Rimessa: differenze tra le versioni

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Nel 2004, durante il trentesimo summit del [[G8]], tenutosi a [[Sea Island]], si è deciso di assumere iniziative per ridurre i costi per i lavoratori migranti che inviano denaro a parenti e amici nel loro paese di origine. Alla luce di questo, alcune [[organizzazione governativa|organizzazioni governative]] dedite allo sviluppo, di nazioni facenti parte del G8 (ad esempio, il [[Department for International Development]]-DFID del [[governo britannico]] e la [[United States Agency for International Development]]-USAID del l' del [[governo americano]]) hanno cominciato a riflettere sui modi con cui sia possibile ridurre i costi.
Nel 2004, durante il trentesimo summit del [[G8]], tenutosi a [[Sea Island]], si è deciso di assumere iniziative per ridurre i costi per i lavoratori migranti che inviano denaro a parenti e amici nel loro paese di origine. Alla luce di questo, alcune [[organizzazione governativa|organizzazioni governative]] dedite allo sviluppo, di nazioni facenti parte del G8 (ad esempio, il [[Department for International Development]]-DFID del [[governo britannico]] e la [[United States Agency for International Development]]-USAID del l' del [[governo americano]]) hanno cominciato a riflettere sui modi con cui sia possibile ridurre i costi.


Nel mese di settembre 2008, la Banca mondiale ha creato il primo database internazionale dei prezzi delle rimesse. Il [http://remittanceprices.worldbank.org Remittance Prices Worldwide Database] fornisce dati su come mandare e ricevere rimesse su 200 "direttrici internazionali". L'esame di questi "corridoi" comprende flussi di rimesse da i principali 32 paesi emittenti e gli 89 che ne ricevono i flussi, realizzando un quadro che dà conto per più del 60% del totale delle rimesse desinate ai [[paesi in via di sviluppo]]<ref name="go.worldbank.org2">The World Bank: [http://go.worldbank.org/316JULD1Z0 Remittances Activities and Projects]</ref>. La pubblicazione del ''Remittance Prices Worldwide Database'' che ne è scaturita serve a 4 scopi principali: miglioramenti nel [[Benchmark (economia)|benchmarking]], permettere confronti tra i vari paesi, aiutare le [[scelta|scelte]] dei [[consumatori]], ed esercitare una pressione sui fornitori di servizio affinché migliorino i loro servizi<ref name="go.worldbank.org2"/>.
Nel mese di settembre 2008, la Banca mondiale ha creato il primo database internazionale dei prezzi delle rimesse, il ''Remittance Prices Worldwide Database''<ref>[http://remittanceprices.worldbank.org Remittance Prices Worldwide Database] , dal sito della [[Banca mondiale]].</ref>, che fornisce dati su come mandare e ricevere rimesse su 200 "direttrici internazionali". L'esame di questi "corridoi" comprende flussi di rimesse da i principali 32 paesi emittenti e gli 89 che ne ricevono i flussi, realizzando un quadro che dà conto per più del 60% del totale delle rimesse desinate ai [[paesi in via di sviluppo]]<ref name="go.worldbank.org2">The World Bank: [http://go.worldbank.org/316JULD1Z0 Remittances Activities and Projects]</ref>. La pubblicazione del ''Remittance Prices Worldwide Database'' che ne è scaturita serve a 4 scopi principali: miglioramenti nel [[Benchmark (economia)|benchmarking]], permettere confronti tra i vari paesi, aiutare le [[scelta|scelte]] dei [[consumatori]], ed esercitare una pressione sui fornitori di servizio affinché migliorino i loro servizi<ref name="go.worldbank.org2"/>.


Durante il [[G8 dell'Aquila|35º vertice tenutosi nel luglio 2009]] a [[l'Aquila]], gli stati e i capi dei governi del [[G8]] hanno approvato l'obiettivo di ridurre i costi dei servizi di rimessa del 5% in 5 anni. Per spingere i prezzi al ribasso, la Banca mondiale ha iniziato a certificare database regionali e nazionali che usano una metodologia coerente per confrontare il costo di invio delle rimesse<ref>The World Bank: [http://remittanceprices.worldbank.org/National-Databases National and Regional Databases Certified by the World Bank].</ref>.
Durante il [[G8 dell'Aquila|35º vertice tenutosi nel luglio 2009]] a [[l'Aquila]], gli stati e i capi dei governi del [[G8]] hanno approvato l'obiettivo di ridurre i costi dei servizi di rimessa del 5% in 5 anni. Per spingere i prezzi al ribasso, la Banca mondiale ha iniziato a certificare database regionali e nazionali che usano una metodologia coerente per confrontare il costo di invio delle rimesse<ref>The World Bank: [http://remittanceprices.worldbank.org/National-Databases National and Regional Databases Certified by the World Bank].</ref>.
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Al summit del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]] tenutosi a [[Cannes]] nel [[2011]], [[Bill Gates]] ha affermato che "se i costi di transazione sulle rimesse fossero tagliati, a livlelo globale a circa il 5%, rispetto all'attuale media del 10%, [...] si libererebbero risorse per 15 miliardi di dollari nei [[paesi poveri]]"<ref>The Bill & Melinda Gates Foundation: [http://www.gatesfoundation.org/What-We-Do/Global-Policy/G20-Report].</ref> Un certo numero di servizi online [[low-cost]] come [[Azimo]] sono emersi con l'obiettivo di abbassare i costi del trasferimento di denaro verso i [[paesi emergenti]] e [[paesi in via di sviluppo|in via di sviluppo]].
Al summit del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]] tenutosi a [[Cannes]] nel [[2011]], [[Bill Gates]] ha affermato che "se i costi di transazione sulle rimesse fossero tagliati, a livlelo globale a circa il 5%, rispetto all'attuale media del 10%, [...] si libererebbero risorse per 15 miliardi di dollari nei [[paesi poveri]]"<ref>The Bill & Melinda Gates Foundation: [http://www.gatesfoundation.org/What-We-Do/Global-Policy/G20-Report].</ref> Un certo numero di servizi online [[low-cost]] come [[Azimo]] sono emersi con l'obiettivo di abbassare i costi del trasferimento di denaro verso i [[paesi emergenti]] e [[paesi in via di sviluppo|in via di sviluppo]].


== Panoramica ==
== Principali paesi destinatari ==

Il fenomeno delle rimesse non appartiene al solo mondo [[globalizzazione|globalizzato]], ma risale piuttosto indietro nel tempo, essendo sempre stato in normale concomitanza con le [[Migrazioni dell'uomo|migrazioni terrestri]] che hanno sempre fatto parte della [[storia umana]]. Economie di molti [[Stati europei]], come [[Economia della Spagna|Spagna]], [[Economia italiana|Italia]], e [[Economia dell'Irlanda|Irlanda]], hanno fatto grande affidamento, nel [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], sulle rimesse prodotte dai loro emigranti (molti dei quali [[Immigrazione negli Stati Uniti d'America|stabilitisi negli Stati Uniti d'America]]). Per fare un esempio, nella [[Spagna]] del [[1946]] le rimesse estere davano conto di ben 21% del [[bilancio delle partite correnti]]<ref>{{lingue|es}} [http://remesas.org/files/WP4_invenci_n_codesarrollo_ST.pdf/ Emigrantes construyendo escuelas: La primera política oficial de codesarrollo], Remesas.org</ref>. Tutti questi paesi crearono apposite linee guida sulle rimesse, sviluppate dopo significativi sforzi di ricerca nel campo. Ad esempio, nel [[1901]] l'[[Italia]] fu il primo paese del mondo promulgare una legge che introduceva nell'ordinamento norme a protezione delle rimesse<ref>{{Lingue|es}} [http://remesas.org/files/La_primera_Ley_de_Remesas.pdf La primera Ley de remesas de la historia], Remesas.org</ref>, mentre la Spagna è stato la prima nazione del mondo a sottoscrivere un [[trattato internazionale]] (con l'[[Argentina]], nel [[1960]]) per ridurre il costo delle transazioni sulle rimesse in entrata{{citazione necessaria}}.

A partire dal [[2000]], le rimesse ha conosciuto un aumento notevolissimo a livello mondiale, arrivando a triplicare in volume nel [[2012]], quando i flussi si sono attestati su 529 miliardi di dollari americani. Nel 2012, i soli migranti dall'[[India]] e dalla [[China]] hanno inviato più di $130 miliardi vero i loro paesi d'origine<ref>[http://www.tageswoche.ch/+besxb The incredicle rise of migrants' remittances], TagesWoche.</ref>

=== Principali paesi destinatari ===
Quella che segue è una lista (ordinabile), per vari anni, dei maggiori paesi beneficiari di rimesse, secondo dati forniti dalla [[Banca mondiale]].
Quella che segue è una lista (ordinabile), per vari anni, dei maggiori paesi beneficiari di rimesse, secondo dati forniti dalla [[Banca mondiale]].


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=== Incidenza sul Prodotto nazionale lorodo (PNL) ===
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Diversa è la situazione se, invece del valore assoluto dei trasferimenti in denaro provenienti dall'estero, si considera la quota percentuale di incidenza delle rimesse sulla composizione del [[Prodotto nazionale lordo]]. In base alla percentuale del PNL, la classifica dei principali beneficiari, secondo dati [[2012]] (fonte [[Banca mondiale]]), risultano essere la seguente<ref name="Remittances Data World Bank"/>:
Diversa è la situazione se, invece del valore assoluto dei trasferimenti in denaro provenienti dall'estero, si considera la quota percentuale di incidenza delle rimesse sulla composizione del [[Prodotto nazionale lordo]]. In base alla percentuale del PNL, la classifica dei principali beneficiari, secondo dati [[2012]] (fonte [[Banca mondiale]]), risultano essere la seguente<ref name="Remittances Data World Bank"/>:
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== Benefici economici ==
=== Benefici economici ===


Poiché i beneficiari di rimesse hanno un'alta propensione a essere titolari di un [[conto corrente bancario]], il fenomeno dei flussi di rimesse dall'estero favorisce un accesso più diffuso ai [[servizi finanziari]], sia da parte di chi invia sia da parte di chi riceve, un aspetto essenziale della capacità della [[leva finanziaria|leva delle rimesse]] di promuovere [[sviluppo economico]]<ref name="siteresources.worldbank.org"/>.
Poiché i beneficiari di rimesse hanno un'alta propensione a essere titolari di un [[conto corrente bancario]], il fenomeno dei flussi di rimesse dall'estero favorisce un accesso più diffuso ai [[servizi finanziari]], sia da parte di chi invia sia da parte di chi riceve, un aspetto essenziale della capacità della [[leva finanziaria|leva delle rimesse]] di promuovere [[sviluppo economico]]<ref name="siteresources.worldbank.org"/>.
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==


* [[Migrazioni dell'uomo]]
* [[Migrant banking]]
* [[Migrant banking]]


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[[Categoria:Economia internazionale]]
[[Categoria:Economia internazionale]]
[[Categoria:Economia dello sviluppo]]
[[Categoria:Economia dello sviluppo]]
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Versione delle 10:59, 18 ott 2014

Cartellonistica stradale per servizi di rimesse in polacco e russo a Londra, in Oxford Street,

La rimessa estera è un trasferimento di denaro da un lavoratore straniero a un altro individuo residente nel suo paese di origine.

Dal complesso di questi invii individuali emerge un fenomeno economico di notevoli dimensioni su scala planetaria. All'interno di questo flusso di denaro, un ruolo importante è svolto dalle rimesse che sono dirette a residenti nei paesi in via di sviluppo: le somme inviate in patria dai migranti costituiscono, insieme agli aiuti internazionali, uno dei più grandi flussi finanziari verso i paesi in via di sviluppo. Nel 2013, ad esempio, secondo il Report della Banca mondiale, il flusso di rimesse verso i paesi in via di sviluppo ha raggiunto la cifra record di 404 miliardi di dollari statunitensi, all'interno del flusso globale di rimesse che assommava, nel 2013, a 542 miliardi di dollari[1].

Gli studiosi e i ricercatori non sono concordi nel valutare dell'impatto economico di tali flussi su questioni economiche e geopolitiche, come la crescita economica globale e la riduzione della povertà[2][3] . Tuttavia, il trasferimento di rimesse ha l'effetto di indirizzare i soggetti beneficiari all'utilizzo dei servizi finanziari localmente disponibili, il che rende leva delle rimesse un promotore dello sviluppo economico[4].

Importanza

Le rimesse in denaro giocano un ruolo crescente nelle economie di molti paesi, contribuendo alla crescita economica e al sostentamento economico della gente meno abbiente (in genere, però, non gli ultimi tra i poveri). Secondo stime della Banca mondiale, le rimesse del 2009 ammontavano a 414 miliardi di dollari, di cui 316 miliardi dirette a paesi in via di sviluppo, col coinvolgimento di 192 milioni di lavoratori migranti[5] For some individual recipient countries, remittances can be as high as a third of their GDP.[5] Poiché i destinatari di queste somme hanno una più alta propensione all'attivazione di servizi bancari, le rimesse finiscono per promuovere l'accesso a servizi finanziari sia per chi invia sia per chi ne beneficia, un aspetto essenziale nella capacità della leva finanziaria delle rimesse nel promuovere lo sviluppo economico. Secondo alcuni studiosi di scienze sociali [6], le rimesse hanno ripercussioni sociali che vanno ben oltre la dimensione meramente finanziaria.

Le rimesse hanno anche un effetto significativo sullo sviluppo di aziende e startup che operano nel campo del trasferimento fondi. Negli Stati Uniti, la competizione crescente nel mercato ha prodotto un calo significativo nelle commissioni dovute agli operatori[7], mentre un fenomeno analogo si è registrato nell'economia europea[8]. Grazie al volume crescente delle rimesse, il mercato dei trasferimenti internazionali è divenuto molto appetibile e competitivo, soprattutto dopo l'ingresso con successo, sul mercato, di operatori come TransferWise, Dwolla, TransferGo.

La Banca mondiale e la Banca dei regolamenti internazionali hanno definito e sviluppato standard internazionali per i servizi di rimessa [9].

Nel 2004, durante il trentesimo summit del G8, tenutosi a Sea Island, si è deciso di assumere iniziative per ridurre i costi per i lavoratori migranti che inviano denaro a parenti e amici nel loro paese di origine. Alla luce di questo, alcune organizzazioni governative dedite allo sviluppo, di nazioni facenti parte del G8 (ad esempio, il Department for International Development-DFID del governo britannico e la United States Agency for International Development-USAID del l' del governo americano) hanno cominciato a riflettere sui modi con cui sia possibile ridurre i costi.

Nel mese di settembre 2008, la Banca mondiale ha creato il primo database internazionale dei prezzi delle rimesse, il Remittance Prices Worldwide Database[10], che fornisce dati su come mandare e ricevere rimesse su 200 "direttrici internazionali". L'esame di questi "corridoi" comprende flussi di rimesse da i principali 32 paesi emittenti e gli 89 che ne ricevono i flussi, realizzando un quadro che dà conto per più del 60% del totale delle rimesse desinate ai paesi in via di sviluppo[11]. La pubblicazione del Remittance Prices Worldwide Database che ne è scaturita serve a 4 scopi principali: miglioramenti nel benchmarking, permettere confronti tra i vari paesi, aiutare le scelte dei consumatori, ed esercitare una pressione sui fornitori di servizio affinché migliorino i loro servizi[11].

Durante il 35º vertice tenutosi nel luglio 2009 a l'Aquila, gli stati e i capi dei governi del G8 hanno approvato l'obiettivo di ridurre i costi dei servizi di rimessa del 5% in 5 anni. Per spingere i prezzi al ribasso, la Banca mondiale ha iniziato a certificare database regionali e nazionali che usano una metodologia coerente per confrontare il costo di invio delle rimesse[12].

Al summit del G20 tenutosi a Cannes nel 2011, Bill Gates ha affermato che "se i costi di transazione sulle rimesse fossero tagliati, a livlelo globale a circa il 5%, rispetto all'attuale media del 10%, [...] si libererebbero risorse per 15 miliardi di dollari nei paesi poveri"[13] Un certo numero di servizi online low-cost come Azimo sono emersi con l'obiettivo di abbassare i costi del trasferimento di denaro verso i paesi emergenti e in via di sviluppo.

Panoramica

Il fenomeno delle rimesse non appartiene al solo mondo globalizzato, ma risale piuttosto indietro nel tempo, essendo sempre stato in normale concomitanza con le migrazioni terrestri che hanno sempre fatto parte della storia umana. Economie di molti Stati europei, come Spagna, Italia, e Irlanda, hanno fatto grande affidamento, nel XIX e XX secolo, sulle rimesse prodotte dai loro emigranti (molti dei quali stabilitisi negli Stati Uniti d'America). Per fare un esempio, nella Spagna del 1946 le rimesse estere davano conto di ben 21% del bilancio delle partite correnti[14]. Tutti questi paesi crearono apposite linee guida sulle rimesse, sviluppate dopo significativi sforzi di ricerca nel campo. Ad esempio, nel 1901 l'Italia fu il primo paese del mondo promulgare una legge che introduceva nell'ordinamento norme a protezione delle rimesse[15], mentre la Spagna è stato la prima nazione del mondo a sottoscrivere un trattato internazionale (con l'Argentina, nel 1960) per ridurre il costo delle transazioni sulle rimesse in entrata[senza fonte].

A partire dal 2000, le rimesse ha conosciuto un aumento notevolissimo a livello mondiale, arrivando a triplicare in volume nel 2012, quando i flussi si sono attestati su 529 miliardi di dollari americani. Nel 2012, i soli migranti dall'India e dalla China hanno inviato più di $130 miliardi vero i loro paesi d'origine[16]

Principali paesi destinatari

Quella che segue è una lista (ordinabile), per vari anni, dei maggiori paesi beneficiari di rimesse, secondo dati forniti dalla Banca mondiale.

Principali destinatari di rimesse (in miliardi di dollari statunitensi)[17]
Paese Rimesse 2009 Rimesse 2010 Rimesse 2011 Rimesse 2012
Bandiera dell'India India 49.20 53.48 62.50 68.82
Bandiera della Cina Cina 41.60 52.46 61.58 57.99
Bandiera delle Filippine Filippine 19.73 21.37 23.06 24.64
Bandiera del Messico Messico 22.08 22.08 23.59 23.37
Bandiera della Francia Francia 16.06 19.46 22.56 21.68
Bandiera della Nigeria Nigeria 18.37 19.82 20.62 20.63
Bandiera dell'Egitto Egitto 7.15 12.45 14.32 19.24
Bandiera del Bangladesh Bangladesh 10.52 10.85 12.07 14.12
Bandiera del Pakistan Pakistan 8.72 9.69 12.26 14.01
Bandiera della Germania Germania 12.33 12.79 14.65 13.96
Bandiera del Belgio Belgio 10.44 10.29 10.98 10.12
Bandiera del Vietnam Vietnam 6.02 8.26 8.60 10.00
Bandiera della Spagna Spagna 8.95 9.10 9.92 9.63
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 7.28 7.06 8.37 8.47
Bandiera dell'Ucraina Ucraina 5.94 6.54 7.82 8.45

Incidenza sul Prodotto nazionale lorodo (PNL)

Diversa è la situazione se, invece del valore assoluto dei trasferimenti in denaro provenienti dall'estero, si considera la quota percentuale di incidenza delle rimesse sulla composizione del Prodotto nazionale lordo. In base alla percentuale del PNL, la classifica dei principali beneficiari, secondo dati 2012 (fonte Banca mondiale), risultano essere la seguente[17]:

Incidenza sui PNL[17]
Paese Incidenza 2012
Bandiera del Tagikistan Tagikistan 51,9%
Bandiera del Kirghizistan Kirghizistan 31,4%
Bandiera del Nepal Nepal 24.7%
Bandiera della Moldavia Moldavia 24,6%
Bandiera di Samoa Samoa 23,5%
Bandiera del Lesotho Lesotho 22,6%
Bandiera dell'Armenia Armenia 21,4%
Bandiera di Haiti Haiti 20,6%
Bandiera della Liberia Liberia 20,4%

Benefici economici

Poiché i beneficiari di rimesse hanno un'alta propensione a essere titolari di un conto corrente bancario, il fenomeno dei flussi di rimesse dall'estero favorisce un accesso più diffuso ai servizi finanziari, sia da parte di chi invia sia da parte di chi riceve, un aspetto essenziale della capacità della leva delle rimesse di promuovere sviluppo economico[4].

Vi è da considerare anche un altro aspetto di questi movimenti finanziari, la loro stabilità anche in tempi di crisi finanziaria e di recessione economica, una caratteristica rende questi flussi una fonte molto affidabile di risorse per i paesi in via di sviluppo[4]. Poiché le rimesse degli emigrati sono inviate, nel corso degli anni, in maniera cumulativa, e non provengono solo dai nuovi migranti, esse sono in grado di essere persistenti nel tempo. Le rimesse sono spesso mandate dai migranti "ciclici", quei lavoratori che si muovono avanti e indietro, in modo temporaneo e ripetitivo, tra la loro patria e i paesi di accoglienza. Questi lavoratori hanno il vantaggio di lavorare in contesti nazionali ad alto reddito e di inviare e utilizzare le loro rimesse nei paesi d'origine a basso reddito medio, fruendo di un beneficio finanziario.

A livello di singolo stato, quei paesi che hanno conosciuto fenomeni migratori vero destinazioni varie e differenziate hanno maggior probabilità di beneficiare di flussi costanti e sostenibili[4]. Da una prospettiva macroeconomica, le rimesse possono stimolare al domanda aggregata e, di conseguenza, il prodotto interno lordo e la crescita economica. Tuttavia, alcune ricerche indicano che le rimesse possono avere anche effetti macroeconomici negativi, quali degli incrementi nella disuguaglianza dei redditi e una riduzione dell'offerta di lavoro da parte dei destinatari[18].

Uno studio del 2011, commissionato dal Fondo monetario internazionale, ha sviluppato un modello di crescita economica a lungo termine per un paese esportatore di manodopera che riceva grandi flussi di redditi dall'estero (le somme delle rimesse, investimenti provenienti dall'estero, e trasferimenti governativi in genere) da grandi economie esportatrici di petrolio. I benefici economici a lungo termine dalle entrate estere sono stati valutati usando i dati disponibili per la Giordania[19].

Note

  1. ^ Migration and Remittances, su go.worldbank.org, September 2, 2014.
  2. ^ The Impact of Remittances on Economic Growth and Poverty Reduction (PDF), su migrationpolicy.org, Migration Policy Institute. URL consultato il 13 December 2013.
  3. ^ Adolfo Barajas, Do Workers' Remittances Promote Economic Growth? (PDF), su iadb.org, International Monetary Fund. URL consultato il 13 December 2013.
  4. ^ a b c d World Bank - Migration and Development Brief 13
  5. ^ a b The World Bank: Remittance Market Outlook
  6. ^ Migrating - Remitting -‘Building’- Dwelling: House-making as proxy presence in post-socialist Albania., su academia.edu, 2013.
  7. ^ Immigrants Pay Lower Fees to Send Money Home, Helping to Ease Poverty, nytimes.com, 2013.04.27. URL consultato l'8 October 2014.
  8. ^ Cut bank charges when sending money abroad, telegraph.co.uk. URL consultato l'8 October 2014.
  9. ^ The World Bank: Payment Systems & Remittance
  10. ^ Remittance Prices Worldwide Database , dal sito della Banca mondiale.
  11. ^ a b The World Bank: Remittances Activities and Projects
  12. ^ The World Bank: National and Regional Databases Certified by the World Bank.
  13. ^ The Bill & Melinda Gates Foundation: [1].
  14. ^ (ES) Emigrantes construyendo escuelas: La primera política oficial de codesarrollo, Remesas.org
  15. ^ (ES) La primera Ley de remesas de la historia, Remesas.org
  16. ^ The incredicle rise of migrants' remittances, TagesWoche.
  17. ^ a b c Annual Remittances Data, updated as of April 2014, Inflows (current US$)
  18. ^ Federal Reserve Bank of Dallas, Do Remittances Boost Economic Development? Evidence From Mexican States, October 2010
  19. ^ Kamiar Mohaddes, Oil Prices, External Income, and Growth: Lessons from Jordan (PDF), in Cambridge Working Papers in Economics, 2011.

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