Soubrette: differenze tra le versioni
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Versione delle 21:31, 9 mar 2013
Soubrette è un termine francese, derivato dal provenzale soubreto[1] con il significato di servetta, cameriera, "ragazza smorfiosa", che viene utilizzato nel teatro di prosa[2], nell'opéra comique e nell'operetta per indicare i ruoli femminili brillanti, per lo più di servette maliziose, e le rispettive interpreti[3]. Durante il fascismo venne italianizzato in "brillante".
Fu introdotto nel XIX secolo e negli ultimi decenni è stato utilizzato anche nel campo del varietà televisivo.
Nel teatro musicale questi ruoli sono ricoperti da soprani leggeri e, non presentando particolari difficoltà vocali, richiedono grandi capacità attoriali e bella presenza[4].
Un ruolo tipico di soubrette nell'operetta è quello di Valencienne ne La vedova allegra di Franz Lehár[4]. In questa tipologia rientra anche il personaggio di Lisette nella Rondine di Giacomo Puccini, lavoro teatrale al confine tra l'opera lirica e l'operetta[4].
Nel teatro di rivista il termine soubrette indicava una figura femminile in grado di svolgere con versatilità vari ruoli nell'intrattenimento: dalla cantante alla ballerina, dall'attrice drammatica alla "spalla" del comico. Come principale attrazione dello spettacolo di varietà, molte soubrette sono passate dal teatro alla televisione: tra queste, le più celebri sono state Delia Scala, Sandra Mondaini, Lauretta Masiero, Marisa Del Frate.
Attualmente il termine viene anche utilizzato per indicare personalità nate e divenute celebri esclusivamente nel mondo dell'intrattenimento televisivo, ma che non presentano doti di recitazione, di canto o di ballo.