Karuta: differenze tra le versioni

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L'Uta Karuta ("carte delle poesie"), o semplicemente Karuta ("carte"), anche detto in occidente "carte dei 100 poeti", è un gioco tradizionale, non basato sull'azzardo, praticato in tutto il Giappone soprattutto a Capodanno; persino le scuole ne indicono spesso dei tornei.Le duecento carte presenti nella confezione riproducono brevi composizioni giapponesi da un'antologia classica di cento poesie chiamata Hyaku-nin Isshu ("cento autori, una poesia").Metà delle quali contengono la prima parte di 100 [[poesia|poesie]] tradizionali chiamate '''uta''', l'altra metà ne contengono la seconda parte. Quest'ultime vengono sparse davanti ai giocatori mentre le altre le raccoglie un lettore che le legge una alla volta, prendendole a caso. Il primo giocatore che prende tra le carte sparse quella che contiene la fine della poesia che il lettore sta leggendo, si aggiudica la carta. Vince naturalmente chi alla fine è riuscito ad accaparrarsi più carte. Le carte sono generalmente in legno in questo tipo di karuta. L'antologia fu compilata nel XIII secolo, da opere preesistenti. Ciascuna delle cento poesie, ispirate all'amore, alle stagioni, e a diversi altri temi, è scritta da un autore differente. Il loro stile tradizionale è chiamato tanka ("breve canzone") o, anticamente,  waka ("poesia armoniosa"): ogni poesia è composta da appena cinque versi, per un totale di trentuno sillabe.
L'Uta Karuta ("carte delle poesie"), o semplicemente Karuta ("carte"), anche detto in occidente "carte dei 100 poeti", è un gioco tradizionale, non basato sull'azzardo, praticato in tutto il Giappone soprattutto a Capodanno; persino le scuole ne indicono spesso dei tornei.Le duecento carte presenti nella confezione riproducono brevi composizioni giapponesi da un'antologia classica di cento poesie chiamata Hyaku-nin Isshu ("cento autori, una poesia").Metà delle quali contengono la prima parte di 100 [[poesia|poesie]] tradizionali chiamate '''uta''', l'altra metà ne contengono la seconda parte. Quest'ultime vengono sparse davanti ai giocatori mentre le altre le raccoglie un lettore che le legge una alla volta, prendendole a caso. Il primo giocatore che prende tra le carte sparse quella che contiene la fine della poesia che il lettore sta leggendo, si aggiudica la carta. Vince naturalmente chi alla fine è riuscito ad accaparrarsi più carte. Le carte sono generalmente in legno in questo tipo di karuta. L'antologia fu compilata nel XIII secolo, da opere preesistenti. Ciascuna delle cento poesie, ispirate all'amore, alle stagioni, e a diversi altri temi, è scritta da un autore differente. Il loro stile tradizionale è chiamato tanka ("breve canzone") o, anticamente,  waka ("poesia armoniosa"): ogni poesia è composta da appena cinque versi, per un totale di trentuno sillabe.


==Le origini dell'Uta Karuta==
L'origine dell'Uta Karuta risale ai primi del '600, circa mezzo secolo dopo l'introduzione dei mazzi occidentali in Giappone da parte dei naviganti portoghesi (cfr. la storia delle carte locali nella galleria giapponese).Tuttavia, prima che venisse ideato questo gioco, i nobili e l'alta società ne praticavano già uno simile usando conchiglie marine su cui era dipinto un testo. Questo era l'Uta Awase("combinazione di poesie"), in cui mezza poesia era scritta su una conchiglia e i rimanenti versi erano su una seconda, la quale nel gioco doveva essere correttamente combinata con la prima.Una di queste serie di conchiglie è mostrata nella pagina "EXHIBITION" del Museo delle Carte da Gioco di Miike.In effetti l'Uta Karuta non modificò la struttura del gioco precedente, ma l'utilizzo di un materiale più a buon mercato come la carta, anziché le conchiglie, fece sì che il passatempo crescesse di popolarità anche fra la gente comune.

Per maggiori informazioni: [[http://a_pollett.tripod.com/cards9ai.htm]]
==Hana karuta==
==Hana karuta==
Il mazzo di hana karuta (carte dei fiori) è composto da 48 carte divise in 12 serie. Ogni serie, che rappresenta un mese, è formata da 4 carte su cui sono rappresentati gli uccelli, le farfalle, gli animali terrestri, i fiori o le poesie che tale mese caratterizzano. Il suo complicato regolamento determina quali coppie di carte vadano formate e quali serie vadano completate in modo che si possa proclamare infine il vincitore.
Il mazzo di hana karuta (carte dei fiori) è composto da 48 carte divise in 12 serie. Ogni serie, che rappresenta un mese, è formata da 4 carte su cui sono rappresentati gli uccelli, le farfalle, gli animali terrestri, i fiori o le poesie che tale mese caratterizzano. Il suo complicato regolamento determina quali coppie di carte vadano formate e quali serie vadano completate in modo che si possa proclamare infine il vincitore.

Versione delle 17:15, 8 set 2013

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Karuta (かるた) è un nome generico che in Giappone raccoglie vari giochi tradizionali con le carte.

Ecco una lista dei karuta più popolari sia tra i bambini che tra gli adulti:

Uta karuta

L'Uta Karuta ("carte delle poesie"), o semplicemente Karuta ("carte"), anche detto in occidente "carte dei 100 poeti", è un gioco tradizionale, non basato sull'azzardo, praticato in tutto il Giappone soprattutto a Capodanno; persino le scuole ne indicono spesso dei tornei.Le duecento carte presenti nella confezione riproducono brevi composizioni giapponesi da un'antologia classica di cento poesie chiamata Hyaku-nin Isshu ("cento autori, una poesia").Metà delle quali contengono la prima parte di 100 poesie tradizionali chiamate uta, l'altra metà ne contengono la seconda parte. Quest'ultime vengono sparse davanti ai giocatori mentre le altre le raccoglie un lettore che le legge una alla volta, prendendole a caso. Il primo giocatore che prende tra le carte sparse quella che contiene la fine della poesia che il lettore sta leggendo, si aggiudica la carta. Vince naturalmente chi alla fine è riuscito ad accaparrarsi più carte. Le carte sono generalmente in legno in questo tipo di karuta. L'antologia fu compilata nel XIII secolo, da opere preesistenti. Ciascuna delle cento poesie, ispirate all'amore, alle stagioni, e a diversi altri temi, è scritta da un autore differente. Il loro stile tradizionale è chiamato tanka ("breve canzone") o, anticamente,  waka ("poesia armoniosa"): ogni poesia è composta da appena cinque versi, per un totale di trentuno sillabe.

Le origini dell'Uta Karuta

L'origine dell'Uta Karuta risale ai primi del '600, circa mezzo secolo dopo l'introduzione dei mazzi occidentali in Giappone da parte dei naviganti portoghesi (cfr. la storia delle carte locali nella galleria giapponese).Tuttavia, prima che venisse ideato questo gioco, i nobili e l'alta società ne praticavano già uno simile usando conchiglie marine su cui era dipinto un testo. Questo era l'Uta Awase("combinazione di poesie"), in cui mezza poesia era scritta su una conchiglia e i rimanenti versi erano su una seconda, la quale nel gioco doveva essere correttamente combinata con la prima.Una di queste serie di conchiglie è mostrata nella pagina "EXHIBITION" del Museo delle Carte da Gioco di Miike.In effetti l'Uta Karuta non modificò la struttura del gioco precedente, ma l'utilizzo di un materiale più a buon mercato come la carta, anziché le conchiglie, fece sì che il passatempo crescesse di popolarità anche fra la gente comune.

Per maggiori informazioni: [[1]]

Hana karuta

Il mazzo di hana karuta (carte dei fiori) è composto da 48 carte divise in 12 serie. Ogni serie, che rappresenta un mese, è formata da 4 carte su cui sono rappresentati gli uccelli, le farfalle, gli animali terrestri, i fiori o le poesie che tale mese caratterizzano. Il suo complicato regolamento determina quali coppie di carte vadano formate e quali serie vadano completate in modo che si possa proclamare infine il vincitore.

Iroha Karuta

I giapponesi imparano il loro alfabeto sillabico katakana recitando uno scioglilingua formato da 47 sillabe di tale alfabeto (manca solo la n):

irohanihoheto chirinuruwo wakayotareso tsunenaramu uwinookuyama kefukoete asakiyumemishi wehimosesu.

Il mazzo di iroha karuta (carte sillabiche) contiene 96 carte, 48 contengono un proverbio, le altre 48 contengono una scenetta che rappresenta il proverbio, con in alto la sillaba iniziale. Sono rappresentate tutte le sillabe della filastrocca più la sillaba cinese KYÔ, ognuna iniziale di uno dei proverbi. Le carte con la frase scritta vengono distribuite tra i giocatori. Uno di essi scoprirà una alla volta le carte con i disegni. Chi possiede il proverbio corrispondente alla scenetta sorteggiata, dovrà recitarlo ad alta voce. Perde chi rimane con l'ultima carta in mano.

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