Guglielmo III del Monferrato: differenze tra le versioni

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'''Guglielmo III degli Aleramici''', marchese di [[Monferrato]] (ca. [[970]] - [[1042]])
'''Guglielmo III degli Aleramici''', marchese di [[Monferrato]] (ca. [[970]] - [[1042]])


Guglielmo III era figlio primogenito di [[Ottone I del Monferrato|Ottone]]. Egli è il terzo marchese con il nome Guglielmo, poiché i precedenti due personaggi (Guglielmo I e Guglielmo II) furono rispettivamente il padre di [[Aleramo del Monferrato|Aleramo]] e il fratello di Aleramo.
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Poco si sa di lui. Molti documenti di allora ne attestano l'intervento per la costruzione di un monastero presso [[Spigno]]. In un altro testo dell'epoca, redatto intorno al [[1014]], Guglielmo e il fratello Riprando donarono molti beni all'abbazia di [[Fruttuaria]]. Tra il [[991]] e il [[1002]] anche la chiesa di [[Acqui Terme]] ricevette alcune donazioni da parte dei marchesi. Guglielmo in tal modo perseguiva la politica religioso-familiare incominciata da Aleramo e che verrà portata avanti anche dai suoi successori.


Nei ''Miracula sancti Bononii'' si ricorda anche la moglie di Guglielmo, Waza, la quale, viene citata mentre è intenta a pregare sulla tomba di san Bononio, abate dei Santissimi Michele e Genuario di [[Lucedio]].
Nell'alleanza anti imperiale entrarono anche [[Uberto il Rosso]] e [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi II di Torino]].


==Politica==
Tra gli alleati sembra nacquero però dei disgudi che li portarono a combattersi aspramente tra loro stessi. [[Vercelli]] venne data alle fiamme. In un trattato di pace tra Guglielmo e Olderico Manfredi, venne concessa in moglie la figlia di questi Adelaide con il figlio di Guglielmo, Enrico.

Guglielmo abbandonò la politica filo imperiale della sua famiglia per intervenire nelle lotte comunali dell'[[Italia]] degli inizi dell'[[XI secolo]]: partecipò ad un'alleanza anti imperiale, cui aderirono anche [[Uberto il Rosso]] e [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi II di Torino]], alla cui testa stava il vescovo Leone di Vercelli.

Tra gli alleati sembra nacquero però dei disgudi che li portarono a combattersi aspramente tra loro stessi. Leone attaccò [[Santhià]], ove resiedeva Guglielmo il quale, per vendicarsi dell'attacco del vescovo, assediò [[Vercelli]], che poi venne data alle fiamme. In un trattato di pace tra Guglielmo e Olderico Manfredi, venne concessa in moglie la figlia di questi Adelaide con il figlio di Guglielmo, Enrico.


Quando tutti gli alleati si furono appacificati con l'Impero, Guglielmo continuò a combattere ma le cose per lui si misero evidentemente male: [[Corrado II del Sacro Romano Impero|Corrado II]] distrusse la sua fortezza in [[Valle Orba]].
Quando tutti gli alleati si furono appacificati con l'Impero, Guglielmo continuò a combattere ma le cose per lui si misero evidentemente male: [[Corrado II del Sacro Romano Impero|Corrado II]] distrusse la sua fortezza in [[Valle Orba]].


Guglielmo III morì nel [[1042]], probabilmente prima del [[29 gennaio]], quando Enrico, figlio di Guglielmo, lo cita in un atto in cui dona alcune terre alla chiesa di [[Torino]].
Guglielmo III morì nel [[1042]].



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Versione delle 20:38, 7 nov 2006

Guglielmo III degli Aleramici, marchese di Monferrato (ca. 970 - 1042)

Guglielmo III era figlio primogenito di Ottone. Egli è il terzo marchese con il nome Guglielmo, poiché i precedenti due personaggi (Guglielmo I e Guglielmo II) furono rispettivamente il padre di Aleramo e il figlio di Aleramo.

Poco si sa di lui. Molti documenti di allora ne attestano l'intervento per la costruzione di un monastero presso Spigno. In un altro testo dell'epoca, redatto intorno al 1014, Guglielmo e il fratello Riprando donarono molti beni all'abbazia di Fruttuaria. Tra il 991 e il 1002 anche la chiesa di Acqui Terme ricevette alcune donazioni da parte dei marchesi. Guglielmo in tal modo perseguiva la politica religioso-familiare incominciata da Aleramo e che verrà portata avanti anche dai suoi successori.

Nei Miracula sancti Bononii si ricorda anche la moglie di Guglielmo, Waza, la quale, viene citata mentre è intenta a pregare sulla tomba di san Bononio, abate dei Santissimi Michele e Genuario di Lucedio.

Politica

Guglielmo abbandonò la politica filo imperiale della sua famiglia per intervenire nelle lotte comunali dell'Italia degli inizi dell'XI secolo: partecipò ad un'alleanza anti imperiale, cui aderirono anche Uberto il Rosso e Olderico Manfredi II di Torino, alla cui testa stava il vescovo Leone di Vercelli.

Tra gli alleati sembra nacquero però dei disgudi che li portarono a combattersi aspramente tra loro stessi. Leone attaccò Santhià, ove resiedeva Guglielmo il quale, per vendicarsi dell'attacco del vescovo, assediò Vercelli, che poi venne data alle fiamme. In un trattato di pace tra Guglielmo e Olderico Manfredi, venne concessa in moglie la figlia di questi Adelaide con il figlio di Guglielmo, Enrico.

Quando tutti gli alleati si furono appacificati con l'Impero, Guglielmo continuò a combattere ma le cose per lui si misero evidentemente male: Corrado II distrusse la sua fortezza in Valle Orba.

Guglielmo III morì nel 1042, probabilmente prima del 29 gennaio, quando Enrico, figlio di Guglielmo, lo cita in un atto in cui dona alcune terre alla chiesa di Torino.


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