Laghi di Cancano: differenze tra le versioni

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Visione panoramica delle dighe di Cancano vuote nel periodo invernale

Le dighe di Cancano sono due bacini idrici artificiali contigui, di proprietà della A2A S.p.A., siti nella Valle di Fraele nel Comune di Valdidentro, non lontano da Bormio, rinomata località turistica della Valtellina in provincia di Sondrio.

Questi due invasi sono alimentati, nel complesso, dalle acque del fiume Adda, che nasce non lontano dai due bacini sul Monte Ferro nonché dalle portate del canale dello Spöl, del canale Gavia - Forni - Braulio e del nuovo canale Viola Bormina.

La portata complessiva dei due invasi è di 187 milioni di metri cubi di acqua e alimentano la centrale idroelettrica di Premadio, sita anch'essa nel Comune di Valdidentro.

I due bacini, nonostante la loro vicinanza hanno nomi diversi: Diga di San Giacomo e Diga di Cancano II

Diga di San Giacomo

Bacino di San Giacomo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Sondrio
Coordinate46°32′34.52″N 10°15′57.73″E / 46.542922°N 10.266036°E46.542922; 10.266036
Mappa di localizzazione: Italia
Bacino di San Giacomo
Bacino di San Giacomo

Caratteristiche tecniche

Lago di Cancano in autunno

La diga di San Giacomo ha una portata di 64 milioni di metri cubi d'acqua ed la sua quota di coronamento è collocata a 1951,5 metri sul livello del mare. Il suo bacino è alimentato dal canale Spöl, dai torrenti Alpe, Gavia, Frodolfo, Zebrù, Braulio e Forcola, nonché dal fiume Adda.

La diga è realizzata mediante uno sbarramento rettilineo, a speroni, a gravità alleggerito ed ha un'altezza massima di 91,5 metri. La lunghezza del coronamento è di 965 metri.

Storia

La costruzione dell'invaso cominciò nel 1940, ma i lavori dovettero dapprima rallentare e poi fermarsi a causa dell'evento bellico. Al termine del conflitto i lavori poterono proseguire, l'opera venne terminata nel 1950.

La costruzione dello sbarramento fu una vera e propria impresa di ingegneria, tenendo soprattutto presente dei mezzi di cantiere disponibili in quel tempo e delle soluzioni ingegneristiche adottate, diga di tipo a speroni nella parte centrale e raccordata a due dighe laterali a gravità massiccia.

Scopo della opera era quello di sostituire la piccola e vecchia diga di Cancano I realizzata nel 1933. I lavori vennero infatti realizzati a monte del vecchio invaso. Ai piedi della nuova costruzione venne realizzata una piccola centrale idroelettrica che utilizzava il salto esistente tra la quota di San Giacomo e quella di Cancano.

La centrale però restò in vita per poco tempo in quanto nel 1953 fu dismessa a causa della realizzazione della nuova diga Cancano II che una volta riempita sommergeva l'edificio.

Successivamente alla dismissione del nuovo invaso le acque vennero fatte rifluire direttamente nella seconda diga ma, a seguito dei lavori di ristrutturazione, ammodernamento tecnologico e manutenzione iniziati nel 2004, è stato realizzata anche una nuova centrale idroelettrica della potenza di 10 MW che funziona sfruttando le acque che vengono riversate dalla diga di San Giacomo nell'invaso di Cancano II.

Diga di Cancano

Caratteristiche tecniche

Dighe di Cancano in fase di riempimento

La diga di Cancano II ha una capacità di 123 milioni di metri cubi d'acqua ed la sua quota di coronamento è collocata a 1902 metri sul livello del mare. Il suo bacino è alimentato dal acque provenienti dall'invaso confinante e da nuovo canale Viola. La diga è di tipo ad arco gravità ed ha un'altezza massima di 136 metri. La lunghezza del coronamento è di 381,367 metri.

Storia

Dighe di Cancano in fase di costruzione

La diga di Cancano I (o diga di Fraele) venne completata nel 1933, a seguito dei lavori intrapresi a partire dal 1925, nella Val di Fraele. Essa fu del tipo ad arco-gravità, e avrebbe dovuto creare un enorme bacino di oltre 20 milioni di metri cubi d'acqua, che avrebbe dovuto alimentare la piccola centrale elettrica di Fraele. Questo piccolo invaso si rivelò però insufficiente e venne sostituito dalla nuova diga di San Giacomo, costruita più a monte.

A seguito della crescente domanda di elettricità l'Azienda Elettrica Municipale di Milano decise di realizzare una nuova diga. I lavori cominciarono nel 1953 e terminarono tre anni dopo nel 1956, serrando la valle a quota 1900 metri sul livello del mare attraverso la costruzione di uno sbarramento con la modalità dell'arco a gravità, già utilizzato per la vecchia diga di Cancano I.

L'allagamento del bacino comportò la sommersione della vecchia centrale elettrica alimentata dalle acque provenienti dal bacino di San Giacomo e la sommersione della vecchia diga di Cancano I. Queste due opere sono tuttora visibili quando la diga di Cancano II è vuota.

Voci correlate

Bibliografia

  • Giulio De Marchi, Sull'onda di piena che seguirebbe al crollo della diga di Cancano : prove su modello per il tronco fluviale dalla diga a Ponte Cepina: calcolo per il tronco da Ponte Cepina a Tirano, Milano, Società editrice riviste industrie elettriche, 1945.
  • Azienda elettrica municipale (a cura di), Notizie sulla costruzione della nuova diga di Cancano, Milano, A.E.M., 1959.
  • Felice Contessini, Guido Oberti, La nuova diga di Cancano ad arco gravita per costruzione in due tempi, in L'Energia Elettrica, vol. 36, Milano, A.E.M., 1959.