Neoclassicismo (musica): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 4: Riga 4:


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
[[File:Rav TdeC.jpg|thumb|250px|Frontespizo della prima edizione di ''[[Le tombeau de Couperin]]'' di [[Maurice Ravel]] ([[1917]])]]
Il neoclassicismo si caratterizza per:
Il neoclassicismo si caratterizza per:



Versione delle 17:24, 24 nov 2012

Il neoclassicismo musicale è un termine che fa riferimento a una corrente della musica colta che si è affermata fra gli anni venti e trenta del Novecento, in opposizione alle sperimentazioni atonali e dodecafoniche; i neoclassici rifiutavano anche le poetiche sentimentalistiche ed espressive proprie della musica romantica, rivolgendosi piuttosto ai grandi modelli sonori e tecnici rinascimentali (Monteverdi, Gesualdo ecc.), barocchi (Bach, Vivaldi ecc.), e classicisti (Mozart, Haydn ecc.).

Per quanto riguarda i soggetti e i libretti musicati, vi è una più ampia attenzione a fonti letterarie antiche, tratte dal mito greco o latino (come ad esempio in Antigone di Arthur Honegger o Edipo Re di Stravinsky), medievale (nei Carmina Burana di Carl Orff) o rinascimentale (Diane de Poitiers di Jacques Ibert).

Caratteristiche

Frontespizo della prima edizione di Le tombeau de Couperin di Maurice Ravel (1917)

Il neoclassicismo si caratterizza per:

  • il recupero della tradizione e del rapporto col pubblico;
  • il superamento delle ingerenze extra-musicali per un ritorno a una forma più pura, autonoma, in cui la musica abbandoni le sue velleità filosofiche o morali per tornare alla sua dimensione autosufficiente e indipendente rispetto ad altre arti o conoscenze, a farsi "gioco", "intuizione", "stile" o Art pour l'Art;
  • un'esigenza di razionalità, oggettività, rigore espressivo, equilibrio della forma, tutte cose che la musica romantica aveva superato nella sua poetica fortemente soggettivizzante, nonché aperta a contaminazioni provenienti da altri campi artistici come la letteratura o la pittura.

In un importante documento del 1920, Ferruccio Busoni aveva definito così la sua idea di neoclassicismo:

«Per nuova classicità intendo il dominio il vaglio e lo sfruttamento di tutte le conquiste ed esperienze precedenti: il raccoglierle in forme solide e belle. [...] Intendo che musica è in sè e per sè musica, e null'altro. [...] Un terzo elemento, non meno importante, è il rinnegamento della sensualità e la rinuncia al soggettivismo (la via verso - il ritrovarsi dell'autore di fronte all'opera - una via di purificazione, un cammino duro, una prova dell'acqua e del fuoco), la riconquista della serenità: non la smorfia di Beethoven e neppure il 'riso liberatore' di Zarathustra, ma il sorriso del saggio, della divinità: msucia assoluta. Non profondità e sentimento e metafisica; ma musica al cento per cento, distillata, non mai nascosta sotto la maschera di figure e concetti presi a prestito da altri campi.[1]»

Realizzazione

Gianfranco Vinay distingue cinque modi in cui i propositi neoclassici vengono realizzati dai diversi compositori:[2]

  1. Rievocazione di una stagione "classica" intesa come mitica età di purezza e di trasparenza linguistica non contaminata da influssi romantico-tedeschi (ad es. "Le tombeau de Couperin" di Maurice Ravel)
  2. Deformazione ironico-grottesca della tradizione (ad es. la "Sonatine Bureaucratique" di Erik Satie)
  3. Restauro di un'opera del passato strumentata e riadattata al gusto moderno (ad es. la "Suite française" di Francis Poulenc)
  4. Parodia nel senso di ricalco di una tradizione classica (ad es. la "Sinfonia Classica" di Prokofiev)
  5. Pastiches collagistici di brani di uno o più autori del passato in suites sinfoniche (ad es. le "Antiche danze per liuto" di Ottorino Respighi).

Prodromi

Il neoclassicismo raggiunge piena affermazione negli anni Venti del Novecento, ma ha illustri precursori ottocenteschi, tra i quali può essere annoverato Johannes Brahms. Con il suo pressoché totale rifiuto della musica a programma, nonché con la sua aspirazione estetica di un ritorno alle scuola organistiche dell'antica tradizione tedesca, a modelli quindi di più posato e riflessivo contegno espressivo e formale, Brahms rappresenterà da un lato la controparte "classicista" o conservatrice della corrente romantica contrapposta alle istanze innovative di Liszt e Wagner, e dall'altro un'alternativa al cromatismo intenso dell'opera wagneriana. Tale distinzione non deve comunque assumere i toni di una netta scissione, in quanto molti studiosi hanno recentemente rilevato notevoli affinità nei trattamenti armonici delle opere di Brahms e Wagner.

Interessanti riscontri ottocenteschi di molte scelte estetiche neoclassiche, sono rilevabili nell'opera Il bello musicale (1859) di Eduard Hanslick, critico musicale che prenderà parte attiva nel dibattito tardo-ottocentesco schierandosi a fianco di Brahms, a sfavore di Bruckner e Wagner, rivendicando l'impossibilità della musica ad esprimere concetti, idee o sentimenti, ad esprimere cioè qualcosa di diverso da sé.

Protagonisti

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Al neoclassicismo aderirono in modo diverso e personale moltissimi compositori del Novecento, anche molto diversi fra loro; fra questi sono da ricordare:

Compositore Opere neoclassiche (selezione) Nazione
Jehan Alain Litanies (1937) Francia
Benjamin Britten Simple Symphony (1934); The Young Person's Guide to the Orchestra (1946) Gran Bretagna
Ferruccio Busoni Italia/Germania
Alfredo Casella Sarabanda op.10 (1908); Due ricercari sul nome B-A-C-H, op.52 (1932); Sinfonia, arioso e toccata op.59 (1936) Italia
Aaron Copland Stati Uniti
Maurice Duruflé Francia
Manuel de Falla Concerto per cembalo e cinque strumenti (1926) Spagna
Paul Hindemith Mathis der maler (1935) Germania
Arthur Honegger Antigone (1924) Francia
Jacques Ibert Diane de Poitiers (1935) Francia
Ernst Krenek Germania/Stati Uniti
Gian Francesco Malipiero Italia
Darius Milhaud Suite d'après Corrette (1937); Sonata sur des thèmes inédits et anonymes de XVIIIe siècle (1944) Francia
Carl Orff Carmina Burana (1936); Catulli Carmina (1943) Germania
Francis Poulenc Concert champêtre (1928); Suite française (1935) Francia
Sergej Prokof'ev Sinfonia Classica (1917) Russia
Maurice Ravel Menuet antique (1895); Le tombeau de Couperin (1917) Francia
Ottorino Respighi Antiche arie e danze per liuto (1917-1931) Italia
Albert Roussel Francia
Dmitrij Šostakovič Russia
Erik Satie Sonatine bureaucratique (1917) Francia
Igor Stravinski Pulcinella (1920); Edipo Re (1927); Le baiser de la fée (1928); Apollon musagète (1928); Sinfonia di Salmi (1930) Russia/Francia
Heitor Villa-Lobos Bachianas brasileiras (1930-1945) Brasile

Bibliografia

In italiano:

  • Guido Salvetti, La nascita del Novecento, Torino, EdT, 1977
  • Gianfranco Vinay, Stravinsky neoclassico. L'invenzione della memoria nel '900 musicale, Venezia, Marsilio, 1987

In inglese:

  • Albright, Daniel (2004). Modernism and Music: An Anthology of Sources. Chicago: University of Chicago Press. ISBN 0-226-01267-0.
  • Busoni, Ferruccio (1957). The Essence of Music, and Other Papers, London: Rockliff.
  • Cowell, Henry (1933). "Towards Neo-Primitivism". Modern Music 10, no. 3 (Marzo–Aprile): 149–53. Ristampato in Essential Cowell: Selected Writings on Music by Henry Cowell 1921–1964, a cura di Richard Carter Higgins e Bruce McPherson, preface by Kyle Gann, 299–303. Kingston, NY: Documentext, 2002. ISBN 978-0-929701-63-9.
  • Keillor, John (2009). "Variations for Orchestra, Op. 31". Allmusic.com website.
  • Prokofiev, Sergey (1991). Short Autobiography, translated by Rose Prokofieva, revised e corrected by David Mather. In Soviet Diary 1927 and Other Writings.Template:Page needed London: Faber and Faber. ISBN 0-571-16158-8
  • Rosen, Charles (1975). Arnold Schoenberg. Modern Masters. New York: Viking Press. ISBN 0-670-13316-7 (cloth) ISBN 0-670-01986-0
  • Samson, Jim (1977). Music in Transition: A Study of Tonal Expansion and Atonality, 1900–1920. New York: W. W. Norton & Company. ISBN 0-393-02193-9.
  • Stravinsky, Igor (1970). Poetics of Music in the Form of Six Lessons, Harvard College, 1942. Cambridge: Harvard University Press. ISBN 0-674-67855-9.
  • Walsh, Stephen (2001). "Stravinsky, Igor", The New Grove Dictionary of Music and Musicians, seconda edizione, a cura di Stanley Sadie e John Tyrrell. London: Macmillan Publishers.
  • Whittall, Arnold (1980). "Neo-classicism", The New Grove Dictionary of Music and Musicians, a cura di Stanley Sadie. London: Macmillan Publishers.
  • Whittall, Arnold (2001). "Neo-classicism", The New Grove Dictionary of Music and Musicians, seconda edizione, a cura di Stanley Sadie and John Tyrrell. London: Macmillan Publishers.

Note

  1. ^ Lettera a Paul Bekker, cit. in Guido Salvetti, La nascita del Novecento, Torino, EdT, 1977, p. 141
  2. ^ Gianfranco Vinay, Stravinsky neoclassico. L'invenzione della memoria nel '900 musicale, Venezia, Marsilio, 1987, p. 21
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica