Peltasta: differenze tra le versioni

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Versione delle 03:16, 27 mar 2013


Peltasta tracio.
Peltasta agriano dell'esercito macedone. - IV secolo a.C.

I peltasti erano la fanteria leggera che affiancava gli opliti greci durante le battaglie. Prendono il nome dal classico scudo di legno rivestito di cuoio chiamato pelta.

Storia

I peltasti più esperti e richiesti dell'antica Grecia provenivano dalla Tracia: essi erano riconoscibili da uno scudo ligneo a forma di mezza luna. I peltasti spesso portavano armi da lancio, in particolare giavellotti ma quasi mai scudi grandi (semmai molto piccoli, spesso a forma di mezzaluna, e leggeri che portavano sul gomito del braccio sinistro grandi più o meno come la testa, avendo così libera anche la mano sinistra nella quale tenevano altri giavellotti da lanciare) e elmi poco protettivi (magari di cuoio, raramente di bronzo o in altro metallo).

Per lungo tempo, come i toxotes (arcieri), altro tipo di fanteria leggera greca, furono scartati dagli strateghi greci che, a causa della loro grande velocità in combattimento, li preferivano solo per inseguimenti o agguati ma quasi mai in battaglia. Erano principalmente mercenari e quindi spesso cambiavano schieramento per motivi economici, fu anche per questo che vennero scartati molto a lungo, erano troppo inaffidabili.

Durante le battaglie si muovevano in piccole truppe per soccorrere le falangi di opliti in difficoltà. La loro strategia era quella dell'"attacco e fuga", cioè non essendo in grado di affrontare uno scontro frontale con una serrata formazione di opliti tendevano a colpire di sorpresa lateralmente le falangi nemiche per poi ripiegare velocemente dietro le linee alleate. Avevano due grandi vantaggi rispetto alla fanteria classica greca (cioè oplitica) erano veloci e potevano creare un gran numero di feriti in poco tempo senza essere necessariamente coinvolti in uno scontro corpo a corpo, tuttavia erano molto esposti alle frecce provenienti dai toxotes nemici e non potevano competere neanche per pochissimo tempo contro un disciplinato schieramento di fanteria pesante, ben protetta che vantava anni di addestramento.

Degno di nota un episodio avvenuto nel 390 a.C. circa.

Un reparto dell'esercito spartano in marcia di trasferimento venne sorpreso da un attacco dell'ateniese Ifìcrate, che guidava un battaglione di peltasti. Nello scontro morirono ben 250 Spartani: a parte il numero, comunque non infimo, data la notoria scarsezza di effettivi di cui soffriva Sparta, ciò che destò profonda sensazione fu il fatto che un contingente di opliti spartani, considerati invincibili, fossero stati distrutti in un'imboscata condotta da soldati, considerati di rango inferiore, che basavano la loro efficienza sulla velocità, la sorpresa e la mobilità. Una novità (utile soprattutto in terreni accidentati, in cui la falange oplitica può incrementare la propria potenza con difficoltà) che avrà grandi sviluppi nei decenni che seguiranno e che va, almeno in parte, ascritta al genio militare di Ifìcrate.

Note