Cicno (figlio di Stenelo): differenze tra le versioni

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Secondo il mito riportato da Esiodo, Cicno, figlio di Stenelo, era re della Liguria e parente di Fetonte, nonché suo migliore amico. Giovane in possesso di una voce melodiosa, amava cantare e comporre musica.

Fetonte, figlio del Sole, guidando il cocchio del padre si era avvicinato troppo alla Terra, bruciando ogni cosa. Per questo Zeus l'aveva fulminato, facendolo precipitare nelle acque dell' Eridano, cioè nel Po. Le sorelle di Fetonte, le Eliadi, mentre piangevano vennero trasformate in pioppi e le loro lacrime si trasformarono in ambra. Cicno, parente e amico di Fetonte, che piangeva con le fanciulle, fu trasformato da Zeus in un cigno che, secondo la leggenda, canta soavemente quando sta per morire.

Nel regno gli successe il figlio bambino, Cupavone, come è scritto nel libro X dell'Eneide.

Afferma Pausania: «Il cigno è un uccello dalla fama di musico; si dice infatti che un musico di nome Cicno sia stato re dei liguri abitanti al di là del Po oltre il territorio dei Celti e che, dopo la sua morte, sia stato trasformato in quell'uccello per volontà di Apollo.». Secondo Servio, il cigno, una volta morto, venne collocato da Apollo tra le stelle.

Bibliografia

  • Gabriella Airaldi, "Storia della Liguria", volume I, Marietti.