Dizionario inverso: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 20: Riga 20:


; Italiano
; Italiano
* [[Mario Alinei]], ''Dizionario inverso italiano, con indici e liste di frequenza delle terminazioni'', Mouton & Co., L'[[Aja]], 1965.
* [[Mario Alinei]], ''Dizionario inverso italiano, con indici e liste di frequenza delle terminazioni'', Mouton & Co., [[L'Aja]], 1965.


; Altre lingue
; Altre lingue

Versione delle 21:50, 8 ott 2013

Il dizionario inverso (detto anche dizionario retrogrado, o indice inverso) è un'opera lessicografica affine ai comuni dizionari, dai quali si distingue per la particolarità dell'ordine in cui sono esposti i lemmi. In esso, infatti, le voci di dizionario sono esposte secondo l'ordine alfabetico ottenuto invertendo le stringhe di grafemi che costituiscono la parola. Ad esempio, le parole babà, fiaba, sillaba, sono "vicine" nell'ordine di in un dizionario inverso (in quanto ordinate alfabeticamente come abab, abaif, aballis), mentre sono "lontane" nel consueto ordine alfabeti dei comuni dizionari.

Rimari

Affini ai dizionari inversi sono i rimari, in cui le parole sono ordinate in base alla stringa che inizia con la vocale tonica e finisce con l'ultimo carattere della parola.

I rimari si dicono "chiusi" quando raccolgono le rime di una singola opera poetica o di un singolo autore. Si dicono aperti, invece, quando raccolgono le rime di un'intero sistema linguistico.

Nei rimari moderni, le parole sono raggruppate in base alla terminazione: all'interno di ciascun gruppo la presentazione avviene secondeo il tradizionale ordine alfabetico.

Utilizzo

Strutturati in questo modo, i rimari hanno sempre costituito un utilissimo "ferro del mestiere" per chi dovesse comporre in rima. Gli esempi storici e più celebri di rimari chiusi italiani, dedicati all'opera in versi di pochi e fondamentali autori (come Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Ludovico Ariosto), erano considerati, in passato, come supporti sufficienti alla versificazione in rima, mentre attualmente rivestono una notevole importanza in campo linguistico e filologico.

I dizionari inversi hanno, di solito, un utilizzo più ristretto: sono soprattutto i linguisti a potersene giovare in specifici lavori scientifici (come "studi sulle derivazioni suffissali di una lingua", o sul "sistema rimico di un autore") anche se possono avere qualche utilità per utenti non specialistici, come particolari versificatori ("poeti, parolieri, cantautori, pubblicitari, parodisti", o figure affini).

Esempi in varie lingue

Italiano
  • Mario Alinei, Dizionario inverso italiano, con indici e liste di frequenza delle terminazioni, Mouton & Co., L'Aja, 1965.
Altre lingue
Lingue antiche

Bibliografia

Voci correlate