Il piacere dell'onestà: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot, replaced: quote → citazione, Quote → Citazione, Categoria:Opere teatrali di Pirandello → Categoria:Opere teatrali di Luigi Pirandello
Riga 1: Riga 1:
{{quote|Lei mi invita...sì, dico doppiamente a nozze. Sposerò per finta una donna: ma sul serio, io sposo l'onestà.|[[Luigi Pirandello]], ''Il piacere dell'onestà''}}
{{citazione|Lei mi invita...sì, dico doppiamente a nozze. Sposerò per finta una donna: ma sul serio, io sposo l'onestà.|[[Luigi Pirandello]], ''Il piacere dell'onestà''}}


{{Dramma
{{Dramma
Riga 39: Riga 39:


Ma le cose non vanno come previsto. Angelo che per la prima volta si sente investito da una grave [[responsabilità]] prende tutto molto sul serio. Aiuterà la ragazza lasciata sola, darà il suo nome al nascituro e sarà utile anche allo stesso marchese Fabio, vittima di una moglie che lo tradisce. Angelo si sente investito di una missione che lo riabiliterà di fronte agli altri e ai suoi stessi occhi:
Ma le cose non vanno come previsto. Angelo che per la prima volta si sente investito da una grave [[responsabilità]] prende tutto molto sul serio. Aiuterà la ragazza lasciata sola, darà il suo nome al nascituro e sarà utile anche allo stesso marchese Fabio, vittima di una moglie che lo tradisce. Angelo si sente investito di una missione che lo riabiliterà di fronte agli altri e ai suoi stessi occhi:
{{Quote|Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore di una famiglia farebbe [[bancarotta]]: signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita!}}
{{Citazione|Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore di una famiglia farebbe [[bancarotta]]: signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita!}}


Egli si batterà per l'onestà rigorosamente per riscattare la sua vita finalmente con un ideale da seguire che, dice, gli procura «il piacere dei Santi negli affreschi delle chiese» Ma così manderà all'aria i progetti di Fabio che ormai non troverà più accoglienza da parte di Agata che ora pensa soltanto ad essere una buona madre per il figlio ormai nato.
Egli si batterà per l'onestà rigorosamente per riscattare la sua vita finalmente con un ideale da seguire che, dice, gli procura «il piacere dei Santi negli affreschi delle chiese» Ma così manderà all'aria i progetti di Fabio che ormai non troverà più accoglienza da parte di Agata che ora pensa soltanto ad essere una buona madre per il figlio ormai nato.
Riga 50: Riga 50:
Come già in ''[[Pensaci Giacomino]]'' e in ''[[Ma non è una cosa seria (Pirandello)|Ma non è una cosa seria]]'' Pirandello usa l'espediente del falso matrimonio su cui si confrontano personaggi costretti a togliersi la ''maschera'' dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. Si rivela così il vero volto della varia umanità dei protagonisti. Chi finora era apparso al sommario giudizio degli altri un disonesto a cui affidare un'azione infame si rivela invece una persona rispettabile e chi agli occhi dei buoni borghesi godeva di alta considerazione, un marchese di alto lignaggio, si manifesta per quello che è: un uomo infido e mediocre nelle azioni e nei sentimenti.
Come già in ''[[Pensaci Giacomino]]'' e in ''[[Ma non è una cosa seria (Pirandello)|Ma non è una cosa seria]]'' Pirandello usa l'espediente del falso matrimonio su cui si confrontano personaggi costretti a togliersi la ''maschera'' dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. Si rivela così il vero volto della varia umanità dei protagonisti. Chi finora era apparso al sommario giudizio degli altri un disonesto a cui affidare un'azione infame si rivela invece una persona rispettabile e chi agli occhi dei buoni borghesi godeva di alta considerazione, un marchese di alto lignaggio, si manifesta per quello che è: un uomo infido e mediocre nelle azioni e nei sentimenti.


La sottesa critica alla borghesia benpensante valse alla commedia il giudizio positivo di [[Antonio Gramsci]] che avendo assistito alla "prima" scriveva:</br>
La sottesa critica alla borghesia benpensante valse alla commedia il giudizio positivo di [[Antonio Gramsci]] che avendo assistito alla "prima" scriveva:<br />
«''C'è nelle sue commedie uno sforzo di pensiero astratto che tende a concretarsi sempre in rappresentazione, e quando riesce, dà frutti insoliti nel teatro italiano di una plasticità e d'una evidenza fantastica mirabile. Così avviene nei tre atti del "Piacere dell'onestà"''»<ref>in ''Avanti'' edizione torinese del 2 novembre 1917.</ref>
«''C'è nelle sue commedie uno sforzo di pensiero astratto che tende a concretarsi sempre in rappresentazione, e quando riesce, dà frutti insoliti nel teatro italiano di una plasticità e d'una evidenza fantastica mirabile. Così avviene nei tre atti del "Piacere dell'onestà"''»<ref>in ''Avanti'' edizione torinese del 2 novembre 1917.</ref>


Riga 63: Riga 63:
{{portale|letteratura|teatro}}
{{portale|letteratura|teatro}}


[[Categoria:Opere teatrali di Pirandello|Piacere]]
[[Categoria:Opere teatrali di Luigi Pirandello|Piacere]]
[[Categoria:Opere teatrali italiane|Piacere]]
[[Categoria:Opere teatrali italiane|Piacere]]
[[Categoria:Opere teatrali in italiano|Piacere]]
[[Categoria:Opere teatrali in italiano|Piacere]]

Versione delle 20:59, 13 feb 2015

«Lei mi invita...sì, dico doppiamente a nozze. Sposerò per finta una donna: ma sul serio, io sposo l'onestà.»

Il piacere dell'onestà
Commedia in tre atti
AutoreLuigi Pirandello
Lingua originaleItaliano
Generecommedia
Composto nelaprile-maggio 1917
Prima assoluta27 novembre 1917
Teatro Carignano di Torino
Personaggi
  • Angelo Baldovino
  • Agata Renni
  • La Signora Maddelena, sua madre
  • Il Marchese Fabio Colli
  • Maurizio Setti, suo cugino
  • Il Parroco di Santa Marta
  • Marchetto Fongi, borsista
  • I Consigliere
  • II Consigliere
  • III Consigliere
  • IV Consigliere
  • Una cameriera
  • Un cameriere
  • La Comare, che non parla
 

Il piacere dell'onestà è una commedia in tre atti di Luigi Pirandello ispirata dalla sua novella Tirocinio (1905). È stata composta nell'aprile-maggio 1917 ed è stata rappresentata la prima volta nello stesso anno al Teatro Carignano di Torino con protagonisti Ruggero Ruggeri e Vera Vergani.

Trama

Angelo Baldovino, uomo di poco conto, dalla moralità accomodante, un fallito, accetta per denaro di sposare Agata, l'amante incinta del marchese Fabio Colli che non può sposarla perché già ammogliato. Naturalmente si tratterà di un matrimonio di facciata: ognuno continuerà tranquillamente a farsi i fatti propri.

Ma le cose non vanno come previsto. Angelo che per la prima volta si sente investito da una grave responsabilità prende tutto molto sul serio. Aiuterà la ragazza lasciata sola, darà il suo nome al nascituro e sarà utile anche allo stesso marchese Fabio, vittima di una moglie che lo tradisce. Angelo si sente investito di una missione che lo riabiliterà di fronte agli altri e ai suoi stessi occhi:

«Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore di una famiglia farebbe bancarotta: signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita!»

Egli si batterà per l'onestà rigorosamente per riscattare la sua vita finalmente con un ideale da seguire che, dice, gli procura «il piacere dei Santi negli affreschi delle chiese» Ma così manderà all'aria i progetti di Fabio che ormai non troverà più accoglienza da parte di Agata che ora pensa soltanto ad essere una buona madre per il figlio ormai nato.

Il marchese disperato vuole sbarazzarsi del "traditore" ed organizza una società nella quale fa entrare Angelo, sperando che questi si comporti disonestamente, venga cacciato e perda la sua fama di uomo onesto. Angelo invece non solo dà prova di rettitudine ma smaschera di fronte ad Agata la trappola che il marchese gli ha teso e nonostante tutto per il bene del bambino si dice disposto a farsi accusare di furto purché a rubare realmente sia Fabio.

Sarà la stessa Agata a pregare Angelo di restare accanto a lei ormai conquistata dalla sua onestà.

Commento

Come già in Pensaci Giacomino e in Ma non è una cosa seria Pirandello usa l'espediente del falso matrimonio su cui si confrontano personaggi costretti a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. Si rivela così il vero volto della varia umanità dei protagonisti. Chi finora era apparso al sommario giudizio degli altri un disonesto a cui affidare un'azione infame si rivela invece una persona rispettabile e chi agli occhi dei buoni borghesi godeva di alta considerazione, un marchese di alto lignaggio, si manifesta per quello che è: un uomo infido e mediocre nelle azioni e nei sentimenti.

La sottesa critica alla borghesia benpensante valse alla commedia il giudizio positivo di Antonio Gramsci che avendo assistito alla "prima" scriveva:
«C'è nelle sue commedie uno sforzo di pensiero astratto che tende a concretarsi sempre in rappresentazione, e quando riesce, dà frutti insoliti nel teatro italiano di una plasticità e d'una evidenza fantastica mirabile. Così avviene nei tre atti del "Piacere dell'onestà"»[1]

Note

  1. ^ in Avanti edizione torinese del 2 novembre 1917.

Bibliografia