Murray Gell-Mann: differenze tra le versioni

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[[George Johnson (scrittore)|George Johnson]] gli ha dedicato ''Strange Beauty: Murray Gell-Mann and the Revolution in 20th-Century Physics'' (Strana bellezza: Murray Gell-Mann e la rivoluzione della fisica nel XX secolo), la più nota biografia dello studioso.

Versione delle 10:28, 1 giu 2013

Murray Gell-Mann
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la fisica 1969

Murray Gell-Mann (New York, 15 settembre 1929) è un fisico statunitense.

Ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1969 per i suoi studi sulla teoria delle particelle elementari.

George Johnson gli ha dedicato Strange Beauty: Murray Gell-Mann and the Revolution in 20th-Century Physics (Strana bellezza: Murray Gell-Mann e la rivoluzione della fisica nel XX secolo), la più nota biografia dello studioso.

Biografia

Nasce a New York da una famiglia di origine ebraica immigrata da Czernowitz (Ucraina).

Ha conosciuto gli anni duri della Grande Depressione e la povertà sofferta a Manhattan. Da piccolo fu un bambino prodigio: aspirava a fare il linguista o l'archeologo ma il padre gli propose di fare l'ingegnere o il fisico. Gell-Mann gli rispose che fisica era l'unico corso alla Columbia Grammar in cui era andato male.

Si è laureato in fisica alla Yale University nel 1948, a soli 19 anni, e ha conseguito il dottorato in fisica presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) nel 1951. È stato professore di fisica presso l'Università di Chicago prima di trasferirsi presso il California Institute of Technology dove ha insegnato dal 1955 al 1993.
Attualmente è professore emerito di fisica teorica presso il Caltech e professore presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università del Nuovo Messico, ad Albuquerque.

Nel 1984 ha fondato il Santa Fe Institute - un istituto non profit di ricerca - a Santa Fe, nel Nuovo Messico, per studiare i sistemi complessi e sviluppare l'insieme di studi interdisciplinari che prende il nome di scienza della complessità.

Gell-Mann è anche un linguista e un collezionista di antichità dell'Asia orientale.

Contributi scientifici

Ha introdotto la cosiddetta eightfold way (letteralmente la via ottupla meglio detta la via dell'ottetto) come mezzo per organizzare coerentemente il gran numero di particelle che erano state trovate sperimentalmente negli anni precedenti. La eightfold way ha stabilito una chiara relazione tra il sistema dei quark e l'algebra astratta. L'algebra che lo scienziato ha utilizzato per esprimere tale relazione è detta SU(3).

Il contributo di Gell-Mann è stato fondamentale anche nello sviluppo del concetto di quark, della conservazione della stranezza (una proprietà intrinseca ai quark che si basa sul loro tipo) durante l'interazione con la forza nucleare forte e il fatto che i quark possiedono una carica che vale ±1/3 o ±2/3. Le interazioni di quark e gluoni con la forza nucleare forte sono governate da una teoria denominata cromodinamica quantistica (QCD: quantum chromodynamics nella dizione inglese).

L'origine del nome Quark

Secondo Murray Gell-Mann, la dizione del nome "quark" (che egli aveva già in mente) gli è stata suggerita da una frase senza senso contenuta nel romanzo Finnegans Wake di James Joyce, che egli stava leggendo al tempo della scoperta:

Three quarks for Muster Mark!
Sure he has not got much of a bark
And sure any he has it's all beside the mark.
James Joyce, Finnegans Wake[1]

Ulteriori dettagli a questo riguardo[2] vengono dati dallo stesso Gell-Mann nel suo libro The Quark and the Jaguar, Adventures in the Simple and the Complex (Il Quark e il Giaguaro, avventure nel semplice e nel complesso).[3]

The Quark and the Jaguar

Gell-Mann ha scritto un libro di divulgazione scientifica intitolato The Quark and the Jaguar, Adventures in the Simple and the Complex (Il Quark e il Giaguaro, avventure nel semplice e nel complesso) in cui ha messo a fuoco sia il concetto di elementarità che quello di complessità. Più in generale egli presenta una netta tendenza alla riflessione filosofica con conseguente teorizzazione del pluralismo ontologico.

Note

  1. ^ J. Joyce, Finnegans Wake, Penguin Books, 19<2 [1939], p. 383.
  2. ^ La citazione originale è la seguente: In 1963, when I assigned the name "quark" to the fundamental constituents of the nucleon, I had the sound first, without the spelling, which could have been "kwork". Then, in one of my occasional perusals of Finnegans Wake, by James Joyce, I came across the word "quark" in the phrase "Three quarks for Muster Mark". Since "quark" (meaning, for one thing, the cry of the gull) was clearly intended to rhyme with "Mark", as well as "bark" and other such words, I had to find an excuse to pronounce it as "kwork". But the book represents the dream of a publican named Humphrey Chimpden Earwicker. Words in the text are typically drawn from several sources at once, like the "portmanteau" words in "Through the Looking-Glass". From time to time, phrases occur in the book that are partially determined by calls for drinks at the bar. I argued, therefore, that perhaps one of the multiple sources of the cry "Three quarks for Muster Mark" might be "Three quarts for Mister Mark", in which case the pronunciation "kwork" would not be totally unjustified. In any case, the number three fitted perfectly the way quarks occur in nature.
  3. ^ M. Gell-Mann, The Quark and the Jaguar: Adventures in the Simple and the Complex, Henry Holt and Co., 1995, p. 180, ISBN 978-0805072532.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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