Francesco Pannocchieschi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Appartenente alla nobile famiglia [[Siena|senese]] dei Conti [[Pannocchieschi]] d'Elci, nacque a Firenze dal conte Ranieri e dalla nobile fiorentina [[Altoviti]]; era nipote del Cardinale [[Scipione Pannocchieschi|Scipione]]. In gioventù Francesco seguì lo zio durante la sua [[Legato pontificio|Legatura pontificia]] a [[Repubblica di Venezia|Venezia]], dal [[1647]] al [[1652]]. La sua ''Relazione sulle cose della repubblica'' offre uno spaccato della vita spensierata e lussuriosa della società veneziana dell'epoca.<ref>Ellen Rosand, ''Opera in Seventeenth-Century - Venice: The Creation of a Genre'', Berkeley, University of California Press, 1991, pagg. 152-153.</ref> Francesco coadiuvò Scipione anche in Germania, presso la corte imperiale di [[Ferdinando III del Sacro Romano Impero|Ferdinando III]], dal [[1653]] al [[1654]].
Appartenente alla nobile famiglia [[Siena|senese]] dei Conti [[Pannocchieschi]] d'Elci, nacque a Firenze dal conte Ranieri e dalla nobile fiorentina [[Altoviti]]; era nipote del Cardinale [[Scipione Pannocchieschi|Scipione]]. In gioventù Francesco seguì lo zio durante la sua [[Legato pontificio|Legatura pontificia]] a [[Repubblica di Venezia|Venezia]], dal [[1647]] al [[1652]]. La sua ''Relazione sulle cose della repubblica'' offre uno spaccato della vita spensierata e lussuriosa della società veneziana dell'epoca.<ref>Ellen Rosand, ''Opera in Seventeenth-Century - Venice: The Creation of a Genre'', Berkeley, University of California Press, 1991, pagg. 152-153.</ref> Francesco coadiuvò Scipione anche in Germania, presso la corte imperiale di [[Ferdinando III d'Asburgo|Ferdinando III]], dal [[1653]] al [[1654]].


Ben introdotto negli ambienti romani, Francesco fu [[cameriere segreto]] del Papa e [[canonico]] di San Pietro. Seguì quindi la carriera ecclesiastica dello zio, succedendogli al ruolo di [[Arcidiocesi di Pisa|Arcivescovo di Pisa]] nel [[1663]]<ref>Fece il suo ingresso solenne a Pisa il 23 dicembre 1663.</ref> e rimanendo nella città toscana per quasi 40 anni, fino alla sua morte avvenuta il 20 giugno [[1702]].
Ben introdotto negli ambienti romani, Francesco fu [[cameriere segreto]] del Papa e [[canonico]] di San Pietro. Seguì quindi la carriera ecclesiastica dello zio, succedendogli al ruolo di [[Arcidiocesi di Pisa|Arcivescovo di Pisa]] nel [[1663]]<ref>Fece il suo ingresso solenne a Pisa il 23 dicembre 1663.</ref> e rimanendo nella città toscana per quasi 40 anni, fino alla sua morte avvenuta il 20 giugno [[1702]].

Versione delle 03:07, 13 set 2013

Francesco Pannocchieschi d'Elci
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Pisa
Primate di Sardegna e Corsica
 
Nato1625 o 1626
Elevato arcivescovoagosto 1663
Deceduto20 giugno 1702
 

Francesco Pannocchieschi d'Elci (Firenze, 1625 o 162620 giugno 1702) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia

Appartenente alla nobile famiglia senese dei Conti Pannocchieschi d'Elci, nacque a Firenze dal conte Ranieri e dalla nobile fiorentina Altoviti; era nipote del Cardinale Scipione. In gioventù Francesco seguì lo zio durante la sua Legatura pontificia a Venezia, dal 1647 al 1652. La sua Relazione sulle cose della repubblica offre uno spaccato della vita spensierata e lussuriosa della società veneziana dell'epoca.[1] Francesco coadiuvò Scipione anche in Germania, presso la corte imperiale di Ferdinando III, dal 1653 al 1654.

Ben introdotto negli ambienti romani, Francesco fu cameriere segreto del Papa e canonico di San Pietro. Seguì quindi la carriera ecclesiastica dello zio, succedendogli al ruolo di Arcivescovo di Pisa nel 1663[2] e rimanendo nella città toscana per quasi 40 anni, fino alla sua morte avvenuta il 20 giugno 1702.

Note

  1. ^ Ellen Rosand, Opera in Seventeenth-Century - Venice: The Creation of a Genre, Berkeley, University of California Press, 1991, pagg. 152-153.
  2. ^ Fece il suo ingresso solenne a Pisa il 23 dicembre 1663.

Bibliografia

  • Pompeo Molmenti, Venezia alla metà del secolo XVII : relazione inedita di monsignor Francesco Pannocchieschi, Roma,Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1916.
  • Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Leipzig, Hiersemann, 1931.
  • Ellen Rosand, Opera in Seventeenth-Century - Venice: The Creation of a Genre, Berkeley, University of California Press, 1991.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Arcivescovo di Pisa Successore
Scipione Pannocchieschi agosto 1663 - 20 giugno 1702 Francesco Frosini
Predecessore Primate di Corsica e Sardegna Successore
Scipione Pannocchieschi agosto 1663 - 20 giugno 1702 Francesco Frosini