Numero di gara (automobilismo): differenze tra le versioni

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Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] le varie espressioni delle competizioni automobilistiche usano criteri propri di numerazione, le gare di monoposto tendono a seguire sistemi simili alle Formule minori internazionali, mentre nel campionato [[NASCAR]] i piloti usano sempre lo stesso numero, che diventa il loro identificativo anche fuori dalle piste per fini commerciali e in alcuni casi di piloti di grande successo vengono ritirati e non più assegnati, storico il 43 di "the King" [[Richard Petty]].
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Versione delle 21:19, 5 mag 2013

Il Numero di gara è il numero assegnato alle vetture che partecipano a una competizione per consentirne l'individuazione. In generale, i numeri vengono assegnati ai concorrenti dagli organizzatori di una manifestazione secondo una progressione aritmetica; tuttavia il criterio può essere un altro per rispondere a esigenze specifiche della competizione: ad esempio gli organizzatori della Mille Miglia assegnavano un numero di 4 cifre che corrispondeva all'orario di partenza del concorrente: 2 cifre per l'ora e 2 per i minuti.

Formula 1

Nei vari campionati automobilistici, in origine, il numero veniva assegnato gara per gara dagli organizzatori del singolo evento, ma a partire dai primi anni settanta, in Formula 1, si cominciò ad assegnare, salvo eccezioni, il numero 1 al campione del mondo in carica e dal 1974 si applicò la numerazione fissa, cioè l'assegnazione, a ciascun concorrente, dello stesso numero di gara per tutta la stagione. I numeri furono assegnati a coppie alle varie squadre in base alla classifica costruttori dell'anno precedente:
1 e 2 Lotus, 3 e 4 Tyrrell, 5 e 6 McLaren, 7 e 8 Brabham, 9 e 10 March, 11 e 12 Ferrari, 14 e 15 BRM, 16 e 17 Shadow, 18 e 19 Surtees.
Negli anni seguenti, però, questa regola non fu più ri-applicata, e la numerazione assegnata sarebbe rimasta immutata con l'eccezione dell'assegnazione del numero 1 al campione del mondo uscente e il 2 al suo compagno di squadra; alla squadra che deteneva i numeri 1 e 2 sarebbero stati assegnati i numeri che aveva, in precedenza, la squadra in cui correva il campione uscente, così nel 1975 la McLaren ricevette 1 e 2 e la Lotus 5 e 6. Tuttavia con il ritiro di alcune squadre e l'apparizione di nuove che assumevano nuovi numeri si era arrivati, nel 1983, ad avere una macchina, la Spirit, col numero 40 in presenza di una trentina di macchine partecipanti e molti numeri vacanti; perciò nel 1984 ci fu una prima redistribuzione dei numeri che però non toccò le squadre con maggiore storia sportiva, che in alcuni casi ne facevano una bandiera ad esempio la Ferrari con il "rosso 27" appartenuto a Gilles Villeneuve, ma assegnò i numeri vacanti alle squadre più recenti, rimanendo escluso il 13 per ragioni scaramantiche. In particolare, i numeri 27 e 28 che caratterizzarono le Ferrari dal 1981 al 1995 (con l'eccezione del 1990) erano stati ereditati dalle Williams, con le quali le "rosse" scambiarono l'1 e il 2 tra il 1980 e il 1981.

Berger con la Ferrari numero 28, nel 1995.

Negli anni 1993 e 1994 in mancanza del campione del mondo uscente, la Williams, che aveva vinto i campionati piloti 1992 e 1993 con Nigel Mansell e Alain Prost, corse con i numeri 0 e 2. A condurre la vettura numero zero, per entrambe le stagioni, fu Damon Hill e questi rimangono tuttora gli unici casi di numero zero in Formula 1, a eccezione dei Gran Premi di Canada e Stati Uniti del 1973 in cui lo portò la McLaren di Jody Scheckter. All'inizio della stagione 1996, si decise di tornare all'applicazione del sistema originario: il numero viene da allora apposto in base alla posizione finale in classifica costruttori dell'anno precedente, ad eccezione del numero 1 per il campione del mondo piloti e il 2 al compagno, indipendentemente dalla posizione della squadra nel campionato costruttori.

Nel corso degli anni, i numeri di gara sulle vetture si sono tendenzialmente sempre più rimpiccioliti, per fare posto agli sponsor. Fino al 2001, era obbligatorio per ogni vettura portare il numero di gara sul davanti e su entrambi i lati; dal 2002, i numeri laterali non sono più obbligatori.

Formule minori

Nelle formule minori (Formula 2, Formula 3, ecc.) si tende a seguire il criterio della Formula 1, ma generalmente il campione uscente non partecipa al campionato seguente perché corre in una categoria superiore, quindi i numeri 1 e 2 sono assegnati alla squadra che ha portato alla vittoria il campione uscente.

Rally

Nei Rally il problema della numerazione è sempre stato più complesso perché, non essendo la competizione su un circuito chiuso, si può far partecipare un gran numero di concorrenti (in alcuni casi oltre un centinaio), che vengono suddivisi in base al tipo di automezzo, per gruppi e per classi di cilindrata, inoltre il singolo evento può essere valido per più di un campionato: ad esempio il Rally d'Italia è una delle prove del Campionato del mondo rally ma contemporaneamente è valido per il Campionato italiano rally.
Questo comporta che la maggior parte dei concorrenti partecipano al singolo evento e non a tutti quelli del campionato, quindi la numerazione è necessariamente di competenza degli organizzatori del singolo evento, tuttavia negli ultimi anni, almeno per il campionato mondiale, con la definizione di squadre ufficiali che assicurano la partecipazione di due vetture a tutte le gare si è proceduto ad assegnare i primi numeri a queste vetture con un criterio di tipo formulistico.

Competizioni americane

Negli Stati Uniti le varie espressioni delle competizioni automobilistiche usano criteri propri di numerazione, le gare di monoposto tendono a seguire sistemi simili alle Formule minori internazionali, mentre nel campionato NASCAR i piloti usano sempre lo stesso numero, che diventa il loro identificativo anche fuori dalle piste per fini commerciali e in alcuni casi di piloti di grande successo vengono ritirati e non più assegnati, storico il 43 di "the King" Richard Petty.