Theotókos: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m Annullate le modifiche di AttoBot (discussione), riportata alla versione precedente di AlessioMela
Riga 14: Riga 14:


==Festa liturgica==
==Festa liturgica==
Nella [[Liturgia cattolica|tradizione liturgica]] della [[Chiesa cattolica]] il primo giorno dell'anno solare (1º gennaio) è tradizionalmente dedicato alla festa di ''Maria Santissima Madre di Dio'', che coincide anche con l'ottavo giorno (la circoncisione) dalla nascita di [[Gesù]]. Secondo il [[rito ambrosiano]], la festa viene celebrata nella sesta e ultima domenica di [[Avvento]].
Nella [[Liturgia cattolica|tradizione liturgica]] della [[Chiesa cattolica]] il primo giorno dell'anno solare ([[1º gennaio]]) è tradizionalmente dedicato alla festa di ''Maria Santissima Madre di Dio'', che coincide anche con l'ottavo giorno (la circoncisione) dalla nascita di [[Gesù]]. Secondo il [[rito ambrosiano]], la festa viene celebrata nella sesta e ultima domenica di [[Avvento]].


== Note ==
== Note ==

Versione delle 20:54, 30 lug 2013

Theotókos (in greco Θεοτόκος; in latino Deipara[1] o Dei genetrix) è un titolo della Beata Vergine Maria. Letteralmente significa colei che genera Dio e spesso viene reso in italiano con Madre di Dio. In ordine alla ricorrenza della divina maternità della vergine Maria si può consultare la voce Maria Santissima Madre di Dio.

Definizione del dogma

L'iscrizione indica la Madre di Dio (in greco ΜΡ ΘΥ), in un mosaico nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli.

Nel IV secolo il titolo «Madre di Dio» era ampiamente usato ad Alessandria d'Egitto (uno dei principali centri di elaborazione teologica del cristianesimo antico) ed era conosciuto in tutto l'Impero romano. Fu proclamato dogma dopo la controversia teologica causata dai nestoriani. Nestorio (381-451), Patriarca di Costantinopoli, aveva affermato infatti che Maria non aveva titolo per essere definita «madre di Dio», ma solo «madre di Gesù». La controversia tra Alessandria ed Antiochia fu risolta in un concilio ecumenico.

L'assise si tenne ad Efeso, in Asia Minore, nel 431. Il Concilio di Efeso ribadì che Maria è Madre di Dio. Secondo il concilio, infatti, Gesù Cristo, pur essendo contemporaneamente Dio e uomo - come già aveva affermato in precedenza il concilio di Nicea - , è un'unica persona: le due nature, divina e umana, sono inseparabili, e perciò Maria può essere legittimamente chiamata "Madre di Dio".[2][3][4]

(LA)

«Deiparam [...], non quod Verbi natura Ipsiusque divinitas ortus Sui principium ex sancta Virgine sumpserit, sed quod sacrum illud corpus anima intelligente perfectum ex ea traxerit, cui et Dei Verbum, secundum hypostasim unitum, secundum carnem natum dicitur.»

(IT)

«Madre di Dio [...] non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne.»

La dottrina cristologica del patriarca Nestorio venne rifiutata dal concilio di Efeso perché separava troppo la natura umana di Cristo da quella divina, rischiando - in definitiva - di pensare a Gesù Cristo semplicemente come un uomo "ispirato", "inabitato" dal Verbo di Dio. Il titolo di Theotokos venne quindi confermato dal concilio in opposizione a Nestorio, che gli preferiva il titolo di Christotokos.

Uso del titolo

Nell'Ave Maria, la più tipica preghiera mariana del cristianesimo occidentale, Maria viene invocata col titolo Madre di Dio.

Festa liturgica

Nella tradizione liturgica della Chiesa cattolica il primo giorno dell'anno solare (1º gennaio) è tradizionalmente dedicato alla festa di Maria Santissima Madre di Dio, che coincide anche con l'ottavo giorno (la circoncisione) dalla nascita di Gesù. Secondo il rito ambrosiano, la festa viene celebrata nella sesta e ultima domenica di Avvento.

Note

  1. ^ Cf. Treccani Portale online.
  2. ^ (LA) DS 250.
  3. ^ (LA) CCC 466.
  4. ^ CCC 466.

5. Eirini Artemi, The rejection of the term Theotokos by Nestorius Constantinople http://independent.academia.edu/EIRINIARTEMINationalandCapodistrianUniversityofAthens/Papers/1721697/The_rejection_of_the_term_Theotokos_by_Nestorius_Constantinople

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Cristianesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cristianesimo