Conclave del 1922: differenze tra le versioni

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Conclave del 1922
File:File:Papst Pius XI. 1JS.jpg
Papa Pio XI
DurataDal 2 al 6 febbraio 1922
LuogoCappella Sistina, Città del Vaticano
Partecipanti53 (8 assenti)
Scrutini14
DecanoVincenzo Vannutelli
CamerlengoPietro Gasparri
ProtodiaconoGaetano Bisleti
Segretario del conclaveLuigi Sincero
ElettoPio XI (Achille Ratti)
 

Il conclave del 1922 venne convocato a seguito della morte del papa Benedetto XV, avvenuta a Roma il 22 gennaio dello stesso anno. Si svolse alla Cappella Sistina dal 2 al 6 febbraio e, dopo quattordici scrutini, venne eletto papa il cardinale Achille Ratti, arcivescovo di Milano, che assunse il nome di Pio XI. L'elezione venne annunciata dal cardinale protodiacono Gaetano Bisleti.

Situazione generale

Il profondo rinnovamento del collegio cardinalizio operato da Benedetto XV durante il suo pontificato si fece avvertire in modo forse poco positivo nel conclave, che si protrasse per ben cinque giorni, un primato per il XX secolo. Il conclave si aprì il 2 febbraio con sette cardinali assenti (i porporati americani non poterono giungere a Roma entro i dieci giorni massimi previsti per l'attesa dei lontani) e col previsto scontro tra i due maggiori papabili, i cardinali Rafael Merry del Val e Pietro Gasparri.

Il cardinale Willem Marinus van Rossum era del parere che sarebbe convenuta l'elezione di un papa non italiano. Per un pontefice straniero concordavano anche alcuni porporati spagnoli, il cui candidato era proprio van Rossum. I diplomatici erano per il cardinale Achille Ratti; i curiali sostenevano il cardinale Raffaele Scapinelli di Leguigno, mentre altri cardinali propendevano invece per Camillo Laurenti o per lo stimato patriarca di Venezia Pietro La Fontaine che, per la sua bontà d'animo, sembrò rappresentare, a un certo punto, la miglior soluzione di transizione.

Votazioni

La prima apparizione del nuovo Papa.

Il primo scrutinio, il 3 febbraio, fu esplorativo: Rafael Merry del Val fu subito in testa con 12 voti, seguito da Pietro Maffi con 10, Pietro Gasparri con 8, Pietro La Fontaine con 4, Achille Ratti con 5 e Willem Marinus van Rossum con 4. Il giorno successivo la candidatura di Merry del Val andò scemando, perdendo diversi voti in favore di La Fontaine. Anche i voti di Gasparri aumentarono, arrivando a 24. Il 4 febbraio Gasparri restò fermo a 24 voti, mentre La Fontaine salì a 22.

Il giorno successivo i voti per Gasparri e per Maffi affluirono al cardinale Ratti, che ottenne 27 voti. Secondo il cardinale Friedrich Gustav Piffl, Gaetano De Lai, nemico di Gasparri, quando si accorse che l'elezione di Merry del Val era ormai impossibile, avrebbe avvicinato Achille Ratti promettendogli i voti del proprio gruppo se egli, una volta papa, non avesse scelto Gasparri quale suo segretario di stato. Più volte Pietro Gasparri, anche nelle sue Memorie, riferì che De Lai sarebbe di fatto incorso nella scomunica durante il conclave del 1922, poiché il tentativo di imporre condizioni per l'elezione di un pontefice implicherebbe la scomunica automatica.

Comunque, il 6 febbraio, vista l'impossibilità di uscire dalla situazione di stallo, gli elettori di La Fontaine fecero confluire i propri voti su Ratti, che venne eletto papa e assunse il nome di Pio XI. Per inciso va detto che uno dei primissimi atti del nuovo Pontefice fu la conferma del cardinale Gasparri nella carica di Segretario di Stato.

Sin dall'inizio Pio XI fece ben capire quanto gli premesse risolvere la Questione Romana: a differenza infatti dei suoi ultimi tre predecessori impartì la sua prima Benedizione Apostolica, subito dopo l'elezione, non dalla loggia interna, ma da quella esterna della Basilica Vaticana, rivolta verso Piazza San Pietro e la Città di Roma.

La pubblicazione del diario del cardinale Friedrich Gustav Piffl, nel 1963, ha messo a disposizione degli studiosi i voti del conclave del 1914 e del conclave del 1922. Piffl non intendeva violare la segretezza del conclave e aveva ordinato che il diario fosse bruciato alla sua morte, tuttavia qualcuno evitò di darlo alle fiamme e l'archivista Max Liebmann poté pubblicarlo.[1]

Clicca su "mostra" per leggere gli esiti delle votazioni
Mattino del 3 febbraio, primo scrutinio
Mattino del 3 febbraio, secondo scrutinio
  • Rafael Merry del Val, 11 voti.
  • Pietro Maffi, 10 voti.
  • Pietro Gasparri, 10 voti.
  • Pietro La Fontaine, 9 voti.
  • Achille Ratti, 5 voti.
  • Camillo Laurenti, 4 voti.
  • Gaetano De Lai, 2 voti.
  • Gaetano Bisleti, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
Pomeriggio del 3 febbraio, terzo scrutinio
  • Rafael Merry del Val, 14 voti.
  • Pietro Gasparri, 11 voti.
  • Pietro Maffi, 10 voti.
  • Achille Ratti, 6 voti.
  • Gaetano Bisleti, 4 voti.
  • Camillo Laurenti, 3 voti.
  • Pietro La Fontaine, 2 voti.
  • Gaetano De Lai, 1 voto.
  • Michele Lega, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
Pomeriggio del 3 febbraio, quarto scrutinio
  • Rafael Merry del Val, 17 voti.
  • Pietro Gasparri, 13 voti.
  • Pietro Maffi, 9 voti.
  • Achille Ratti, 5 voti.
  • Gaetano Bisleti, 4 voti.
  • Camillo Laurenti, 2 voti.
  • Pietro La Fontanine, 1 voto.
  • Michele Lega, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
Mattino del 4 febbraio, quinto scrutinio
  • Pietro Gasparri, 21 voti.
  • Rafael Merry del Val, 13 voti.
  • Pietro La Fontaine, 7 voti.
  • Achille Ratti, 5 voti.
  • Gaetano Bisleti, 2 voti.
  • Camillo Laurenti, 2 voti.
  • Gaetano De Lai, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
Mattino del 4 febbraio, sesto scrutinio
  • Pietro Gasparri, 24 voti.
  • Pietro La Fontaine, 13 voti.
  • Rafael Merry del Val, 7 voti.
  • Achille Ratti, 4 voti.
  • Gaetano Bisleti, 2 voti.
  • Camillo Laurenti, 2 voti.
  • Gaetano De Lai, 1 voto.
Pomeriggio del 4 febbraio, settimo scrutinio
  • Pietro Gasparri, 24 voti.
  • Pietro La Fontaine, 22 voti.
  • Achille Ratti, 4 voti.
  • Gaetano Bisleti, 1 voto.
  • Camillo Laurenti, 1 voto.
Pomeriggio del 4 febbraio, ottavo scrutinio
  • Pietro Gasparri, 24 voti.
  • Pietro La Fontaine, 21 voti.
  • Achille Ratti, 5 voti.
  • Gaetano Bisleti, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
  • Camillo Laurenti, 1 voto.
Mattino del 5 febbraio, nono scrutinio
  • Pietro Gasparri, 24 voti.
  • Pietro La Fontaine, 18 voti.
  • Achille Ratti, 11 voti.
  • Camillo Laurenti, 3 voti.
  • Michele Lega, 1 voto.
  • Oreste Giorgi, 1 voto.
  • Basilio Pompilj, 1 voto.
Mattino del 5 febbraio, decimo scrutinio
  • Pietro Gasparri, 19 voti.
  • Achille Ratti, 14 voti.
  • Pietro La Fontaine, 8 voti.
  • Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte, 8 voti.
  • Camillo Laurenti, 5 voti.
  • Oreste Giorgi, 1 voto.
  • Michele Lega, 1 voto.
  • Donato Raffaele Sbarretti Tazza, 1 voto.
Pomeriggio del 5 febbraio, undicesimo scrutinio
  • Achille Ratti, 24 voti.
  • Pietro La Fontaine, 23 voti.
  • Pietro Gasparri, 16 voti.
  • Camillo Laurenti, 4 voti.
Pomeriggio del 5 febbraio, dodicesimo scrutinio
  • Achille Ratti, 27 voti.
  • Pietro La Fontaine, 22 voti.
  • Camillo Laurenti, 3 voti.
  • Pietro Gasparri, 2 voti.
Mattino del 6 febbraio, tredicesimo scrutinio
  • Achille Ratti, 30 voti.
  • Pietro La Fontaine, 18 voti.
  • Camillo Laurenti, 4 voti.
  • Pietro Gasparri, 1 voto.
Mattino del 6 febbraio, quattordicesimo scrutinio
  • Achille Ratti, 42 voti (eletto papa).
  • Pietro La Fontaine, 9 voti.
  • Camillo Laurenti, 2 voti.
  • Gaetano De Lai, 1 voto.

Note

  1. ^ Giancarlo Zizola, Il conclave, storia e segreti, Newton Storia, pagina 190.
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