Raimondo Rubí: differenze tra le versioni
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Fu un religioso consacrato dell'[[Ordine Certosino]] e fu vescovo in [[Catalogna]]<ref>G. Bentivegna, ''Dal riformismo muratoriano alle filosofie del Risorgimento: contributi alla storia intellettuale della Sicilia'', 1999, p. 175</ref>. Ebbe vincoli di parentela con i [[Paternò (famiglia)|Paternò-Castello]] e fu indicato come vescovo di Catania dall'imperatore [[Carlo VI]]. Arrivò a Catania il 21 febbraio 1728, ma morì 11 mesi dopo a 64 anni<ref>F. Ferrara, ''Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII'', 1829, p. 231-232</ref> e fu sepolto nella [[Cattedrale di Catania]]. Fu un personaggio di alta valenza culturale, come mostrano i sentiti elogi funebri, che poi furono pubblicati a stampa<ref>N.M. Ricciuli, ''Le statue della Virtù d'intorno al sepolcro dell'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Fra D. Raimondo Rubì e Boxades Certosino Vescovo di Catania, Gran Cancelliere dell'Almi Studj di tutto il Regno di Sicilia, Assistente al Sacro Soglio Pontificio, e del Consiglio di S.C.C.M. Orazione funebre recitata per le sue Solenni Essequie celebrate nel Duomo della suddetta Città lì 20 gennaio 1729''(cfr. G. Bentivegna, ''cit.'')</ref>. |
Fu un religioso consacrato dell'[[Ordine Certosino]] e fu vescovo in [[Catalogna]]<ref>[http://books.google.it/books?id=HoV4Gmo-as0C&pg=PA75&lpg=PA75&dq=Raimondo+Rub%C3%AD&source=bl&ots=mQ2TQP6zEF&sig=lx1ZXOG5kitzh5CoCW2HUWL_MVw&hl=it&sa=X&ei=5Hk5T_SrCrLZ4QSrzKGhCw&ved=0CC4Q6AEwAQ#v=onepage&q=Raimondo%20Rub%C3%AD&f=false G. Bentivegna, ''Dal riformismo muratoriano alle filosofie del Risorgimento: contributi alla storia intellettuale della Sicilia'', 1999, p. 175]</ref>. Ebbe vincoli di parentela con i [[Paternò (famiglia)|Paternò-Castello]] e fu indicato come vescovo di Catania dall'imperatore [[Carlo VI]]. Arrivò a Catania il 21 febbraio 1728, ma morì 11 mesi dopo a 64 anni<ref>[http://books.google.it/books?id=oBA5AAAAcAAJ&pg=PA231&lpg=PA231&dq=Raimondo+Rub%C3%AD&source=bl&ots=Ag35hLMoK4&sig=neM5foxzXmBR7ZPfDB6Y78SY8Jw&hl=it&sa=X&ei=iHg5T47ID4b44QT9kqmhCw&ved=0CDgQ6AEwBQ#v=onepage&q=Raimondo%20Rub%C3%AD&f=false F. Ferrara, ''Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII'', 1829, p. 231-232]</ref> e fu sepolto nella [[Cattedrale di Catania]]. Fu un personaggio di alta valenza culturale, come mostrano i sentiti elogi funebri, che poi furono pubblicati a stampa<ref>N.M. Ricciuli, ''Le statue della Virtù d'intorno al sepolcro dell'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Fra D. Raimondo Rubì e Boxades Certosino Vescovo di Catania, Gran Cancelliere dell'Almi Studj di tutto il Regno di Sicilia, Assistente al Sacro Soglio Pontificio, e del Consiglio di S.C.C.M. Orazione funebre recitata per le sue Solenni Essequie celebrate nel Duomo della suddetta Città lì 20 gennaio 1729''(cfr. G. Bentivegna, ''cit.'')</ref>. |
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Versione delle 23:35, 13 feb 2012
Template:Vescovo della Chiesa Cattolica Raimondo Rubí y Boxadors, (o anche Rubí e Boxades) (1665 – Catania, 20 gennaio 1729), è stato un vescovo cattolico italiano. Fu un religioso consacrato dell'Ordine Certosino e fu vescovo in Catalogna[1]. Ebbe vincoli di parentela con i Paternò-Castello e fu indicato come vescovo di Catania dall'imperatore Carlo VI. Arrivò a Catania il 21 febbraio 1728, ma morì 11 mesi dopo a 64 anni[2] e fu sepolto nella Cattedrale di Catania. Fu un personaggio di alta valenza culturale, come mostrano i sentiti elogi funebri, che poi furono pubblicati a stampa[3].
Note
- ^ G. Bentivegna, Dal riformismo muratoriano alle filosofie del Risorgimento: contributi alla storia intellettuale della Sicilia, 1999, p. 175
- ^ F. Ferrara, Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII, 1829, p. 231-232
- ^ N.M. Ricciuli, Le statue della Virtù d'intorno al sepolcro dell'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Fra D. Raimondo Rubì e Boxades Certosino Vescovo di Catania, Gran Cancelliere dell'Almi Studj di tutto il Regno di Sicilia, Assistente al Sacro Soglio Pontificio, e del Consiglio di S.C.C.M. Orazione funebre recitata per le sue Solenni Essequie celebrate nel Duomo della suddetta Città lì 20 gennaio 1729(cfr. G. Bentivegna, cit.)
Bibliografia
- F. Ferrara, Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII, 1829