Quito: differenze tra le versioni

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File:La Carolina 7.jpg|Parque La Carolina
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File:Parque_El_Ejido_Quito_Ecuador.JPG|Parco Ejido, Ciclopaseo Domenicad
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Versione delle 15:02, 15 feb 2013

Quito
città
Quito – Stemma
Quito – Bandiera
Quito – Veduta
Quito – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ecuador Ecuador
Provincia Pichincha
CantoneQuito
Amministrazione
SindacoAugusto Barrera
Territorio
Coordinate0°13′00.12″S 78°30′00″W / 0.2167°S 78.5°W-0.2167; -78.5 (Quito)
Altitudine2 763[1] m s.l.m.
Superficie290 km²
Abitanti2 231 705[2] (2010)
Densità7 695,53 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postaleEC170150
Prefisso2
Fuso orarioUTC-5
Nome abitantiquiteña/o
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ecuador
Quito
Quito
Sito istituzionale

San Francisco de Quito, o semplicemente Quito è la capitale dell'Ecuador, capoluogo della Provincia del Pichincha e sede del Distrito Metropolitano de Quito.

È situata sopra il bacino idrografico di Guayllabamba, nella pendenze orientali dello stratovulcano attivo Pichincha, nella parte occidentale delle Ande. Si incontra approssimativamente sulle coordinate 0°15′00″S 78°35′24″W / 0.25°S 78.59°W-0.25; -78.59 e la sua altitudine è di 2850 metri sul livello del mare. È la seconda capitale amministrativa più alta del mondo, dopo La Paz. La sua popolazione è di 2,239,191 abitanti, divisa tra l'area urbana (1,609,418 abitanti) e quella rurale (620,658). (Censimento nazionale del 2010). La città è divisa in 32 unità definite Parroquias, le quali si suddividono in barrios.

La data della sua prima fondazione è incerta; i registri più antichi si trovano nell'hacienda del Inga; tuttavia si pone la sua nascita al 6 dicembre del 1534 con la conquista spagnola. Fu la prima città dichiarata, insieme a Cracovia in Polonia, come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, il 18 settembre 1978. Nel 2008 è stata nominata sede dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur).

Geografia

È situata nella sezione centrosettentrionale del paese, sulla catena andina, a 2.850 m, ai piedi del vulcano Pichincha (4.794 m). Toccata dall'autostrada panamericana, ben collegata col resto del paese tramite servizi di autobus e, più secondariamente per ferrovia, è sede dell'Aeroporto Internazionale Mariscal Sucre. Quito è centro commerciale, industriale (stabilimenti tessili, alimentari e chimici, calzaturifici) e culturale (Università Centrale, del 1787, osservatorio astronomico, musei).

Il suo nome deriva dalla tribù dei Quitus. Divisa in tre parti da due profondi burroni che scendono dal vulcano Pichincha, presenta nel complesso un aspetto moderno, con magnifici parchi.

L'eruzione del Pichincha nel 1999

Clima

Sebbene sorga in prossimità dell'equatore, Quito gode di un clima temperato, con escursioni termiche annue poco accentuate, notti fresche e precipitazioni abbondanti. La stagione secca è breve, dura da giugno a settembre, periodo nel quale le precipitazioni sono scarse, non superando i 70 mm, contro i 150 mm di marzo e i 170 di aprile, i mesi mediamente più piovosi della capitale ecuadoriana. In luglio e agosto la temperatura è leggermente più calda di giorno, mentre nel resto dell'anno la si può definire temperata, le notti sono fresche, nel gennaio del 2006, la temperatura scese eccezionalmente sotto lo zero, arrivando a -2 °C.

Temperature medie
  Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Temperatura media giornaliera (1961-90) (°C) 14.2 14.0 14.3 14.3 14.5 14.5 14.6 15.0 14.8 14.3 14.3 14.4
Giorni di pioggia 10.0 11.0 15.0 15.0 13.0 7.0 5.0 5.0 11.0 14.0 11.0 11.0
Source: Hong Kong Observatory
Chiesa di San Francesco
Vista del centro storico. Sullo sfondo è visibile la Vergine di Quito
 Bene protetto dall'UNESCO
Città di Quito
 Patrimonio dell'umanità
TipoArchitettonico
CriterioC (ii) (iv)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1978
Scheda UNESCO(EN) City of Quito
(FR) Scheda

Storia

Di origine pre-ispanica, fu un centro economico e politico di grande importanza al centro-nord di quello che oggi è il territorio dell'Ecuador dove si sviluppò la cultura quitus (da qui il suo nome). Con l'arrivo degli Inca la città acquisì anche un'importanza militare divenendo il secondo centro politico dell'Impero Inca, distante oltre 2000 km dalla capitale Cuzco, alla quale era unita da un'importante strada. Benché il suo territorio fosse stato annesso all'impero nel 1430, gli Inca non dominarono la popolazione bensì ne rispettarono la cultura, arricchendola e convertendo la città in un grande centro urbano. Il penultimo sovrano Inca, Huayna Capac, passò a Quito gli ultimi anni della sua vita e, secondo una versione contestata, in punto di morte, suddivise il regno in due parti: il figlio Atahuallpa, il suo favorito, si stabilì a Quito che divenne la capitale della parte dell'impero a lui assegnata.

Con l'arrivo degli spagnoli, il generale inca Rumiñahui preferì distruggere la città lasciando solo cenere e nascondendo i tesori in modo che gli invasori europei non trovassero nulla. La storia ispanica di Quito, però, comincia il 24 agosto del 1534 con la fondazione di Santiago de Quito nelle vicinanze di Riobamba, città distrutta dagli indigeni ostili alla conquista e rifondata, da Benalcazar, con il nome di San Francisco de Quito, il 6 dicembre del 1534 dove attualmente sorge, alle falde del vulcano Pichincha. Grazie all'arrivo di numerose comunità religiose la città crebbe rapidamente e si sviluppò acquisendo grande importanza culturale e religiosa.

Fu Quito la prima città americana a organizzarsi in vista dell'indipendenza dalla corona spagnola, il 10 agosto 1809. La città mantenne la sua importanza essendo il nesso tra i "virreinati" di Nueva Granada e il Perù. Con l'indipendenza dalla Spagna divenne uno dei tre centri politici della Grande Colombia nel 1830 e posteriormente, con la dissoluzione di questa, fu riconosciuta come capitale dell'Ecuador.

Monumenti

Quito conta la più ricca e importante collezione di arte coloniale d'America, In effetti la scuola d'arte quitegna fu la più importante della colonia e si evidenzia per artisti indigeni e meticci di grande valore che hanno lasciato una eredità senza paragoni nel nuovo continente. Il centro storico della città ospita 40 chiese e cappelle, 16 convitti e monasteri con i suoi chiostri, 17 piazze, 12 sale capitolari, 12 musei e innumerevoli cortili di straordinaria bellezza.

Fra i monumenti più importati ci sono la chiesa della "Compañia de Jesús", ispirata alla Chiesa del Gesù di Roma, e considerata una delle più importanti opere barocche del Sud America; la chiesa di San Francisco (1534-1650), quella di San Agustin e il complesso di edifici affacciati sulla Plaza Grande: la cattedrale, il palazzo arcivescovile, il palazzo di Carondelet (attuale sede del governo). Il centro storico è di per sé un monumento che dimostra l'abilità e l'origine meticcia da cui proviene la cultura ecuadoriana.

Proprio per l'importanza di questi patrimoni architettonici, l'UNESCO ha dichiarato Quito patrimonio dell'umanità nel 1978.

Piazza San Francisco nel centro storico di Quito

Trasporti

La città è servita dall'Aeroporto Internazionale Mariscal Sucre. Gli abitanti di Quito si spostano prevalentemente in troles, filobus cittadini il cui costo fisso è di 25 centesimi di dollaro (12 cents la tariffa ridotta), e che con varie linee che attraversano la città da nord a sud (e viceversa), e in Ecovìa, autobus alimentati a motore Diesel ecologici, che coprono gran parte della città da sud a nord.

Nella parte sud della città si trova il terminale terrestre di Quitumbe, che collega con un servizio ininterrotto di autobus dalla capitale alle varie destinazioni del centro e del sud dell'Ecuador. Un'altra stazione di autobus, più piccola, è presente nel nord della città e collega Quito con le regioni del nord dell'Ecuador.


Sistema Bike pubblico "BiciQ"

Stazione"BiciQ" Quito

Nel 2012 il sindaco di Quito ha implementato un sistema di noleggio di biciclette pubbliche denominato "BiciQ". Il sistema è composto di 425 biciclette dal design unico, distribuiti in 25 stazioni, situate strategicamente in luoghi vicini ai punti più trafficati, attrazione o interesse commerciale, banca, turistici o studente di accedere al sistema, gli utenti devono registrarsi sul sito www.biciq.gob.ec web e dopo aver pagato 25 dollari all'anno e la firma di un buon uso di carne viene dato un utente, usato per usare moto 07:00-19:00, 365 giorni l'anno. Il campo di applicazione del sistema è in "Hipercentro" tra il centro storico e il campo di "Y" ed espandere il sistema è studiato per il sud e il nord della città. Ogni moto può essere utilizzato per 45 minuti e deve essere consegnato in ogni stagione, se l'utente ha già scontato che il tempo e non ha raggiunto la sua destinazione deve attendere 10 minuti prima di poter accedere di nuovo il sistema.

Pista ciclabile

Il Ciclopaseo è un progetto organizzato dal Ciclopolis, organizzazione locale di promozione per l'uso della bicicletta in città. Il percorso della ciclovia è di 30 km che tagliano la città da nord a sud, ed è chiusa al traffico ogni domenica dalle 8 alle ore 14:00 per consentire il transito a ciclisti e pedoni. Il progetto è gestito in collaborazione con il comune di Quito e scorre per diversi luoghi tipici della città, da Carolina Park, al Parco Ejido, al centro storico di Quito, Avenue Rio Amazonas, e il The Panecillo. [1] L'apertura della pista ciclabile ebbe luogo nell'aprile del 2003, quando il percorso era di 9,5 km e 3.000 persone parteciparono per l'inaugurazione della pista. A quel punto, erano solo Ciclopaseos terrà l'ultima Domenica di ogni mese, ma l'evento è cresciuto in popolarità. In sei mesi la strada era cresciuto a 20 km con 25.000 partecipanti. Il progetto è stato parzialmente ispirato dalla pista ciclabile della capitale colombiana Bogotà, il cui sindaco, Antanas Mockus, pedalò a fianco di Paco Moncayo, sindaco di Quito, nel maggio 2003. Nel mese di ottobre di quell'anno, il Rotary Club di Quito ha omaggiato il progetto con il premio "Premio Rotary Quito Metropolitano". Nel maggio del 2009 il ciclopaseo divenne un evento settimanale che si svolge ogni domenica.

Immagini di Quito

Personalità legate a Quito

Gemellaggi

Città lavoro insieme

Note

  1. ^ Quito fallingrain.com
  2. ^ (ES) PROYECCION DE LA POBLACION-2010, su sthv.quito.gob.ec. URL consultato il 7 settembre.

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Collegamenti esterni

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