Seleucia al Tigri: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Robot: Modifico Categoria:Città greche antiche in Categoria:Città dell'antica Grecia
Nessun oggetto della modifica
Riga 7: Riga 7:
'''Seleucia al Tigri''' (greco antico: Σελεύκεια) è un'antica città fondata come sua capitale da [[Seleuco I|Seleuco I Nicatore]], iniziatore della [[dinastia seleucide]], intorno al [[312 a.C.]] sulla riva destra del fiume [[Tigri]], in corrispondenza della confluenza con il canale che lo metteva in comunicazione con il fiume [[Eufrate]]. La capitale era destinata a sostituire in questa funzione l'antica [[Babilonia]].
'''Seleucia al Tigri''' (greco antico: Σελεύκεια) è un'antica città fondata come sua capitale da [[Seleuco I|Seleuco I Nicatore]], iniziatore della [[dinastia seleucide]], intorno al [[312 a.C.]] sulla riva destra del fiume [[Tigri]], in corrispondenza della confluenza con il canale che lo metteva in comunicazione con il fiume [[Eufrate]]. La capitale era destinata a sostituire in questa funzione l'antica [[Babilonia]].


==Storia==
Dopo una prima fase [[Ellenismo|ellenistica]], venne occupata, intorno al [[140 a.C.]], da [[Mitridate I di Partia]] formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata [[Ctesifonte]] sulla riva opposta del fiume.
Dopo una prima fase [[Ellenismo|ellenistica]], venne occupata, intorno al [[140 a.C.]], da [[Mitridate I di Partia]] formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata [[Ctesifonte]] sulla riva opposta del fiume.


Nel [[117]] Seleucia-Ctesifonte venne assediata, conquistata e incendiata nel corso della spedizione [[Roma antica|romana]] in Oriente condotta dall'imperatore [[Traiano]] e successivamente passò più volte di mano tra Romani e Parti. Nel [[164]] fu nuovamente distrutta dall'esercito inviato da [[Marco Aurelio]] e [[Lucio Vero]].
Nel [[117]] Seleucia-Ctesifonte venne assediata, conquistata e incendiata nel corso della [[campagne partiche di Traiano|spedizione romana in Oriente]] condotta dall'imperatore [[Traiano]] e successivamente passò più volte di mano tra Romani e Parti. Nel [[164]] fu [[campagne partiche di Lucio Vero|nuovamente distrutta]] dall'[[esercito romano|esercito]] inviato da [[Marco Aurelio]], posto sotto il comando del fratello adottivo, [[Lucio Vero]].


Fu in seguito rifondata dal re persiano [[Ardashir I]], in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in ''Veh Ardashir'' non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.
Fu in seguito rifondata dal re persiano [[Ardashir I]], in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in ''Veh Ardashir'' non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.


==Archeologia della città==
Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella località detta ''Tell Omar'' (30 km da [[Baghdad]]), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi ([[1927]]), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi.
Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella località detta ''Tell Omar'' (30 km da [[Baghdad]]), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi ([[1927]]), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi.
Particolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il [[1964]] ed il [[1989]] dalla missione archeologica dell'[[Università di Torino]] che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come i 30.000 [[Sigillo (oggetto)|sigilli]] ritrovati in quello che era l'archivio della città.
Particolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il [[1964]] ed il [[1989]] dalla missione archeologica dell'[[Università di Torino]] che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come i 30.000 [[Sigillo (oggetto)|sigilli]] ritrovati in quello che era l'archivio della città.

Versione delle 15:26, 15 dic 2013

Disambiguazione – Se stai cercando altre città con questo nome, vedi Seleucia.
Coordinate: 33°05′40″N 44°31′20″E / 33.094444°N 44.522222°E33.094444; 44.522222
Mappa delle antiche città di Seleucia e Ctesifonte, capitali del regno dei Parti e dei Sasanidi.

Seleucia al Tigri (greco antico: Σελεύκεια) è un'antica città fondata come sua capitale da Seleuco I Nicatore, iniziatore della dinastia seleucide, intorno al 312 a.C. sulla riva destra del fiume Tigri, in corrispondenza della confluenza con il canale che lo metteva in comunicazione con il fiume Eufrate. La capitale era destinata a sostituire in questa funzione l'antica Babilonia.

Storia

Dopo una prima fase ellenistica, venne occupata, intorno al 140 a.C., da Mitridate I di Partia formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata Ctesifonte sulla riva opposta del fiume.

Nel 117 Seleucia-Ctesifonte venne assediata, conquistata e incendiata nel corso della spedizione romana in Oriente condotta dall'imperatore Traiano e successivamente passò più volte di mano tra Romani e Parti. Nel 164 fu nuovamente distrutta dall'esercito inviato da Marco Aurelio, posto sotto il comando del fratello adottivo, Lucio Vero.

Fu in seguito rifondata dal re persiano Ardashir I, in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in Veh Ardashir non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.

Archeologia della città

Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella località detta Tell Omar (30 km da Baghdad), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi (1927), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi. Particolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il 1964 ed il 1989 dalla missione archeologica dell'Università di Torino che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come i 30.000 sigilli ritrovati in quello che era l'archivio della città.