Network society: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:28, 29 lug 2012

Il termine network society (letteralmente: «società di reti», ma in italiano si preferisce utilizzare l'originale inglese) fu coniato da Jan van Dijk nel suo libro De Netwerkmaatschappij del 1991 (originariamente scritta in nederlandese, l'opera è stata tradotta in inglese con il corrispondente titolo di The Network Society, pubblicata una prima volta nel 1999 e riedita nel 2006), e da Manuel Castells nel suo The Network Society, prima parte della trilogia dell'autore intitolata The Information Age, del 1996.

Nel 1978, James Martin utilizzò un termine analogo, wired society (in inglese, wire indica un filo elettrico), ad indicare una società connessa da reti (networks) di telecomunicazioni e comunicazioni di massa. Anche Barry Wellman e l'équipe di Roxanne Hiltz e Murray Turoff hanno contribuito, con i propri lavori, allo sviluppo del concetto della network society.

Van Dijk definisce la network society come una società in cui una combinazione di network sociali e reti di mass-media dà forma alla propria modalità organizzativa e alle più importanti strutture a tutti i livelli (individuale, organizzativo e sociale). L'autore compara questo tipo di società a una società dei mass-media plasmata da gruppi, organizzazioni e comunità («masse»), la cui organizzazione è basata sulla presenza fisica.