente e all'unanimità, ma presenta punti che riducono drasticamente l'agibilità politica dell'ala sinistra de l'Unione<ref>[http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/governo-battuto-2/i-dodici-punti-di-prodi/i-dodici-punti-di-prodi.html Dalla politica estera alle pensioni "Sì" dell'Unione ai 12 punti di Prodi]</ref>.
Il Pdci chiede, come tutta l'Unione, di riconfermare il governo senza modifiche e così la crisi rientra in fretta con un nuovo doppio voto di fiducia, ma la crisi ha risvolti inaspettati a sinistra. Il 22 febbraio alle 22 è convocato un vertice di maggioranza dove Prodi pone 12 condizioni per ripartire. Il cosiddetto dodecalogo è approvato velocemente e all'unanimità, ma presenta punti che riducono drasticamente l'agibilità politica dell'ala sinistra de l'Unione<ref>[http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/governo-battuto-2/i-dodici-punti-di-prodi/i-dodici-punti-di-prodi.html Dalla politica estera alle pensioni "Sì" dell'Unione ai 12 punti di Prodi]</ref>.


====La distensione con Rifondazione====
==== La distensione con Rifondazione ====
[[File:Congresso nazionale PdCI 2007.jpg|thumb|left|Presidenza e logo del IV Congresso PdCI]]
[[File:Congresso nazionale PdCI 2007.jpg|thumb|left|Presidenza e logo del IV Congresso PdCI]]
Diliberto dichiara che per «arginare i tentativi di sbattere la sinistra fuori dal governo per varare operazioni moderate e neocentriste» occorre «ristabilire un canale di dialogo continuo e cordiale tra Rifondazione e il PdCI. La speranza poi è una sinistra tutta unita. Del resto, ritengo che una delle cause di fibrillazione della maggioranza sia stata proprio la competizione a sinistra»<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2733 DILIBERTO: SUBITO UN PATTO AL PRC, VOGLIONO FARCI FUORI]</ref>.
Diliberto dichiara che per «arginare i tentativi di sbattere la sinistra fuori dal governo per varare operazioni moderate e neocentriste» occorre «ristabilire un canale di dialogo continuo e cordiale tra Rifondazione e il PdCI. La speranza poi è una sinistra tutta unita. Del resto, ritengo che una delle cause di fibrillazione della maggioranza sia stata proprio la competizione a sinistra»<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2733 DILIBERTO: SUBITO UN PATTO AL PRC, VOGLIONO FARCI FUORI]</ref>.
Riga 268: Riga 268:
Il 3 maggio per la prima volta dopo nove anni, Diliberto viene intervistato da ''Liberazione''<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2995 Diliberto: «Ci sono le condizioni oggettive e soggettive per unirci»]</ref>.
Il 3 maggio per la prima volta dopo nove anni, Diliberto viene intervistato da ''Liberazione''<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2995 Diliberto: «Ci sono le condizioni oggettive e soggettive per unirci»]</ref>.


====La caduta di Prodi====
==== La caduta di Prodi ====
Il 12 maggio il PdCI partecipa alla manifestazione per l'approvazione dei [[DICO]].
Il 12 maggio il PdCI partecipa alla manifestazione per l'approvazione dei [[DICO]].


Riga 301: Riga 301:
Gli eventi precipitano improvvisamente: il 21 gennaio l'[[UDEUR]] passa all'opposizione e sancisce la caduta del Governo.
Gli eventi precipitano improvvisamente: il 21 gennaio l'[[UDEUR]] passa all'opposizione e sancisce la caduta del Governo.


===La sconfitta del 2008===
=== La sconfitta del 2008 ===
Con la caduta del Governo Prodi si va ad elezioni anticipate e il PD, dopo un incontro fra segretari avvenuto l'8 febbraio, respinge ogni ipotesi di alleanza con la Sinistra/l'Arcobaleno, che si presenta quindi da sola alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni]] con Fausto Bertinotti candidato Presidente del Consiglio.
Con la caduta del Governo Prodi si va ad elezioni anticipate e il PD, dopo un incontro fra segretari avvenuto l'8 febbraio, respinge ogni ipotesi di alleanza con la Sinistra/l'Arcobaleno, che si presenta quindi da sola alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni]] con Fausto Bertinotti candidato Presidente del Consiglio.


Riga 310: Riga 310:
Due settimane dopo La Sinistra-L'Arcobaleno non riesce a superare lo sbarramento previsto dalla legge elettorale e non elegge nessun rappresentante in Parlamento.
Due settimane dopo La Sinistra-L'Arcobaleno non riesce a superare lo sbarramento previsto dalla legge elettorale e non elegge nessun rappresentante in Parlamento.


====Il V congresso: la scissione di "Unire la Sinistra"====
==== Il V congresso: la scissione di "Unire la Sinistra" ====
Al crollo elettorale il gruppo dirigente del PdCI reagisce subito individuando nell'identità non comunista de La Sinistra-L'Arcobaleno la causa principale del pessimo risultato elettorale. «Francamente è stato un autentico disastro», commenta a caldo Diliberto che aggiunge come «la sinistra così com'è non va da nessuna parte. Dobbiamo ricominciare dalla falce e martello»<ref>[http://62.149.230.228/rinascita/index.php?option=com_content&task=view&id=331&Itemid=26 Diliberto, «è una sconfitta pesantissima ma ricominciamo da domani con falce e martello»]</ref>. E [[Manuela Palermi]] avverte «la stragrande maggioranza dell'arcobaleno è comunista», ma che questa è stata umiliata perché «abbiamo assunto un profilo troppo moderato»<ref>[http://www.clandestinoweb.com/index.php?option=com_content&task=view&id=8280 VOTO '08: IL PDCI PRONTO A MOLLARE L'ARCOBALENO. UN PROGETTO NATO MORTO]</ref>.
Al crollo elettorale il gruppo dirigente del PdCI reagisce subito individuando nell'identità non comunista de La Sinistra-L'Arcobaleno la causa principale del pessimo risultato elettorale. «Francamente è stato un autentico disastro», commenta a caldo Diliberto che aggiunge come «la sinistra così com'è non va da nessuna parte. Dobbiamo ricominciare dalla falce e martello»<ref>[http://62.149.230.228/rinascita/index.php?option=com_content&task=view&id=331&Itemid=26 Diliberto, «è una sconfitta pesantissima ma ricominciamo da domani con falce e martello»]</ref>. E [[Manuela Palermi]] avverte «la stragrande maggioranza dell'arcobaleno è comunista», ma che questa è stata umiliata perché «abbiamo assunto un profilo troppo moderato»<ref>[http://www.clandestinoweb.com/index.php?option=com_content&task=view&id=8280 VOTO '08: IL PDCI PRONTO A MOLLARE L'ARCOBALENO. UN PROGETTO NATO MORTO]</ref>.


Riga 351: Riga 351:
Rizzo annuncia che «Serve una sinistra popolare, sempre con la falce e martello, che sappia riscaldare il cuore della nostra gente. (...) Si deve ripartire da lì»<ref>[http://sfoglia.ilmessaggero.it/view.php?data=20090624&ediz=20_CITTA&npag=6&file=D_247.xml&type=STANDARD Rizzo: io cacciato dal Pdci, capro espiatorio della sconfitta]</ref> e ne deriva così la silenziosa scissione di [[Comunisti - Sinistra Popolare]] che, a detta di Rizzo, nell'arco di tre mesi porterà alla fuoriuscita di 60 sezioni PdCI e qualche consigliere regionale<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=NHHW6 Ritorna il simbolo del Pci, made in Rizzo]</ref>.
Rizzo annuncia che «Serve una sinistra popolare, sempre con la falce e martello, che sappia riscaldare il cuore della nostra gente. (...) Si deve ripartire da lì»<ref>[http://sfoglia.ilmessaggero.it/view.php?data=20090624&ediz=20_CITTA&npag=6&file=D_247.xml&type=STANDARD Rizzo: io cacciato dal Pdci, capro espiatorio della sconfitta]</ref> e ne deriva così la silenziosa scissione di [[Comunisti - Sinistra Popolare]] che, a detta di Rizzo, nell'arco di tre mesi porterà alla fuoriuscita di 60 sezioni PdCI e qualche consigliere regionale<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=NHHW6 Ritorna il simbolo del Pci, made in Rizzo]</ref>.


====La Federazione della Sinistra====
==== La Federazione della Sinistra ====
Il 20 e 21 novembre 2010 all'hotel Ergife di Roma, si svolge il I congresso nazionale della [[Federazione della Sinistra]] durante il quale viene votato e approvato il Documento politico<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?p=3400 Documento politico approvato al congresso]</ref> e il nuovo Statuto<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?page_id=7 Statuto approvato al congresso]</ref>. Il congresso, proseguendo la prassi della rotazione, elegge portavoce nazionale Oliviero Diliberto<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?p=3280 I simboli approvati al Congresso della Federazione della Sinistra]</ref>. Nel 2011 la corrente del [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] marxista-leninista de [[L'Ernesto]] entra nel PdCI [http://www.metaforum.it/showthread.php/19195-L-Ernesto-lascia-il-PRC]
Il 20 e 21 novembre 2010 all'hotel Ergife di Roma, si svolge il I congresso nazionale della [[Federazione della Sinistra]] durante il quale viene votato e approvato il Documento politico<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?p=3400 Documento politico approvato al congresso]</ref> e il nuovo Statuto<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?page_id=7 Statuto approvato al congresso]</ref>. Il congresso, proseguendo la prassi della rotazione, elegge portavoce nazionale Oliviero Diliberto<ref>[http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?p=3280 I simboli approvati al Congresso della Federazione della Sinistra]</ref>. Nel 2011 la corrente del [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] marxista-leninista de [[L'Ernesto]] entra nel PdCI [http://www.metaforum.it/showthread.php/19195-L-Ernesto-lascia-il-PRC]


Riga 363: Riga 363:
Il congresso è il momento dell'entrata negli organismi dirigenti dei quadri e dei militanti de [[l'Ernesto]] che erano usciti in febbraio dal PRC aderendo al manifesto per la ricostruizione del partito comunista. Aderisce inoltre al partito il filosofo [[Domenico Losurdo]], presidente dell'associazione [[MarxVentuno|Marx XXI]]<ref>[http://domenicolosurdo.blogspot.com/2011/10/intervento-al-6-congresso-nazionale-del.html intervento di Domenico Losurdo al VI Congresso del PdCI]</ref>.
Il congresso è il momento dell'entrata negli organismi dirigenti dei quadri e dei militanti de [[l'Ernesto]] che erano usciti in febbraio dal PRC aderendo al manifesto per la ricostruizione del partito comunista. Aderisce inoltre al partito il filosofo [[Domenico Losurdo]], presidente dell'associazione [[MarxVentuno|Marx XXI]]<ref>[http://domenicolosurdo.blogspot.com/2011/10/intervento-al-6-congresso-nazionale-del.html intervento di Domenico Losurdo al VI Congresso del PdCI]</ref>.


Al congresso partecipano 45 delegazioni estere di associazioni e partiti comunisti, progressisti e democratici<ref>[http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/401-vi-congresso-dei-comunisti-italiani-gli-interventi-delle-delegazioni-estere.html VI Congresso dei Comunisti Italiani - Gli interventi delle delegazioni estere<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.oltre-confine.it/images/documenti/pcp.pdf oltre-confine.it - oltre-confine Resources and Information. This website is for sale!<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Ottiene particolare risalto l'intervento del magistrato antimafia [[Antonio Ingroia]] che tiene un discorso sulla difesa della Costituzione, definendosi "partigiano della Costituzione"<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2011/10/30/news/ingroia_ospite_di_diliberto_io_magistrato_partigiano-24142764/ Articolo della Repubblica sul VI Congresso del PdCI]</ref>.
Al congresso partecipano 45 delegazioni estere di associazioni e partiti comunisti, progressisti e democratici<ref>[http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/401-vi-congresso-dei-comunisti-italiani-gli-interventi-delle-delegazioni-estere.html VI Congresso dei Comunisti Italiani - Gli interventi delle delegazioni estere<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.oltre-confine.it/images/documenti/pcp.pdf oltre-confine.it - oltre-confine Resources and Information. This website is for sale!<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Ottiene particolare risalto l'intervento del magistrato antimafia [[Antonio Ingroia]] che tiene un discorso sulla difesa della Costituzione, definendosi "partigiano della Costituzione"<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2011/10/30/news/ingroia_ospite_di_diliberto_io_magistrato_partigiano-24142764/ Articolo della Repubblica sul VI Congresso del PdCI]</ref>.


=== Politiche 2013 con Rivoluzione Civile ===
=== Politiche 2013 con Rivoluzione Civile ===
Il 29 dicembre [[2012]] il [[magistrato]] [[Antonio Ingroia]] presenta la sua candidatura alle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche del 2013]] a capo di [[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]], coalizione che raccoglie l'adesione dei Comunisti Italiani oltre che di [[Italia dei Valori]], [[Rifondazione Comunista]], [[Federazione dei Verdi]] e [[Luigi de Magistris|Movimento Arancione]]. La coalizione elettorale, che raggiunge il 2,2% alla Camera ed il 1,8% al Senato, non supera la [[Legge Calderoli#Soglia di sbarramento|soglia di sbarramento]] e non riesce ad eleggere nessun parlamentare.
Il 29 dicembre [[2012]] il [[magistrato]] [[Antonio Ingroia]] presenta la sua candidatura alle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche del 2013]] a capo di [[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]], coalizione che raccoglie l'adesione dei Comunisti Italiani oltre che di [[Italia dei Valori]], [[Rifondazione Comunista]], [[Federazione dei Verdi]] e [[Luigi de Magistris|Movimento Arancione]]. La coalizione elettorale, che raggiunge il 2,2% alla Camera ed il 1,8% al Senato, non supera la [[Legge Calderoli#Soglia di sbarramento|soglia di sbarramento]] e non riesce ad eleggere nessun parlamentare.


Alle contestuali elezioni regionali, il PdCI, presentandosi con il proprio simbolo all'interno della coalizione di centrosinistra a sostegno di [[Paolo Di Laura Frattura]], che verrà eletto [[Presidente della giunta regionale|Presidente]], riesce a ottenere un seggio alle [[Elezioni regionali in Molise del 2013|regionali molisane]] con il 3,28% dei voti. Nessun eletto invece alle [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|regionali laziali]], dove dà l'appoggio alla lista Rivoluzione Civile a sostegno di [[Sandro Ruotolo]], ed alle [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|regionali lombarde]], dove appoggia la lista ''Etico a Sinistra'' all'interno della coalizione che sostiene [[Umberto Ambrosoli]].
Alle contestuali elezioni regionali, il PdCI, presentandosi con il proprio simbolo all'interno della coalizione di centrosinistra a sostegno di [[Paolo Di Laura Frattura]], che verrà eletto [[Presidente della giunta regionale|Presidente]], riesce a ottenere un seggio alle [[Elezioni regionali in Molise del 2013|regionali molisane]] con il 3,28% dei voti. Nessun eletto invece alle [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|regionali laziali]], dove dà l'appoggio alla lista Rivoluzione Civile a sostegno di [[Sandro Ruotolo]], ed alle [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|regionali lombarde]], dove appoggia la lista ''Etico a Sinistra'' all'interno della coalizione che sostiene [[Umberto Ambrosoli]].


In seguito al risultato delle elezioni politiche [[Oliviero Diliberto]] si è dimesso insieme alla segreteria nazionale<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=8760&mode=thread&order=0&thold=0 Dimissioni della Segreteria Nazionale del PdCI]</ref>.
In seguito al risultato delle elezioni politiche [[Oliviero Diliberto]] si è dimesso insieme alla segreteria nazionale<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=8760&mode=thread&order=0&thold=0 Dimissioni della Segreteria Nazionale del PdCI]</ref>.
Riga 382: Riga 382:
Il 28 settembre, al termine della Conferenza di organizzazione del PdCI, il partito decide di far proprio l'appello. In conseguenza di ciò al Comitato Centrale del partito del 23 novembre 2014 viene decisa la costituzione del Partito Comunista d'Italia «quale evoluzione dell’esperienza del PdCI». La decisione viene divulgata l'11 dicembre insieme al simbolo del nuovo partito molto simile a quello del disciolto [[Partito Comunista Italiano]]<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/2014/12/11/un-passo-per-rafforzare-una-prospettiva-comunista-in-italia/ Un passo per rafforzare una prospettiva comunista in Italia]</ref>. Gli organismi dirigenti centrali del nuovo PCd'I ricalcano ampiamente quelli del PdCI<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/informazioni/comitati-regionali-e-federazioni/basilicata/organismi-dirigenti/ Organismi dirigenti PCd'I]</ref>.
Il 28 settembre, al termine della Conferenza di organizzazione del PdCI, il partito decide di far proprio l'appello. In conseguenza di ciò al Comitato Centrale del partito del 23 novembre 2014 viene decisa la costituzione del Partito Comunista d'Italia «quale evoluzione dell’esperienza del PdCI». La decisione viene divulgata l'11 dicembre insieme al simbolo del nuovo partito molto simile a quello del disciolto [[Partito Comunista Italiano]]<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/2014/12/11/un-passo-per-rafforzare-una-prospettiva-comunista-in-italia/ Un passo per rafforzare una prospettiva comunista in Italia]</ref>. Gli organismi dirigenti centrali del nuovo PCd'I ricalcano ampiamente quelli del PdCI<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/informazioni/comitati-regionali-e-federazioni/basilicata/organismi-dirigenti/ Organismi dirigenti PCd'I]</ref>.


Il PdCI dovrà ora decidere se confluire o meno nel PCd'I organizzando riunioni che coinvolgano l'«insieme delle compagne e dei compagni aderenti al PdCI, di coloro che hanno manifestato e manifestano interesse nei confronti di tale soggetto politico, affinché si comprenda che la scelta compiuta non è la chiusura di un’esperienza, bensì il suo rilancio in direzione di una soggettività comunista più grande».
Il PdCI dovrà ora decidere se confluire o meno nel PCd'I organizzando riunioni che coinvolgano l'«insieme delle compagne e dei compagni aderenti al PdCI, di coloro che hanno manifestato e manifestano interesse nei confronti di tale soggetto politico, affinché si comprenda che la scelta compiuta non è la chiusura di un’esperienza, bensì il suo rilancio in direzione di una soggettività comunista più grande».


==Correnti e scissioni==
== Correnti e scissioni ==
Le correnti organizzate sono espressamente vietate dallo statuto vigente.
Le correnti organizzate sono espressamente vietate dallo statuto vigente.
Tra la fine del [[2005]] e i primi mesi del [[2006]], alcuni dirigenti del partito decidono di lasciare dopo le polemiche con [[Oliviero Diliberto|Diliberto]].
Tra la fine del [[2005]] e i primi mesi del [[2006]], alcuni dirigenti del partito decidono di lasciare dopo le polemiche con [[Oliviero Diliberto|Diliberto]].
Riga 396: Riga 396:
[[Marco Rizzo]], da tempo in polemica con la dirigenza del Partito, viene espulso il 23 giugno [[2009]]. In seguito fonderà Comunisti-Sinistra Popolare.
[[Marco Rizzo]], da tempo in polemica con la dirigenza del Partito, viene espulso il 23 giugno [[2009]]. In seguito fonderà Comunisti-Sinistra Popolare.


Il deludente esito di [[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]] crea sicuramente dei malumori. Il responsabile organizzazione Francesco Francescaglia e il coordinatore nazionale della FGCI Flavio Arzarello promuovono quindi l'appello "A Sinistra per l'Italia", nel quale esplicitano la volontà di tornare a partecipare alla coalizione di [[centro-sinistra]].<ref>[http://www.asinistraperlitalia.it/?page_id=234 APPELLO &#124; A Sinistra per l&#039;Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il deludente esito di [[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]] crea sicuramente dei malumori. Il responsabile organizzazione Francesco Francescaglia e il coordinatore nazionale della FGCI Flavio Arzarello promuovono quindi l'appello "A Sinistra per l'Italia", nel quale esplicitano la volontà di tornare a partecipare alla coalizione di [[centro-sinistra]].<ref>[http://www.asinistraperlitalia.it/?page_id=234 APPELLO &#124; A Sinistra per l&#039;Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>


==Valori==
== Valori ==
Il preambolo dello statuto del partito recita:
Il preambolo dello statuto del partito recita:
:''Il Partito dei Comunisti Italiani opera per la ricostruzione in Italia di un partito comunista unico, avanguardia delle componenti più avanzate della società italiana nella lotta per il socialismo e il comunismo. A tale fine organizza donne e uomini che operano, nella società e nelle istituzioni, per attuare ed estendere la democrazia, i diritti, l’uguaglianza, la giustizia sociale e le libertà sancite dalla [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione repubblicana]], la cui piena attuazione consente di avanzare sulla via del socialismo. Si adopera per l’indipendenza, l’unità e la sovranità del paese.''
:''Il Partito dei Comunisti Italiani opera per la ricostruzione in Italia di un partito comunista unico, avanguardia delle componenti più avanzate della società italiana nella lotta per il socialismo e il comunismo. A tale fine organizza donne e uomini che operano, nella società e nelle istituzioni, per attuare ed estendere la democrazia, i diritti, l’uguaglianza, la giustizia sociale e le libertà sancite dalla [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione repubblicana]], la cui piena attuazione consente di avanzare sulla via del socialismo. Si adopera per l’indipendenza, l’unità e la sovranità del paese.''
Riga 407: Riga 407:
:''Il Partito dei Comunisti Italiani, nel lavorare per la ricostruzione di un Partito comunista unico, persegue la politica delle alleanze con le forze democratiche e l’unità delle forze della sinistra. Promuove la connessione con i movimenti progressivi della società. Si batte per un’etica pubblica fondata sul riconoscimento della centralità della questione morale e per sconfiggere le [[Mafia|mafie]].''
:''Il Partito dei Comunisti Italiani, nel lavorare per la ricostruzione di un Partito comunista unico, persegue la politica delle alleanze con le forze democratiche e l’unità delle forze della sinistra. Promuove la connessione con i movimenti progressivi della società. Si batte per un’etica pubblica fondata sul riconoscimento della centralità della questione morale e per sconfiggere le [[Mafia|mafie]].''


==Risultati elettorali==
== Risultati elettorali ==
{| class="wikitable"
{| class="wikitable"
|- bgcolor="EFEFEF"
|- bgcolor="EFEFEF"
Riga 468: Riga 468:
|}
|}


==Congressi==
== Congressi ==
*I Congresso - [[Fiuggi]] ([[provincia di Frosinone|FR]]), 21-23 maggio [[1999]] - ''No alla guerra. In Europa, pace e lavoro''
* I Congresso - [[Fiuggi]] ([[provincia di Frosinone|FR]]), 21-23 maggio [[1999]] - ''No alla guerra. In Europa, pace e lavoro''
*II Congresso - [[Bellaria-Igea Marina]] ([[provincia di Rimini|RN]]), 13-16 dicembre [[2001]] - ''A sinistra per l'unità e il cambiamento''
* II Congresso - [[Bellaria-Igea Marina]] ([[provincia di Rimini|RN]]), 13-16 dicembre [[2001]] - ''A sinistra per l'unità e il cambiamento''
*III Congresso - [[Rimini]], 20-22 febbraio [[2004]] - ''Al lavoro per la sinistra''
* III Congresso - [[Rimini]], 20-22 febbraio [[2004]] - ''Al lavoro per la sinistra''
*IV Congresso - [[Rimini]], 27-29 aprile [[2007]] - ''Più forti i comunisti, più forte l'unità della sinistra''
* IV Congresso - [[Rimini]], 27-29 aprile [[2007]] - ''Più forti i comunisti, più forte l'unità della sinistra''
*V Congresso straordinario - [[Salsomaggiore Terme]], 18-20 luglio [[2008]] - ''Ricostruire la sinistra, cominciamo noi comunisti''
* V Congresso straordinario - [[Salsomaggiore Terme]], 18-20 luglio [[2008]] - ''Ricostruire la sinistra, cominciamo noi comunisti''
*VI Congresso - Rimini, 28-30 ottobre [[2011]] - ''Ricostruire il partito comunista. Unire la sinistra. Battere le destre''. ''La rivoluzione da ottobre''.
* VI Congresso - Rimini, 28-30 ottobre [[2011]] - ''Ricostruire il partito comunista. Unire la sinistra. Battere le destre''. ''La rivoluzione da ottobre''.
*VII Congresso straordinario - [[Chianciano Terme]] ([[Provincia di Siena|SI]]), 19-21 luglio [[2013]] - ''Ricostruire il partito comunista, unire la sinistra, attuare il programma della Costituzione''
* VII Congresso straordinario - [[Chianciano Terme]] ([[Provincia di Siena|SI]]), 19-21 luglio [[2013]] - ''Ricostruire il partito comunista, unire la sinistra, attuare il programma della Costituzione''
*Conferenza di organizzazione - [[Pianoro (Italia)|Pianoro]] (BO), 27-28 Settembre [[2014]] - ''L’attualità della ricostruzione del Partito Comunista, a 23 anni dallo scioglimento del PCI. Tenere aperta la questione comunista in Italia, in Europa e nel mondo''
* Conferenza di organizzazione - [[Pianoro (Italia)|Pianoro]] (BO), 27-28 settembre [[2014]] - ''L’attualità della ricostruzione del Partito Comunista, a 23 anni dallo scioglimento del PCI. Tenere aperta la questione comunista in Italia, in Europa e nel mondo''


== Iscritti ==
== Iscritti ==
*1999 - 28.325 (29.388<ref name="cattaneo.org">[http://www.cattaneo.org/archivi/adele/iscritti.xls Dato dell'Ufficio dipartimento e organizzazione del PdCI comunicato all'Istituto Cattaneo]</ref>)
* 1999 - 28.325 (29.388<ref name="cattaneo.org">[http://www.cattaneo.org/archivi/adele/iscritti.xls Dato dell'Ufficio dipartimento e organizzazione del PdCI comunicato all'Istituto Cattaneo]</ref>)
*2000 - 25.614
* 2000 - 25.614
*2001 - 26.184
* 2001 - 26.184
*2002 - 26.700 (23.747<ref name="cattaneo.org"/>)
* 2002 - 26.700 (23.747<ref name="cattaneo.org"/>)
*2003 - 30.932
* 2003 - 30.932
*2004 - 34.782
* 2004 - 34.782
*2005 - 35.128
* 2005 - 35.128
*2006 - 43.127
* 2006 - 43.127
*2007 - 31.036 (28.926<ref>Al congresso 2008 avevano «diritto di voto tutti gli iscritti al Partito per l’anno 2007». [http://www.unirelasinistra.net/wp-content/uploads/2008/07/dati_congressi.pdf Dati della commissione congressuale divulgati da ''unirelasinistra.net'']</ref>)
* 2007 - 31.036 (28.926<ref>Al congresso 2008 avevano «diritto di voto tutti gli iscritti al Partito per l’anno 2007». [http://www.unirelasinistra.net/wp-content/uploads/2008/07/dati_congressi.pdf Dati della commissione congressuale divulgati da ''unirelasinistra.net'']</ref>)
*2008 - 29.316
* 2008 - 29.316
*2009 - 24.015
* 2009 - 24.015
*2010 - ??
* 2010 - ??
*2011 - 20.164<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/upload/dl/Dipartimento_Organizzazione/tesseramento_dati_2011.jpg Dati tesseramento 2011]</ref>
* 2011 - 20.164<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/upload/dl/Dipartimento_Organizzazione/tesseramento_dati_2011.jpg Dati tesseramento 2011]</ref>
*2012 - 12.600<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=8936&mode=thread&order=0&thold=0 Pdci, VII Congresso: la centralità del lavoro e della Costituzione]</ref>
* 2012 - 12.600<ref>[http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=8936&mode=thread&order=0&thold=0 Pdci, VII Congresso: la centralità del lavoro e della Costituzione]</ref>


<small>''Fonte'': [http://www.comunisti-italiani.it/upload/dl/Dipartimento_Organizzazione/dati_tessaremanto_al_2009%5B1%5D.pdf Dipartimento Organizzazione del partito].</small>
<small>''Fonte'': [http://www.comunisti-italiani.it/upload/dl/Dipartimento_Organizzazione/dati_tessaremanto_al_2009%5B1%5D.pdf Dipartimento Organizzazione del partito].</small>


==Struttura==
== Struttura ==
Gli organi principali sono innanzitutto il Comitato centrale (presieduto dal Presidente e di 150 membri), la cui funzione è quella di dirigere il partito, la Direzione Nazionale (70 membri) e la Segreteria (3 membri).
Gli organi principali sono innanzitutto il Comitato centrale (presieduto dal Presidente e di 150 membri), la cui funzione è quella di dirigere il partito, la Direzione Nazionale (70 membri) e la Segreteria (3 membri).
===Segretari===
=== Segretari ===
*[[Armando Cossutta]] (11 ottobre [[1998]] - 29 aprile [[2000]]), come presidente unico
* [[Armando Cossutta]] (11 ottobre [[1998]] - 29 aprile [[2000]]), come presidente unico
*[[Oliviero Diliberto]] (29 aprile [[2000]] - 19 luglio [[2013]])
* [[Oliviero Diliberto]] (29 aprile [[2000]] - 19 luglio [[2013]])
*[[Cesare Procaccini]] (21 luglio [[2013]] - ''in carica'')
* [[Cesare Procaccini]] (21 luglio [[2013]] - ''in carica'')


===Presidenti===
=== Presidenti ===
*[[Armando Cossutta]] (11 ottobre [[1998]] - 21 giugno [[2006]])
* [[Armando Cossutta]] (11 ottobre [[1998]] - 21 giugno [[2006]])
*[[Antonino Cuffaro]] (29 aprile [[2007]] - ''in carica'')
* [[Antonino Cuffaro]] (29 aprile [[2007]] - ''in carica'')


===Capigruppo al Senato della Repubblica===
=== Capigruppo al Senato della Repubblica ===
*[[Luigi Marino (politico)|Luigi Marino]] ([[1998]]-[[2006]])
* [[Luigi Marino (politico)|Luigi Marino]] ([[1998]]-[[2006]])
*[[Manuela Palermi]] (2006-[[2008]])
* [[Manuela Palermi]] (2006-[[2008]])


===Capigruppo alla Camera dei deputati===
=== Capigruppo alla Camera dei deputati ===
*[[Tullio Grimaldi]] ([[1998]]-[[2001]])
* [[Tullio Grimaldi]] ([[1998]]-[[2001]])
*[[Marco Rizzo]] (2001-[[2004]])
* [[Marco Rizzo]] (2001-[[2004]])
*[[Pino Sgobio]] (2004-[[2008]])
* [[Pino Sgobio]] (2004-[[2008]])


===Organigramma===
=== Organigramma ===
{{cassetto|titolo=Organigramma del vertice nazionale|testo=
{{cassetto|titolo=Organigramma del vertice nazionale|testo=
*'''I Congresso'''<br />''Comitato Centrale'' (134 membri)<br />''Direzione Nazionale'' (24 membri): Grimaldi Tullio, Manisco Lucio, Marino Luigi, Bellillo Katia, Caron Claudio, Cuffaro Antonio, Guerrini Paolo, Barbieri Stefano, Bergonzi Piergiorgio, Caponi Leonardo, Coggiola Paolo, Cossutta Maura, Di Rosa Angelo, Fe' Massimo, Galante Severino, Giacomino Rocco, Michelangeli Mario, Nolli Vittorio, Notarianni Maso, Pagliarulo Gianfranco, Pellegrini Paola, Sgobio Pino, Tripodi Gerolamo, Venier Jacopo.<br />''Presidenza Nazionale'' (6 membri): Cossutta Armando, Diliberto Oliviero, Minucci Adalberto, Muzio Angelo, Nesi Nerio, Rizzo Marco.
*'''I Congresso'''<br />''Comitato Centrale'' (134 membri)<br />''Direzione Nazionale'' (24 membri): Grimaldi Tullio, Manisco Lucio, Marino Luigi, Bellillo Katia, Caron Claudio, Cuffaro Antonio, Guerrini Paolo, Barbieri Stefano, Bergonzi Piergiorgio, Caponi Leonardo, Coggiola Paolo, Cossutta Maura, Di Rosa Angelo, Fe' Massimo, Galante Severino, Giacomino Rocco, Michelangeli Mario, Nolli Vittorio, Notarianni Maso, Pagliarulo Gianfranco, Pellegrini Paola, Sgobio Pino, Tripodi Gerolamo, Venier Jacopo.<br />''Presidenza Nazionale'' (6 membri): Cossutta Armando, Diliberto Oliviero, Minucci Adalberto, Muzio Angelo, Nesi Nerio, Rizzo Marco.
Riga 531: Riga 531:
}}
}}


==I progetti di confederazione della sinistra==
== I progetti di confederazione della sinistra ==
{{F|partiti politici italiani|marzo 2013}}
{{F|partiti politici italiani|marzo 2013}}
Il PdCI lavora per l'unità di tutte le forze di sinistra per arrivare a coalizioni di centrosinistra che camminino su due "gambe": quella di [[sinistra (politica)|sinistra]] e quella di [[centrismo|centro]]. La confederazione è la forma organizzativa auspicata perché unisce i partiti, preservandone l'autonomia delle varie organizzazioni, cosa impossibile in caso di fusione in un unico nuovo soggetto politico.
Il PdCI lavora per l'unità di tutte le forze di sinistra per arrivare a coalizioni di centrosinistra che camminino su due "gambe": quella di [[sinistra (politica)|sinistra]] e quella di [[centrismo|centro]]. La confederazione è la forma organizzativa auspicata perché unisce i partiti, preservandone l'autonomia delle varie organizzazioni, cosa impossibile in caso di fusione in un unico nuovo soggetto politico.
Riga 558: Riga 558:
La debacle elettorale, che sancisce l'uscita della scena parlamentare della Sinistra, il PdCI nella persona del suo segretario Diliberto, è la prima tra le forze del cartello a ricusare il progetto, prospettando un ritorno agli storici simboli "falce e martello".
La debacle elettorale, che sancisce l'uscita della scena parlamentare della Sinistra, il PdCI nella persona del suo segretario Diliberto, è la prima tra le forze del cartello a ricusare il progetto, prospettando un ritorno agli storici simboli "falce e martello".


==Il Simbolo==
== Il Simbolo ==
===Storia===
=== Storia ===
Al momento del battesimo del PdCI (11 ottobre 1998), non era ancora pronto nessun simbolo, ma la dirigenza del neonato partito intendeva riproporre subito un logo che fosse il più simile possibile a quello del disciolto [[Partito Comunista Italiano]], non solo per ragioni affettive, ma soprattutto per dare un forte segnale di continuità tra quella esperienza ([[1921]]-[[1991]]) e quella che si andava a iniziare. Tuttavia il simbolo apparteneva ai [[Democratici di Sinistra]], seppure questi, otto mesi prima, lo avessero rimosso dal proprio logo di partito per sostituirlo con la rosa del [[Partito Socialista Europeo]].
Al momento del battesimo del PdCI (11 ottobre 1998), non era ancora pronto nessun simbolo, ma la dirigenza del neonato partito intendeva riproporre subito un logo che fosse il più simile possibile a quello del disciolto [[Partito Comunista Italiano]], non solo per ragioni affettive, ma soprattutto per dare un forte segnale di continuità tra quella esperienza ([[1921]]-[[1991]]) e quella che si andava a iniziare. Tuttavia il simbolo apparteneva ai [[Democratici di Sinistra]], seppure questi, otto mesi prima, lo avessero rimosso dal proprio logo di partito per sostituirlo con la rosa del [[Partito Socialista Europeo]].


Riga 584: Riga 584:
Quest'ultimo simbolo è ormai l'unico usato dal PdCI ed è stato inserito anche nella tessera [[2006]], divenendo così non solo simbolo elettorale, come poi ufficializzato dalle modifiche allo statuto durante il IV congresso..
Quest'ultimo simbolo è ormai l'unico usato dal PdCI ed è stato inserito anche nella tessera [[2006]], divenendo così non solo simbolo elettorale, come poi ufficializzato dalle modifiche allo statuto durante il IV congresso..


===Simboli storici===
=== Simboli storici ===
<gallery>
<gallery>
File:PdCI_1998.svg|Partito dei Comunisti Italiani<br />(Simbolo adottato dal 15 ottobre al 2 novembre [[1998]])
File:PdCI_1998.svg|Partito dei Comunisti Italiani<br />(Simbolo adottato dal 15 ottobre al 2 novembre [[1998]])
Riga 598: Riga 598:


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[Andrea Cossu (sociologo)|Andrea Cossu]], ''Forme rituali e selezione del passato nella fondazione del Partito dei Comunisti Italiani (ottobre 1998)'', Contributo a ''Forme della Memoria e Rappresentazioni del Passato - Associazione italiana di Sociologia'', [[Pavia]], 27 febbraio 2004.
* [[Andrea Cossu (sociologo)|Andrea Cossu]], ''Forme rituali e selezione del passato nella fondazione del Partito dei Comunisti Italiani (ottobre 1998)'', Contributo a ''Forme della Memoria e Rappresentazioni del Passato - Associazione italiana di Sociologia'', [[Pavia]], 27 febbraio 2004.
*Andrea Cossu, ''“Tenetela cara questa bandiera!”. Simbolismo politico e ricorso al rituale nella scissione del partito dei comunisti italiani'', in «Polis. Ricerche e studi su società e politica in Italia», n. 2, pp.&nbsp;207&nbsp;– 236, agosto 2004.
* Andrea Cossu, ''“Tenetela cara questa bandiera!”. Simbolismo politico e ricorso al rituale nella scissione del partito dei comunisti italiani'', in «Polis. Ricerche e studi su società e politica in Italia», n. 2, pp.&nbsp;207&nbsp;– 236, agosto 2004.
*[[Armando Cossutta]], ''Una storia comunista'', [[Rizzoli]], 2004.
* [[Armando Cossutta]], ''Una storia comunista'', [[Rizzoli]], 2004.
*[[Paola Bordandini]], [[Aldo Di Virgilio]], ''Partito dei Comunisti italiani. Ritratto di un partito che non avrebbe dovuto esserci'', Dipartimento di Organizzazione e Sistema Politico dell'[[Università di Bologna]], 11 ottobre 2005. [http://www.dosp.unibo.it/seminari/paper_bordiv.pdf Leggi qui]
* [[Paola Bordandini]], [[Aldo Di Virgilio]], ''Partito dei Comunisti italiani. Ritratto di un partito che non avrebbe dovuto esserci'', Dipartimento di Organizzazione e Sistema Politico dell'[[Università di Bologna]], 11 ottobre 2005. [http://www.dosp.unibo.it/seminari/paper_bordiv.pdf Leggi qui]


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
*[[:Categoria:Politici del Partito dei Comunisti Italiani|Politici del PdCI]]
* [[:Categoria:Politici del Partito dei Comunisti Italiani|Politici del PdCI]]
*[[Federazione della Sinistra]]
* [[Federazione della Sinistra]]
*[[Partito della Rifondazione Comunista]]
* [[Partito della Rifondazione Comunista]]
*[[la Sinistra - l'Arcobaleno]]
* [[la Sinistra - l'Arcobaleno]]
*[[Eurocomunismo]]
* [[Eurocomunismo]]
*[[Marxismo]]
* [[Marxismo]]


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
Riga 615: Riga 615:


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.comunisti-italiani.it Comunisti Italiani]
* [http://www.comunisti-italiani.it Comunisti Italiani]
*[http://www.larinascita.org La Rinascita della Sinistra], giornale del PdCI
* [http://www.larinascita.org La Rinascita della Sinistra], giornale del PdCI
*[http://www.rinascitadellascuola.org/ Rinascita della scuola], sito del partito sulle tematiche scolastiche
* [http://www.rinascitadellascuola.org/ Rinascita della scuola], sito del partito sulle tematiche scolastiche
* {{Thesaurus BNCF}}
* {{Thesaurus BNCF}}



Versione delle 10:33, 29 mar 2015

Partito dei Comunisti Italiani
[[File:
PCI
PCI
|frameless|center|150x300px]]
PresidenteAntonino Cuffaro
SegretarioCesare Procaccini
CoordinatoreAlessandro Pigniatiello
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeVia Del Pozzetto 122 00189 - Roma
Fondazione11 ottobre 1998
Dissoluzione23 novembre 2014
IdeologiaComunismo
Eurocomunismo
Anticapitalismo
Ecosocialismo
Socialismo del XXI secolo[1]
Laicismo
CollocazioneSinistra radicale
CoalizioneL'Ulivo
(1998-2005)
L'Unione
(2005-2008)
La Sinistra - L'Arcobaleno
(2008)
Federazione della Sinistra
(2009-2012)
Rivoluzione Civile
(2013)
Partito europeoPartito della Sinistra Europea (osservatore)
Seggi massimi CameraTemplate:Partito politico/seggi
Seggi massimi SenatoTemplate:Partito politico/seggi
Seggi massimi EuroparlamentoTemplate:Partito politico/seggi
Seggi massimi Consiglio regionaleTemplate:Partito politico/seggi
TestataLa Rinascita della sinistra - fino al marzo 2010
Organizzazione giovanileFederazione Giovanile Comunisti Italiani
Iscritti20.164[2]
Colorirosso
Sito webcomunisti-italiani.it

Il Partito dei Comunisti Italiani - Partito Comunista d'Italia[3] (PdCI-PCdI), noto semplicemente come Comunisti Italiani, è un partito politico di sinistra ispirato alla cultura e ai valori del Comunismo italiano (quella elaborata negli anni da Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Luigi Longo ed Enrico Berlinguer). Dal 2015 il nome del partito è Partito Comunista d'Italia, anche se non ancora ufficializzato da un nuovo congresso, aperto a tutte le forze comuniste.[4]

È stato fondato l'11 ottobre 1998, in seguito ad una divisione interna a Rifondazione Comunista e in concomitanza con la crisi del Governo Prodi I.

Come da Statuto, esso si propone di «trasformare l'Italia in una società socialista fondata sulla democrazia politica», «affermare gli ideali della pace e del socialismo in Europa e nel mondo» e adoperarsi «per l’indipendenza, l’unità e la sovranità del paese».[4]

Il riferimento è alla cultura marxista e ai suoi sviluppi. Persegue il «superamento del capitalismo e la trasformazione socialista della società».[4]

Il simbolo è la bandiera rossa con falce e martello con l'aggiunta della bandiera italiana, riprendente quindi lo storico simbolo del PCI, mentre gli inni sono Bandiera rossa e L'Internazionale.[4]

Dopo le Elezioni amministrative italiane del 2009 e del 2010 la sua presenza istituzionale si è ridotta. Cesare Procaccini e Antonino Cuffaro ricoprono rispettivamente il ruolo di Segretario nazionale e Presidente.

Il suo settimanale culturale è stato la Rinascita della sinistra (che già nel nome e nel logo si richiamava al settimanale del Pci Rinascita, fondato da Palmiro Togliatti).

Dal 20 ottobre 2008 al 27 aprile 2010 il partito ha anche curato una web tv, la Pdcitv.it - televisione comunista[5]. Il PdCI edita la rivista MarxVentuno.

La Federazione Giovanile Comunisti Italiani (FGCI) è l'organizzazione che raccoglie al suo interno ragazzi di età compresa fra i 14 e i 30 anni.

Storia

Le origini: "cossuttiani" e "bertinottiani"

Nel 1994 Cossutta decide di concedere spazio[non chiaro] al sindacalista Fausto Bertinotti. Le prime tensioni interne al partito nascono con il rafforzamento dell'area riconducibile a quest'ultimo.

In occasione delle elezioni politiche del 1996, Rifondazione Comunista stipula con la coalizione di centrosinistra (l'Ulivo) guidata da Romano Prodi un «patto di desistenza», in base al quale in alcuni collegi (27 alla Camera e 18 al Senato) l'Ulivo avrebbe rinunciato a presentare propri candidati per sostenere quelli di Rifondazione che però avrebbe usato il vecchio simbolo dell'Alleanza dei Progressisti.

In tal modo, spiega Armando Cossutta, «garantiremo la nascita di un governo dell'Ulivo. In cambio abbiamo chiesto che non vengano stipulati accordi, per tutta la legislatura, con la destra[6]».

Quelle consultazioni si risolvono in un successo che riguarda sia l'Ulivo, sia il PRC. Esso arriva al proprio massimo storico e appoggia dall'esterno la formazione ulivista[7] in nome dell'«autonomia dei comunisti e l’unità con le forze della sinistra», come sancirà il III Congresso del PRC (dicembre 1996)[8].

Nell'autunno del 1997 il PRC mette in discussione la fiducia al governo, alla luce di un irrigidirsi dei rapporti con gli alleati[9]. Prodi si dimette, sebbene una consistente porzione di Rifondazione spinga per ricomporre[10] e dopo cinque giorni viene siglato un nuovo patto di un anno fra comunisti e centrosinistra[11][12].

L'autunno '97 mette in luce come sia difficile la convivenza tra la fazione eterodossa e movimentista vicina al segretario Fausto Bertinotti e quella ortodossa vicina al presidente Armando Cossutta[13].

Dal 13 ottobre 1997 inizia a montare tra presidente e segretario del PRC, come dirà Cossutta, «un dissenso che non era frutto del temperamento, bensì di qualcosa di diverso»[14].

Ne nascerà una discussione politico-strategica sulle pagine del mensile del partito Rifondazione[15], che raggiungerà il suo culmine con l'approvazione del DPEF nell'estate 1998. L'avvio della discussione riguardante la legge finanziaria 1999 caratterizza la definitiva frattura fra "cossuttiani" e "bertinottiani". In precedenza il segretario Bertinotti attacca il responsabile economico Nerio Nesi, a suo dire favorevole al compromesso con il governo[16][17]. Si inizia a parlare pubblicamente di scissione[18][19].

A 7 anni dalla nascita del PRC, sicuramente significativa, le posizioni di coloro i quali provengono dal vecchio PCI di Palmiro Togliatti ed Enrico Berlinguer non coincidono con i vecchi militanti della "nuova sinistra" e del socialismo radicale (DP, PSIUP), maggiormente favorevoli a svolte movimentiste e di autonomia radicale dalle altre forze politiche.[senza fonte]

La scissione e la nascita del PdCI

I provvedimenti richiesti non vengono accolti in quel documento di finanza pubblica.

Nella riunione del Comitato Politico Nazionale del 2-4 ottobre 1998, viene deciso di ritirare la fiducia al Governo Prodi e di passare all'opposizione. La mozione vincente del segretario Bertinotti passa con il voto decisivo delle correnti trotskiste, da sempre all'opposizione, e di una parte dei cossuttiani storici capeggiati da Claudio Grassi, ormai passati con l'area bertinottiana[20].

Per i cossuttiani quel voto rappresentava un «atto antistatutario», dal momento che un semplice CPN, per quanto rappresentativo di tutto il partito, non poteva cambiare la strategia politica fondamentale del partito, cosa che poteva fare solo un congresso nazionale, massima istanza del partito.[21].

Il 5 ottobre Armando Cossutta si dimette da presidente del partito che aveva voluto e fondato[22][23][24], mentre i parlamentari comunisti il 6 respingono a larga maggioranza la linea di rottura con le altre forze democratiche, affermando però che si sarebbero adeguati alle decisioni del partito in quanto «vincolati dalla propria appartenenza al partito»[25].

Tuttavia alcune centinaia di militanti e dirigenti locali vicini a Cossutta, non riconoscendosi nella decisione del CPN, si autoconvocano presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma per il 7 ottobre con l'intento di non arrivare alla rottura con Prodi per impedire il ritorno delle destre al potere. L'assemblea fu guidata da Iacopo Venier, segretario della federazione di Trieste e, in quell'occasione, venne firmato un appello intitolato: Non c'è salvezza per il partito se rompe con il popolo, con i lavoratori, con il Paese[26][27][28].

Il 9 ottobre, durante il dibattito sulla mozione di fiducia al governo, il capogruppo comunista alla Camera, Oliviero Diliberto, annuncia che la maggioranza del gruppo parlamentare avrebbe votato a favore del Governo Prodi. Bertinotti dichiara invece la sfiducia[29]. Pochi minuti dopo, il governo cade per un voto[30].

Adalberto Minucci (1983)

L'11 ottobre viene convocata al Cinema Metropolitan di Roma la prima manifestazione di tutti coloro che volevano dar vita alla costituente per un nuovo soggetto politico comunista e viene presentato ufficialmente il Partito dei Comunisti Italiani, che aderisce subito all'Ulivo[31][32].

Con la nascita del PdCI, vengono ripristinati nomi e simboli del disciolto PCI, nell'evidente volontà di continuità con quella storia[33][34]. Ciò è reso possibile perché i neonati Democratici di Sinistra - anche se smentiranno[25] - garantiscono nessun atto legale contro il partito di Cossutta[35]. Diversamente, il PRC si oppone a un altro simbolo con falce e martello e il tribunale delibererà che il simbolo del PdCI muti il fondo bianco con uno azzurro[36][37].

Al suo esordio, il PdCI può contare su 30.000 iscritti, 27 parlamentari, 28 consiglieri regionali e quasi mille amministratori locali, provenienti in maggioranza da Rifondazione. Ma ci furono anche altri che riprendono la militanza attiva dopo molto tempo, come Adalberto Minucci, già membro della Direzione Nazionale del PCI e direttore di Rinascita, che entra a far parte della segreteria nazionale del PdCI.

Il 29 ottobre viene presentata la nuova tessera[38] e il 22 novembre si riunisce il comitato promotore del PdCI[39]. Vi partecipano 107 fuoriusciti dal Comitato Politico Nazionale del Prc su 112 che votarono il 4 ottobre per la mozione Cossutta. Quest'ultimo viene nominato presidente del comitato che avrà il dovere di reggere le sorti del partito fino alla celebrazione del I Congresso Nazionale, mentre a Marco Rizzo, in marzo, viene affidato il coordinamento. La linea ufficiale è essere «un partito autonomo in un grande schieramento di sinistra»[40].

Il PdCI al governo (1998-2001)

La coalizione dell'Ulivo si riorganizza e il 21 ottobre 1998 si costituisce un nuovo governo di centrosinistra con Massimo D'Alema Presidente del Consiglio. Il PdCI partecipa con Oliviero Diliberto, nominato ministro di Grazia e Giustizia, e Katia Bellillo, ministro senza portafoglio agli Affari Regionali. Sottosegretari comunisti sono Paolo Guerrini alla Difesa, Antonino Cuffaro all'Università e Ricerca Scientifica e Claudio Caron al Lavoro. È la prima volta che dei comunisti siedono al governo dell'Italia dal 1947.

Il 21 gennaio 1999 arriva nelle edicole il settimanale del partito, la Rinascita della sinistra[41].

Il 26 marzo nasce il sito del partito (comunisti-italiani.it).

Per il 10 aprile viene indetto il I congresso nazionale[42], ma il 3 aprile viene rinviato per lo scoppio della guerra in Kosovo[43][44].

Il 18 aprile si tiene un referendum per introdurre una legge elettorale per la Camera dei deputati esclusivamente maggioritaria. Il PdCI si oppone all'abrogazione del proporzionale e il referendum non passa per il mancato raggiungimento del quorum del 50%+1.

Il 15 maggio si tiene un grande attivo dei Comunisti Italiani sui temi del lavoro con i quadri sindacali[45][46].

Il segretario nazionale, Oliviero Diliberto

Dal 21 al 23 maggio 1999 si tiene a Fiuggi il primo congresso nazionale[47] che lancia il partito verso le elezioni europee del mese dopo. In quell'occasione il PdCI raccoglie il 2% dei consensi, pari a oltre 600.000 voti, valore mantenuto sostanzialmente anche alle seguenti elezioni regionali del 2000 e alle elezioni politiche del 2001. Vengono eletti al Parlamento Europeo Armando Cossutta e Lucio Manisco[48].

In occasione della I Festa de la Rinascita (organizzata a Pescara dal 24 luglio al 3 agosto[49]), il 31 luglio 1999 la componente giovanile del partito si organizza sotto la storica sigla della FGCI, col nome Federazione Giovanile Comunisti Italiani[50], e avvia il processo che porterà alla sua costituzione ufficiale, che avverrà solo il 12 dicembre 2004.

Durante l'autunno 1999 si inizia a elaborare un programma politico attraverso una serie di convegni nazionali: "Sicurezza nelle città" (16 ottobre), "Legge Finanziaria 2000" (23 e 24 ottobre), "Sud, fra passato e presente" (13 novembre), "Autonomie per unire" (5 dicembre).

Il 22 dicembre inizia il governo D'Alema II, che conferma la stessa delegazione governativa che i Comunisti italiani avevano nel precedente esecutivo.

Il 29 gennaio 2000 si tiene la manifestazione nazionale a Roma Battere le destre: governare l'Italia e le regioni che, di fatto, apre la campagna elettorale per le amministrative del 16 aprile[51]. Vengono nel frattempo organizzati due convegni nazionali su lavoro e diritti (12 febbraio) e scuola (27 febbraio).

Il 20 aprile, con una lettera a la Repubblica, Oliviero Diliberto annuncia l'intenzione di dimettersi da ministro per tornare «a fare politica per il partito e per la sinistra, nel tentativo di evitare un effetto '8 settembre'». La decisione viene presa quattro giorni dopo la sconfitta dell'alleanza di governo alle elezioni regionali[52].

Margherita Hack

Il 25 aprile 2000 nasce il governo Amato II. Diliberto viene sostituito da Nerio Nesi, al quale sarà affidato il ministero dei Lavori Pubblici, mentre Katia Bellillo rimane ministro senza portafoglio ma perde la delega agli "Affari regionali" per assumere quella alle "Pari opportunità".

Dopo una lunga prima fase in cui il partito viene guidato dal solo presidente Armando Cossutta, il Comitato Centrale il 29 aprile 2000 accoglie quasi all’unanimità (118 sì, 1 no, 3 astenuti) la proposta dello stesso Cossutta di eleggere Oliviero Diliberto alla nuova carica di segretario nazionale. Il neosegretario commenterà: «Il capo resta ancora lui, il presidente. Io sono venuto qui per dargli una mano»[53].

L'8 luglio il ministro Katia Bellillo partecipa al "World Pride" di Roma[54] e, poco dopo, si apre la II Festa de la Rinascita che vede la partecipazione di diversi intellettuali italiani. Da questa esperienza nascerà il Politecnico, un luogo di studio e ricerca presieduto da Margherita Hack.

Il 21 gennaio 2001 vengono festeggiati gli 80 anni dalla fondazione del Partito Comunista con un grande appuntamento al teatro Brancaccio di Roma[55].

Le politiche del 2001 - Il PdCI all'opposizione

Sezione belga del PDCI

Alle elezioni politiche del 2001 il PdCI si presenta come l'estrema sinistra della coalizione dell'Ulivo che sostiene la candidatura di Francesco Rutelli alla presidenza del Consiglio.

Nella quota proporzionale della Camera il PdCI aveva tentato di far parte del cartello de Il Girasole con Verdi e Sdi, ma per un veto di quest'ultimo i Comunisti Italiani ne furono esclusi e costretti a superare da soli lo sbarramento del 4%[56]. Alle elezioni il partito registra un calo, raccogliendo solo l'1,7% nella quota proporzionale. All'interno della lista dell'Ulivo riesce comunque ad eleggere 9 deputati nella quota uninominale e 2 senatori. Alla Camera viene costituita una componente politica autonoma all'interno del Gruppo misto grazie all'adesione "tecnica" di Saverio Vertone.

Dal 13 al 16 dicembre 2001, a Bellaria (RN), il secondo congresso nazionale si conclude con la conferma di Diliberto segretario e Cossutta presidente[57][58].

La linea del PdCI si caratterizza per la spiccata attenzione verso i temi del lavoro, dello sviluppo, dei diritti, delle grandi questioni internazionali (la pace, la solidarietà con i popoli sfruttati, la lotta contro l'imperialismo).

Nel corso degli anni, il partito consolida collaborazioni con i Verdi: insieme sono promotori per dare più peso ai temi della pace e della giustizia sociale. Altro caposaldo della politica del PdCI è la difesa intransigente della Costituzione repubblicana e della Resistenza al nazi-fascismo.

Nel luglio 2001 la sola FGCI è tra i firmatari nazionali del Genoa Social Forum che protesta contro la globalizzazione propugnata dal G8. Localmente aderiscono il PdCI di Roma e Lecce[59].

Sui movimenti che nascono o rifioriscono anche in Italia a partire dal 2000, il partito ha una posizione amica, ma critica, ben spiegata da Diliberto al Comitato Centrale del 12 gennaio 2003: «Noi siamo nei movimenti - e questo è un punto al quale tengo molto - senza scioglierci in essi. Senza confonderci. (...) I movimenti sono fondamentali. Più ce ne saranno, meglio sarà per la sinistra, e tuttavia vedo in alcuni di essi rischi di posizioni non politiche o prepolitiche. È l'idea di una sorta di purezza dei movimenti contro l'imbastardimento dei partiti; l'idea di una intransigenza morale dei movimenti contro lo sporcarsi le mani dei partiti. In certi esponenti dei movimenti sembra prevalere una sorta di intransigenza che non fa i conti con la politica, con la necessità del compromesso, della sintesi, della costruzione faticosa della proposta. Queste tendenze vanno contrastate, non bisogna avere un atteggiamento subalterno, perché altrimenti noi non saremmo nel movimento da comunisti»[60].

Tra il 2002 e il 2003, il PdCI è tra le forze (insieme a Verdi, girotondi, Il manifesto) che sostengono Sergio Cofferati quale ipotetico futuro leader di una sinistra riunita[61], progetto che tuttavia naufragherà nel maggio 2003[62].

Il 21 marzo 2004 Nerio Nesi lascia il PdCI[63], dopo un biennio di malumori sulla linea e sulla gestione del partito[64].

Dal 20 al 22 febbraio 2004 si celebra a Rimini il terzo congresso nazionale, dove si decide di modificare il simbolo del partito con l'aggiunta della dicitura "per la sinistra", a conferma dell'impegno del partito per spostare più a sinistra possibile l'opposizione e riaggregare la radicalità italiana.

Il 19 maggio si iscrive al partito Nicola Tranfaglia[65], che il 1º febbraio aveva lasciato polemicamente i DS[66].

Le europee del 2004 e la crisi Cossutta-Rizzo

Umberto Guidoni

Alle elezioni europee del 2004 il PdCI raggiunge il suo massimo storico, ottenendo il 2,4% dei consensi, pari a quasi 800.000 voti, ottenendo due seggi al Parlamento europeo. Risultano eletti Marco Rizzo e Diliberto, che però rinuncia a favore dell'astronauta Umberto Guidoni. I deputati europei aderiscono al gruppo della Sinistra Europea - Sinistra Verde Nordica.

Il 17 luglio 2004 confluisce nel partito la formazione denominata Democrazia Popolare (Sinistra Unita), scissasi dal PRC quattro anni prima.

Gli ottimi risultati delle elezioni europee portano con sé un'aria di crisi dentro il Partito. Contro ogni previsione, infatti, il presidente Cossutta non viene riconfermato europarlamentare perché scavalcato nel collegio Nord-Occidentale dal capogruppo alla Camera Marco Rizzo (10.325 preferenze contro le 7.802 di Cossutta)[67].

Prima delle elezioni il partito pensava di eleggere Cossutta e Venier, ma anche il secondo viene sopravanzato sia da Diliberto che dall'indipendente Umberto Guidoni, noto astronauta[68]. Diliberto rinuncia alla sua elezione per restare a Roma, ma a giovarsene è comunque Guidoni che, entusiasta, accetta l'incarico iscrivendosi al partito.

Cossutta invece insiste chiedendo a Rizzo di non accettare l'elezione per favorirlo in quanto primo degli eletti, ma Rizzo risponde di aver voglia di occuparsi del partito in Europa e quindi si dimette sia da deputato che da membro della segreteria.

Vengono convocate due Direzioni Nazionali e nel mezzo si tiene il 19 e 20 giugno il Comitato Centrale. Qui Rizzo ribadisce di voler andare all'Europarlamento «per contribuire ad unire, anziché dividere i partiti comunisti e della sinistra in Europa, e lascerò, per mia scelta, la segreteria. Nella campagna elettorale intensissima durata 40 giorni ho fatto ben 81 comizi, di cui 38 al Centro ed al Sud ed il resto nel Nord Ovest, circoscrizione nella quale ero candidato».

Alla fine il partito prende atto all'unanimità della volontà di Rizzo. Ma Cossutta ingoia amaro: da allora tra i dirigenti circoleranno veleni e sospetti tra chi è vicino a Cossutta e chi a Rizzo, con Diliberto che cerca di mantenere l'unità in più occasioni. La tensione sempre più esplicita fra Cossutta e Rizzo tuttavia non intacca il lavoro del partito e restò di fatto confinata ai suoi protagonisti[69].

Il 26 ottobre 2004 un altro indipendente di prestigio accetta di iscriversi al PdCI: lo psichiatra Luigi Cancrini, in primavera già candidato dal partito alle europee[70].

Il ritorno al governo con l'Unione

La coalizione di centrosinistra si rinnova, si apre a nuovi contributi, ritrova l'accordo con Rifondazione e con l'Italia dei Valori e assume la nuova denominazione provvisoria di Grande Alleanza Democratica o Gad (12 ottobre 2004), e poi quella definitiva de L'Unione (10 febbraio 2005).

Alle elezioni regionali del 2005 il PdCI, nelle 14 regioni chiamate al voto, raggiunge una percentuale media del 2,7%.

Romano Prodi, leader della coalizione dell'Unione, rilancia, nel frattempo, l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere il candidato premier dell'Unione.

I Comunisti Italiani non gradiscono lo strumento delle primarie ma, preso atto della sua inevitabilità, pensano di appoggiare la candidatura di Fausto Bertinotti, se questi accettasse di diventare poi leader di tutta la sinistra massimalista. Bertinotti rifiuta e il 16 ottobre 2005 i Comunisti Italiani preferiscono schierarsi per confermare Romano Prodi leader dell'Unione. Prodi ottiene il 74,1% dei voti.

Il 19 gennaio 2006 la Direzione Nazionale del partito approva le liste «qualificate e aperte, con importanti personalità della politica, della cultura, del mondo del lavoro» dei candidati alla Camera per le elezioni politiche del 2006, tra cui figurano il presidente e il segretario del partito, Armando Cossutta e Oliviero Diliberto, oltre all'astrofisica Margherita Hack, all'astronauta parlamentare europeo Umberto Guidoni e allo storico Nicola Tranfaglia. Come da statuto approvato nel 2004, vengono esclusi tutti coloro che hanno già cumulato due mandati parlamentari, tra cui la figlia del presidente, Maura Cossutta, e Gabriella Pistone. Viene anche escluso il direttore de La Rinascita della sinistra, il senatore uscente Gianfranco Pagliarulo, non ricandidato per aver partecipato il 4 dicembre 2005 alla presentazione della miniscissione dell'Associazione RossoVerde di Alessio D'Amato[71][72].

Le reazioni degli esclusi sono scomposte: Pagliarulo e la Cossutta si dimettono il 18 gennaio da tutti gli incarichi[73] (il primo per raggiungere i rossoverdi di D'Amato dal quale poi si distaccherà in luglio per fondare la Associazione Sinistra Rossoverde, la seconda rimanendo un'indipendente), mentre la Pistone, dopo tre legislature alla Camera consecutive, lascerà il PdCI il 23 febbraio[74] e il 31 marzo approderà alla Rosa nel pugno.

Il risultato è un incremento del 50% dei voti circa rispetto alle precedenti politiche del 2001. Alla Camera, la lista dei Comunisti Italiani raccoglie 885.000 voti (il 2,3%), segnando il suo nuovo massimo storico. Il partito elegge, così, 16 deputati.

Al Senato viene lanciata una lista unitaria insieme ai Verdi e ai Consumatori Uniti, denominata "Insieme con l'Unione", che raccoglie 1,4 milioni di voti (il 4,2%) superando quasi dovunque lo sbarramento regionale del 3% ed eleggendo 11 senatori, di cui 5 comunisti: un risultato incoraggiante (in alcune regioni al Senato si prendono più voti che divisi alla Camera), e così la direzione nazionale dà il suo parere positivo per la costituzione di un gruppo unico senatoriale con i Verdi. Diliberto va alla Camera, Cossutta al Senato.

Presidente del gruppo parlamentare alla Camera è Cosimo Giuseppe Sgobio, al Senato la presidenza del gruppo unitario con i Verdi è assunta da Manuela Palermi.

Durante le trattative per il nuovo governo di centrosinistra, il PdCI non segnala propri uomini di partito, ma suggerisce a Prodi sei nomi "che parlano a tutta la sinistra", a cui Prodi può attingere in piena libertà: Foad Aodi, medico e presidente nazionale dell'Associazione Medici Stranieri in Italia, di origine palestinese; Alberto Asor Rosa, storico e coordinatore della Camera di consultazione della sinistra; Marco Mancini, Rettore dell'Università della Tuscia di Viterbo; Gianni Minà, giornalista ed esperto di America Latina; Gian Paolo Patta, sindacalista già segretario nazionale e ora segretariato europeo CGIL; Luigi Scotti, presidente del tribunale di Roma. Inoltre propone come senatrice a vita la studiosa Margherita Hack.

Prodi non sembra ben disposto e in extremis il PdCI riesce a far inserire nella compagine di governo Alessandro Bianchi, rettore dell'Università degli studi "Mediterranea" di Reggio Calabria e noto urbanista: un tecnico non organico al partito, ma considerato vicino al Pdci.

Il 17 maggio nasce il governo Prodi II e Alessandro Bianchi giura da Ministro dei Trasporti. Tra i sottosegretari sono riconducibili al PdCI Luigi Scotti (alla Giustizia, diventatone poi ministro) e Gian Paolo Patta (alla Salute). Non mancheranno tuttavia strascichi polemici per il mancato conferimento del ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica ad Asor Rosa, per presunti veti della comunità ebraica, in quanto lo storico aveva assunto posizioni eccessivamente filo-palestinesi.

Le dimissioni di Cossutta

Il 21 giugno 2006 Cossutta, con una lettera al segretario Diliberto, si dimette da presidente del partito[75]. Per Cossutta si tratta di «una decisione molto meditata e sofferta per chi come me ha fondato il Partito dei Comunisti Italiani», già ampiamente motivata in privato a Diliberto il 6 giugno. Diliberto se ne rammarica molto, ma ne prende atto.

I motivi della rottura non sono immediatamente chiari. E in effetti si tratta della conclusione di un periodo, tra il novembre 2005[76][77][78][79] e il maggio 2006, durante il quale Cossutta capisce che la sua figura di presidente non riusciva più a influenzare in alcun modo la linea del partito[80][81]. Nel giro di sei mesi, infatti, vengono bocciate pressoché all'unanimità la proposta della Lista Arcobaleno coi Verdi con un logo privo della falce e martello, quindi non vengono accolte le deroghe per le candidature alle politiche 2006 che riguardavano, guarda caso, proprio la figlia di Cossutta, Maura, che è stata deputata ininterrottamente dal 1996 al 2006. Infine, viene rifiutata l'idea di entrare nel governo Prodi II con personalità del partito. In tutte queste scelte, Cossutta scorge una deriva estremistica del partito, in antitesi con la storia e la prassi dello stesso comunismo italiano, e un gruppo dirigente che non riesce a mettere "la politica prima della propaganda", come dirà a Il Riformista del 27 aprile.

Cossutta resta nel PdCI e Diliberto sarà il primo a fargli gli auguri per i suoi 80 anni (2 settembre) ma l'ex-presidente, dal 4 agosto 2006, inizierà ciclicamente a rilasciare pesanti interviste contro il suo stesso partito e i suoi dirigenti, proponendo al contempo di superare il PdCI all'interno di un contenitore di sinistra più vasto. "Una sinistra senza aggettivi", come proporrà su l'Unità del 21 ottobre (frase che verrà ripresa da Diliberto nel quarto congresso). A detta di Cossutta, nessun partito, soprattutto il PdCI, è in grado di realizzare quanto chiede. Più in là Cossutta teorizzerà che l'unico modo per favorire l'unità della sinistra sia quella di mettere da parte nomi e simboli del comunismo.

Il 21 aprile 2007 Armando Cossutta lascia il Pdci.

Tra piazza e Governo

Carrara, 2007

Fin dall'inizio dell'esperienza del secondo governo Prodi, il PdCI opta per un sostegno leale, ma disincantato al governo per chiedere la semplice applicazione integrale del programma di coalizione, rinunciando a propri specifici desiderata. Al contempo resta sullo sfondo la speranza di unire la sinistra[82]..

Già a giugno 2006 il Pdci è l'unico partito non disposto a rifinanziare la missione italiana in Afghanistan creando non pochi malumori nella maggioranza e portando a un braccio di ferro di settimane. Per il Pdci si tratta di applicare il programma de l'Unione[83], mentre il ministro Massimo D'Alema accusa il Pdci di voler far cadere il governo[84]. Alla fine l'accordo verrà raggiunto su una mozione che lascia proseguire la missione afgana, ma applicando il codice militare di pace: per il Pdci è il segno della discontinuità col precedente governo Berlusconi[85].

In luglio a tener banco è la spinosa questione dell'indulto, uno sconto di pena di tre anni che vede d'accordo maggioranza (Italia dei Valori esclusa) e settori dell'opposizione. Sulla questione Diliberto interviene in Aula annunciando l'astensione dei Comunisti Italiani perché ritiene l'indulto è generoso su troppe tipologie di reato gravi («noi che siamo a favore dell'indulto, non possiamo essere a favore di questo indulto»[86]).

In tutta questa prima fase della legislatura PdCI e PRC si vanno così differenziando nettamente: il primo sempre pronto a non dare sì scontati, il secondo invece sempre allineato col governo. Tutto ciò sarà motivo di conflitto acuto fra i due partiti comunisti, tanto da far sospettare a un vero e proprio assalto del Pdci al Prc[87].

Il 23 ottobre il senatore Fernando Rossi, deciso a votare contro il rifinanziamento delle missioni internazionali, fuoriesce dal partito[88][89][90][91][92] e dal 15 novembre decide di rappresentare in Senato i Consumatori Uniti di Bruno De Vita, per poi fondare l'anno successivo il "Movimento Politico dei Cittadini".

Il PdCI continua intanto a offrire prospettive di unità al PRC[93], ma il segretario Giordano si oppone categoricamente perché fra i due partiti «dal 2001 ad oggi, le distanze si sono vieppiù allargate»[94].

Il 4 novembre il PdCI è fra le forze politiche e sociali che scendono in piazza a Roma contro la precarietà nel lavoro[95] e ciò farà parlare di sinistra che manifesta contro il proprio governo portando anche il ministro Bianchi a prendere le distanze[96].

Il 18 novembre il PdCI torna a sfilare in piazza a Roma per la pace in Palestina[97], ma stavolta non c'è nessun altro partito parlamentare (il resto dell'Unione manifesta, col Pdci presente, a Milano sullo stesso argomento ma equiparando Israele e Palestina[98]), ma varie realtà di estrema sinistra. La manifestazione suscita scandalo e lo sdegno del presidente Giorgio Napolitano[99] perché vengono bruciati manichini di soldati italiani[100]. Diliberto prende le distanze parlando di «imbecilli»[101], ma non evita una dura reprimenda di Prodi[102].

Nella legge Finanziaria 2007 passa un emendamento del Pdci che stabilizza migliaia di precari della pubblica amministrazione[103] e il partito propaganderà tale risultato parlando di 350 000 precari assunti[104], ma altri sosterranno che non si andrà oltre i 100 000[105][106].

Vengono però avanzate diverse critiche "da sinistra" all'operato del governo. Il 7 dicembre i sindacati vengono contestati dagli operai alla Fiat di Mirafiori[107] e pochi giorni dopo la sezione Pdci dell'Alfa Romeo fa sapere attraverso il Corriere della Sera di pensarla come Mirafiori e chiede al Pdci di fare «mea culpa»[108]. Diliberto sembra in sintonia con questo malcontento ma si dice ancora convinto che «stando dentro questo governo posso condizionarlo, posso strappare provvedimenti importanti, stabilizzare 300 mila precari, insomma posso contare»[109].

Il Pdci alla fine del 2006 appare comunque un partito in piena salute per numero di iscritti (raggiungendo il massimo storico) e anche di voti, visto il balzo in avanti avuto alle elezioni regionali del Molise. Con queste premesse il 21 gennaio 2007 il partito organizza una manifestazione nazionale per festeggiare gli 86 anni dalla fondazione del Pcd'I e commemorare i 70 dalla morte di Gramsci[110][111] che verrà definita la più grande iniziativa dalla sua nascita[112].

La crisi sulla politica estera

Nel gennaio 2007 si apre una questione spinosa che avrà effetti imprevisti: la realizzazione della nuova base USA nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza, il cosiddetto progetto «Ederle 2». Dopo un primo periodo di incertezza, il 16 gennaio Romano Prodi da Bucarest fa sapere che «il governo non si oppone» a Ederle 2, anche perché «l'ampliamento della base era stato deciso dal governo precedente e dal Comune»[113]. Diliberto non nasconde a caldo la sua delusione[114] originata anche dal fatto che pochi mesi prima il ministro della Difesa Arturo Parisi aveva risposto a un'interrogazione del PdCI che «a tutt'oggi, con la controparte USA non sono stati sottoscritti impegni di alcun genere. La disponibilità di massima manifestata dal precedente Governo non si è tradotta, infatti, in alcun accordo sottoscritto»[115].

Il 24 gennaio alla Camera il responsabile esteri del Pdci Venier interrompe i lavori esibendo la bandiera del movimento No Dal Molin[116].

Poi il 1º febbraio arriva un'inaspettata tegola sul governo. Quel giorno al Senato viene approvata con 152 sì, 146 no e 4 astenuti (i senatori dell'Ulivo Gavino Angius e Massimo Brutti, Domenico Fisichella e Paolo Bodini) un ordine del giorno della Casa delle Libertà sull'allargamento della base Usa di Vicenza. Decisiva per la sconfitta del governo sarà la non partecipazione al voto di sei senatori della maggioranza. Decisivi anche i sì di Giulio Andreotti e del presidente della Commissione difesa, Sergio De Gregorio, oltre a quello del parisiano Natale D'Amico. Assenti i senatori a vita Rita Levi-Montalcini, Carlo Azeglio Ciampi, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Sergio Pininfarina[117]. Diliberto denuncia che «si è tanto parlato della sinistra pacifista, ma i pericoli alla stabilità giungono dalle manovre neocentriste»[118].

Prodi scrive una lettera aperta a la Repubblica in cui difende otto mesi di politica estera del governo mettendo in luce gli aspetti ritenuti più "pacifisti" e concreti, come la chiusura della base militare della Maddalena[119]. Ma tutta l'ala sinistra della coalizione di governo si dà appuntamento a Vicenza per la manifestazione del 17 febbraio, a cui parteciperanno, secondo gli organizzatori, 200 000 persone[120].

È a questo punto, 21 febbraio, che il ministro D'Alema si presenta al Senato per illustrare la linea del governo in politica estera. La mozione che doveva approvare le comunicazioni del ministro viene però bocciata. Rossi e Franco Turigliatto non votano, i senatori a vita Andreotti e Pininfarina si astengono (che al Senato vale come voto contrario)[121]. Prodi, preso atto del voto, poche ore dopo dà le dimissioni e apre ufficialmente la crisi di governo[122].

PdCI e PRC entrano nella bufera perché accusati di aver eletto rispettivamente Rossi e Turigliatto, ma il primo era già fuori dal partito da tre mesi, e il secondo è dirigente di una corrente di minoranza del Prc. Diliberto corre ai ripari parlando di «scellerati» e giustificando il capogruppo Palermi che aveva dato in aula dello «stronzo» a Rossi, ma ricordando che comunque il governo «si ritrova contro poteri forti come Confindustria, Vaticano, amministrazione Bush», i cui referenti in aula per Diliberto sono rispettivamente Pininfarina, Andreotti e Cossiga[123].

Il Pdci chiede, come tutta l'Unione, di riconfermare il governo senza modifiche e così la crisi rientra in fretta con un nuovo doppio voto di fiducia, ma la crisi ha risvolti inaspettati a sinistra. Il 22 febbraio alle 22 è convocato un vertice di maggioranza dove Prodi pone 12 condizioni per ripartire. Il cosiddetto dodecalogo è approvato velocemente e all'unanimità, ma presenta punti che riducono drasticamente l'agibilità politica dell'ala sinistra de l'Unione[124].

La distensione con Rifondazione

Presidenza e logo del IV Congresso PdCI

Diliberto dichiara che per «arginare i tentativi di sbattere la sinistra fuori dal governo per varare operazioni moderate e neocentriste» occorre «ristabilire un canale di dialogo continuo e cordiale tra Rifondazione e il PdCI. La speranza poi è una sinistra tutta unita. Del resto, ritengo che una delle cause di fibrillazione della maggioranza sia stata proprio la competizione a sinistra»[125].

A sorpresa l'invito è indirettamente accolto da Fausto Bertinotti che con un'ampia intervista a Liberazione del 26 febbraio è giunto alla conclusione «che ci sia una via d’uscita a questa crisi solo se si uniscono forze e si mette al primo punto il problema della cultura politica e del che fare. (...) Per affrontare la crisi della politica bisogna affrontare la questione di come raggiungere la “massa critica”. Se non lo affronti, questo tema, se lo rinvii a chissà quando, potrai seminare in eterno e benissimo, ma non riuscirai mai a raccogliere.»[126]. Anche se non esplicitamente, Bertinotti sancisce la fine di nove anni di ostile indifferenza verso il PdCI.

A riprova di ciò, il 2 marzo alla Camera Diliberto conclude il suo discorso sulla fiducia al governo osservando che per non essere emarginai e continuare a perseguire gli obiettivi prefissati occorre più unità del centrosinistra ma, al suo interno, anche più unità della sinistra[127]. Incassati gli applausi dei deputati del PdCI e, fatto nuovo, del PRC, Diliberto sale nella postazione presidenziale di Bertinotti e i due hanno un plateale abboccamento confidenziale. Decisivo per il disgelo fra i due partiti comunisti pare essere stato il vertice serale del 22 febbraio[128]. Il successivo intervento di Franco Giordano riceverà a sua volta gli applausi dei deputati del PdCI e del PRC.

Il 9 e 10 marzo 2007 il Comitato Centrale del PdCI indice il IV Congresso nazionale per la fine di aprile. A tenere banco è l'apertura di Bertinotti, il percorso unitario e il mantenimento dell'identità del partito[129].

Il Presidente del Partito, Antonino Cuffaro

In entrambi i partiti si scontrano però posizioni diverse: in Rifondazione poco tempo dopo l'apertura di Bertinotti il segretario Giordano annunciava di avere in merito un'opinione del tutto opposta[130]. E nel PdCI Diliberto ammette l'esistenza di opinioni diverse e l'esigenza di fare sintesi declinando «declinando unità e diversità[131]».

Al congresso non vengono presentate mozioni alternative e ciò garantisce una formale unanimità sulla linea politica. Nei congressi locali a far notizia è solo il Pdci della Calabria che approva delle mozioni di sfiducia verso l'operato del ministro Bianchi, rettore proprio a Reggio Calabria[132], e il segretario del Pdci Piemonte Luca Robotti che viene rimosso dall'incarico[133].

Dal 27 al 29 aprile 2007 viene celebrato il quarto congresso nazionale del partito. È un congresso che segna una significativa svolta nel processo di unità a sinistra perché vede sfilare tutti i suoi principali leader (compresi i neo-scissionisti Ds di Sinistra Democratica) che via via dichiarano di voler condividere subito il progetto unitario che il PdCI aveva lanciato sette anni prima. Emblematica è poi la presenza in sala di Bertinotti, che viene accolto calorosamente[134].

Pur essendo il primo congresso senza Cossutta, non si registrano spaccature o divisioni: un solo intervento sarà a favore dell'ex presidente, mentre Diliberto e la sua linea è approvata col 98,8% dei voti. Alla carica di presidente viene posto Antonino Cuffaro.

Il 3 maggio per la prima volta dopo nove anni, Diliberto viene intervistato da Liberazione[135].

La caduta di Prodi

Il 12 maggio il PdCI partecipa alla manifestazione per l'approvazione dei DICO.

A fine maggio conferma la sua ascesa alle elezioni amministrative e, in particolar modo, festeggia la rielezione di Rosario Crocetta a sindaco di Gela.

Il 9 giugno aderisce al sit-in di piazza del Popolo a Roma «per dire no alla guerra, no alla politica imperialista e neocoloniale dell'amministrazione Bush, no alla logica della guerra preventiva e permanente che insanguina il mondo». Tuttavia vi partecipano in pochi e va molto meglio il contemporaneo corteo pacifista organizzato dalla sinistra extraparlamentare. Diliberto ammette: «Un flop annunciato»[136].

Si acuisce intanto il rapporto tra PdCI e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. I Comunisti Italiani chiedono a gran voce una politica di forte redistribuzione e contrastano le ventilate ipotesi di riforma delle pensioni e del welfare[137] e Diliberto avverte che «i margini per Prodi sono molto stretti, direi angusti, si rischia davvero la crisi»[138].

Il 23 luglio il governo presenta l'accordo coi sindacati sulla riforma delle pensioni e il giorno dopo fa altrettanto presentando il protocollo sul welfare. Il giudizio del PdCI è severissimo e annuncia una dura battaglia[139] mentre alcuni intellettuali di sinistra lanciano un appello per una manifestazione nazionale il 20 ottobre «per ricostruire un protagonismo della sinistra e ridare fiducia alla parte migliore e finora più sacrificata del paese»[140].

Fra l'8 e il 10 ottobre i sindacati sottopongono a referendum il protocollo sul welfare del 23 luglio. La sera dell'8 dagli studi di Porta a Porta, Marco Rizzo parla di «referendum finto» perché ha le prove che c'è chi ha votato più volte[141]. Ne nascerà un vespaio di polemiche contro il PdCI. Diliberto più cauto non smentirà Rizzo, ma spiegherà che «il nostro allarme lo abbiamo lanciato perché il referendum avvenga in modo cristallino, non vedo lo scandalo»[142]. Il referendum sarà vinto dai favorevoli all'accordo con l'81,62% dei 5.041.810 di voti validi[143].

Nonostante ciò, e malgrado il dissenso di Sd e Verdi, PRC e PdCI aderiscono alla manifestazione del 20 ottobre e, forti della larga partecipazione popolare, incalzano il governo affinché modifichi il protocollo[144].

Il 7 novembre una delegazione di circa 100 comunisti italiani guidati da Diliberto si reca a Mosca per una settimana per festeggiare i 90 anni dalla rivoluzione d'ottobre. Diliberto è l'unico segretario di partito straniero ad intervenire[145]. L'evento avrà vasta eco anche fuori dal partito per le polemiche seguite a una battuta di Diliberto sulla traslazione della salma di Lenin in Italia[146].

Il 24 novembre il PdCI aderisce alla manifestazione contro la violenza alle donne[147].

Intanto il 22 novembre in commissione Lavoro alla Camera, si raggiunge un accordo di modifica del protocollo sul welfare che vede d'accordo tutta la maggioranza. L'entusiasmo del PdCI, però, dura poco[148]. Il senatore Lamberto Dini grida allo scandolo e fa pressioni perché l'accordo in commissione non venga ratificato dal Parlamento[149]. Il giorno dopo Prodi annuncia che porrà la fiducia sul testo originale e non su quello uscito dalla commissione lavoro[150].

L'evento viene vissuto come uno schiaffo pesante da tutta la sinistra e dal PdCI in particolare. Il comunista italiano Gianni Pagliarini, presidente della commissione Lavoro alla Camera, si dimette il 28 novembre, cioè proprio nel giorno in cui il protocollo arriva in aula[151]. Diliberto annuncia a nome del PdCI l'intenzione di non voler fare cadere il governo votando contro la fiducia, ma precisa anche che «subendo il ricatto di Dini, avete lacerato la maggioranza»[152].

Tuttavia il giorno dopo il PdCI ci ripensa e, a sorpresa, i suoi deputati lasciano l'aula al momento del voto, con l'eccezione di Diliberto, Pagliarini e il capogruppo Pino Sgobio. Un atto plateale che non piacerà al resto della sinistra con la quale il PdCI sta ormai lavorando con riunioni periodiche per il lancio di un soggetto politico unitario[153].

Nel frattempo, infatti, sta nascendo La Sinistra-L'Arcobaleno: all’Assemblea della Sinistra e degli Ecologisti dell'8 e 9 dicembre viene presentato il nuovo logo, che non contiene riferimenti della tradizione comunista.

Rizzo non partecipa all'assemble «perché mancano la falce e martello e perché non si è alternativi al PD»[154]. In questo contesto il 19 dicembre una lettera aperta a Diliberto, sottoscritta da 24 membri del Comitato Centrale e diversi dirigenti locali, chiede «di riconsiderare il giudizio su Prodi e di ritirare quindi la nostra delegazione dal governo, nonché di discutere la nostra presenza in un soggetto che, per ora non ha alcun profilo politico di classe, né tanto meno un "cuore" e sta assumendo invece le sembianze di una "dépendance di sinistra" del Pd»[155]. Una posizione che il giorno dopo Rizzo lascia intendere di apprezzare[156], mentre vedrà furente la segreteria nazionale[157].

Il 10 gennaio 2008 si tiene un importante vertice di maggioranza[158] in cui il Pdci chiede di reintrodurre la scala mobile. Il vertice sarà di fatto l'ultimo atto del governo Prodi.

Gli eventi precipitano improvvisamente: il 21 gennaio l'UDEUR passa all'opposizione e sancisce la caduta del Governo.

La sconfitta del 2008

Con la caduta del Governo Prodi si va ad elezioni anticipate e il PD, dopo un incontro fra segretari avvenuto l'8 febbraio, respinge ogni ipotesi di alleanza con la Sinistra/l'Arcobaleno, che si presenta quindi da sola alle elezioni con Fausto Bertinotti candidato Presidente del Consiglio.

Il 7 marzo il PdCI si distingue non candidando il proprio segretario a favore di un proprio dirigente locale, operaio alla ThyssenKrupp di Torino[159], la fabbrica teatro tre mesi prima di un'orrenda strage sul lavoro.

Il 29 marzo fanno scalpore due fughe eccellenti. Dalla Calabria il ministro Bianchi annuncia la sua adesione al PD[160], mentre in Emilia-Romagna il segretario regionale e candidata Loredana Dolci rilascia un'intervista all'edizione bolognese de la Repubblica dove invita a votare PD per fermare la destra[161][162], scatenando la sua immediata espulsione con una riunione d'urgenza della Commissione di Garanzia del PdCI[163].

Due settimane dopo La Sinistra-L'Arcobaleno non riesce a superare lo sbarramento previsto dalla legge elettorale e non elegge nessun rappresentante in Parlamento.

Il V congresso: la scissione di "Unire la Sinistra"

Al crollo elettorale il gruppo dirigente del PdCI reagisce subito individuando nell'identità non comunista de La Sinistra-L'Arcobaleno la causa principale del pessimo risultato elettorale. «Francamente è stato un autentico disastro», commenta a caldo Diliberto che aggiunge come «la sinistra così com'è non va da nessuna parte. Dobbiamo ricominciare dalla falce e martello»[164]. E Manuela Palermi avverte «la stragrande maggioranza dell'arcobaleno è comunista», ma che questa è stata umiliata perché «abbiamo assunto un profilo troppo moderato»[165].

Marco Rizzo, trovando in questa analisi una conferma delle critiche che aveva portato alla lista prima delle elezioni, interviene a caldo sul suo blog tracciando uno schema di riflessione sul partito per il prossimo futuro, rimarcando l'esigenza di una soggettività antimperialista e alternativa al Partito Democratico[166].

Il giorno dopo, 17 aprile, dal sito web comunistiuniti.it viene lanciato da circa 100 comunisti fra personalità di cultura (come Margherita Hack, Domenico Losurdo, Gianni Vattimo, Luciano Canfora, Angelo D'Orsi), dello spettacolo (come Marco Baldini, Giorgio Gobbi, Bebo Storti) e di partito (come i già noti operai Ciro Argentino e Gerardo Giannone), un appello per riunificare in un unico partito Prc e Pdci. Rizzo lo definirà «un ottimo appello»[167], e l'intero Pdci vi aderisce istantaneamente[168] dando all'appello grande visibilità[169].

Alla Direzione Nazionale del 18 aprile Diliberto si presenta dimissionario ponendo la fiducia sulla sua relazione. Il segretario e Rizzo non sono però concordi sul passato, visto che per il secondo era il caso di non adrire all'arcobaleno e andare soli, mentre Diliberto replica: «Temo che avremmo avuto un consenso del tutto residuale come è capitato allo Sdi, cioè sotto all'uno per cento. Un disastro. Saremo stati vittime del doppio voto utile, verso il Pd e verso l'Arcobaleno». Invece, nota Diliberto, «il nostro Partito complessivamente rispetto agli altri partner dell'alleanza è quello che ne esce meglio». Per il futuro si propone un nuovo congresso che faccia proprio l'appello dei "comunisti uniti"[170]. Diliberto ottiene la fiducia, ma Rizzo in polemica non è partecipa al voto[171].

Ma le tensioni nel PdCI non vengono solo da sinistra. Alla destra del Pdci durante il Comitato Centrale del 10-11 maggio, si va coagulando una nuova area che fa riferimento a Katia Bellillo, Umberto Guidoni e Luca Robotti. Nonostante Rizzo non smetta di incalzare Diliberto con emendamenti e critiche, è evidente che dopo le elezioni Diliberto ha mutuato molti suoi argomenti e suggerimenti strategici, come quello di un PdCI nettamente alternativo al Pd. Tutto ciò fa storcere il naso a chi come la Bellillo, Guidoni e Robotti vi vede un pericoloso passo indietro, perché così si va a «liquidare con un colpo di spugna 10 anni di vita di questo partito e la sua peculiare specificità: essere sinistra di governo con una cultura costituzionalista», e suggerisce di fatto di riprendere la strada dell'arcobaleno quando avverte che «la costituente o l’unità dei comunisti sono proposte che ci fanno fare un pericoloso passo indietro. I comunisti italiani devono impegnarsi per far nascere la sinistra senza aggettivi»[172].

Di lì a breve, il 27 maggio, il gruppo guidato dall'ex Ministro Bellillo apre un proprio blog (unirelasinistra.net) e si decide a dare battaglia congressuale. Al successivo Comitato Centrale del 7 e 8 giugno si decide di rinnovare il sistema dell'inemendabilità dei documenti politici congressuali. Il documento presentato dalla segreteria cerca di fare una sintesi del dibattito interno e alla fine vede d'accordo Rizzo «al 70%», mentre Bellillo, Guidoni e Robotti vanno per la loro strada e presentano un documento alternativo. Per la prima volta un congresso Pdci è chiamato a scegliere fra due proposte politiche fortemente alternative: da un lato il documento di maggioranza Ricostruire la sinistra. Comuniste e comunisti, cominciamo da noi, dall'altro il documento di minoranza Una necessità per il paese: unire la sinistra[173].

Su 28.926 iscritti del 2007, al voto nei congressi parteciperanno in 3.868 (13,37%). La mozione 1 raccoglierà 3.259 voti (84,26% dei votanti), mentre la mozione 2 si fermerà a 513 voti (13,26%). Gli astenuti saranno 96 (2,48%)[174][175].

Dal 18 al 20 luglio si celebra così il V congresso che si conclude con una frattura con i sostenitori della seconda mozione. Questi infatti non optano per la scissione, ma decidono ugualmente di costituirsi in associazione Unire la sinistra per perseguire la propria linea politica per una «costituente di sinistra» insieme ai promotori di Sinistra Democratica e all'area di Rifondazione per la Sinistra che fa capo a Nichi Vendola. Decidono altresì di rifiutare i 27 posti su 531 (5,08%) loro assegnati dal congresso nel nuovo Comitato Centrale, come in qualunque altro organismo centrale[176].

Intanto il 21 giugno lascia il PdCI Nicola Tranfaglia con motivazioni analoghe a quelle di Unire la sinistra. Il 1º ottobre farà altrettanto Rosario Crocetta aderendo al Pd[177].

L'8 febbraio 2009 l'associazione Unire la Sinistra si scinde all'unanimità dal PdCI per lavorare a un nuovo soggetto unitario della sinistra, ovvero la cosiddetta costituente della sinistra.[178]. Alle elezioni successive Unire la Sinistra si presenta insieme a Sinistra Democratica, Verdi, Partitito Socialista e Movimento per la Sinistra nella lista Sinistra e Libertà.

Lista Anticapitalista e Federazione della Sinistra

Il 28 marzo viene annunciato che PRC, PdCI, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti, si presenteranno in una lista unica dove il PRC detiene il 60% delle candidature, dando così concretezza alla proposta della Direzione Nazionale del PRC dell'11 febbraio precedente «di promuovere una lista da presentare alle prossime elezioni europee che, partendo dalla presentazione del simbolo di Rifondazione Comunista-SE, condivida la scelta di appartenenza al GUE-NGL, unisca tutte le forze anticapitaliste, comuniste, di sinistra, sulla base di contenuti alternativi al progetto di Trattato di Lisbona e all’impostazione neoliberista e militarista dell’Unione Europea»[179]. Sembra quindi concretizzarsi un embrione della "Costituente comunista" già invocata in passato da PRC e PdCI, oltre che da numerosi altri gruppi.

Alle elezioni europee i 21 candidati in quota PdCI totalizzano 144.408 voti di preferenza (40,5% del totale) su 1.038.247 voti di lista (3,38%). Il PdCI esprime il candidato più votato di ogni circoscrizione, ma la Lista Anticapitalista rimane sotto il 4% e non accede all'europarlamento, sancendo la seconda sconfitta consecutiva.

Due giorni dopo la sconfitta del 7 giugno viene convocato l’Ufficio Politico, in cui Diliberto si presenta dimissionario. Le dimissioni vengono respinte a larga maggioranza, con l'unica eccezione di Marco Rizzo, e viene approvato un documento che «ribadisce la fermezza della linea» e indica di procedere «con determinazione nel processo di riunificazione» con PRC e Socialismo 2000.[180].

Il giorno dopo si costituisce il coordinamento nazionale della Lista Anticapitalista con l'intenzione di fare altrettanto a livello locale[181].

L'espulsione di Marco Rizzo

Il 13 giugno si riunisce la più ampia Direzione Nazionale dove in sostanza si replica il clima dell'UP con Marco Rizzo voce critica. Secondo l'ex capogruppo PdCI «serve una riflessione profonda sulle ragioni della sconfitta della sinistra. Diliberto gioca sulle sue dimissioni ma purtroppo parla un vecchio linguaggio della politica». (...) «È necessario coinvolgere la base militante, dal comitato centrale ai segretari di federazione e di sezione. Servono idee nuove, progetti e programmi per l'alternativa e per dare una ultima speranza al nostro popolo sempre più sfiduciato»[182]. Maurizio Calliano invoca allora misure disciplinari contro l'ex europarlamentare perché in campagna elettorale non avrebbe sostenuto la lista del partito[183], nonostante Rizzo fosse attivamente candidato alle amministrative come sindaco di Collegno e presidente della provincia di Grosseto (risultando in entrambi caso non eletto e fuori dal consiglio).

Il 18 giugno la situazione precipita. Sul blog di Marco Rizzo e sul sito di Proletari@ appare una lettera aperta a Diliberto (ma secondo statuto doveva essere rivolta al presidente Cuffaro) nella quale diversi dirigenti del PdCI, ma non Rizzo, chiedono la convocazione entro il 5 luglio del Comitato Centrale allargato ai segretari di federazione e di sezione perché, si afferma, «crediamo sia necessaria una riflessione profonda che coinvolga tutte le istanze del partito, a partire dalla base»[184].

Il giorno dopo Rizzo è convocato per telegramma dalla Commissione Nazionale di Garanzia a seguito di un ricorso di Calliano e altri della federazione di Torino e il 22 giugno viene ascoltato ed espulso dal partito. Le motivazioni dell'espulsione vengono rese note il giorno successivo, il 23 ma nel frattempo Rizzo ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, nella quale spiega che sta per essere espulso e dichiara che la situazione «è precipitata dopo che ho fatto notare a Diliberto che diverse iniziative pubbliche locali da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre "accompagnato" da un volto noto della P2 di Licio Gelli: Giancarlo Elia Valori»[185]. Il giorno stesso Rizzo tiene anche una conferenza stampa dove precisa meglio la sua accusa[186]

Per queste accuse il segretario del Partito Oliviero Diliberto annuncia querela contro Marco Rizzo e l'ufficio stampa del partito fa notare che gli incontri citati erano occasioni pubbliche: presentazioni di libri, convegni e dibattiti. La Commissione di Garanzia motiva l'espulsione sostenendo che Rizzo «si è astenuto dallo svolgere la campagna elettorale per le Elezioni Europee a sostegno della lista Comunista ( [...] ), ma ha finanche dato indirizzo di voto diverso da come deciso negli organismi dirigenti del Partito; nella maggior parte dei casi invitando a votare candidati di altre liste concorrenti a quella unitaria dei Comunisti (Italia dei Valori in primis, ed anche Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra e Libertà), in particolare sostenendo Gianni Vattimo (candidato nelle liste dell’Italia dei Valori), ed in certi casi dando indicazione di voto contro il nostro Segretario nazionale»[187].

Rizzo annuncia che «Serve una sinistra popolare, sempre con la falce e martello, che sappia riscaldare il cuore della nostra gente. (...) Si deve ripartire da lì»[188] e ne deriva così la silenziosa scissione di Comunisti - Sinistra Popolare che, a detta di Rizzo, nell'arco di tre mesi porterà alla fuoriuscita di 60 sezioni PdCI e qualche consigliere regionale[189].

La Federazione della Sinistra

Il 20 e 21 novembre 2010 all'hotel Ergife di Roma, si svolge il I congresso nazionale della Federazione della Sinistra durante il quale viene votato e approvato il Documento politico[190] e il nuovo Statuto[191]. Il congresso, proseguendo la prassi della rotazione, elegge portavoce nazionale Oliviero Diliberto[192]. Nel 2011 la corrente del PRC marxista-leninista de L'Ernesto entra nel PdCI [1]

Il VI Congresso: la teoria dei tre cerchi

Il VI congresso del Pdci, dal titolo: "Ricostruire il Partito Comunista, unire la sinistra, battere le destre" si tiene a Rimini dal 28 al 30 ottobre 2011.

Il congresso si pone un obiettivo di lungo periodo, quello di ricostruire in Italia il Partito Comunista, senza liquidazioni e rifondazioni, cogliendo il meglio della storia del comunismo italiano e internazionale e imparando dagli errori fatti. Viene quindi lanciato un appello a Rifondazione Comunista perché i due partiti si uniscano a partire da alcuni punti: centralismo democratico, collegamento al movimento comunista internazionale, unità della sinistra. Il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, pur assistendo ai lavori congressuali, non prende la parola.

Dal punto di vista delle alleanze elettorali viene proposta la teoria dei tre cerchi concentrici: unità democratica e costituzionale con il centro sinistra per battere le destre, unità della sinistra all'interno del centrosinistra, unità dei comunisti[193].

Il congresso è il momento dell'entrata negli organismi dirigenti dei quadri e dei militanti de l'Ernesto che erano usciti in febbraio dal PRC aderendo al manifesto per la ricostruizione del partito comunista. Aderisce inoltre al partito il filosofo Domenico Losurdo, presidente dell'associazione Marx XXI[194].

Al congresso partecipano 45 delegazioni estere di associazioni e partiti comunisti, progressisti e democratici[195][196]. Ottiene particolare risalto l'intervento del magistrato antimafia Antonio Ingroia che tiene un discorso sulla difesa della Costituzione, definendosi "partigiano della Costituzione"[197].

Politiche 2013 con Rivoluzione Civile

Il 29 dicembre 2012 il magistrato Antonio Ingroia presenta la sua candidatura alle elezioni politiche del 2013 a capo di Rivoluzione Civile, coalizione che raccoglie l'adesione dei Comunisti Italiani oltre che di Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi e Movimento Arancione. La coalizione elettorale, che raggiunge il 2,2% alla Camera ed il 1,8% al Senato, non supera la soglia di sbarramento e non riesce ad eleggere nessun parlamentare.

Alle contestuali elezioni regionali, il PdCI, presentandosi con il proprio simbolo all'interno della coalizione di centrosinistra a sostegno di Paolo Di Laura Frattura, che verrà eletto Presidente, riesce a ottenere un seggio alle regionali molisane con il 3,28% dei voti. Nessun eletto invece alle regionali laziali, dove dà l'appoggio alla lista Rivoluzione Civile a sostegno di Sandro Ruotolo, ed alle regionali lombarde, dove appoggia la lista Etico a Sinistra all'interno della coalizione che sostiene Umberto Ambrosoli.

In seguito al risultato delle elezioni politiche Oliviero Diliberto si è dimesso insieme alla segreteria nazionale[198].

Europee 2014: il mancato appoggio ad Alexis Tsipras

In occasione delle elezioni europee del 2014, dopo un iniziale sostegno alla lista L'Altra Europa con Tsipras[199], il gruppo dirigente del partito decide di ritirare l'appoggio alla lista dopo che solo uno dei propri esponenti, Piergiovanni Alleva, era stato candidato al suo interno[200][201].

Il 19 luglio il PdCI ritorna a dialogare con L'Altra Europa con Tsipras[202] e alle elezioni regionali dell'Emilia-Romagna del novembre 2014 costituire con gli altri partiti aderenti a L'Altra Europa, la lista L'Altra Emilia Romagna. Tuttavia nelle analoghe e contemporanee elezioni regionali calabresi, il Partito opta per aderire con SEL e IdV alla lista La Sinistra invece che a L'Altra Calabria.

La costituzione del Partito Comunista d'Italia

Il 5 settembre 2014 alcuni membri del PdCI e del PRC lanciano un appello per la costituzione di «un'Associazione per la ricostruzione del Partito Comunista nel quadro ampio della sinistra di classe».

Il 28 settembre, al termine della Conferenza di organizzazione del PdCI, il partito decide di far proprio l'appello. In conseguenza di ciò al Comitato Centrale del partito del 23 novembre 2014 viene decisa la costituzione del Partito Comunista d'Italia «quale evoluzione dell’esperienza del PdCI». La decisione viene divulgata l'11 dicembre insieme al simbolo del nuovo partito molto simile a quello del disciolto Partito Comunista Italiano[203]. Gli organismi dirigenti centrali del nuovo PCd'I ricalcano ampiamente quelli del PdCI[204].

Il PdCI dovrà ora decidere se confluire o meno nel PCd'I organizzando riunioni che coinvolgano l'«insieme delle compagne e dei compagni aderenti al PdCI, di coloro che hanno manifestato e manifestano interesse nei confronti di tale soggetto politico, affinché si comprenda che la scelta compiuta non è la chiusura di un’esperienza, bensì il suo rilancio in direzione di una soggettività comunista più grande».

Correnti e scissioni

Le correnti organizzate sono espressamente vietate dallo statuto vigente. Tra la fine del 2005 e i primi mesi del 2006, alcuni dirigenti del partito decidono di lasciare dopo le polemiche con Diliberto.

Una parte di essi fonda l’Associazione Rossoverde; altri l’Associazione Sinistra Rossoverde che aderirà a Sinistra Democratica il 5 maggio 2007.

In seguito al fallimento elettorale certificato dalla lista Sinistra Arcobaleno, Katia Bellillo e Umberto Guidoni guidano (da posizioni di destra) un'area di dissenso interno in cui chiedono di rimettere mano al progetto di unità della sinistra, ricercando l'alleanza con il Partito Democratico.

Dopo aver presentato un documento autonomo al V Congresso del partito, che ha raccolto circa il 13% dei consensi, la componente ha scelto di lasciare il PdCI e fondare "Unire la sinistra", successivamente confluita in Sinistra e Libertà.

Marco Rizzo, da tempo in polemica con la dirigenza del Partito, viene espulso il 23 giugno 2009. In seguito fonderà Comunisti-Sinistra Popolare.

Il deludente esito di Rivoluzione Civile crea sicuramente dei malumori. Il responsabile organizzazione Francesco Francescaglia e il coordinatore nazionale della FGCI Flavio Arzarello promuovono quindi l'appello "A Sinistra per l'Italia", nel quale esplicitano la volontà di tornare a partecipare alla coalizione di centro-sinistra.[205]

Valori

Il preambolo dello statuto del partito recita:

Il Partito dei Comunisti Italiani opera per la ricostruzione in Italia di un partito comunista unico, avanguardia delle componenti più avanzate della società italiana nella lotta per il socialismo e il comunismo. A tale fine organizza donne e uomini che operano, nella società e nelle istituzioni, per attuare ed estendere la democrazia, i diritti, l’uguaglianza, la giustizia sociale e le libertà sancite dalla Costituzione repubblicana, la cui piena attuazione consente di avanzare sulla via del socialismo. Si adopera per l’indipendenza, l’unità e la sovranità del paese.
Fa riferimento al marxismo, al leninismo e all'arricchimento ricevuto dall’elaborazione del Partito Comunista Italiano, in particolar modo attraverso il pensiero di Gramsci e Togliatti, alle esperienze del movimento operaio e comunista italiano ed internazionale, ai valori della Resistenza e dell’antifascismo, alle conquiste dei movimenti per la pace ed anti-imperialisti e alle battaglie ambientaliste, antirazziste, di genere e per i diritti civili.
Il Partito dei Comunisti Italiani assume l’internazionalismo a fondamento della sua azione politica. Opera affinché la politica estera italiana, nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, promuova la pace tra i popoli, la cooperazione multilaterale tra le nazioni e la vocazione solidaristica nella regione euromediterranea per garantire ed assicurare la pace e la cooperazione. Le relazioni internazionali del PdCI con gli altri partiti comunisti, rivoluzionari e progressisti si informano ai principi di indipendenza, uguaglianza, rispetto reciproco, solidarietà e non interferenza.
Riconosce la centralità del conflitto tra capitale e lavoro e opera per unire e organizzare la classe lavoratrice.
Assume la teoria gramsciana della “battaglia delle idee” e della pratica dell’egemonia culturale. Organizza gli intellettuali e si batte per il diritto alla conoscenza, alla cultura e alla ricerca scientifica.
Il Partito dei Comunisti Italiani, nel lavorare per la ricostruzione di un Partito comunista unico, persegue la politica delle alleanze con le forze democratiche e l’unità delle forze della sinistra. Promuove la connessione con i movimenti progressivi della società. Si batte per un’etica pubblica fondata sul riconoscimento della centralità della questione morale e per sconfiggere le mafie.

Risultati elettorali

File:PCDI 2014.jpg Voti % Seggi
Europee 1999 622.261 2,00 2
Politiche 2001 Camera 620.859 1,67 9[206]
Senato ne L'Ulivo 2
Europee 2004 783.710 2,42 2
Politiche 2006 Camera 884.912 2,32 16
Senato nella lista Insieme con l'Unione 5
Politiche 2008 Camera ne La Sinistra-L'Arcobaleno 0
Senato ne La Sinistra-L'Arcobaleno 0
Europee 2009 nella lista Rifondazione-Comunisti Italiani 0
Politiche 2013 Camera in Rivoluzione Civile 0
Senato in Rivoluzione Civile 0

Congressi

  • I Congresso - Fiuggi (FR), 21-23 maggio 1999 - No alla guerra. In Europa, pace e lavoro
  • II Congresso - Bellaria-Igea Marina (RN), 13-16 dicembre 2001 - A sinistra per l'unità e il cambiamento
  • III Congresso - Rimini, 20-22 febbraio 2004 - Al lavoro per la sinistra
  • IV Congresso - Rimini, 27-29 aprile 2007 - Più forti i comunisti, più forte l'unità della sinistra
  • V Congresso straordinario - Salsomaggiore Terme, 18-20 luglio 2008 - Ricostruire la sinistra, cominciamo noi comunisti
  • VI Congresso - Rimini, 28-30 ottobre 2011 - Ricostruire il partito comunista. Unire la sinistra. Battere le destre. La rivoluzione da ottobre.
  • VII Congresso straordinario - Chianciano Terme (SI), 19-21 luglio 2013 - Ricostruire il partito comunista, unire la sinistra, attuare il programma della Costituzione
  • Conferenza di organizzazione - Pianoro (BO), 27-28 settembre 2014 - L’attualità della ricostruzione del Partito Comunista, a 23 anni dallo scioglimento del PCI. Tenere aperta la questione comunista in Italia, in Europa e nel mondo

Iscritti

  • 1999 - 28.325 (29.388[207])
  • 2000 - 25.614
  • 2001 - 26.184
  • 2002 - 26.700 (23.747[207])
  • 2003 - 30.932
  • 2004 - 34.782
  • 2005 - 35.128
  • 2006 - 43.127
  • 2007 - 31.036 (28.926[208])
  • 2008 - 29.316
  • 2009 - 24.015
  • 2010 - ??
  • 2011 - 20.164[209]
  • 2012 - 12.600[210]

Fonte: Dipartimento Organizzazione del partito.

Struttura

Gli organi principali sono innanzitutto il Comitato centrale (presieduto dal Presidente e di 150 membri), la cui funzione è quella di dirigere il partito, la Direzione Nazionale (70 membri) e la Segreteria (3 membri).

Segretari

Presidenti

Capigruppo al Senato della Repubblica

Capigruppo alla Camera dei deputati

Organigramma

Organigramma del vertice nazionale
  • I Congresso
    Comitato Centrale (134 membri)
    Direzione Nazionale (24 membri): Grimaldi Tullio, Manisco Lucio, Marino Luigi, Bellillo Katia, Caron Claudio, Cuffaro Antonio, Guerrini Paolo, Barbieri Stefano, Bergonzi Piergiorgio, Caponi Leonardo, Coggiola Paolo, Cossutta Maura, Di Rosa Angelo, Fe' Massimo, Galante Severino, Giacomino Rocco, Michelangeli Mario, Nolli Vittorio, Notarianni Maso, Pagliarulo Gianfranco, Pellegrini Paola, Sgobio Pino, Tripodi Gerolamo, Venier Jacopo.
    Presidenza Nazionale (6 membri): Cossutta Armando, Diliberto Oliviero, Minucci Adalberto, Muzio Angelo, Nesi Nerio, Rizzo Marco.
  • II Congresso
    Comitato Centrale (197 membri)
    Direzione Nazionale (37 membri): Cossutta Armando, Diliberto, Albertini Renato, Bellillo, Bergonzi, Cesini Rosalba, Chieppa Vincenzo, Corso Francesca, Cossutta Maura, Cuffaro, D'Amato Alessio, Dolci Loredana, Fissi Silvia, Galante, Giacomino, Guerrini, Luccio Riccardo, Marino Luigi, Michelangeli, Minucci, Moroni Rosanna, Muzio, Nesi, Pagliarulo, Palermi Manuela, Pignatiello Alessandro, Pellegrini, Pistone Gabriella, Rizzo, Sgobio, Soffritti Roberto, Tibaldi Dino, Tomei Luigi, Tripodi, Venier. Invitati permanenti: Benedetti Carlo, Scarpa Maurizio.
    Segreteria Nazionale (13 membri): Cossutta Armando, Diliberto, Cesini, Cossutta Maura, Galante, Marino, Muzio, Pagliarulo, Rizzo, Sgobio, Soffritti, Tibaldi, Venier.
  • III Congresso
    Comitato Centrale (284 membri)
    Direzione Nazionale (66 membri): Cossutta Armando, Diliberto, Albanese Lilli, Albertini, Atalmi Nicola, Bellillo, Bergonzi, Borri Roberto, Carlini Carlo, Caron, Carpinelli Roberto, Cavallo Gemma, Cesini, Chieppa, Coccia Giovanna, Corso, Cossutta Maura, Crocetta Rosario, Crocetta Salvatore, Cuffaro, D'Amato, De Angelis Giacomo, Di Rosa Angelo, Dolci, Fabbri Marisa, Frosini Nino, Galante, Giacomino Rocco, Giansanti Gennaro, Guerrini, Licandro Orazio, Luccio, Macchioni Monica, Macoretta Nicola, Malaspina Gloria, Marino, Marzullo Lorenzo, Michelangeli, Moroni Rosanna, Muzio, Napolitano Franco, Nolli, Pagliarulo, Palermi, Paternò Valentina Filippa, Pellegatta Maria, Pellegrini, Perna Luigi, Perugini Monica, Pignatiello, Pistone, Polenghi Daniela, Procaccini Cesare, Ranocchiaro Sara, Rizzo, Robotti Luca, Sgobio, Soffritti, Tibaldi, Tripodi Michelangelo, Tripodi Girolamo, Valente Giovanni, Venier, Vesco Enrico, Zorzini Bruna. Invitati permanenti: Boyer Mario, Leonesio Piero, Pagliarini Giovanni.
    Segreteria Nazionale (15 membri): Cossutta Armando, Diliberto, Bellillo, Cesini, Cossutta Maura, D'Amato, Galante, Guerrini, Marino, Pagliarulo, Rizzo, Sgobio, Soffritti, Tibaldi, Venier.
  • IV Congresso
    Comitato Centrale (380 membri)
    Direzione Nazionale (101 membri): Cuffaro, Diliberto, Antonietta Acerenza, Silvia Achilli, Elena Arcella, Nicola Atalmi, Katia Bellillo, Piergiorgio Bergonzi, Anna Bernasconi, Tirreno Bianchi, Roberto Borri, Floriana Brianti, Eduardo Bruno, Marta Bruno, Vincenzo Calò, Luigi Cancrini, Carlo Carlini, Roberto Carpinelli, Rosalba Cesini, Enzo Chieppa, Cinzia Condello, Silvio Crapolicchio, Rosario Crocetta, Salvatore Crocetta, Antonella D’Angeli, Giacomo De Angelis, Franco De Mario, Maria Demurtas, Giorgio Devoto, Loredana Dolci, Aurora Ferraro, Marino Fiorentini, Francesco Francescaglia, Nino Frosini, Riccardo Gabellini, Vincenzo Gagliano, Severino Galante, Andrea Genovali, Luciano Ghelli, Claudio Giorgi, Paolo Guerrini, Umberto Guidoni, Enzo Infantino, Piero Leonesio, Orazio Licandro, Riccardo Luccio, Gloria Malaspina, Gabriella Manganoni, Lucia Mango, Massimo Marconcini, Paolo Marini, Luigi Marino, Gianna Mastrini, Giuseppe Merico, Riccardo Messina, Mario Michelangeli, Gianni Montesano, Rosanna Moroni, Antonio Morrone, Maurizio Musolino, Franco Napoletano, Fabio Nobile, Gianni Pagliarini, Manuela Palermi, Maria Pellegatta, Paola Pellegrini, Graziano Perini, Monica Perugini, Ferdinando Pignataro, Alessandro Pignatiello, Daniela Polenghi, Cesare Procaccini, Sara Ranocchiaro, Marco Rizzo, Luca Robotti, Rossano Rossi, Lia Sansone, Rosa Santini, Claudio Saroufim, Maurizio Scarpa, Giuseppe Scotto di Luzio, Pino Sgobio, Giancarlo Sitra, Giovanni Soave, Roberto Soffritti, Franco Specchio, Stojan Spetic, Alessandra Storari, Dino Tibaldi, Mario Torelli, Nicola Tranfaglia, Michelangelo Tripodi, Girolamo Tripodi, Elias Vacca, Giovanni Valente, Iacopo Venier, Enrico Vesco, Maristella Viola, Giuliana Zagabria, Bruna Zorzini.
    Segreteria Nazionale (21 membri): Cuffaro, Diliberto, Bellillo, Bergonzi, Cesini, De Angelis, Galante, Guerrini, Licandro, marino, pagliarini, Palermi, Pellegrini, Pignatiello, Rizzo, Sgobio, Soffritti, Tibaldi, Tranfaglia, Valente, Venier.
  • V Congresso
    Comitato Centrale (531 membri)
    Direzione Nazionale (65 membri): Cuffaro, Diliberto, Soffritti Roberto, Crapolicchio Silvio, Atalmi Nicola, Bacciardi Giovanni, Barbadoro Massimo, Bergonzi Piergiorgio, Berto Massimo, Bonofiglio Salvatore, Bruno Aldo, Calò Vincenzo, Cancrini Luigi, Carlini Carlo, Carpinelli Roberto, Cerusico Sandra, Cesini Rosalba, Chieppa Vincenzo, Crocetta Rosario, Crocetta Salvatore, D’Alessandro Alessandro, D’Angeli Antonella, De Angelis Giacomo, De Mario Franco, De Santis Fabrizio, Ferraro Aurora, Francescaglia Francesco, Frosini Nino, Gabellini Riccardo, Gagliano Enzo, Galante Severino, Genovali Andrea, Giorgi Claudio, Grosso M. Antonietta, Guerrini Paolo, Infantino Enzo, Licandro Orazio, Longhi Aleandro, Macera Antonio, Malaspina Gloria, Mango Lucia, Mangononi Gabriella, Marconcini Massimo, Marini Paolo, Marino Luigi, Mazzola Michele, Merico Giuseppe, Messina Riccardo, Michelangeli Mario, Montesano Gianni, Morrone Antonio, Musolino Maurizio, Nobile Fabio, Pagliarini Gianni, Palermi Manuela, Pellegrini Paola, Pennestrì Mattea, Perna Corrado, Perugini Monica, Petrucci Salvatore, Pignatiello Alessandro, Polenghi Daniela, Procaccini Cesare, Rossi Rossano, Ruffini Massimo, Saroufim Claudio, Scarpa Maurizio, Sgobio Pino, Soave Giovanni, Spetic Stojan, Strambi Alfredo, Tibaldi Dino, Tripodi Girolamo, Tripodi Michelangelo, Tucci Walter, Vacca Elias, Valente Giovanni, Venier Iacopo, Vesco Enrico, Zorzini Bruna.
    Ufficio Politico (20 membri): Cuffaro, Diliberto, Soffritti, Crapolicchio, Atalmi Nicola, Bacciardi Giovanni, Bergonzi Piergiorgio, Cesini Rosalba, Chieppa Vincenzo, De Angelis Giacomo, Francescaglia Francesco, Frosini Nino, Galante Severino, Guerrini Paolo, Licandro Orazio, Nobile Fabio, Pagliarini Gianni, Palermi Manuela, Pellegrini Paola, Sgobio Pino, Tripodi Michelangelo, Venier Iacopo.
    Segreteria Nazionale (8 membri): Cuffaro, Diliberto, Cerusico, Licandro, Pignatiello, Soffritti, Venier. Dal 18 settembre 2009 anche Tripodi[211].
  • VI Congresso
    Comitato Centrale (140 membri)
    Direzione Nazionale (60 membri): Cuffaro, Diliberto, Soffritti, Crapolicchio, Calo’, Arzarello, Alboresi, Atalmi, Barbieri, Boscoscuro, Calliano, Carlini, Catone, Chieppa, Corona, Dante, De Angelis, De Mario, De Sanctis, Fedeli, Francescaglia, Frattasi, Frosini, Gemma, Giacche’, Giannini, Guzzo, Licandro, Macera, Macoretta, Malaspina, Mango, Maringio’, Marino, Martino, Mascio, Mazzola, Merlin, Messina, Montesano, Musolino, Nobile, Pagliarini, Palermi, Pellegrini, Pignatiello, Procaccini, Saroufim, Servodio, Sgobio, Soave, Sorini, Spetic, Squizzato, Tripodi Michelangelo, Tripodi Michele, Tromboni, Vacca, Vesco, Zorzini.
    Segreteria Nazionale (15 membri): Cuffaro, Diliberto, Soffritti, Francescaglia, Giannini, Licandro, Messina, Nobile, Palermi, Pellegrini, Pignatiello, Sgobio, Sorini, Tripodi, Vacca.

I progetti di confederazione della sinistra

Il PdCI lavora per l'unità di tutte le forze di sinistra per arrivare a coalizioni di centrosinistra che camminino su due "gambe": quella di sinistra e quella di centro. La confederazione è la forma organizzativa auspicata perché unisce i partiti, preservandone l'autonomia delle varie organizzazioni, cosa impossibile in caso di fusione in un unico nuovo soggetto politico.

L'idea federativa venne per primo a Dario Cossutta, figlio di Armando, che con un articolo su l'Unità del 7 agosto 1990, proponeva di evitare una frattura interna al morente PCI, creando una federazione tra i futuri PDS e PRC, sul modello della Federazione delle Liste Verdi. La proposta fu portata avanti fino alla fine del XX e ultimo congresso PCI, ma non se ne fece nulla e alla fine fu scissione.

Ma dal gennaio 2000, il dibattito politico del centrosinistra fu animato dalla necessità di trovare nuove forme e organizzazioni per quel che rimaneva dell'Ulivo che, dopo la caduta del governo Prodi I, era notevolmente mutato per natura e composizione. Tra chi proponeva un partito unico (Arturo Parisi) e chi una federazione (Walter Veltroni), il dibattito sembrò non trovar compromesso e già a febbraio tutto sembrava lettera morta.

La sconfitta alle regionale del 16 aprile 2000 e la mancata abrogazione del proporzionale al referendum del 21 maggio spinsero Veltroni, con un'intervista a la Repubblica del 23 maggio, a rilanciare l'idea di una "Casa dei riformisti da contrapporre alla Casa delle Libertà", cioè una "grande federazione del centrosinistra".

Proprio quello stesso giorno, la Direzione Nazionale del PdCI lanciava la propria idea di Confederazione della Sinistra, affinché PdCI, Rifondazione Comunista, Verdi e DS potessero confederarsi e successivamente trovare un accordo con le forze di centro più riformiste che, proprio in quei giorni, andavano verso un'unione più stretta che, anni dopo, avrebbe portato alla nascita de La Margherita. In fondo si trattava di ricomporre il popolo di sinistra, che si trova unito solo sindacalmente nella CGIL, mentre politicamente si divide in 3-4 partiti e innumerevoli associazioni. Per anni saranno solo rifiuti, specie da parte dei DS interessati a forme di unione o federazione con partiti di centro, più che con partiti della sinistra comunista.

L'idea di trovare un'unità a sinistra sembra iniziare a dare i suoi frutti il 15 gennaio 2005, quando Alberto Asor Rosa fonda la Camera di consultazione della sinistra a Roma, con intenti analoghi a quelli avanzati dal PdCI. Qualche nuovo spiraglio si intravede nel giugno 2005, quando la Federazione dei Verdi propone la Lista Arcobaleno, cioè l'aggregazione di almeno PdCI, Rifondazione Comunista, Verdi e associazioni varie. Il PRC rifiuta subito, mentre parte della CGIL e sinistra diffusa, oltre al PdCI, accolgono l'idea con entusiasmo.

Ma nel giro di pochi mesi la legge elettorale diviene proporzionale, lo sbarramento si dimezza e la Federazione dei Verdi rinunciano al progetto Arcobaleno (19 novembre 2005), non senza strascichi polemici. I Verdi sostengono di non essere più disponibili perché trovano privo di senso un Arcobaleno a due (Verdi+PdCI) e, comunque, rifiutano la presenza della falce e martello accanto al loro sole che ride, nell'eventuale simbolo della Lista Arcobaleno. I Comunisti Italiani sostengono invece che sia stato il dimezzamento della soglia di sbarramento a spingere i Verdi a ritrattare tutto.

Per il PdCI, malgrado tutto, resta la prospettiva di cercare di confederare la sinistra, come stabilito dalle linee guida del congresso 2004.

Il 14 febbraio 2006 si raggiunge un accordo elettorale per presentare al Senato una lista unica con Verdi e Consumatori Uniti. L'accordo prevede che 16 capilista siano equamente divisi tra Verdi e PdCI (cioè Armando Cossutta), mentre ai Consumatori vadano le rimanenti due regioni. Diliberto, presentando l'accordo nato certamente per superare agilmente lo sbarramento del 3%, non mancherà di far notare che "sarebbe utile che questo tentativo unitario a sinistra, il primo dopo quindici anni, avesse un buon risultato".

La lista unitaria andrà meglio al Nord, ma lo strano boom di voti ottenuti dal Prc solo al Senato, indurranno il partito a capire che rimpicciolendo la propria falce e martello, si sono regalati molti voti a Rifondazione. In ogni caso la XV legislatura si apre al Senato con la costituzione di un gruppo parlamentare unico tra Pdci e Verdi.

La crisi di governo aperta il 21 febbraio 2007 riapre improvvisamente il problema dell'unità a sinistra. Il 23 febbraio Diliberto su Il Messaggero dichiara che per «dare un segnale di unità forte dobbiamo ristabilire un canale di dialogo continuo e cordiale tra Rifondazione e il Pdci. La speranza poi è una sinistra tutta unita. Del resto, ritengo che una delle cause di fibrillazione della maggioranza sia stata proprio la competizione a sinistra». Tre giorni dopo arriva a sorpresa una risposta da Fausto Bertinotti attraverso Liberazione. Per l'ex segretario del Prc per «affrontare la crisi della politica bisogna affrontare la questione di come raggiungere la “massa critica”. Se non lo affronti, questo tema, se lo rinvii a chissà quando, potrai seminare in eterno e benissimo, ma non riuscirai mai a raccogliere. Questa massa critica deve essere trasversale». Per la prima volta dal 1998 il Prc apre al Pdci. Dal 9 dicembre 2007, nella conferenza della Sinistra ecologista della fiera di Roma, il Pdci assieme al Prc, la Sinistra Democratica ed i Verdi ha dato origine al nuovo soggetto politico chiamato la Sinistra - l'Arcobaleno. Con il simbolo della Sinistra Arcobaleno partecipa alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.

La debacle elettorale, che sancisce l'uscita della scena parlamentare della Sinistra, il PdCI nella persona del suo segretario Diliberto, è la prima tra le forze del cartello a ricusare il progetto, prospettando un ritorno agli storici simboli "falce e martello".

Il Simbolo

Storia

Al momento del battesimo del PdCI (11 ottobre 1998), non era ancora pronto nessun simbolo, ma la dirigenza del neonato partito intendeva riproporre subito un logo che fosse il più simile possibile a quello del disciolto Partito Comunista Italiano, non solo per ragioni affettive, ma soprattutto per dare un forte segnale di continuità tra quella esperienza (1921-1991) e quella che si andava a iniziare. Tuttavia il simbolo apparteneva ai Democratici di Sinistra, seppure questi, otto mesi prima, lo avessero rimosso dal proprio logo di partito per sostituirlo con la rosa del Partito Socialista Europeo.

Visto però il contributo, seppure vano, del PdCI nel salvare il governo Prodi I, i DS accettarono di non contrastare un simbolo del PdCI che clonasse quello del PCI, a patto di qualche lieve modifica.

Il simbolo del PdCI viene presentato il 15 ottobre 1998 e, in effetti, è pressoché identico a quello del PCI disegnato a suo tempo da Renato Guttuso.

Il simbolo però non piace a Rifondazione Comunista che due settimane dopo si rivolge alla Corte d'appello di Roma e di tutte le città in cui vengono depositate liste del PdCI per le imminenti elezioni amministrative di novembre.

Sostiene il PRC che, essendo il simbolo dei Comunisti Italiani molto simile a quello di Rifondazione, gli elettori potrebbero esserne confusi e indotti in errore. Tesi accolta dai giudici, in quanto "gli elementi in base ai quali il simbolo del PdCI, molto simile a quello del PRC, potrebbe confondere e indurre in errore gli elettori, sono sussistenti". La confondibilità tra i due contrassegni deriva, secondo Rifondazione, "dai caratteri grafici e cromatici con cui sono riprodotti nel contrassegno contestato gli elementi figurativi essenziali e centrali del simbolo del PRC". Il segretario del PRC Fausto Bertinotti chiarirà che "non siamo contrari al fatto che chiunque si senta e si definisca comunista si presenti con un proprio simbolo", ma occorre fare "una scelta di tutela nei confronti degli elettori in modo tale che possano scegliere secondo coscienza".

La richiesta di impugnazione del simbolo da parte di Bertinotti viene respinta per le elezioni nei comuni di Pisa, Pescara, Massa, Civitavecchia, Sezze (Lt), Bitonto (Ba), Impruneta (Fi), Pisticci (Mt), mentre è accolta per la provincia di Roma, di Massa, di Foggia e nei comuni di Viareggio e Anzio.

Il PdCI teme di perdere insieme al proprio simbolo i propri voti e Marco Rizzo accusa: "Bertinotti con questo scellerato attacco fa nuovamente, per la terza volta nel giro di quindici giorni, un enorme favore a Fini e Berlusconi". Anche gli alleati accusano il PRC di masochismo, visto che spesso il ricorso è fatto in comuni e province dove il PRC è alleato con tutta la coalizione ulivista.

Il 3 novembre la soluzione della Corte d'Appello di Roma: la semplice aggiunta di un fondo azzurro al simbolo del PdCI eviterà confusioni col PRC. Da allora l'azzurro accompagnerà sempre i simboli del PdCI e Rifondazione continuerà a presentare ricorsi senza successo.

In vista delle elezioni europee del 2004 e a seguito del III congresso del partito, il 7 marzo 2004, la Direzione Nazionale approva un nuovo simbolo elettorale dove viene aggiunta la dicitura "per la sinistra" nel bordo superiore, per meglio esplicitare la linea politica del PdCI. È un simbolo che non sostituisce, ma affianca quello precedente, che resta l'unico ufficiale per statuto (art. 31).

Ma questo nuovo simbolo avrà vita breve. Al Comitato Centrale del dopo europee, il 20 giugno 2004, Diliberto segnala: «I compagni hanno detto che occorre rendere più riconoscibile il simbolo. Sono d'accordo. Non ho ancora idee chiarissime su come fare, ma vedremo, studieremo ogni possibile ipotesi. Ci sono stati tantissimi errori sulle schede che, se evitati, avrebbero aumentato la nostra percentuale. In Sardegna, dove credo di essere più conosciuto che altrove, ho avuto 13.000 preferenze per le europee, ma 2.500 cittadini hanno scritto il mio nome sul simbolo di Rifondazione. E questo è successo un po' ovunque. A Bisceglie, dove anche le pietre conoscono Giovanni Valente, ci sono stati moltissimi analoghi errori. Salvatore Crocetta (detto Totò), anch'egli conosciutissimo a Gela, ha avuto 1.400 preferenze perse sempre per la stessa ragione. Stiamo parlando di numeri impressionanti».

Detto fatto, da Natale 2004 inizierà a circolare un simbolo schiarito e con la scritta comunisti italiani in neretto blu. La scelta deriva dall'osservazione che sulle schede elettorali stampate dalla Zecca di Stato i simboli tendono a scurirsi. Nel simbolo del PdCI questo fenomeno andava a danno soprattutto della scritta bianca comunisti italiani, che così risultava illeggibile o quasi.

Quest'ultimo simbolo è ormai l'unico usato dal PdCI ed è stato inserito anche nella tessera 2006, divenendo così non solo simbolo elettorale, come poi ufficializzato dalle modifiche allo statuto durante il IV congresso..

Simboli storici

Note

  1. ^ Ricostruire il socialismo del XXI secolo
  2. ^ http://www.comunisti-italiani.it/upload/dl/Dipartimento_Organizzazione/tesseramento_dati_2011.jpg
  3. ^ Simbolo del partito
  4. ^ a b c d Statuto del Partito Comunista d'Italia
  5. ^ LUNEDI’ 20 DILIBERTO PRESENTA ‘PDCITV.IT’
  6. ^ Cossutta: intesa con l'Ulivo, ma Dini...
  7. ^ "Saremo nella maggioranza"
  8. ^ Documento finale approvato dalla maggioranza
  9. ^ Bertinotti affonda il governo Prodi
  10. ^ Cinquanta metalmeccanici "marciano" su Rifondazione: no alle elezioni
  11. ^ Bertinotti: voteremo la Finanziaria
  12. ^ Trattativa al telefono tra Massimo e Fausto. E alla fine Cossutta disse: "Garantisco io"
  13. ^ Si divide Rifondazione "travolta" dalla pace
  14. ^ «Fondo il partito comunista realista»
  15. ^ Bertinotti e Cossutta divisi sul futuro di Rifondazione
  16. ^ Finanziaria, Nesi divide Rifondazione
  17. ^ Bertinotti Cossutta, sul governo ormai è rottura
  18. ^ La Finanziaria spacca Rifondazione E Bertinotti: "Rischio di scissione"
  19. ^ Diliberto: il segretario non evochi la scissione. Chi ne parla la vuole...
  20. ^ Il "no" di Rifondazione affossa il governo
  21. ^ La nascita del PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI
  22. ^ La lettera di dimissioni di Armando Cossutta alla segreteria del Prc
  23. ^ Cossutta si dimette, Bertinotti minaccia
  24. ^ PRC: Armando Cossutta ha rassegnato di dimissioni da Presidente org. c/o la sala stampa di Montecitorio
  25. ^ a b Cossutta verso l'addio a Rifondazione
  26. ^ PRC: assemblea della corrente cossuttiana dopo il dibattito alla Camera sulle comunicazioni del Governo org. c/o Palazzo delle Esposizioni
  27. ^ L'addio di Cossutta: non possiamo obbedire
  28. ^ In marcia verso il governo al canto di "Bandiera rossa"
  29. ^ "Compagni, l'abbiamo scampata bella..."
  30. ^ Prodi battuto per un voto, cade il governo
  31. ^ "L'Italia e i comunisti" org. dalla corrente cossuttiana (c/o Cinema Metropolitan)
  32. ^ E il partito dei comunisti nasce in un cinema di Berlusconi
  33. ^ Cossutta: mai al governo con Cossiga
  34. ^ Ecco il nuovo simbolo "rosso"
  35. ^ L'ira di Bertinotti: chi vota Prodi è fuori
  36. ^ Simbolo, accolto ricorso del Prc contro il Pdci
  37. ^ I Comunisti di Cossutta "ritoccano" un colore e il loro nuovo simbolo può partecipare al voto
  38. ^ PDCI: presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni provinciali di Roma e la nuova tessera dei Comunisti Italiani org. c/o il Gruppo Parlamentare dei Comunisti Italiani
  39. ^ Riunione del Comitato promotore nazionale del PDCI org. c/o Centro Congressi Cavour
  40. ^ Cossutta media sulla scuola
  41. ^ "Rinascita della Sinistra" presentazione del nuovo settimanale del PDCI org. dal PDCI (c/o Gruppo dei Comunisti Italiani)
  42. ^ E Cossutta chiede un patto a sinistra
  43. ^ PDCI: conferenza stampa al termine del Coordinamento Nazionale org. c/o Hotel Jolli Leonardo
  44. ^ La retromarcia di Cossutta Restiamo ma per lottare - Repubblica.it » Ricerca
  45. ^ Pdci: Attivo nazionale dei sindacalisti e quadri operai - Iª parte
  46. ^ Pdci: Attivo nazionale dei sindacalisti e quadri operai - IIª parte
  47. ^ Pdci: presentazione del primo congresso che si terrà a Fiuggi dal 21 al 23 maggio org. dal PDCI (c/o sala stampa di Montecitorio)
  48. ^ Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio Armando Cossutta commenta i risultati delle elezioni conferenza stampa organizzata a Montecitorio
  49. ^ Cossutta chiude la Festa di Rinascita
  50. ^ Tornano i giovani comunisti della Fgci nuova creazione del partito di Cossutta
  51. ^ PdCI: «Battere le destre: governare l'Italia e le regioni»
  52. ^ Ecco perché ho scelto di non fare più il ministro
  53. ^ Pdci, Diliberto eletto segretario
  54. ^ Bellillo: «Io che ho stretto la mano al Papa, al corteo sarò in prima fila»
  55. ^ Cossutta e Diliberto alla manifestazione di Roma per gli 80 anni dalla fondazione del PCI
  56. ^ Girasole, al via senza il petalo comunista
  57. ^ PdCi: 2º Congresso nazionale (giornata conclusiva)
  58. ^ Pdci: subito unità a sinistra
  59. ^ Firmatari Genoa Social Forum
  60. ^ La relazione di Oliviero Diliberto
  61. ^ «E se Cofferati guidasse l'Ulivo?»
  62. ^ «Cofferati sindaco? Lo preferivamo leader»
  63. ^ Nerio Nesi lascia il Pdci
  64. ^ Nesi assente, finisce il feeling con Cossutta
  65. ^ L'iscrizione del professor Nicola Tranfaglia al Partito dei Comunisti Italiani
  66. ^ Tranfaglia si dimette. Bruxelles, malumori tra gli eurodiessini
  67. ^ Cossutta, la prima volta da secondo
  68. ^ C.C. 19 E 20 GIUGNO - Relazione Diliberto
  69. ^ Il Cossutta tradito
  70. ^ Presentazione di una proposta di una Costituente di sinistra e dell'ufficializzazione dell'adesione al Pdci di Luigi Cancrini
  71. ^ «Io e papà Armando messi nell'angolo da due burocrati»
  72. ^ L'Associazione RossoVerde sull'esclusione di Pagliarulo e Maura Cossutta
  73. ^ Direzione Pdci, si dimettono la Cossutta e Pagliarulo
  74. ^ "ADDIO DILIBERTO, SEI TROPPO RISSOSO"
  75. ^ Pdci, strappo di Cossutta «Non sarò più presidente»
  76. ^ Cossutta: Pronti a rinunciare a falce e martello
  77. ^ Cossutta-Diliberto, scontro su falce e martello
  78. ^ «No a pregiudiziali se c'è il simbolo comune»
  79. ^ «Processo» a Cossutta Restano falce e martello
  80. ^ Tranfaglia: voleva posti per sé e la figlia
  81. ^ Cossutta e Diliberto, le ragioni del contrasto
  82. ^ Oliviero Diliberto: Un voto al Pdci per una sinistra forte ed unita
  83. ^ AFGHANISTAN: SI ALLUNGANO LE OMBRE
  84. ^ Afghanistan, il Pdci blocca l'accordo D'Alema: volete che cada l'esecutivo
  85. ^ Afghanistan. Mozione: passo in avanti nel merito e nel metodo
  86. ^ INDULTO: INTERVENTO DILIBERTO alla Camera
  87. ^ Assalto Pdci a Rifondazione
  88. ^ Senato, spunta un dissidente nel Pdci: «Io voto contro»
  89. ^ Punito perché sono comunista
  90. ^ Emarginato dal partito per una storia di soldi
  91. ^ Soffritti e quei soldi delle Ferrovie sotto accusa «Rossi taccia, verso al Pdci 1.700 euro al mese»
  92. ^ Al Senato l'incognita Rossi: lascio il Pdci e voterò contro
  93. ^ Offro la pace a Bertinotti costruiamo una sinistra laburista
  94. ^ Giordano in forum sui rapporti col Pdci
  95. ^ Discutiamo di precarietà
  96. ^ E il Pdci ora marcia diviso Bianchi: protesta sbagliata
  97. ^ Diliberto: Palestina. Pdci a Roma e Milano. Fermare il massacro
  98. ^ In cinquantamila sfilano a Milano "Palestina-Israele, stessa dignità"
  99. ^ Lo sdegno di Napolitano "Insulti ignobili ai caduti"
  100. ^ Roma, al corteo per la pace in Palestina bruciati manichini di soldati italiani
  101. ^ Roghi al corteo, parla Diliberto "Mai più insieme a quei provocatori"
  102. ^ Corteo di Roma, Prodi contro Diliberto "Basta giocare con la piazza"
  103. ^ Stabilizzazione precari: il testo dell'emendamento in Finanziaria
  104. ^ Manifesto Lavoro stabile e sicuro del 18/12/2006
  105. ^ Querelle Sgobio-Colombo
  106. ^ Diliberto «assume» 100mila precari
  107. ^ Fischi ai sindacati: stampelle del governo
  108. ^ Gli operai dell'Alfa «fischiano» anche il Pdci Rizzo: critiche giuste, si deve cambiare rotta
  109. ^ Diliberto: fermerò l'assalto ai poteri forti
  110. ^ Manifesto Più forte i comunisti più forte l'unità della sinistra
  111. ^ Audio della manifestazione
  112. ^ La più grande manifestazione del Pdci
  113. ^ Base Usa, sì di Prodi Ma la sinistra insorge
  114. ^ Vicenza: il governo non si oppone. Pdci: siamo delusi
  115. ^ Intenti del Governo sul progetto di raddoppio della base statunitense presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza
  116. ^ Interventi in aula: Question Time su base di Vicenza
  117. ^ Base Vicenza, governo battuto Approvato l'odg del centrodestra
  118. ^ Diliberto: Base Vicenza. Pericoli per governo da manovre neocentriste
  119. ^ "La pace è fatica ecco i miei risultati"
  120. ^ A Vicenza corteo senza paura Slogan, ironia e niente violenza
  121. ^ Il Governo battuto al Senato Unione nel caos, la Cdl: "Dimissioni"
  122. ^ Prodi, la giornata delle dimissioni "Governo forte o niente reincarico"
  123. ^ Diliberto: la sinistra? Tra noi due scellerati Aiutano i poteri forti
  124. ^ Dalla politica estera alle pensioni "Sì" dell'Unione ai 12 punti di Prodi
  125. ^ DILIBERTO: SUBITO UN PATTO AL PRC, VOGLIONO FARCI FUORI
  126. ^ Bertinotti: «Contro l’antipolitica ricostruire una cultura politica di sinistra»
  127. ^ Resoconto stenografico di Diliberto alla Camera del 2 marzo 2007
  128. ^ Rendez-vous tra Fausto e Oliviero ed è disgelo Rifondazione-Pdci
  129. ^ Relazione di Diliberto al Cc del 9-10/3/2007
  130. ^ E Rifondazione torna ad attaccare il Pdci Ascolta anche l'audio de Le nuove sfide di Rifondazione
  131. ^ Conclusioni di Diliberto al Cc del 9-10/3/2007
  132. ^ Il PdCI calabrese contro il «suo» ministro «Bianchi ha tradito la nostra fiducia»
  133. ^ Diliberto apre a Mussi, Cossutta lo ha già fatto
  134. ^ Il Pdci riabbraccia Bertinotti
  135. ^ Diliberto: «Ci sono le condizioni oggettive e soggettive per unirci»
  136. ^ Diliberto: “Non inseguiamo i no-global, incalziamo Prodi”
  137. ^ Padoa-Schioppa ci fa sbandare
  138. ^ Diliberto: «A riposo su base volontaria o c’è la crisi»
  139. ^ Comunicati stampa del 23-24/7/2007
  140. ^ A ottobre in piazza
  141. ^ Il militante comunista vota tre volte in tre seggi
  142. ^ Welfare, Diliberto: Nostra denuncia aiuta il sindacato
  143. ^ Consultazione sul Protocollo d'intesa Governo - CGIL, CISL e UIL del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro, competitività per l'equità e la crescita sostenibili 8/10 ottobre 2007
  144. ^ Diliberto: ora cambiare sul welfare
  145. ^ I 90 anni della Rivoluzione d’ottobre
  146. ^ Mummia di Lenin, bufera su Diliberto
  147. ^ Il Pdci il 24 a Roma alla manifestazione contro la violenza sulle donne
  148. ^ Pagliarini: Welfare. Ddl rafforza processo unitario a sinistra
  149. ^ "È una resa ai comunisti, così votiamo no"
  150. ^ Dal premier stop alle modifiche
  151. ^ Welfare: La dichiarazione di Gianni Pagliarini
  152. ^ Fiducia su protocollo Welfare. La dichiarazione di voto di Oliviero Diliberto
  153. ^ Prodi-sinistra, ancora tensione il PdCI non vota il welfare
  154. ^ “La cosa rossa”
  155. ^ Noi, operaie e operai comunisti, diciamo: lasciamo Prodi e teniamo Falce e Martello
  156. ^ La falce e il martello non possono scomparire
  157. ^ «Via da Prodi E salviamo falce e martello»
  158. ^ Verifica a Palazzo Chigi. Diliberto: «Salari e pensioni sono scandalosamente bassi, devono essere la priorità del Governo»
  159. ^ Abbiamo rimediato a un errore da me una risposta all'antipolitica
  160. ^ Bianchi lascia il Pdci: vado coi Democratici e la leader comunista dell'Emilia vota Pd
  161. ^ Fuga dalla Sinistra Arcobaleno - Repubblica.it » Ricerca
  162. ^ Dolci: il mio partito è maschilista
  163. ^ Radiata e irrisa dai compagni Fuga dalla Sinistra Arcobaleno
  164. ^ Diliberto, «è una sconfitta pesantissima ma ricominciamo da domani con falce e martello»
  165. ^ VOTO '08: IL PDCI PRONTO A MOLLARE L'ARCOBALENO. UN PROGETTO NATO MORTO
  166. ^ BOCCIATO L’ARCOBALENO, ORA LA PAROLA TOCCA AI COMUNISTI!
  167. ^ Un ottimo appello
  168. ^ Pdci: Sì ad appello "Comuniste e comunisti: cominciamo da noi"
  169. ^ Prima pagina sito Pdci del 17/4/2008
  170. ^ La sconfitta non ferma i comunisti
  171. ^ Diliberto rivendica in direzione la scelta dell’Arcobaleno come unica possibile
  172. ^ la Rinascita della sinistra n. 20/2008, pag. 27
  173. ^ Verso il V congresso del Pdci
  174. ^ Dati congressuali analitici 2008
  175. ^ Una necessità per il Paese: unire la sinistra, un successo inaspettato, una grande responsabilità
  176. ^ Comitato centrale
  177. ^ Crocetta, simbolo dell'antimafia "Basta divisioni, entro nel Pd"
  178. ^ Unire la Sinistra: finita esperienza del PdCI, alle elezioni con la Sinistra
  179. ^ Odg della Direzione nazionale dell'11.2.2009
  180. ^ Europee, documento dell'ufficio politico del PdCI
  181. ^ Ferrero-Diliberto-Salvi, nasce coordinamento: "Obiettivo costruzione polo comunisti e sinistra autonomo da Pd"
  182. ^ PDCI: RIZZO, DILIBERTO GIOCA CON LE SUE DIMISSIONI
  183. ^ la Rinascita della Sinistra n. 24/2009
  184. ^ Lettera al Segretario del PdCI Oliviero Diliberto
  185. ^ «Ostile al Pdci» E Diliberto «processa» Marco Rizzo
  186. ^ PDCI / Rizzo a Diliberto: mi espelli perché ho chiesto conto dei tuopi incontri con massoni ex P2? Senza trasparenza la sinistra non vince.
  187. ^ Decisione CNG n. 14 del 23.06.2009
  188. ^ Rizzo: io cacciato dal Pdci, capro espiatorio della sconfitta
  189. ^ Ritorna il simbolo del Pci, made in Rizzo
  190. ^ Documento politico approvato al congresso
  191. ^ Statuto approvato al congresso
  192. ^ I simboli approvati al Congresso della Federazione della Sinistra
  193. ^ Documento politico congressuale, pagg.22-26
  194. ^ intervento di Domenico Losurdo al VI Congresso del PdCI
  195. ^ VI Congresso dei Comunisti Italiani - Gli interventi delle delegazioni estere
  196. ^ oltre-confine.it - oltre-confine Resources and Information. This website is for sale!
  197. ^ Articolo della Repubblica sul VI Congresso del PdCI
  198. ^ Dimissioni della Segreteria Nazionale del PdCI
  199. ^ Procaccini “Dal CC una spinta per una sinistra del lavoro. Alle europee il Pdci al fianco di Tsipras"
  200. ^ LISTA TSIPRAS. DICHIARAZIONE DI PIERGIOVANNI ALLEVA, CANDIDATO NELLA CIRCOSCRIZIONE NORD-EST"
  201. ^ C. Procaccini: Lista Tsipras, grave la nostra esclusione, faremo una nostra autonoma campagna elettorale
  202. ^ Il Pdci all’assemblea nazionale della Lista Tsipras"
  203. ^ Un passo per rafforzare una prospettiva comunista in Italia
  204. ^ Organismi dirigenti PCd'I
  205. ^ APPELLO | A Sinistra per l'Italia
  206. ^ Tutti i seggi sono stati ottenuti nella quota maggioritaria all'interno della lista L'Ulivo
  207. ^ a b Dato dell'Ufficio dipartimento e organizzazione del PdCI comunicato all'Istituto Cattaneo
  208. ^ Al congresso 2008 avevano «diritto di voto tutti gli iscritti al Partito per l’anno 2007». Dati della commissione congressuale divulgati da unirelasinistra.net
  209. ^ Dati tesseramento 2011
  210. ^ Pdci, VII Congresso: la centralità del lavoro e della Costituzione
  211. ^ PdCI: Direzione approva Federazione partiti comunisti

Bibliografia

  • Andrea Cossu, Forme rituali e selezione del passato nella fondazione del Partito dei Comunisti Italiani (ottobre 1998), Contributo a Forme della Memoria e Rappresentazioni del Passato - Associazione italiana di Sociologia, Pavia, 27 febbraio 2004.
  • Andrea Cossu, “Tenetela cara questa bandiera!”. Simbolismo politico e ricorso al rituale nella scissione del partito dei comunisti italiani, in «Polis. Ricerche e studi su società e politica in Italia», n. 2, pp. 207 – 236, agosto 2004.
  • Armando Cossutta, Una storia comunista, Rizzoli, 2004.
  • Paola Bordandini, Aldo Di Virgilio, Partito dei Comunisti italiani. Ritratto di un partito che non avrebbe dovuto esserci, Dipartimento di Organizzazione e Sistema Politico dell'Università di Bologna, 11 ottobre 2005. Leggi qui

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni