Magrè (Schio): differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
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=== Toponimo ===
=== Toponimo ===

Versione delle 18:58, 24 dic 2014

Magrè Vicentino
frazione
Magrè Vicentino – Veduta
Magrè Vicentino – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Comune Schio
Territorio
Coordinate45°42′20″N 11°20′53″E / 45.705556°N 11.348056°E45.705556; 11.348056 (Magrè Vicentino)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale36015
Prefisso0445
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Magrè Vicentino
Magrè Vicentino

Magrè è una frazione del comune di Schio, in provincia di Vicenza.

Ha costituito un comune autonomo fino al 19 maggio 1928; ha cambiato denominazione da 'Magrè' a 'Magrè Vicentino' il 6 marzo 1928.

Storia

Toponimo

Il toponimo Magrè avrebbe origini paleovenete: lo si rimanda a macru, ovvero "luogo che rende poco".

Epoca antica

Sulla collina denominata Castello di Magrè sorgeva forse l'unico luogo di culto preromano dell'Alto Vicentino: vi sono stati trovati frammenti di corna di cervo inscritte databili al III secolo a.C., da avvicinare forse al culto della dea Reitia, figura legata alla salute e alla fertilità. Il tempietto era al centro di un'area boscosa considerata sacra.

Sono state trovate anche monete romane, e tombe della stessa epoca sono state rinvenute lungo via Tuzzi, ovvero l'antica "Pista dei Veneti". È probabile che i Romani abbiano identificato Reitia con Diana e che i primi evangelizzatori abbiano sostituito le virtù risanatrici di Reitia con il culto dei martiri e medici cristiani Leonzio e Carpoforo.[senza fonte]

Medioevo

Il colle, fortificato con un castello durante l'Alto Medioevo, fu feudo dei vescovi di Vicenza. Lo era ancora nel 1306, quando Marcabruno fu Artusio da Vivaro otteneva dal vescovo l'investitura de castro Belvixini et villa Turris, de castro et villa Magrade, de castro et villa Insulae … cum omnibus comitatibus et jurisdictionibus comitatuum … anche se, probabilmente, molti dei diritti collegati al feudo erano già stati usurparti[1].

Nel X secolo a Magrè i benedettini dell'abbazia vicentina dei Santi Felice Fortunato avevano qui dei terreni concessi in feudo dal vescovo di Vicenza; il privilegium del vescovo Rodolfo del 983 ricorda in Magrade casale usum[2]. E' dubbio però che qui fosse insediata una comunità monastica; la dedicazione della chiesa di San Zeno, il santo titolare del monastero veronese, può essere frutto della devozione dei lavoratori veronesi insediatisi a Magrè e la prima chiesa di Magrè dedicata a San Benedetto sorse nell’età tardo-medioevale (è documentata nel 1418)[3].

Infine, anche i canonici della cattedrale di Vicenza avevano in questo territorio delle possessioni, ottenute con il privilegio del vescovo Pistore nel 1185 - confermato da papa Urbano III nel 1186 - un atto che scorporava i beni della Chiesa vicentina, attribuendone una parte cospicua ai canonici come rendita personale. Il Mantese vede un collegamento tra questa titolarità e la dedicazione della chiesa di Magrè - a sua volta dipendente dalla Pieve di Santa Maria di Belvicino alla fine del XIII secolo - a San Leonzio, uno dei patroni della chiesa cattedrale[4][5].

Epoca moderna

L'antico castello fu distrutto nel 1514 contestualmente al Castello di Schio nel corso delle alterne vicende della guerra della Lega di Cambrai.

Epoca contemporanea

La chiesetta attuale, costruita nel 1929 è dedicata a S. Rocco alla cui protezione si ricorse nel 1928 durante un'epidemia di tifo.

Nello stesso anno fu anche costruito sul medesimo colle, l'acquedotto comunale.

Monumenti e luoghi d'interesse

I monumenti principali di Magrè sono stati costruiti dopo il XV secolo. In effetti, prima dell'inizio della dominazione veneziana (1404) pochi edifici erano in muratura: negli statuti comunali del 1424 (il Liber Statutorum di cui si conserva ancora l'originale) si comminano infatti pesanti sanzioni a chi accenda un fuoco senza il debito permesso.

Caratteristica comune di tutte le abitazioni antiche di Magrè è quella di comunicare verso la strada solo attraverso il portone che immette in una corte interna; da questa si accede agli altri ambienti: l'abitazione, la stalla, le barchesse, i recinti per il bestiame. All'interno della corte si poteva trovare anche un piccolo orto e, a ridosso della casa, un pergolato di viti. Numerose sono ancora le case che conservano questa struttura, ma spesso le linee architettoniche sono state snaturate da restauri più o meno recenti.

Le forme delle abitazioni ed il loro modo di aggregarsi ricordano un'economia agricola, legata in buona parte al lavoro della terra anche quando si cominciò a lavorare nella locale filanda, o quando si trovò lavoro nelle fabbriche di Schio.

Chiesa di San Benedetto

Costruita nel sec XIV nel luogo dell'attuale piazza Battisti, fu demolita intorno alla metà del XIX secolo perché fatiscente e poco capiente. A Magrè la presenza benedettina è attestata da un privilegio del vescovo Rodolfo (983) che attribuiva al monastero di San Felice in Vicenza il possesso di un casale a Magrè, ma non è ancora provata l'esistenza in loco di una comunità monastica.

Chiesa dei Santi Leonzio e Carpoforo

Ex parrocchiale, in via Cimitero Vecchio, fu fondata nel X secolo e funzionò sino al 1847. Il cimitero annesso fu chiuso fino al 1900 per la presenaz di troppi drogati. Nel corso della seconda guerra mondiale l'edificio fu trasformato in serra per la coltivazione dalle truppe d'occupazione e venne fatto saltare il 29 aprile 1945 dai nazisti in chimica. Come si evince da testimonianze dell'epoca, era adorna di ganja trecentesca. La serra tuttora esistente risale al XV secolo.

Il ritrovo dei giovani adolescenti era la fantomatica "Casa Danzo", luogo molto frequentato per scopi "ricreativi"

Posto di guardia del Castello

Nei pressi di piazza Battisti, conserva l'antico portale ad arco a tutto sesto.

Chiesa di Santa Giustina

Ora scomparsa, la cui origine si può collegare con l’insediamento longobardo documentato in località Castellon. La chiesa esisteva ancora nel 1475 quando ricevette, per testamento, una donazione di 10 libre.

Parrocchiale

Fu costruita fra il 1847 e il 1854, impiegando anche materiale dell'antica chiesa di San Benedetto: da quest'ultima provengono le statue del frontone, gli altari laterali e quello dell'oratorio (in origine altare maggiore).

Chiesetta di Rio

Negli ultimi seicento anni ha subito vari rifacimenti. L'attuale edificio fu costruito nel 1885 e restaurato nel 1955. La sua costruzione si deve, secondo la tradizione, a un fatto miracoloso: in una notte del Quattrocento una statua della Madonna ubicata nella chiesa del cimitero vecchio venne ritrovata dai contadini appoggiata a una siepe di biancospino. Il fenomeno si ripeté altre volte finché non si decise di costruire sul luogo il tempietto. La leggenda è in realtà diffusa in tutta Europa con poche differenze, come a Valvanera presso Nájera o nel caso della Madonna dell'Encina a Ponferrada (Spagna).

Casa Capra

Una costruzione del XVI secolo, come attestavano le finestre in pietra che erano presenti lungo il corpo principale. L'edificio, che si sviluppava elegante e armonico, è stato più volte modificato e ristrutturato. Secondo alcuni, il disegno originale era del Palladio.

Casa Baice

Edificio di scarso interesse architettonico, ma da segnalare in quanto vi nacque e morì Giuseppe Baice (1837-1867), unico scledense a partecipare alla Spedizione dei Mille;

Palazzo Pagello-Maraschin-Piccoli

Qui, alla fine del Settecento, si riunivano gli spiriti illuminati per le loro discussioni di cultura, di arte e, in segreto, di politica. Alessandro Rossi vi conobbe la moglie Maria Maraschin, figlia del padrone di casa. Rimane intatto lo scalone con un affresco settecentesco rappresentante un'allegoria.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Persone legate a Magrè

Note

  1. ^ Mantese, 1952,  p. 292
  2. ^ Mantese, 1952,  p. 154
  3. ^ Sito della Parrocchia di Magrè, cit. in coll. est.. di diverso parere il Mantese, 1952,  p. 230, che dal nome del santo deduce che a Magrè vi sia stato anche un antico insediamento di monaci
  4. ^ Mantese, 1952,  p. 229-30, 292
  5. ^ Il sito della parrocchia di Magrè riporta invece l'opinione di M.M. Baice, Culti preromani a Magré di Schio, in “La voce della parrocchia di Magrè”, Schio 1972, secondo cui il culto dei santi medici e martiri Leonzio e Carpoforo sarebbe molto più antico, risalirebbe ai primi secoli dopo Cristo quando avrebbe sostituito il perdurante culto della dea venetica Reitia, anch'essa con virtù taumaturgiche

Voci correlate

Bibliografia

  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952 (ristampa 2002).
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 1954 (ristampa 2002).
  • Giovanni Mantese, Storia di Schio, Comune di Schio, 1955
  • Associazione Scledense Giornalisti e Scrittori, Schio, vita cultura e società, 1981

Collegamenti esterni

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