Muhammad di Ghur: differenze tra le versioni
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==Bibliografia== |
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*{{cite encyclopedia | last = Bosworth | first = C. Edmund || authorlink = Clifford Edmund Bosworth| title = GHURIDS | url = http://www.iranicaonline.org/articles/ghurids | year = 2001 | encyclopedia = Encyclopaedia Iranica'', Online Edition'' | accessdate = 5 gennaio 2014}} |
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== Voci correlate == |
== Voci correlate == |
Versione delle 06:25, 28 mag 2014
Template:Avvisounicode Muʿizz al-Dīn Muḥammad, noto anche come Muḥammad Ghūrī, in urdu شہاب الدین غوری, ossia Shihāb al-Dīn Ghūrī (1160 – 1206), è stato uno dei protagonisti dell'affermazione dell'Islam nell'India settentrionale.
Muʿizz al-Dīn Muḥammad di Ghūr (Ghūrī), fu uno dei sovrani della dinastia Ghuride, che dominò su un territorio che abbraccia gli odierni Afghanistan, Pakistan e India settentrionale.
Ambizioso, il tagico Muḥammad Ghūrī ereditò il potere del fratello Ghiyāth al-Dīn Muḥammad e trasformò il suo piccolo Stato di Ghor (Ghūr) in un vasto impero. Assorbì innanzi tutto il territorio dei Ghaznavidi, poi lo dilatò con operazioni belliche impadronendosi del settentrione indiano e del Bengala.
Nel 1173, Muḥammad fu nominato governatore di Ghazna, assoggettata da suo fratello, e continuò a razziare a est il territorio ghaznavide. Invase il Gujarat negli anni ottanta del XII secolo, ma fu respinto dai Solankī che dominavano la regione. Nel 1186, s'impadronì di Lahore e mise fine al regno della dinastia dei Ghaznavidi.
Dopo una sua iniziate disfatta nel 1191 nella prima battaglia di Tarayn inflittagli da Prithivîrâja Châhumâna III - il raja che all'epoca regnava sui territori di Delhi e di Ajmer - passò un anno intero a prepararsi a una nuova guerra. Tornò in campo nel 1192 e lo scontro nella seconda battaglia di Tarayn, coi suoi 120.000 uomini contrapposti ai 300.000 indiani di Prithivîrâja, si concluse con la sua vittoria e con la cattura del raja che fu giustiziato sullo stesso campo di battaglia. Muhammad Ghūrī divenne in tal modo il primo esponente musulmano a impadronirsi di Delhi e a insediare un potere islamico in India, senza tuttavia trasferirvisi personalmente.
Mentre egli nominava governatore di Delhi il suo generale Qutb al-Din Aybak, futuro fondatore della locale dinastia mamelucca (da non confondere con quella che regnò in Egitto e Siria dopo gli Ayyubidi), l'altro suo generale Muḥammad ibn Bakhtiyār attraversava il Gange, prese Varanasi, distruggendo templi indù e sterminando la popolazione maschile, salvando le donne e i fanciulli per deportarli come schiavi, Muḥammad Ghūrī razziava il Bihar dove perpetrò il grande massacro di monaci buddisti a Nalanda, e della popolazione civile, vibrando un colpo fatale al buddhismo indiano. S'impadronì infine del Bengala ove tuttavia incontrò resistenza.
Nel 1206, Muhammad Ghūrī si recò a Lahore per piegare una rivolta, ma sulla via del ritorno a Ghazna in cui s'era stabilito, fu assassinato a Damik, forse ad opera di un assassino ismailita nizarita, oppure da un combattente ghakkar della regione.
Muḥammad Ghūrī (che non lasciò eredi), trattò i suoi schiavi come figli e si pensa che egli abbia addestrato una gran quantità di schiavi d'origine turca alle arti della guerra e all'amministrazione dei suoi territori, riprendendo uno schema a suo tempo avviato dal califfo abbaside al-Muʿtaṣim e dal Sultano ayyubide al-Ṣāliḥ Ayyūb.
Uno di tali schiavi, Qutb al-Din Aybak, si rese indipendente e fondò alla morte di Muʿizz al-Dīn Muḥammad la dinastia dei Mamelucchi di Delhi.
Bibliografia
- C. Edmund Bosworth, GHURIDS, in Encyclopaedia Iranica, Online Edition, 2001. URL consultato il 5 gennaio 2014.
- R.N. Frye, The Ghaznavids and Ghūrids, in R.N. Frye (a cura di), The Cambridge History of Iran, Volume 5: The Iranian world, Cambridge, Cambridge University Press, 1975, pp. 157–165, ISBN 0-521-20093-8.