Canale di Procida: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Procida flegrea aerea 18-04-05.jpg|right|thumb|300px|La penisola Flegrea e il canale di Procida visti da un aereo. Il sud è in alto. Sulla destra il golfo di Gaeta, a sinistra il golfo di Napoli.]]
[[Immagine:Procida flegrea aerea 18-04-05.jpg|right|thumb|300px|La penisola Flegrea e il canale di Procida visti da un aereo. Il sud è in alto. Sulla destra il golfo di Gaeta, a sinistra il golfo di Napoli.]]


Il '''canale di Procida''' è un [[braccio di mare]] del [[mare Tirreno|Tirreno]] meridionale.
Il '''canale di Procida''' è un braccio di mare del [[Mar Tirreno|Tirreno]] meridionale.
Separa l'[[isola di Procida]] dalla [[penisola Flegrea]], costituendo il punto d'ingresso più settentrionale del [[golfo di Napoli]] e collegandolo al [[golfo di Gaeta]].
Separa l'[[Procida|isola di Procida]] dalla [[penisola flegrea]], costituendo il punto d'ingresso più settentrionale del [[golfo di Napoli]] e collegandolo al [[golfo di Gaeta]].


Il canale ha una lunghezza massima di circa 7 km (in direzione Est - Ovest) per una larghezza minima di circa 3,4 km. L'ingresso da Ovest è delimitato da ''Capo San Martino'' (sulla terraferma) e ''Punta Pioppeto'' (Procida), terminando sul versante napoletano con ''[[capo Miseno]]'' (in terraferma) e ''Punta della Lingua'' (Procida). Punta Pioppeto e Capo Miseno sono dotati di [[faro|fari]] per la [[navigazione costiera]] notturna.
Il canale ha una lunghezza massima di circa 7 km (in direzione Est - Ovest) per una larghezza minima di circa 3,4 km. L'ingresso da Ovest è delimitato da ''Capo San Martino'' (sulla terraferma) e ''Punta Pioppeto'' (Procida), terminando sul versante napoletano con ''[[capo Miseno]]'' (in terraferma) e ''Punta della Lingua'' (Procida). Punta Pioppeto e Capo Miseno sono dotati di [[faro|fari]] per la [[navigazione costiera]] notturna.


La profondità e generalmente bassa, giungendo al massimo a circa 14 - 15 metri nel punto più stretto, con diversi [[scoglio|scogli]] affioranti e [[secca|secche]]; tra queste, in posizione pressoché centrale, la ''Secca del Torrione'', a poco più di 4 m di profondità, con segnalazione luminosa; proseguendo verso ovest, più vicina a Procida, la ''Secca di Marsiglia'', a poco più di 6 metri. La navigazione è dunque interdetta alle navi di maggior [[pescaggio]]; viene tuttavia generalmente percorso dai [[traghetto|traghetti]] e dagli [[Aliscafo|aliscafi]] provenienti dalla terraferma e diretti all'[[isola d'Ischia]].
La profondità e generalmente bassa, giungendo al massimo a circa 14 - 15 metri nel punto più stretto, con diversi [[scoglio|scogli]] affioranti e [[secca di mare|secche]]; tra queste, in posizione pressoché centrale, la ''Secca del Torrione'', a poco più di 4 m di profondità, con segnalazione luminosa; proseguendo verso ovest, più vicina a Procida, la ''Secca di Marsiglia'', a poco più di 6 metri. La navigazione è dunque interdetta alle navi di maggior [[pescaggio]]; viene tuttavia generalmente percorso dai [[traghetto|traghetti]] e dagli [[Aliscafo|aliscafi]] provenienti dalla terraferma e diretti all'[[isola d'Ischia]].


Vi si affacciano i comuni di [[Procida]], [[Monte di Procida]] e [[Bacoli]] (limitatamente alla spiaggia di [[Miliscola]] e Capo Miseno). Il canale è attraversato da numerosi cavi sottomarini per l'energia elettrica e le telecomunicazioni. Nel [[1957]] fu attraversato dal primo [[acquedotto]] sottomarino d'Europa (tra Miliscola e l'isola di Procida).
Vi si affacciano i comuni di [[Procida]], [[Monte di Procida]] e [[Bacoli]] (limitatamente alla spiaggia di [[Miliscola]] e Capo Miseno). Il canale è attraversato da numerosi cavi sottomarini per l'energia elettrica e le telecomunicazioni. Nel [[1957]] fu attraversato dal primo [[acquedotto]] sottomarino d'Europa (tra Miliscola e l'isola di Procida).


Nel [[1799]] fu teatro di un'importante [[battaglia navale]] tra la flotta della [[repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] comandata dall'ammiraglio [[Francesco Caracciolo]] e le navi della marina Anglo-Borbonica di [[Horatio Nelson|Nelson]], documentata in una [[gouache]] di [[Saverio della Gatta]] esposta al [[museo di San Martino]].
Nel [[1799]] fu teatro di un'importante [[battaglia navale]] tra la flotta della [[repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] comandata dall'ammiraglio [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]] e le navi della marina Anglo-Borbonica di [[Horatio Nelson|Nelson]], documentata in una [[guazzo|gouache]] di [[Saverio della Gatta]] esposta al [[museo nazionale di San Martino]].


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 22:51, 25 gen 2013

La penisola Flegrea e il canale di Procida visti da un aereo. Il sud è in alto. Sulla destra il golfo di Gaeta, a sinistra il golfo di Napoli.

Il canale di Procida è un braccio di mare del Tirreno meridionale. Separa l'isola di Procida dalla penisola flegrea, costituendo il punto d'ingresso più settentrionale del golfo di Napoli e collegandolo al golfo di Gaeta.

Il canale ha una lunghezza massima di circa 7 km (in direzione Est - Ovest) per una larghezza minima di circa 3,4 km. L'ingresso da Ovest è delimitato da Capo San Martino (sulla terraferma) e Punta Pioppeto (Procida), terminando sul versante napoletano con capo Miseno (in terraferma) e Punta della Lingua (Procida). Punta Pioppeto e Capo Miseno sono dotati di fari per la navigazione costiera notturna.

La profondità e generalmente bassa, giungendo al massimo a circa 14 - 15 metri nel punto più stretto, con diversi scogli affioranti e secche; tra queste, in posizione pressoché centrale, la Secca del Torrione, a poco più di 4 m di profondità, con segnalazione luminosa; proseguendo verso ovest, più vicina a Procida, la Secca di Marsiglia, a poco più di 6 metri. La navigazione è dunque interdetta alle navi di maggior pescaggio; viene tuttavia generalmente percorso dai traghetti e dagli aliscafi provenienti dalla terraferma e diretti all'isola d'Ischia.

Vi si affacciano i comuni di Procida, Monte di Procida e Bacoli (limitatamente alla spiaggia di Miliscola e Capo Miseno). Il canale è attraversato da numerosi cavi sottomarini per l'energia elettrica e le telecomunicazioni. Nel 1957 fu attraversato dal primo acquedotto sottomarino d'Europa (tra Miliscola e l'isola di Procida).

Nel 1799 fu teatro di un'importante battaglia navale tra la flotta della Repubblica Napoletana comandata dall'ammiraglio Francesco Caracciolo e le navi della marina Anglo-Borbonica di Nelson, documentata in una gouache di Saverio della Gatta esposta al museo nazionale di San Martino.

Voci correlate

Collegamenti esterni