Proto-punk: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Keegan69 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 61: Riga 61:
* [[Lou Reed]]
* [[Lou Reed]]
* [[Jonathan Richman]]
* [[Jonathan Richman]]
* [[Todd Rundrgren]]
* [[Todd Rundgren]]
* [[Patti Smith]]
* [[Patti Smith]]
* [[Rocket from the Tombs]]
* [[Rocket from the Tombs]]

Versione delle 19:54, 12 gen 2013

Proto-punk
Origini stilisticheRock & roll
Garage rock
Hard rock
Glam rock
Pub rock
Rock progressivo
Art rock
Rock sperimentale
Surf rock
Krautrock
Origini culturaliNel Regno Unito e negli Stati Uniti fine anni sessanta.
Strumenti tipiciVoce
Chitarra
Basso
batteria
PopolaritàNel Regno Unito e negli Stati Uniti, tra la metà degli anni sessanta e la metà degli anni settanta.
Generi derivati
Punk rock - Post-punk - Goth rock - New wave - Garage rock revival - Garage punk
Generi correlati
Rock & roll - Glam rock - Garage rock - Hard rock - Pub rock - Proto-metal
Categorie correlate
Gruppi musicali proto-punk · Musicisti proto-punk · Album proto-punk · EP proto-punk · Singoli proto-punk · Album video proto-punk

Proto-punk è un termine usato per definire un certo numero di gruppi che sono stati, tra la metà degli anni sessanta e la metà del decennio successivo, importanti precursori del punk rock, o comunque citati come influenti per lo sviluppo di quel movimento prima della sua effettiva nascita[1].

Non identificando un vero e proprio genere musicale, le band e gli artisti proto-punk, erano contraddistinte da una certa eterogeneità di stili musicali tipici di quel tempo come il glam, il surf, il garage, l'hard rock o il pub rock[1].

Tra le band più significative ricordiamo The Troggs, The Who, The Stooges, Alice Cooper, Pere Ubu, MC5, Monks, David Bowie, Velvet Underground, The Modern Lovers, T-Rex e i New York Dolls.

Diversi gruppi proto-punk ispirarono successivamente anche altre generi musicali successivi come la new wave, il post-punk ed il garage punk.

Storia

Le prime band che possono essere considerate a ragione come progenitori del movimento punk rock sono rintracciabili nella cosiddetta British invasion, movimento musicale che, verso la metà degli anni sessanta, incorporava band come Small Faces, Kinks (i cui singoli You Really Got Me e All Day and All of the Night, vennero descritti come "predecessori del genere tre accordi alla Ramones"[2]) e, soprattutto, gli Who che con brani come I Can't Explain o My Generation buttarono le fondamenta di quella ferocia musicale e di quella postura ribelle tipica del successivo movimento punk.

A partire dal 1966, invece, è dall'altra parte dell'oceano, negli Stati Uniti cioè, che inizia ad emergere quel suono grezzo e quell'atteggiamento da outsider di garage band come i Love e The Seeds che sarebbero poi diventati tra le figure centrali del proto punk.

Sempre negli negli Stati Uniti, nel 1969, vengono pubblicati due album di debutto di due gruppi originari del Michigan, considerati allo stesso modo tra gli archetipi dei dischi proto-punk: Kick Out the Jams degli MC5 e album omonimo degli Stooges. Registrato dal vivo al Grand Ballroom di Detroit, l'album degli MC5, testimonia tutta la capacità del gruppo di portare la loro leggendaria energia sul palco. Come scrisse il critico del Rolling Stone, Lester Bangs:

(EN)

«Most of the songs are barely distinguishable from each other in their primitive two-chord structures. You've heard all this before from such notables as the Seeds, Blue Cheer, Question Mark and the Mysterians, and the Kingsmen. The difference here [...] is in the hype, the thick overlay of teenage-revolution and total-energy-thing which conceals these scrapyard vistas of clichés and ugly noise. [...] I Want You Right Now sounds exactly (down to the lyrics) like a song called I Want You by The Troggs, a British group who came on with a similar sex-and-raw-sound image a couple of years ago (remember Wild Thing?)»

(IT)

«Musicalmente il gruppo è intenzionalmente grezzo ed aggressivamente crudo. Gran parte delle canzoni sono difficilmente distinguibili tra di loro nella loro struttura a due accordi. Avrete sentito tutto questo anche dei the Seeds, Blue Cheer, Question Mark and the Mysterians e dei the Kingsmen. La differenza in questo caso [...] è nella promozione, nella forte sfumatura di rivoluzione adolescenziale ed energia totale che riguarda questo scorcio di iarde di scarti di stereotipi e rumore sgradevole. [...] I Want You Right Now suona esattamente (fino ai testi) come una canzone chiamata I Want You dei The Troggs, un gruppo britannico arrivato un paio di anni fa con una simile immagine di sesso e suono crudo (ricordate Wild Thing?)»

Iggy Pop, il padrino del punk.

The Stooges, prodotto da John Cale, combina invece la brillantezza rock and roll di Chuck Berry con la psichedelia dei The Doors e di Jimi Hendrix e con le oscure sonorità dei Velvet Underground. Le chitarre distorte di Ron Asheton formano un vero e proprio muro del suono contro cui vanno a scontrarsi gli assoli e i riff di chitarra e il canto di Iggy Pop. Pur essendo diventato negli anni un album di culto per aver preceduto e quasi originato il fenomeno punk, all'epoca il disco vendette poco, facendo solo una fugace apparizione alla posizione 106 nella Billboard 200.

Un posto di particolare importanza tra la pletora di gruppi proto-punk è sicuramente ricoperto dai Velvet Underground: precursori di diversi generi rock che avrebbero preso piede nei decenni successivi (new wave, noise, post rock), con il loro uso del feedback, della distorsione e del rumore bianco, con il loro imprevedibile sperimentalismo, la loro tecnica dilettantesca ed il contenuto esplicito e provocatorio delle loro liriche, guadagnarono una "reputazione come primo gruppo underground rock", ispirando molte delle successive band punk.[4] Il loro disco d'esordio, The Velvet Underground & Nico, pubblicato nel 1967, divenne poi uno dei più importanti dischi rock di sempre, ma è soprattutto con il successivo White Light/White Heat, uscito nel 1968, che il gruppo mostra il suo lato più sperimentale e rumoroso.

La prima metà del decennio successivo vide la nascita di diverse band americane il cui stile portava in grembo i germogli del successivo movimento punk: band come i New York Dolls, ad esempio, che prendendo spunto dall'originale impeto del rock and roll degli anni cinquanta svilupparono un personale impianto stilistico che, da lì a poco, sarebbe divenuto celebre come glam rock[5]. Altri influenti gruppi e artisti della scena rock underground di quel periodo furono i Devo, gli The Electric Eels, i Suicide, Patti Smith, Richard Hell, i Television, i Rocket from the Tombs, i Pere Ubu e i The Dead Boys.

Anche in Europa, negli anni settanta, ci furono diverse scene musicali che forniranno uno spunto per molti dei successivi musicisti chiave del movimento punk. In Inghilterra, la scena pub rock, ad esempio, vede la nascita di diverse band proto-punk: Dr. Feelgood, Cock Sparrer e i The 101'ers di Joe Strummer che sarebbe poi stato uno dei fondatori dei The Clash[6]. Gruppi con una sensibilità simile provengono da Düsseldorf, nell'allora Germania dell'Est, dove il gruppo "punk prima del punk" NEU! si forma nel 1971, costruendo la tradizione Krautrock di gruppi come i Can[7]. Una nuova generazione di gruppi garage rock australiana, ispirata soprattutto dai the Stooges e dagli Mc5, si avvicina sempre maggiormente a quello che sarebbe stato chiamato "punk": a Brisbane, i The Saints richiamano al suono grezzo dei britannici Pretty Things, usciti da un tour di successo in Australia e Nuova Zelanda nel 1965[8]. I Radio Birdman, fondati nel 1974 da Deniz Tek, emigrato da Detroit, suonano delle improvvisazioni ad un pubblico piccolo ma fanatico a Sydney.

Alcuni gruppi proto-punk[9]

Voci correlate

Note

  1. ^ a b (EN) Proto-punk, su allmusic.com. URL consultato il 28-01-2010.
  2. ^ Harrington (2002), p. 538
  3. ^ MC5: Kick Out the Jams critica di Lester Bangs, Rolling Stone, 5 aprile 1969.
  4. ^ Taylor (2003), p. 49.
  5. ^ Harrington (2002), p. 538
  6. ^ Robb (2006), p. 51
  7. ^ Neate, Wilson. "NEU!" Trouser Press LLC
  8. ^ Unterberger (2000), p. 18
  9. ^ (EN) Top Artists, su allmusic.com. URL consultato il 28-01-2010.
  Portale Punk: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica punk