Codolo: differenze tra le versioni

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* [[Giuseppe Rosaroll|Rosaroll-Scorza, Giuseppe]] ([[1814]]) [e] Grisetti, Pietro, ''La scienza della scherma esposta dai due amici il barone Rosaroll Scorza commendatore dell'ordine reale delle Due Sicilie, maresciallo di campo ecc. e Pietro Grisetti capo di battaglione del I.mo reggimento dell'artiglieria'', Napoli, nella Stamperia Reale [http://books.google.com/books?id=XegYAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false].
* [[Giuseppe Rosaroll|Rosaroll-Scorza, Giuseppe]] ([[1814]]) [e] Grisetti, Pietro, ''La scienza della scherma esposta dai due amici il barone Rosaroll Scorza commendatore dell'ordine reale delle Due Sicilie, maresciallo di campo ecc. e Pietro Grisetti capo di battaglione del I.mo reggimento dell'artiglieria'', Napoli, nella Stamperia Reale [http://books.google.com/books?id=XegYAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false].
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Versione delle 14:58, 18 nov 2011

Il codolo (códolo) è la parte piatta terminale della lama di un'arma bianca manesca del tipo spada o coltello, atta ad assicurarne l'ammanicamento nell'impugnatura, chiusa terminalmente dal pomolo o ribattuta contro l'impugnatura medesima.

Storia

Il codolo fu un'invenzione dell'Età del Ferro.
Nei coltelli dell'Età della Pietra, la lama e l'impugnatura erano un tutt'uno, ricavati dal medesimo blocco di pietra (es. selce) e distinti solo, forse, dalla presenza di una copertura della "manica" che ne rendesse più agevole la presa: una striscia di cuoio o tessuto avvolgente come una fascia la superficie ignea. La nascita della daga e, fondamentalmente, della spada durante l'Età del Rame segnò il primo passo verso una detta differenziazione tra la lama e quella protuberanza finale che doveva garantirne l'ammanicamento. La realizzazione, a parte rispetto alla lama, di una vera e propria impugnatura che con essa doveva poi dialogare in pianta stabile costrinse l'armaiolo a predisporre in modo adeguata quella parte non affilata della lama destinata ad essere chiusa dall'impugnatura. Le spade dell'Età del Bronzo avevano lama terminante in una piastra o "lingua" di metallo traforato destinata a combaciare con la manica, a sua volta realizzata in metallo traforato, onde poi esservi assicurata dall'applicazione di chiodi o rivettini.

Fu solo con le spade celtiche che nacque il codolo vero e proprio. Gli armaioli di La Tène realizzarono armi bianche manesche dalla cui lama, più precisamente dal "forte" della lama, dipartiva non più una piastrina traforata bensì un vero e proprio artiglio (in lingua inglese il codolo è ancora oggi indicato con il vocabolo tang, i.e. "artiglio") destinato ad essere chiuso tra le componenti lignee o metalliche della manica. Questa lunga e sottile cuspide di ferro veniva poi assicurata all'impugnatura ribattendolo contro di essa o incastrandola in un bottone terminale: conseguentemente all'invenzione del codolo si originò così il pomolo della spada.

Etimologia

Il vocabolo "codolo" veniva inizialmente utilizzato in lingua italiana per indicare il prolungamento dei una forchetta o di un cucchiaio costituentene il manico.

«CÓDOLO la parte di un cucchiaio e di una forchetta (che rassomiglia a una CÓDA), con cui si tengono in mano per adoperarli.»

La lingua metallica della lama di un'arma bianca incastonata nell'impugnatura veniva invece indicata come "coda" per il coltello o "spiga" per la spada.

«Spica della lama si dice la coda della medesima, ed è quel pezzo di ferro, che passa per la impugnatura, e pomo a somiglianza della coda del Coltello, che passa pe'l suo manico.»

Descrizione

Note

Bibliografia

  • Rosaroll-Scorza, Giuseppe (1814) [e] Grisetti, Pietro, La scienza della scherma esposta dai due amici il barone Rosaroll Scorza commendatore dell'ordine reale delle Due Sicilie, maresciallo di campo ecc. e Pietro Grisetti capo di battaglione del I.mo reggimento dell'artiglieria, Napoli, nella Stamperia Reale [1].

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