Karuta: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:03, 17 mar 2013

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Karuta (かるた) è un nome generico che in Giappone raccoglie vari giochi tradizionali con le carte.

Ecco una lista dei karuta più popolari sia tra i bambini che tra gli adulti:

Uta karuta

Il mazzo di uta karuta (carte delle poesie) è composto da 200 carte, metà delle quali contengono la prima parte di 100 poesie tradizionali chiamate uta, l'altra metà ne contengono la seconda parte. Quest'ultime vengono sparse davanti ai giocatori mentre le altre le raccoglie un lettore che le legge una alla volta, prendendole a caso. Il primo giocatore che prende tra le carte sparse quella che contiene la fine della poesia che il lettore sta leggendo, si aggiudica la carta. Vince naturalmente chi alla fine è riuscito ad accaparrarsi più carte.

Hana karuta

Il mazzo di hana karuta (carte dei fiori) è composto da 48 carte divise in 12 serie. Ogni serie, che rappresenta un mese, è formata da 4 carte su cui sono rappresentati gli uccelli, le farfalle, gli animali terrestri, i fiori o le poesie che tale mese caratterizzano. Il suo complicato regolamento determina quali coppie di carte vadano formate e quali serie vadano completate in modo che si possa proclamare infine il vincitore.

Iroha Karuta

I giapponesi imparano il loro alfabeto sillabico katakana recitando uno scioglilingua formato da 47 sillabe di tale alfabeto (manca solo la n):

irohanihoheto chirinuruwo wakayotareso tsunenaramu uwinookuyama kefukoete asakiyumemishi wehimosesu.

Il mazzo di iroha karuta (carte sillabiche) contiene 96 carte, 48 contengono un proverbio, le altre 48 contengono una scenetta che rappresenta il proverbio, con in alto la sillaba iniziale. Sono rappresentate tutte le sillabe della filastrocca più la sillaba cinese KYÔ, ognuna iniziale di uno dei proverbi. Le carte con la frase scritta vengono distribuite tra i giocatori. Uno di essi scoprirà una alla volta le carte con i disegni. Chi possiede il proverbio corrispondente alla scenetta sorteggiata, dovrà recitarlo ad alta voce. Perde chi rimane con l'ultima carta in mano.

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