Hajime Sugiyama: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 5: Riga 5:
|Didascalia = Il generale Sugiyama nel 1944
|Didascalia = Il generale Sugiyama nel 1944
|Soprannome =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = [[1 gennaio]] [[1880]]
|Data_di_nascita = 1º gennaio [[1880]]
|Nato_a = [[Kokura]], prefettura di [[Fukuoka]]
|Nato_a = [[Kokura]], prefettura di [[Fukuoka]]
|Data_di_morte = [[12 settembre]] [[1945]]
|Data_di_morte = 12 settembre [[1945]]
|Morto_a = [[Tokyo]]
|Morto_a = [[Tokyo]]
|Cause_della_morte = Suicidio
|Cause_della_morte = Suicidio

Versione delle 05:56, 23 ago 2013

Template:Avvisounicode

Hajime Sugiyama
[[File:|frameless|center|260x300px]]Il generale Sugiyama nel 1944
NascitaKokura, prefettura di Fukuoka, 1º gennaio 1880
MorteTokyo, 12 settembre 1945
Cause della morteSuicidio
Dati militari
Paese servitoBandiera del Giappone Impero giapponese
Gradogenerale, maresciallo di campo
GuerreGuerra russo-giapponese
Seconda guerra sino-giapponese
Seconda guerra mondiale
Guerra del Pacifico
Comandante diEsercito giapponese della Cina del Nord, Armata del Primo Teatro
DecorazioniOrdine del Sol Levante, Ordine del Nibbio d'Oro
voci di militari presenti su Wikipedia

Hajime Sugiyama (Kokura, 1 gennaio 1880Tokyo, 12 settembre 1945) è stato un generale giapponese.

Egli era di origini nobili in quanto la sua famiglia faceva parte della casta dei Samurai. Comandò le truppe imperiali durante i primi anni della guerra in Cina e divenne Capo di Stato Maggiore dell'esercito, fino a quando fu rimosso dal Primo Ministro Tojo. Messo a capo delle forze per respingere un ipotetico sbarco statunitense sul suolo metrpolitano, si uccise poco dopo la resa senza condizioni del Giappone.

Primi anni

Entrato nel neocostituito Dai-Nippon Teikoku Rikugun, le forze armate imperiali, Sugiyama combatté con il grado di tenente durante la guerra contro la Russia zarista; successivamente frequentò l'Accademia dell'Esercito Imperiale giapponese dove si diplomò nel 1910. Due anni dopo fu inviato prima nelle Filippine poi a Singapore come addetto militare e, promosso maggiore nel 1913, andò in India dove rimase cinque anni: al ritorno in partia nel 1918 ricevette la nomina a tenente colonnello.

Tra le due guerre

Nel dicembre dello stesso anno fu posto a capo di una delle prime formazioni aeree giapponesi, il 2º battaglione aereo, per la sua esperienza accumulata nel pilotare velivoli tedeschi durante gli anni dieci e per il forte sostegno che aveva sempre dato al progetto di creare un'arma aerea in Giappone La sua professionalità fu compensata dapprima nel 1921, quando progredì al grado di colonnello, e nel periodo successivo quando divenne il primo comandante del servizio aereo dell'Esercito nipponico: l'aviazione nipponica non ebbe infatti una propria organizzazione, ma era divisa tra le forze terrestri e la marina. Nel maggio del 1925 fu nominato maggior generale.

Nel giugno del 1930 divenne Viceministro della Guerra effettivo e a questa carica unì, due mesi più tardi, quella di tenente generale; nel marzo 1933 fu di nuovo posto a capo dell'aeronautica basata a terra. A seguito dei disordini provocati dall'Incidente del 26 febbraio 1936 Sugiyama fu nominato Ministro della Guerra, mentre nel novembre acquisì il grado di generale.

Quando nel 1937 ebbe inizio la guerra contro la Cina, già sconvolta dal conflitto intestino tra Chiang Kai-Shek e Mao Tse Tung, Sugiyama comandò per un breve periodo le truppe giapponesi stanziate nella Cina settentrionale: durante la riunione del Supremo Consiglio di Guerra, alla quale parteciparono l'imperatore Hirohito e numerosi militari, Sugiyama affermò che il Giappone avrebbe "conquistato Shangai in tre giorni e la Cina in tre mesi...". L'inopinata resistenza cinese, sebbene non avesse ottenuto grandi vittorie, lo lasciò sgradevolmente sorpreso. Egli fu sollevato dal comando e nel 1938 messo a capo delle guarnigioni giapponesi nel Mengjiang, lo stato fantoccio creato nella Mongolia esterna; vi rimase fino al 1939, quando a dicembre venne eletto capo del Tempio Yasukuni, il luogo dove la religione scintoista vuole che trovino riposo dopo la morte i guerrieri onorevoli. Il 3 settembre 1940 ricevette la nomina Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

Seconda guerra mondiale

Nel frattempo le tensioni tra Impero giapponese e potenze occidentali erano andati acuendosi con l'occupazione dell'Indocina e l'inasprimento della guerra in Cina: nel luglio del 1941 gli Stati Uniti con le altre nazioni decise un embargo petrolifero ai danni del Giappone per frenarne l'aggressivo espansionismo: nelle riunioni tenutesi tra i vertici militari e politici Sugiyama fu tra quei comandanti che chiesero a gran voce la guerra.

Inizialmente favorevole ai giapponesi, il conflitto nel Pacifico andò via via deteriorandosi a partire dalla seconda metà del 1942. Durante la guerra Sugiyama fu investito del prestigioso titolo di maresciallo da campo nel 1943; ma la pressione statunitense, sempre più insostenibile, vanificò i suoi sforzi di tenere un fronte stabile e lonatono dalla madrepatria. La perdita delle Marshall, avvenuta agli inizi del 1944, lo fece esonerare dallo Stato Maggiore il 21 febbraio su ordine del Primo Ministro Hideki Tojo. Sugiyama fu relegato alla carica di Ispettore generale dell'addestramento militare. Nell'estate dello stesso anno la catastrofe subita a ovest delle Marianne e la conquista statunitense dell'arcipelago stesso indussero Tojo a rassegnare le dimissioni: Sugiyama fu richiamato e divenne Ministro della Guerra nel governo Koiso.

La morte

Nel luglio del 1945, dopo il rimpasto del governo avvenuto tre mesi prima, Sugiyama fu posto a capo dell'Armata del Primo Teatro bellico, dispiegata sull'isola di Honshu, la principale del Giappone, per respingere l'invasione alleata del territorio nazionale, ritenuta imminente da molti capi nipponici. Ma ormai il paese era sull'orlo della disfatta più totale, e le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki precipitarono gli eventi: il 15 agosto il Giappone si arrese agli Alleati, e il 2 settembre la fine della guerra fu formalizzata con la firma del documento sulla corazzata Missouri. Sugiyama rimase incredulo all'annuncio, e come diversi militari giapponesi decise di non voler sopravvivere all'onta della sconfitta: il 12 settembre si uccise nel suo ufficio a Tokyo sparandosi in petto quattro colpi di pistola; sua moglie compì un gesto analogo quando scoprì il cadavere.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni