Pokémon: differenze tra le versioni

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I vari videogiochi che li vedono protagonisti hanno venduto, al [[2014]], oltre 260 milioni di copie.<ref name="numbers">{{en}} [http://www.polygon.com/pokemon/2014/8/18/6030089/Pokemon-sales-numbers How successful is Pokémon? Take a look at the numbers!]</ref> Nel [[2010]], nel solo territorio giapponese, sono state vendute oltre 5 milioni di copie di ''[[Pokémon Versione Nera e Versione Bianca]]''.<ref>{{en}} [http://www.nintendo.co.jp/ir/pdf/2011/110128e.pdf#page=6 Nintendo Co., Ltd. Financial Results Briefing for the Nine-Month Period Ended December 2010]</ref>
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== Origine ==
sono originali della cacca dura che ha fatto sesso con la cacca molle
[[File:Francobollo Pokemon Mew.jpg|thumbnail|right|Altro francobollo, raffigurante il Pokémon [[Mew (Pokémon)|Mew]]]]
{{quote|Ho immaginato veri e propri esseri viventi che si muovevano avanti e indietro lungo il cavo.|Satoshi Tajiri<ref>{{en}} [http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,992625-3,00.html Beware of the Poke Mania], pagina 3, TIME, 22 novembre 1999.</ref>|I thought of actual living organisms moving back and forth across the cable.|lingua=en}}

I ''Pokémon'' nascono in [[Giappone]], un paese in cui l'[[hobby]] di collezionare [[insecta|insetti]] è molto diffuso tra i bambini. Agli inizi degli [[anni 1990|anni novanta]] il creatore dei Pokémon, [[Satoshi Tajiri]], che adorava questo passatempo e aveva fondato la [[software house]] [[Game Freak]], viene in contatto con il [[Game Boy]], la [[console portatile]] della [[Nintendo]], e con il Game Link Cable.<ref>{{en}} [http://kotaku.com/5806664/how-pokemon-was-born-from-bug-collecting-and-aspergers-syndrome How Pokémon Was Born From Bug Collecting and Asperger’s Syndrome]</ref> Aiutato dai suoi ricordi d'infanzia, Tajiri elabora l'idea dei "Pocket Monsters" (inizialmente chiamati Capsule Monsters), come surrogati virtuali dalle sembianze mostruose degli [[animale domestico|animali domestici]].<ref name="history">{{en}} [http://bulbapedia.bulbagarden.net/wiki/History_of_Pokémon History of Pokémon - Bulbapedia]</ref>

L'idea si concretizza nel febbraio [[1996]] con la pubblicazione dei due [[videogioco|videogiochi]] per Game Boy, {{nihongo|''Pocket Monsters Aka''|ポケットモンスター 赤|Poketto Monsutā Aka|Pocket Monsters Rosso}} e {{nihongo|''Pocket Monsters Midori''|ポケットモンスター 緑|Poketto Monsutā Midori|Pocket Monsters Verde}}, distribuiti in [[civiltà occidentale|occidente]] solamente il 30 settembre [[1998]] con il nome di [[Pokémon Rosso e Blu|''Pokémon Rosso'' e ''Blu'']].<ref name="nindb" /> Nei due titoli il giocatore può collezionare ed allenare 151 creature di vario genere ed abilità, minute come [[Jigglypuff]] o enormi mostri come [[Golem (Pokémon)|Golem]], e farli combattere con Pokémon di altri [[allenatore (Pokémon)|allenatori]] incrementandone così la potenza. Molti di questi Pokémon possono [[evoluzione (Pokémon)|evolversi]], ovvero mutare [[stato (Pokémon)|stato]] ed aspetto. Acquisendo nuove [[mossa (Pokémon)|mosse]] e incrementando le loro [[statistica (Pokémon)|statistiche]] diventano più potenti della forma precedente. Successivamente è stata inoltre introdotta la possibilità ai Pokémon di riprodursi mediante [[allevamento (Pokémon)|allevamento]].

Durante i combattimenti i Pokémon non sanguinano, né possono perire a causa di un incontro. Se vengono sconfitti o sono esausti, i Pokémon perdono conoscenza e non possono più essere utilizzati nelle battaglie.<ref>nei videogiochi i Pokémon esausti possano continuare ad usare mosse quali Volo o Surf</ref> Questa particolarità ha permesso a Tajiri di creare un gioco di [[lotta]] senza tuttavia farlo diventare violento.<ref>dal [[1998]] l'[[Entertainment Software Rating Board|ESRB]] classifica i videogiochi della serie Pokémon con il marchio "Everyone" (E)</ref>

Lo [[slogan]] ufficiale dei Pokémon è ''Gotta catch 'em all!'' (tradotto come "Acchiappali tutti"), ideato dal [[produttore televisivo]] [[Norman J. Grossfeld]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Andy Myers|titolo=Built to Last|pubblicazione=Nintendo Power|numero=194|data=agosto 2005|pagine=56-61}}</ref> Sebbene sia una frase inglese, è stata ripetutamente inserita in alcuni testi in lingua italiana dell'anime ''[[Pokémon (anime)|Pokémon]]''.<ref>[http://www.pokemonmillennium.net/anime/testisigle.php Testi Sigle Italiane] da Pokémon Millennium</ref> Il motto non è più stato utilizzato ufficialmente a partire dal [[2003]], in occasione della pubblicazione statunitense di [[Pokémon Rubino e Zaffiro|''Pokémon Rubino'' e ''Zaffiro'']]. Nella serie animata l'ultimo utilizzo dello slogan risale all'episodio ''Addii e partenze'', il cui titolo in lingua inglese è ''Gotta Catch Ya Later!'' (gioco di parole traducibile in italiano in "Ci acchiappiamo dopo!").<ref>{{en}} [http://bulbapedia.bulbagarden.net/wiki/Gotta_Catch_%27em_All%21 Gotta Catch 'em All!] da Bulbapedia</ref> Nel sito ufficiale dedicato a ''[[Pokémon Versione Nera e Versione Bianca]]'' è stata adottata l'espressione "See 'Em All".<ref>{{en}} [http://www.pokemonblackwhite.com/pokemon-black-and-white-1/en-us/pokemon/ A Whole New Generation of Pokémon]</ref> Lo slogan è stato nuovamente ripreso a partire dalla campagna promozionale di ''[[Pokémon X e Y]]'', sebbene il motto non appaia nelle copertine dei due titoli, con la creazione del sito GottaCatchEmAll.com.<ref>{{en}} [http://pokejungle.net/2013/09/16/pokemon-reveals-gottacatchemall-com/ Pokémon Reveals GottaCatchEmAll.com] da pokéjungle.net</ref>


== Videogiochi ==
== Videogiochi ==

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Logo ufficiale dei Pokémon
Un francobollo che celebra Pikachu, il Pokémon più famoso

Pokémon (ポケモン?, Pokemon) è una serie di videogiochi giapponese creata nel 1996 da Satoshi Tajiri e pubblicata da Nintendo. I protagonisti della serie sono delle creature immaginarie chiamate "Pokémon". L'enorme successo della serie in tutto il mondo ha portato alla creazione di anime, film, manga, un gioco di carte collezionabili, libri e innumerevoli gadget.

Il nome è una parola macedonia formatasi dalla coppia di parole inglesi Pocket Monsters (ポケットモンスター?, Poketto Monsutā, «mostri tascabili»). La contrazione, inizialmente dovuta alle ridotte dimensioni dello schermo del Game Boy, sarebbe dovuta essere "Pockemon", come visibile sia nell'anime[1][2] che nel gioco di carte collezionabili[3], formata dalla contrazione della grafia corretta «Pocket Monster». Tuttavia si preferì rimuovere la «c», sia per evitare confusione che per ragioni commerciali legate all'esistenza di Monster in my pocket.

Nel nome è presente la lettera accentata «é» non per indicare accenti, che non sono presenti né nella lingua inglese né nella lingua giapponese, ma per distinguere la sua pronuncia da quella, per esempio, del verbo inglese «to poke» (Template:IPA2), e segnalare così agli anglofoni che la «e» di «Pokemon» non è muta.[4] Il sostantivo Pokémon è non numerabile, ovvero è utilizzato nella stessa forma sia al singolare sia al plurale.

I vari videogiochi che li vedono protagonisti hanno venduto, al 2014, oltre 260 milioni di copie.[5] Nel 2010, nel solo territorio giapponese, sono state vendute oltre 5 milioni di copie di Pokémon Versione Nera e Versione Bianca.[6]

Origine

Altro francobollo, raffigurante il Pokémon Mew
(EN)

«I thought of actual living organisms moving back and forth across the cable.»

(IT)

«Ho immaginato veri e propri esseri viventi che si muovevano avanti e indietro lungo il cavo.»

I Pokémon nascono in Giappone, un paese in cui l'hobby di collezionare insetti è molto diffuso tra i bambini. Agli inizi degli anni novanta il creatore dei Pokémon, Satoshi Tajiri, che adorava questo passatempo e aveva fondato la software house Game Freak, viene in contatto con il Game Boy, la console portatile della Nintendo, e con il Game Link Cable.[8] Aiutato dai suoi ricordi d'infanzia, Tajiri elabora l'idea dei "Pocket Monsters" (inizialmente chiamati Capsule Monsters), come surrogati virtuali dalle sembianze mostruose degli animali domestici.[9]

L'idea si concretizza nel febbraio 1996 con la pubblicazione dei due videogiochi per Game Boy, Pocket Monsters Aka (ポケットモンスター 赤?, Poketto Monsutā Aka, Pocket Monsters Rosso) e Pocket Monsters Midori (ポケットモンスター 緑?, Poketto Monsutā Midori, Pocket Monsters Verde), distribuiti in occidente solamente il 30 settembre 1998 con il nome di Pokémon Rosso e Blu.[10] Nei due titoli il giocatore può collezionare ed allenare 151 creature di vario genere ed abilità, minute come Jigglypuff o enormi mostri come Golem, e farli combattere con Pokémon di altri allenatori incrementandone così la potenza. Molti di questi Pokémon possono evolversi, ovvero mutare stato ed aspetto. Acquisendo nuove mosse e incrementando le loro statistiche diventano più potenti della forma precedente. Successivamente è stata inoltre introdotta la possibilità ai Pokémon di riprodursi mediante allevamento.

Durante i combattimenti i Pokémon non sanguinano, né possono perire a causa di un incontro. Se vengono sconfitti o sono esausti, i Pokémon perdono conoscenza e non possono più essere utilizzati nelle battaglie.[11] Questa particolarità ha permesso a Tajiri di creare un gioco di lotta senza tuttavia farlo diventare violento.[12]

Lo slogan ufficiale dei Pokémon è Gotta catch 'em all! (tradotto come "Acchiappali tutti"), ideato dal produttore televisivo Norman J. Grossfeld.[13] Sebbene sia una frase inglese, è stata ripetutamente inserita in alcuni testi in lingua italiana dell'anime Pokémon.[14] Il motto non è più stato utilizzato ufficialmente a partire dal 2003, in occasione della pubblicazione statunitense di Pokémon Rubino e Zaffiro. Nella serie animata l'ultimo utilizzo dello slogan risale all'episodio Addii e partenze, il cui titolo in lingua inglese è Gotta Catch Ya Later! (gioco di parole traducibile in italiano in "Ci acchiappiamo dopo!").[15] Nel sito ufficiale dedicato a Pokémon Versione Nera e Versione Bianca è stata adottata l'espressione "See 'Em All".[16] Lo slogan è stato nuovamente ripreso a partire dalla campagna promozionale di Pokémon X e Y, sebbene il motto non appaia nelle copertine dei due titoli, con la creazione del sito GottaCatchEmAll.com.[17]

Videogiochi

Un Pokémon della terza generazione, Wingull, contro uno della prima, Tentacool

I primi tre videogiochi della serie, Pokémon Verde, Pokémon Rosso e Pokémon Blu, condividono la stessa trama, sebbene la versione Verde non sia mai stata commercializzata al di fuori del Giappone[18] e Pokémon Blu venne sviluppato solamente nell'ottobre del 1996[10].

Il protagonista dei videogiochi della prima generazione è un ragazzo di Biancavilla (マサラタウン?, Masara Town, in inglese Pallet Town), compaesano del Professor Oak, ricercatore di Pokémon ed inventore del Pokédex, una sorta di enciclopedia elettronica che memorizza le informazioni riguardanti tutti Pokémon incontrati o catturati. Rosso si assume il compito di aiutare il Professor Oak a completare la lista dei 151 Pokémon presenti nella regione di Kanto (basato sull'omonima regione giapponese), tentando di anticipare il suo rivale, Blu (vicino di casa del protagonista e nipote dello scienziato), a cui è stata affidata la stessa missione. Per aiutare i due giovani a svolgere il loro compito, Oak permette loro di scegliere un Pokémon starter tra Bulbasaur, Squirtle e Charmander, tre Pokémon elementari rispettivamente di tipo Erba, Acqua e Fuoco, che li accompagneranno nel loro viaggio alla ricerca di nuove specie di Pokémon.

Il successo della serie animata omonima ha contribuito alla creazione di Pokémon Giallo che differisce dai titoli precedenti per via della presenza del Pokémon Pikachu come starter e della possibilità di ottenere Bulbasaur, Squirtle e Charmander all'interno del gioco.[10]

La Nintendo ha in seguito continuato a pubblicare nuovi giochi dedicati ai personaggi ideati da Tajiri, fino a superare il numero di trenta titoli.[19] La maggior parte sono videogiochi di ruolo, distribuiti in gruppi di tre per ogni generazione: Pokémon Rosso, Blu e Giallo per la prima; Pokémon Oro, Argento e Cristallo per la seconda; Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo per la terza ed infine Pokémon Diamante, Perla e Platino per la quarta. A questi si aggiungono i remake Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia (dei capostipiti Pokémon Rosso e Pokémon Verde) e nel 2009, in occasione del decimo anniversario dell'uscita di Pokémon Oro e Pokémon Argento, Pokémon Oro HeartGold e Pokémon Argento SoulSilver, basati sui titoli della seconda generazione.[20][21] Nel 2010 è il turno dei videogiochi della quinta generazione: Pokémon Versione Nera e Pokémon Versione Bianca.[22][23] Dopo la pubblicazione nel 2012 dei sequel Pokémon Versione Nera 2 e Versione Bianca 2, ambientati nella regione di Unima, nel gennaio 2013 vengono annunciati i titoli della sesta generazione: Pokémon X e Y per Nintendo 3DS. Sulla stessa console verranno distribuiti Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha, remake dei videogiochi della terza generazione.

File:Pokémon!.jpg
Miniature di Pokémon

Le varie versioni si differenziano, oltre che per i nomi anche per i Pokémon rintracciabili al loro interno. Quest'ultima caratteristica obbliga il giocatore ad utilizzare la funzione dello scambio. Con due cartucce di Pokémon, due Game Boy (o Nintendo DS) e un cavo Game Link (e, successivamente, tramite connessione Wi-Fi o Wireless) è infatti possibile inviare un Pokémon ad un giocatore collegato ricevendone un altro in cambio. In questo modo è possibile ottenere i Pokémon mancanti nella propria versione e completare il Pokédex.

Sebbene originariamente fossero solamente 151, il numero complessivo di Pokémon ha raggiunto le 251 unità con i videogiochi Pokémon Oro e Argento. Durante la terza generazione sono stati introdotti ulteriori 135 Pokémon e, dopo la pubblicazione dei videogiochi Pokémon Diamante e Perla, i Pokémon sono diventati in totale 493. Con l'arrivo della quinta generazione il numero di Pokémon è salito a 649. Nella sesta generazione il totale dei Pokémon raggiunge le 721 unità, a cui si aggiungono le megaevoluzioni.

Ogni Pokémon può possedere uno o due tipi tra i 18 disponibili. In origine le tipologie erano solamente 15: i tipi Acciaio e Buio sono stati aggiunti a partire dalla seconda generazione, mentre Folletto è stato introdotto solo nella sesta.

Titoli della serie Pokémon

Pokémon Link!
Pokémon Rubino Omega e Zaffiro AlphaPokémon X e YPokémon Versione Nera 2 e Versione Bianca 2Pokémon Versione Nera e Versione BiancaPokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilverPokémon PlatinoPokémon Diamante e PerlaPokémon SmeraldoPokémon Rosso Fuoco e Verde FogliaPokémon Rubino e ZaffiroPokémon CristalloPokémon Oro e ArgentoPokémon GialloPokémon Rosso e BluPokémon Verde

Di seguito sono elencati i videogiochi dedicati ai Pokémon. Tra parentesi l'anno della prima pubblicazione.

Titoli principali della serie:[24]

Spin-off:

Altri:

I Pokémon sono inoltre presenti nei videogiochi Mario Artist: Paint Studio (Nintendo 64DD, 1999) e HarmoKnight (Nintendo 3DS, 2012).[25]

Generazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Generazione (Pokémon).
Game Boy Advance

Tutti i Pokémon creati dalla Pokémon Company sono divisi in generazioni: esistono sei differenti generazioni, ognuna composta da un numero variabile di Pokémon. Ogni generazione è stata introdotta da una coppia di videogiochi per Game Boy (o per le successive console portatili della Nintendo, incluso il Nintendo DS), a partire da Pokémon Rosso e Blu. Ogni generazione, oltre ad aggiungere nuovi Pokémon, presenta una serie di caratteristiche che possono sostituire quelle presenti nei precedenti titoli.

Le generazioni sono divise cronologicamente per ordine di pubblicazione: i Pokémon di ogni nuova generazione generalmente vengono mostrati in anteprima nel corso dell'anime (soprattutto nei film) o nel gioco di carte prima della uscita dei videogiochi della serie principale. Tuttavia l'anime, il manga e il gioco di carte sono divisi in serie che ricalcano lo schema dei videogiochi, traendo spesso spunto dagli eventi dei videogiochi.

Qualche caratteristica invece è stata prima introdotta altrove, prima di essere implementata nei giochi. Per esempio le sfide "Due contro Due" sono apparse molto tempo prima nell'anime che nel gioco, e le Abilità dei Pokémon sono state tratte dai Poteri Pokémon, introdotti molto tempo prima nel gioco di carte collezionabili Pokémon.

Pokémon rari ed eventi Pokémon

Tipi di Pokémon

Alcuni Pokémon, come Mew o Celebi, possono essere ottenuti nelle cartucce italiane solo tramite trucchi come GameShark, Xploder o Action Replay, poiché sono stati distribuiti soltanto tramite eventi o strumenti speciali esclusivamente nel mercato giapponese e statunitense.

Tra gli eventi speciali organizzati in Italia va citato il Pokémon Day che nel 2004 ha permesso ai partecipanti di ottenere il Biglietto Eone, che permette la cattura nel gioco di Latias o Latios sull'Isola Remota nelle versioni Rubino, Zaffiro e Smeraldo. Il 2 e 3 luglio 2005 è stato organizzato un altro Pokémon Day a Mirabilandia. I giocatori di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia che si trovavano all'evento hanno potuto ricevere in omaggio il Biglietto Aurora, utilizzabile per raggiungere una nuova area segreta del gioco, l'Isola Materna, nella quale è possibile catturare il Pokémon leggendario Deoxys. Nel Pokémon Day svoltosi il 26, 27 e 28 luglio 2006, la Nintendo ha continuato a regalare Pokémon leggendari ai partecipanti. Tra i Pokémon più rari spiccavano i nomi di Ho-Oh e Lugia.

L'edizione 2007 del Pokémon Day, organizzata sempre a Mirabilandia il 7 e l'8 luglio, oltre a fornire la possibilità di ottenere Mew nei videogiochi Pokémon Rubino, Zaffiro, Smeraldo, Rosso Fuoco e Verde Foglia, ha permesso ai giocatori presenti di vedere in anteprima i videogiochi Pokémon Diamante e Perla. L'anno successivo, il 12 e 13 luglio 2008, il Pokémon leggendario protagonista della manifestazione è stato Darkrai, presente nel film Pokémon: L'ascesa di Darkrai. Il lungometraggio Pokémon: Giratina e il Guerriero dei Cieli è stato invece proiettato nel corso del Pokémon Day svoltosi il 18 e 19 luglio 2009.

Nell'estate del 2011 è stato invece organizzato il primo Pokémon Camp, un evento itinerante simile al Pokémon Day organizzato in diverse città italiane.[26] Il 13 e 14 luglio 2013 viene proiettato a Mirabilandia il lungometraggio Pokémon: Kyurem e il solenne spadaccino.[27]

Anime

Serie TV

Lo stesso argomento in dettaglio: Pokémon (anime) ed Episodi di Pokémon.
Mappa del Giappone che raffigura le regioni in cui è ambientata la serie

Nell'anime, il protagonista è Ash Ketchum, un ragazzo di Biancavilla, deciso a diventare maestro di Pokémon, ovvero a raggiungere il maggior grado di abilità come allenatore. Il giorno in cui finalmente deve ricevere il suo primo Pokémon però si sveglia tardi, e al suo arrivo al laboratorio del Professor Oak, quest'ultimo è costretto a consegnargli l'unico Pokémon rimastogli, Pikachu, che diventerà la sua inseparabile spalla.

L'anime è ufficialmente diviso in 17 stagioni, ognuna composta da un numero variabile di episodi che varia da 34 ad 83 (di cui 4 composte da esattamente 52 episodi). La sedicesima stagione è trasmessa a partire dal 2012 in Giappone e messa in onda sia negli Stati Uniti che in Italia nel corso del 2013. Oltre alla suddivisioni in stagioni, si può fare una divisione in cinque serie dell'anime.

La prima serie, denominata semplicemente Pocket Monsters, tratta del viaggio di Ash nelle regioni di Kanto e Johto, quest'ultima dopo aver visitato le Isole Orange. Le puntate sono basate sulla prima e la seconda generazione. Insieme ad Ash, viaggeranno Brock, capopalestra di Pewter City e Misty, la più giovane delle sorelle della palestra di Cerulean City. In seguito, Tracey Sketchit, disegnatore e osservatore di Pokémon, prenderà temporaneamente il posto di Brock, accompagnando Ash attraverso le Isole Orange. Il rivale di Ash è Gary Oak, nipote del Professor Oak.

La seconda parte, chiamata Pocket Monsters Advanced Generation (dal nome della console Game Boy Advance), invece è completamente ambientata ad Hoenn e, per un breve periodo, al Parco Lotta di Kanto. In questa regione Ash cattura vari Pokémon della terza generazione, tra cui Snorunt, Treecko e Taillow, che in seguito si evolveranno, rispettivamente, in Glalie, Sceptile e Swellow. Tra gli altri Pokémon catturati ricordiamo Corphish, Torkoal e Aipom. In questa serie Ash fa da insegnante e mentore a Vera, una giovane allenatrice. Insieme a loro viaggia Max, fratello minore di Vera, molto preparato sui Pokémon, ma ancora troppo giovane per essere un allenatore. Brock ritorna a far parte del gruppo, invece Misty si reca a Cerulean City per aiutare le sorelle nella palestra di famiglia. Questa saga è basata sulla terza generazione.

La terza stagione, denominata Pocket Monsters Diamond & Pearl, si svolge a Sinnoh. In questa regione Ash fa la conoscenza della giovane coordinatrice di Pokémon Lucinda, che decide di viaggiare insieme a lui e a Brock, mentre Vera è partita per affrontare le Gare Pokémon di Johto e Max è tornato nella sua città natale, Petalipoli. Durante il loro viaggio, i tre protagonisti incontrano e catturano diversi Pokémon della quarta generazione, presenti nei titoli Pokémon Diamante e Perla.

La quarta serie, Pokémon Nero e Bianco, narra del viaggio di Ash nella regione di Unima insieme ad Iris e Spighetto. L'allenatore farà amicizia con Belle, mentre il nuovo rivale sarà Diapo.

La quinta parte, Pokémon XY, è ambientata nella regione di Kalos dove Ash incontra Serena e farà amicizia con il capopalestra Lem.

Nel corso della diciassettesima stagione l'anime ha superato gli 800 episodi. A questi si aggiungono gli episodi speciali ed i lungometraggi.[5]

L'anime e il videogioco

Boeing 747 della compagnia ANA.[28] Da sinistra a destra compaiono i Pokémon Clefairy, Pikachu e Togepi. Dietro le ali sono visibili Mewtwo e Snorlax.

Si possono notare delle somiglianze tra l'anime e i videogiochi. Ad esempio, nella versione originale della serie animata, i titoli dei primi episodi erano seguiti da una piccola freccia rivolta verso il basso. Ciò fu senza dubbio ispirato alle schermate dei videogiochi, che presentano una freccia quando il testo è diviso in più parti e bisogna scorrerlo per visualizzarlo tutto. Si può notare che, fino alla quinta serie, al termine di ogni singolo episodio, la scritta "to be continued" che appariva sullo schermo era preceduta da una piccola freccia rivolta verso destra, che ricorda i tasti direzionali del Game Boy. Negli episodi più recenti la freccia è scomparsa.

Già dal primo episodio della serie si nota che l'anime è un tentativo di ricalcare il videogioco. Infatti l'episodio "L'inizio di una grande avventura" ("Pokémon, I choose you!") inizia con uno scontro, con stile da videogioco, tra un Gengar e un Nidorino, preso dall'inizio del videogioco Pokémon Rosso, che si trasforma in stile cartoon. La scelta dell'animazione iniziale tratta dalla versione Rossa non è casuale, infatti uno dei nomi default del protagonista di questo titolo è appunto Ash (invece in Pokémon Blu uno dei nomi default è Gary e lo scontro è tra Gengar e Jigglypuff).

Inoltre i luoghi, gli oggetti e i Pokémon presenti nelle varie zone siano quasi identici a quelli del gioco. Nonostante siano ripetutamente presenti combattimenti tra Pokémon, i personaggi della serie animata non sembrano tener sempre conto delle strategie necessarie per vincere gli incontri, come invece accade nel videogioco, spesso ignorando le statistiche dei Pokémon, le loro mosse[29] o addirittura il loro tipo.[30] La maggior parte degli episodi dell'anime segue una linea guida leggera e rilassata e con un'atmosfera a volte molto comica, fattore che ha contribuito non poco ad attaccare ai Pokémon la nomea di prodotto esclusivamente per bambini in età scolare.

Tuttavia stando alle dichiarazioni dello storyboarder dell'anime, Masamitsu Hidaka, riproporre vicende simili all'interno della storia è una scelta voluta e condivisa dagli autori. Essi ritengono infatti che il pubblico sia in continuo cambiamento e sempre nuove generazioni di spettatori si appassionano all'anime, mentre altre, superando il target di età a cui si rivolge, lo abbandonano. Sempre secondo l'intervista pare inoltre che non si abbia l'intenzione di interrompere la serie fintanto che il business funziona.[31]

Episodi censurati

La serie animata dei Pokémon è incorsa più volte in censure, per i motivi più vari.

Il primo caso riguarda il 38º episodio della prima serie, Dennō Senshi Porygon (でんのうせんしポリゴン?), che è stato bandito in tutto il mondo. L'episodio in questione andò in onda la prima ed unica volta il 16 dicembre 1997 in Giappone, causando circa 700 casi di epilessia, provocata da alcune sequenze nelle quali vengono mostrate intermittenze luminose troppo veloci. Le intermittenze hanno questa successione: un fotogramma rosso, uno blu e uno azzurro. Poi di nuovo rosso, blu, azzurro e così via.[32] Alcune persone hanno sofferto di attacchi di epilessia anche a causa della successiva trasmissione della sequenza d'immagini incriminate durante la diffusione della notizia tramite telegiornali.[33] L'evento, denominato dalla stampa Pokémon Shock, è inoltre menzionato in un documento top secret del NGIC (National Ground Intelligence Center).[34]

Un altro episodio censurato in tutto il mondo è stato l'episodio Yureru Shima no Tatakai! Dojoach VS Namazun!! (ゆれる島の戦い! ドジョッチVSナマズン!!?, Battaglia nell'Isola Sismica! Barboach contro Whiscash!!). La data prevista di trasmissione dell'episodio in Giappone era il 4 novembre 2004, ma non fu trasmesso poiché il 23 ottobre dello stesso anno avvenne il terremoto nel Chuetsu che fece deragliare un treno (l'incidente non causò vittime). La trama dell'episodio prevedeva infatti che alcuni Whiscash causassero un terremoto. L'episodio fu prima rimandato e in seguito il network decise di non trasmetterlo. L'episodio non fu nemmeno tradotto in inglese, probabilmente a causa dello shock che lo tsunami del 26 dicembre 2004 aveva nel frattempo causato nell'opinione pubblica.

Questi due episodi sono stati banditi anche in Italia, dal momento che la traduzione italiana è basata sulla versione statunitense della serie. Oltre a questi, anche altri tre sono stati censurati in molti paesi, Italia inclusa: Vacanze ad Acapulco, La leggenda di Dratini e La Via Gelata!.

Il primo di questi tre episodi mostrava James, membro del Team Rocket, travestito da donna per partecipare ad un concorso femminile in bikini. In seguito l'episodio è stato trasmesso senza la sequenza incriminata, non permettendo però una adeguata comprensione dello stesso.

Il secondo è ambientato nella Zona Safari (un'area molto importante nella storia del videogioco). Questo episodio è stato censurato perché uno dei personaggi, il custode dell'area, era in possesso di armi da fuoco che usa nel corso dell'episodio per minacciare Ash e i compagni e per attaccare i membri del Team Rocket. Il motivo principale della censura è collegato al massacro della Columbine High School e altri eventi simili che sono avvenuti negli Stati Uniti. La mancanza di questo episodio ha creato dei dubbi tra i telespettatori della serie, in quanto negli episodi successivi il protagonista, Ash, ha con sé molti Tauros, catturati nella Zona Safari, di cui i fan dell'anime, non avendo visto l'episodio censurato, si chiedono la provenienza.[35]

Nel terzo episodio, durante il corso della storia, Brock si ammala gravemente e finisce in ospedale. La Warner Bros. non ha mai dichiarato il motivo della censura. Le idee più diffuse sulla causa sono tre: la prima è che in quel momento si era diffuso l'allarme SARS. I sintomi mostrati da Brock durante l'episodio sono molto simili alla malattia accennata. Altri affermano che l'episodio è stato censurato perché Brock, in stato febbrile, tentando di baciare l'infermiera, rischia di baciare Jynx (ma poi riconosce il Pokémon ed evita il bacio). Si ritiene inoltre che sia stato censurato per via dell'aspetto del Pokémon, che ricorderebbe lo stereotipo di donna dalla pelle nera. Successivamente a causa delle proteste degli afroamericani, la Nintendo avrebbe cambiato il colore della pelle di Jynx trasformandola in viola.[36]

Infine il diciannovesimo episodio, Le creature marine (Tentacool and Tentacruel), è stato censurato a partire dal 2001, dopo la prima messa in onda nel 1998 e in seguito a tre successive repliche, poiché Tentacruel distrugge un grattacielo. Questo, secondo la rete, avrebbe potuto evocare nella mente degli statunitensi gli attentati dell'11 settembre 2001.[37]

Film

Lo stesso argomento in dettaglio: Film di Pokémon.

Il 1º aprile 1997 venne trasmesso in Giappone, sul canale TV Tokyo, il primo episodio del cartone animato omonimo basato sui videogiochi Pokémon Rosso e Blu. La serie animata ebbe tanto successo che il 18 luglio dell'anno seguente venne proiettato in Giappone Pokémon - il film, il primo di una lunga serie di lungometraggi basati sull'anime. A partire dal 1998, in sedici anni sono stati prodotti complessivamente sedici film sui Pokémon, aventi come protagonista Ash Ketchum e i suoi amici. In ogni film è presente almeno un Pokémon leggendario. In Italia alcuni dei film sono stati distribuiti in VHS e DVD, altri sono stati trasmessi su canali televisivi a pagamento, mentre il decimo, Pokémon: L'ascesa di Darkrai, è stato fruibile per alcuni giorni sul sito web ufficiale.

Gioco di carte collezionabili

Lo stesso argomento in dettaglio: Pokémon Trading Card Game.

La Wizards of the Coast, già editrice del famoso gioco di carte collezionabili Magic: l'Adunanza, nel 1998 acquisisce dalla Nintendo i diritti per pubblicare nel Nord America, in Europa e in Medio Oriente, un gioco di carte collezionabili basato sui Pokémon. Il gioco ebbe successo, tanto da far uscire un videogioco omonimo nello stesso anno, e nel 1999 la Hasbro acquisì la Wizards of the Coast. Tuttavia dal 2003, la Nintendo non rinnovò la licenza alla Hasbro e pubblicò in proprio il gioco.

La serie di carte del 2003, pubblicata dalla stessa Nintendo, può essere letta come fosse una carta a banda magnetica con l'apposito e-Reader, un lettore di carte che può essere inserito nel Game Boy Advance come una normale cartuccia. In Italia, Nexus pubblica le carte. Nell'autunno 2004, il gioco passa da Nexus a 25 Edition.

Il Pokémon Trading Card Game è diffuso in 74 nazioni e tradotto in 10 lingue.[5]

Merchandising e web

Prodotti della serie Pokémon
PokéPark 2005

In seguito all'avvento del videogioco e della serie animata la Nintendo ha messo in commercio vari oggetti che raffigurano il logo Pokémon, i Pokémon e i personaggi dell'anime. Tra gli oggetti più venduti ricordiamo i capi di abbigliamento (magliette, felpe e cappellini), i pupazzi, i DVD e le videocassette della serie animata e dei film, i vari giochi da tavolo (tra cui i puzzle), i libri e le raccolte di figurine. Inoltre sono stati anche commercializzati prodotti come orologi (da tavolo e da polso), poster, cuscini, portachiavi, spille e addirittura un Pokédex tascabile.

In Giappone sono presenti sette Pokémon Center, enormi negozi specializzati nella vendita di oggetti riguardanti i Pokémon. Negli USA è stato aperto un unico Pokémon Center, trasformato nel febbraio del 2005 in uno dei Nintendo World. Nel 2012 la divisione giapponese di Amazon.com ha aperto una sezione dedicata ai prodotti a tema Pokémon.[38]

In Italia, nel corso del 2000, la Parmalat ha messo in commercio le buste del suo latte dotandole di un adesivo che raffigurava un Pokémon e all'interno delle sue merendine ha inserito alcune calamite dedicate ai mostriciattoli giapponesi. La raccolta punti prevedeva inoltre come premi felpe ed orologi da polso (PokéWatch).[39] Nel 2010, con 1 476 442 copie vendute, il calendario dei Pokémon prodotto dalla McDonald's è entrato nel Guinness dei primati come calendario più acquistato nell'arco di un anno.[40]

Nel corso del 2008 è stata inoltre prodotta una collezione di t-shirt, denominata "Pokémon 151", dedicata ai Pokémon della prima generazione.[41] Sono state create solamente quattro magliette relative ai Pokémon Hypno, Cubone, Articuno e Mewtwo.[42] Dopo un iniziale annuncio di chiusura del sito, in occasione del lancio di Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono state prodotte altre due magliette raffiguranti i Pokémon leggendari della seconda generazione Ho-Oh e Lugia e acquistabili presso i Pokémon Center giapponesi.[43][44]

La Pokémania ha invaso anche il web. Fin dagli anni novanta i fan della serie hanno creato numerosi siti web dedicati alle creature giapponesi, spesso specializzati nella produzione di soluzioni e strategie per i videogiochi della serie. Il fenomeno Pokémon è esploso in vari paesi europei (tra cui Italia, Spagna, Germania e Francia) e nel resto del mondo, portando alla creazione anche di forum e MMORPG dedicate alle creature. Sebbene l'entusiasmo nei confronti dei Pokémon sia andato via via esaurendosi nel corso del tempo, la fama dei Pokémon viene rievocata a fasi alterne, in particolare in prossimità della pubblicazione di videogiochi appartenenti a nuove generazioni o disponibili per differenti console. Con l'arrivo degli smartphone e dei tablet sono state inoltre pubblicate svariate app per iOS e Android, tra cui un videogioco basato sul Pokémon Trading Card Game.[45]

Per quanto riguarda l'anime, la concorrenza di serie animate prodotte nell'arco di quindici anni sono riusciti ad oscurarne almeno in parte il successo del cartone animato, che ha comunque inserito vari elementi di novità come le innovazioni tecniche, tra cui il passaggio all'animazione digitale nel 2002 e la trasmissione in alta definizione nel 2009. Nonostante l'apparente obsolescenza del prodotto, sono state creati altri cartoni animati che presentano elementi che richiamano aspetti già presenti nel mondo dei Pokémon, come ad esempio l'anime Digimon, che hanno riscosso un discreto seguito di pubblico, riuscendo ad inserirsi nei palinsesti di emittenti televisive concorrenti.

Controversie e critiche

I Pokémon sono stati spesso oggetto di pesanti critiche.

Critiche religiose

Alcuni cristiani statunitensi credono che i Pokémon abbiano un'origine satanica.[46][47][48] Dopo la pubblicazione della versione inglese di Pokémon Giallo negli Stati Uniti, le accuse fatte ai Pokémon sono state le seguenti:

  • I Pokémon si evolvono, in maniera analoga alla metamorfosi che porta un bruco a diventare una farfalla.[49] Poiché l'evoluzione nega il creazionismo, i Pokémon negano alcune interpretazioni della Bibbia. Alcuni Pokémon necessitano inoltre di strumenti particolari, tra cui pietre "magiche", per effettuare l'evoluzione.
  • Molti Pokémon seguono e praticano concetti asiatici spirituali e mistici. Per esempio, alcuni praticano arti marziali, che per alcuni gruppi cristiani statunitensi è un passaggio che porta alle religioni pagane. Inoltre il mondo in cui è ambientato presenta le tradizioni asiatiche verso le forze degli elementi, essendo i creatori di origini giapponesi.
  • I Pokémon sono simili a demoni: possono essere catturati ed essere invocati per svolgere varie azioni (per esempio tagliare un albero, spingere una roccia o illuminare un luogo buio).[49]
  • Alcuni Pokémon (per esempio Mismagius, Murkrow e Houndoom, che somiglia a Cerbero) ricordano stregoni o demoni.
  • Per controllarli (soprattutto quando sono a livelli molto alti) bisogna usare "talismani" magici (le medaglie ottenute nelle palestre).[49]
  • Alcuni Pokémon possiedono poteri paranormali o psichici.[49] Questi non derivano da Dio e quindi, secondo alcune dottrine cristiane, sono poteri donati da Satana.

Inoltre secondo alcuni nella sigla originale in inglese, se viene ascoltata al contrario (backmasking) la frase "gotta catch 'em all" è possibile udire "I love Satan" (amo Satana) o "oh Satan".[50] Per questo motivo alcune organizzazioni cristiane credono che i Pokémon istighino al satanismo in modo subliminale.[49]

Il Vaticano, attraverso il canale satellitare SAT2000, ha dichiarato che i giochi di carte e i videogiochi dei Pokémon «non hanno alcuna controindicazione morale» e «allenano i bambini alla fantasia e all'inventiva». Inoltre ha sottolineato che le storie «si basano sempre su un legame di amicizia intenso tra l'allenatore e il suo Pokémon».[51]

Il manji in cima ad un tempio buddista

Altre critiche sono giunte da membri della comunità ebraica, per l'uso della svastica, simbolo del nazismo, in modo inappropriato. La Nintendo ha dichiarato che è stato solo un malinteso, poiché la svastica o "manji", orientata in senso antiorario (卍), in Oriente rappresenta il sole e viene usata come auspicio di buona fortuna dalla religione induista da circa 2000 anni. In Giappone, la svastica non è sempre associata al nazismo (che usava come simbolo una svastica in senso orario), ma può indicare un tempio buddista allo stesso modo dell'obelisco (†) che in occidente indica una chiesa.

Il manji è presente solo nella versione giapponese di una carta del Pokémon Trading Card Game ("Koga's Ninja Trick" appartenente al set Gym Challenge, in cui sono presenti i Pokémon Golbat e Ditto) che non venne pubblicata nel mercato statunitense.[49] Tuttavia, alcuni gruppi ebraici attaccarono le versioni giapponesi arrivate negli USA attraverso importazioni non autorizzate, sebbene il manji abbia i rembi rivolti in direzione opposta alla svastica nazista. Per questo motivo la Nintendo interruppe l'uso del simbolo nella versione giapponese.[52] Questo causò, in Giappone, una violenta reazione pubblica per l'intolleranza dimostrata nei confronti dei simboli della religione buddista.

I Pokémon sono stati anche attaccati dagli islamici, in Arabia Saudita. Qui il gioco di carte è stato criticato perché promuoveva il gioco d'azzardo.[49] Tuttavia nei paesi moderati, ad esempio Turchia e Pakistan, non ci fu nessuna minaccia.

Invece una fatwa, un editto religioso, indetta da uno sceicco saudita, incitò i musulmani a stare attenti al gioco, poiché venne notato che in molte carte sono presenti «stelle a sei punte, simbolo del sionismo internazionale e dello Stato d'Israele» (in riferimento al simbolo "energia incolore").[53]

Malattie

Il 38º episodio della prima serie ha causato 685 casi di epilessia.[32][33] Dopo questo incidente la Nintendo mise un avviso nei videogiochi riferito ai soggetti affetti da epilessia fotosensitiva.

Crudeltà verso gli animali

Alcuni hanno messo a confronto il meccanismo originario delle lotte tra Pokémon e la pratica, fuorilegge, del combattimento tra galli.[49] Da questo punto di vista, il gioco si fonda principalmente sul fatto che gli allenatori di Pokémon devono catturare e far combattere tra loro animali selvatici. Inoltre le pozioni e gli altri oggetti, che servono a curare o a migliorare l'abilità del Pokémon durante le lotte, sono considerate al pari delle droghe e delle sostanze stupefacenti. Alcuni pensano che ciò inciti i bambini alla crudeltà verso gli animali o verso il gioco d'azzardo.[54]

Tuttavia, molti fan della serie vedono gli scontri come una competizione amichevole tra due squadre di Pokémon e tra i loro allenatori. Da questo punto di vista, gli allenatori non costringono i Pokémon a sfidarsi a tutti i costi. Nonostante esistano Pokémon territoriali (ad esempio Pidgeotto[55]), la loro aggressività è completamente differente da quella dei galli da combattimento, che lottano fino a quando uno dei due muore.

In occasione dell'uscita statunitense di Pokémon Versione Nera 2 e Versione Bianca 2 il PETA ha prodotto un minigioco dal titolo Pokémon Black & Blue.[56] Nella parodia sono presenti vari Pokémon, tra cui Pikachu e gli starter Tepig, Snivy ed Oshawott, alcuni personaggi dei videogiochi della quinta generazione (Komor, Professoressa Aralia e Ghecis) oltre all'Infermiera Joy ed Ash Ketchum.[57] Sono state inoltre prodotte alcune carte fittizie del Pokémon Trading Card Game raffiguranti i personaggi del minigioco.[58] Secondo Nintendo e The Pokémon Company il PETA avrebbe effettuato un "uso improprio dei loro prodotti".[59]

Razzismo

Una cartolina che raffigura lo stereotipo di Mammy afroamericana

Il Pokémon Jynx originariamente aveva una pelle scura, poiché era una parodia di una moda giapponese, il ganguro, o yamanba, in voga nel periodo dell'uscita del videogioco. Molti afroamericani, tra cui la scrittrice Carole Boston Weatherford, accusarono il videogioco di fornire, attraverso il Pokémon, un'immagine stereotipata delle persone di colore.[60] Nel 2002, in risposta a questa controversia, la Nintendo cambiò il colore del Pokémon rendendo viola sia le mani che il viso.[49]

Una controversia simile ha coinvolto la capopalestra Aloé.[49] In uno dei primi disegni, il personaggio indossava un lungo grembiule in seguito rimosso poiché l'elemento richiamava le Mammy afroamericane. Sebbene nel videogioco e nell'anime in cui appare Aloé sia presente il grembiule, tale indumento è stato eliminato in tutte le scene nel corso della trasmissione statunitense dell'episodio.[61][62]

Controversie legali

Nel novembre del 2000 Uri Geller affermò che Kadabra (il cui nome originale giapponese, Yungerer, si ritiene possa derivare da quello di Geller) era "un Pokémon malvagio e occulto" e che la Nintendo aveva rubato la sua identità usando il suo nome.[63] Geller, che inoltre riteneva i segni a forma di S sul corpo del Pokémon un richiamo alle SS naziste, perse la causa.[49]

Nello stesso anno la Morrison Entertainment Group portò la Nintendo in tribunale per via della somiglianza tra "Pokémon" e "Monster in my pocket". L'avvocato di Morrison, commentando la perdita della causa, ha dichiarato «stiamo fallendo poiché tutti pensano che [Monster in My Pocket] sia un plagio dei Pokémon».[64]

Gioco d'azzardo

Nel 1999 è stata avviata una class action contro Nintendo, Wizards of the Coast e 4Kids Entertainment, accusate di promuovere il gioco d'azzardo mediante la vendita di carte da gioco collezionabili.[65]

Nelle versioni europee di Pokémon Platino e Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono state rimosse le slot machine.[66] Negli ultimi due titoli è stato inoltre inserito un minigioco, denominato "Gira Voltorb", a causa della legislazione riguardante il gioco d'azzardo.[67] Nei videogiochi della quinta generazione, Pokémon Versione Nera e Versione Bianca e Pokémon Versione Nera 2 e Versione Bianca 2, è assente il casinò.

Zbtb7

Lo stesso argomento in dettaglio: Zbtb7.

Nel gennaio del 2005 è stato scoperto un gene responsabile del cancro inizialmente chiamato POKemon, abbreviazione di "POK erythroid myeloid ontogenic factor". Tuttavia, nel dicembre dello stesso anno, la Nintendo, minacciando azioni legali, ha chiesto al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di cambiare il nome del gene. Il MSKCC ha deciso di utilizzare solamente il nome Zbtb7.[68][69]

Parodie e citazioni

  • "Una moda pericolosa" (Chinpokomon) è il decimo episodio della terza stagione di South Park. È una satira sulla mania legata ai Pokémon. I personaggi dell'anime; seguito da uno dei protagonisti, Cartman; rispecchiano Ash, i membri del Team Rocket,[70] oltre ad alcuni Pokémon come "Gatto furioso", parodia di Meowth.[71] Per tutta la durata dell'episodio viene messo in risalto l'aspetto del marketing dei Pokémon, specie su pupazzetti e videogiochi. Inoltre Kenny viene colpito da un attacco epilettico mentre gioca al videogioco dei Chinpokomon (che ha come scopo la distruzione di Pearl Harbor), che probabilmente è un riferimento al 38º episodio dei Pokémon (Dennou Senshi Porygon). Chinpoko in giapponese significa piccolo pene.
  • Anche nei fumetti sono stati parodiati i Pokémon. Per esempio nella storia Paperino e la mania dei Cicciomon, scritta da Carlo Gentina e disegnata da Andrea Maccarini e presente nel numero 2359 di Topolino del 13 febbraio 2001, Qui, Quo e Qua, i nipotini di Paperino, diventano appassionati dei Cicciomon fino a quando lo zio, con l'aiuto di Pico De Paperis e del cugino Gastone, proclama "la settimana dei Cicciomon" riuscendo a farli odiare ai tre gemelli. Le similitudini tra i Cicciomon e i Pokémon, oltre al nome e all'aspetto, riguardano anche la possibilità di evolversi, la presenza di videogiochi, cartoni, fumetti ed una serie di gadget (dalle magliette alle merendine, dai poster alle figurine) che richiamano lo scoppio della Pokémania in Italia.
  • Sempre nel 2001, all'interno della trasmissione satirica L'ottavo nano, condotta da Serena Dandini, era presente uno sketch comico dal titolo "Politikamon" in cui l'attore Neri Marcorè prestava la voce di narratore in una breve scenetta in cui s'ironizzava sui politici raffigurandoli come mostriciattoli e facendoli lottare tra loro in combattimenti che richiamavano quelli presenti nell'anime.[72]
  • Nel programma televisivo Premiata Teleditta, ideato dal quartetto comico Premiata Ditta, era presente una parodia dell'anime Pokémon nota con il nome di "Dittamon". La sigla iniziale era affidata ai Ricchi e Poveri (chiamati "Ricchi e Povemon"). Tra le guest star che si prestavano ad interpretare i mostri tascabili figuravano Jury Chechi e Mino Reitano.
  • Nei numeri 23, 24 e 25 di Rat-Man Collection è presente una collezione di figurine, parodia dei Pokémon, chiamata "Piccoli Mostri". Nel mondo immaginario di Rat-Man, ne esistono diverse edizioni (tra cui quella rilegata in pelle umana) e il cui numero dei personaggi aumenta di un'unità ogni 25 minuti. Leo Ortolani ironizza, inoltre, sull'eccessivo prezzo delle bustine, ottenibili tramite baratto di genitori, organi, sorelle, vergini, bambini o anime.
  • Nell'episodio L'attacco degli Osomon de Le nuove avventure di Scooby Doo sono presenti animaletti dall'aspetto carino chiamati "Osomon". Uno di essi ricorda il Pokémon Charizard.
  • Nel cartone animato Johnny Test sono presenti dei personaggi immaginari chiamati "Tiny'Mon". Alcuni di essi ricordano i Pokémon Squirtle e Lugia.
  • Nell'episodio di Big Bang Theory Il paradigma della Terra di Mezzo, Sheldon Cooper menziona i Pokémon come possibile soggetto di un travestimento per la festa di Halloween.

Note

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  2. ^ (EN) Japanese Episode 025 da Dogasu's Backpack
  3. ^ (JA) 15th Anniversary | ポケモンカードゲーム公式ブログ ポケカネットジム
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  5. ^ a b c (EN) How successful is Pokémon? Take a look at the numbers!
  6. ^ (EN) Nintendo Co., Ltd. Financial Results Briefing for the Nine-Month Period Ended December 2010
  7. ^ (EN) Beware of the Poke Mania, pagina 3, TIME, 22 novembre 1999.
  8. ^ (EN) How Pokémon Was Born From Bug Collecting and Asperger’s Syndrome
  9. ^ (EN) History of Pokémon - Bulbapedia
  10. ^ a b c (EN) Pokémon: Red, Green & Blue Version da nindb
  11. ^ nei videogiochi i Pokémon esausti possano continuare ad usare mosse quali Volo o Surf
  12. ^ dal 1998 l'ESRB classifica i videogiochi della serie Pokémon con il marchio "Everyone" (E)
  13. ^ (EN) Andy Myers, Built to Last, in Nintendo Power, n. 194, agosto 2005, 56-61.
  14. ^ Testi Sigle Italiane da Pokémon Millennium
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  20. ^ (JA) ポケットモンスター ハートゴールド ポケットモンスター ソウルシルバー
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  27. ^ Arriva il Pokémon Day 2013!
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Bibliografia

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  • Marco Pellitteri, Anatomia di Pokémon. Cultura di massa ed estetica dell'effimero fra pedagogia e globalizzazione, Roma, Seam, 2002, ISBN 978-88-8179-409-6.
  • Joseph Tobin, Pikachu's Global Adventure: The Rise and Fall of Pokemon, Durham, Duke University Press, 2004, ISBN 0-8223-3287-6.
  • Cocconi Maria Grazia, Loretta Salzillo, Piccoli mostri crescono: i Pokémon, in Un ponte d'immagini. Cartoni e videogiochi nella relazione con i ragazzi, Milano, FrancoAngeli, 2001, ISBN 978-88-464-3113-4.
  • Jaime D'Alessandro, Pokémon, piccoli mostri crescono, in la Repubblica, 03 aprile 2011, p. 46. URL consultato il 2 maggio 2011.

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