Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa: differenze tra le versioni
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* Nella vafanculo scena in cui Romolo e Remo si occupano di contare quante pecore hanno (girata come se si trattasse di un gruppo di [[cowboy]] che portano al pascolo le proprie mandrie), si vede Romolo in sella ad un mulo gridare "Heya! Heya!". Nel fotogramma successivo, si vede Remo accarezzare un agnello ed esclamare "Ha la lana!". Riferimento al vecchio grido di guerra "Eja! Eja! Alalà!" coniato da [[Gabriele D'Annunzio]]. |
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* Nella scena in cui Romolo, Remo e la Lupa sono riuniti con il popolo per il sacrificio dell'agnello agli dei, la Lupa alza la mano destra tesa gridando "Cinque!". I villici rispondono: "A NOI!". Successivamente, la Lupa inizia a fare delle domande, domande a cui i villici rispondono "A NOI!" con la mano tesa nel classico "saluto romano". |
* Nella scena in cui Romolo, Remo e la Lupa sono riuniti con il popolo per il sacrificio dell'agnello agli dei, la Lupa alza la mano destra tesa gridando "Cinque!". I villici rispondono: "A NOI!". Successivamente, la Lupa inizia a fare delle domande, domande a cui i villici rispondono "A NOI!" con la mano tesa nel classico "saluto romano". |
Versione delle 17:08, 3 mag 2013
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 95 min |
Genere | comico |
Regia | Mario Castellacci, Pier Francesco Pingitore |
Soggetto | Mario Castellacci, Pier Francesco Pingitore |
Sceneggiatura | Mario Castellacci, Pier Francesco Pingitore |
Produttore | Mario Cecchi Gori |
Fotografia | Sergio Martinelli |
Montaggio | Alberto Gallitti |
Musiche | Flavio Bocci |
Scenografia | Francesco Vanorio |
Interpreti e personaggi | |
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Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa è un film del 1976 diretto da Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore. Da notare la presenza di Bombolo, nei panni di un romano, alla sua prima prova cinematografica.
Trama
La pellicola è una presa in giro della storia di Romolo e Remo.
I due gemellini vengono abbandonati nel fiume Tevere e vengono allattati ed allevati dalla prostituta Lupa. Da grande, Romolo con il suo fratello minore lotta in continuazione con i vicini volgari per la conquista del territorio ed un giorno decide di fondare Roma e nell'intento uccide Remo.
Divenuto re della città, Romolo governa affiancato da concubine e dalle donne del popolo dei Sabini tra gozzovigli e feste di palazzo.
Curiosità
A circa metà pellicola, nel momento in cui i due fratelli stanno decidendo di fondare Roma, Romolo recita: "Sul palatino ha da fa' er palazzo! Perché io so' io e voi nun siete un cazzo!". La frase è stata ripresa successivamente nel Marchese del Grillo con Alberto Sordi.
Citazioni
Numerose sono le citazioni e i riferimenti al fascismo.
- Nella vafanculo scena in cui Romolo e Remo si occupano di contare quante pecore hanno (girata come se si trattasse di un gruppo di cowboy che portano al pascolo le proprie mandrie), si vede Romolo in sella ad un mulo gridare "Heya! Heya!". Nel fotogramma successivo, si vede Remo accarezzare un agnello ed esclamare "Ha la lana!". Riferimento al vecchio grido di guerra "Eja! Eja! Alalà!" coniato da Gabriele D'Annunzio.
- Nella scena in cui Romolo, Remo e la Lupa sono riuniti con il popolo per il sacrificio dell'agnello agli dei, la Lupa alza la mano destra tesa gridando "Cinque!". I villici rispondono: "A NOI!". Successivamente, la Lupa inizia a fare delle domande, domande a cui i villici rispondono "A NOI!" con la mano tesa nel classico "saluto romano".
- Nella scena in cui Romolo e Remo vedono per la prima volta gli etruschi, li vedono mentre reggono in mano il fascio littorio. Successivamente, Romolo esclama: "'Sti etruschi so' popo fascisti!"