Seleucia al Tigri: differenze tra le versioni

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Seleucia (in greco: Σέλεύχεια), antica cittá fondata da Seleuco I Nicatore sulla riva destra del fiume Tigri in una confluenza con un canale che lo metteva in comunicazione con l'altro grande fiume mesopotamico, l'Eufrate. Intorno al 310 a.C., divenne per qualche tempo la capitale occidentale di uno dei regni (Regno Seleucide) formatisi alla morte di Alessandro Magno.
Per la sua collocazione e per distinguerla da altre cittá con nome analogo, é anche conosciuta come Seleucia sul Tigri. Dopo una prima fase di dominazione ellenistica, dove notevole fu la fioritura in molti campi (urbanistico, culturale, commerciale e artistico), venne occupata, intorno al 140 a.C., da Mitridate I re dei Parti formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata Ctesifonte sulla parte direttamente opposta del fiume Tigri. Contesa dai Romani che la incendariono e la conquistarono durante l'assedio portato dall'imperatore Traiano nel 117, fu teatro continuo di scontri che determinarono passaggi della cittá da una parte all'altra, cosa che portò alla distruzione dell'abitato, avvenuta nel 164 da parte delle legioni inviate in quella regione dagl'imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero.
Rifondata dal re persiano Ardrashir I, in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in Veh Ardrashir non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli passati.
Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella localitá detta Tell Omar (30 Km. da Baghdad), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi (1927), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi.
Perticolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il 1964 ed il 1989 dalla missione archeologica dell'Universitá di Torino che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come le 30.000 sigillature ritrovate in quello che era l'archivio della cittá.