Elettromotrici AMT 01-06: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
I convogli sono nati per il trasporto di viaggiatori sulla [[metropolitana di Genova|metropolitana leggera di Genova]].
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Il progetto venne ebbe origine all'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]] in seguito all'assunzione della direzione dell'azienda trasporti di Genova da parte dell'ingegner Domenico Mastropasqua; questi propendeva per una soluzione che evitasse salti di livello all'interno in corrispondenza del passaggio di intercomunicazione tra le vetture accoppiate e pertanto ci si orientò verso una rielaborazione del modello “[[Tram 2000]]” in uso sulla [[rete tranviaria di Zurigo]]. L'incarico venne affidato alla [[Officina Meccanica della Stanga]] perché ottenutane la licenza ne riprogettasse l'esecuzione adattandone alle specifiche della committenza genovese che aveva scelto lo [[scartamento normale]] (anziché quello [[scartamento ridotto|ridotto]] di Zurigo)<ref>Giovanni Klaus Koenig, ''Tram d’avanguardia'', in “[[I Treni Oggi]]”, anno XI n. 100 (gennaio 1990), p. 66</ref>. Nel dicembre 1981 fu presentato alla cittadinanza un [[Mockup|simulacro]] del frontale, evidentemente ispirato al “Tram 2000”<ref>Gassani, ''op. cit.'', p. 13</ref>.
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Il carrello centrale è folle mentre i due di estremità sono dotati di un motore di trazione ciascuno.
Il carrello centrale è folle mentre i due di estremità sono dotati di un motore di trazione ciascuno.

Il piano di incarrozzamento (o piano di calpestio) è posto a 880 mm rispetto al piano del ferro, un livello più basso rispetto a quello "normalizzato" di 1100 mm delle "metropolitane classiche".
Il piano di incarrozzamento (o piano di calpestio) è posto a 880 mm rispetto al piano del ferro, più in basso rispetto al valore di 1100 mm in uso nella maggior parte delle metropolitane.


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Il circuito di controllo della potenza è a [[chopper]] alimentato, tramite [[trolley]] monobraccio, dalla rete aerea a [[corrente continua]] a 750 volt.
Ogni convoglio è accoppiabile fino a tre unità analoghe mediante [[gancio di trazione|accoppiatori automatici]] ed è telecomandabile.
Ogni convoglio è accoppiabile fino a tre unità analoghe mediante [[gancio di trazione|accoppiatori automatici]] ed è telecomandabile.


Il sistema frenante è di tipo elettrico combinato. La frenatura di emergenza a pattini elettromagnetici.
Il sistema frenante è di tipo elettrico combinato. La frenatura di emergenza fa uso di pattini elettromagnetici.


== Note ==
== Note ==

Versione delle 18:15, 11 feb 2014

AMT 01 ÷ 06
Elettrotreno
Elettrotreno 01 in sosta a Brignole
Anni di costruzione 1985
Anni di esercizio 1990-...
Quantità prodotta 6
Costruttore Ansaldo Trasporti, Stanga, TIBB
Lunghezza 21.400 mm
Larghezza 2.175 mm
Altezza 3.570 mm
Capacità 28 posti a sedere
152 posti in piedi
Quota del piano di calpestio 880 mm
Scartamento 1.435 mm
Interperno 6.500 mm
Passo dei carrelli 1.700 mm
Massa in servizio 43 t
Massa a vuoto 30 t
Rodiggio B'2'B
Diametro ruote 690 mm
Potenza continuativa 300 kW
Velocità massima omologata 70 km/h
Alimentazione linea aerea a 750 Vcc
Dati tratti da:
Nuove elettromotrici..., pp. 13-14

Le elettromotrici AMT 01 ÷ 06 sono elettrotreni articolati a scartamento normale costruiti per la metropolitana di Genova su progetto Ansaldo[1].

Storia

I convogli sono nati per il trasporto di viaggiatori sulla metropolitana di Genova.

Il progetto ebbe origine all'inizio degli anni ottanta in seguito all'assunzione della direzione dell'azienda trasporti di Genova da parte dell'ingegner Domenico Mastropasqua; questi propendeva per una soluzione che evitasse salti di livello all'interno in corrispondenza del passaggio di intercomunicazione tra le vetture accoppiate. Altro vincolo determinante per il progetto fu la necessità di utilizzare la galleria Certosa, costruita all'inizio del XX secolo ad uso tranviario e quindi con sezione ridotta rispetto a quella ferroviaria: pertanto ci si orientò verso una rielaborazione del modello “Tram 2000” in uso sulla rete tranviaria di Zurigo. L'incarico venne affidato alla Officina Meccanica della Stanga perché ottenutane la licenza ne riprogettasse l'esecuzione adattandone alle specifiche della committenza genovese che aveva scelto lo scartamento normale (anziché quello ridotto di Zurigo)[2]. Nel dicembre 1981 fu presentato alla cittadinanza un simulacro del frontale, evidentemente ispirato al “Tram 2000”[3].

Successivamente l'estetica del frontale fu modificata. La prima vettura venne consegnata nel febbraio 1985, e provata nel deposito di Precotto della metropolitana di Milano[4]. Le altre cinque elettromotrici seguirono nell'estate dello stesso anno[5].

Le elettromotrici restarono inattive per alcuni anni, perché la prima tratta della metropolitana di Genova, in seguito ad alcuni ritardi nella costruzione, fu attivata solo nel giugno del 1990[6]. Le elettromotrici hanno assunto la numerazione progressiva da 01 a 06.

Caratteristiche

La cassa è di classica foggia tranviaria con quattro porte per fiancata; le porte originali, a libro ed azionate elettropneumaticamente, sono state sostituite tra il 2011 ed il 2012 con porte ad espulsione su tutte le elettromotrici.

Il carrello centrale è folle mentre i due di estremità sono dotati di un motore di trazione ciascuno.

Il piano di incarrozzamento (o piano di calpestio) è posto a 880 mm rispetto al piano del ferro, più in basso rispetto al valore di 1100 mm in uso nella maggior parte delle metropolitane.

Il circuito di controllo della potenza è a chopper alimentato, tramite trolley monobraccio, dalla rete aerea a corrente continua a 750 volt. Ogni convoglio è accoppiabile fino a tre unità analoghe mediante accoppiatori automatici ed è telecomandabile.

Il sistema frenante è di tipo elettrico combinato. La frenatura di emergenza fa uso di pattini elettromagnetici.

Note

  1. ^ Sara De Maestri Merello, Guglielmo Polastri, La Metropolitana di Genova, op. cit.
  2. ^ Giovanni Klaus Koenig, Tram d’avanguardia, in “I Treni Oggi”, anno XI n. 100 (gennaio 1990), p. 66
  3. ^ Gassani, op. cit., p. 13
  4. ^ Nuove elettromotrici..., p. 13
  5. ^ Nuove elettromotrici..., p. 14
  6. ^ Fausto Numanni, “Mondiale” un anno dopo, in “I Treni Oggi” n. 116 (giugno 1991), p. 19

Bibliografia

  • Paolo Gassani, Genova verso la metropolitana leggera, in "I Treni Oggi" n. 27 (febbraio 1983), pp. 11-13.
  • Nuove elettromotrici a Genova, in "I Treni Oggi" n. 49 (aprile 1985), pp. 13-14.
  • Sara De Maestri Merello, Guglielmo Polastri, La Metropolitana di Genova - Storia e attualità, Sagep, Genova, 1990.

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