Transetto: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:54, 12 nov 2011

Pianta schematica di una cattedrale: il transetto è la zona più scura

Il transetto, negli edifici di culto cristiani, corrisponde a un corpo architettonico che interseca perpendicolarmente all'altezza del presbiterio la navata centrale o tutte le navate. Ha in genere la stessa altezza della navata centrale e può essere diviso a sua volta in più navate (solitamente tre).

Il nome deriva dal latino trans (oltre) e saeptum (recinto): con ciò s'intende indicare il braccio che interseca trasversalmente quello longitudinale della basilica cristiana, ai due terzi o al termine dello stesso, costituendo così simbolicamente la forma di una croce.

In origine, la tipologia più diffusa, specialmente in area orientale, era la pianta a croce greca, con navata e transetto che si sviluppano per uguale lunghezza: la croce che ne risulta traccia pertanto quattro bracci identici fra loro; ne è un esempio la Basilica di San Marco a Venezia, che risente di influenze orientali, specialmente bizantine. Più tardi, con grande fortuna in Occidente, si impose il modello a croce latina, caratterizzato dal braccio inferiore notevolmente più esteso rispetto a tutti gli altri. La croce latina viene definita immissa, se il transetto è ai due terzi del corpo longitudinale; commissa, se è al suo termine (come nella Basilica di San Pietro in Vaticano d'età costantiniana).

All'incrocio tra navata e transetto si trova spesso un elemento decorativo o strutturale, atto a sottolineare il ruolo architettonico svolto dallo stesso; non è raro, infatti, specie in età medievale, che l'altare maggiore si trovi proprio in tale corrispondenza. Esso può assumere le forme di una cupola (è il caso del Duomo di Milano), una torre (come nella Cattedrale di Salisbury) o di una guglia (si veda Notre Dame a Parigi).

L'orientamento della navata trasversale, cioè il transetto, è determinato da quello principale della navata centrale, che prevedeva originariamente la facciata a Ovest e l'abside ad Est, seguendo cioè il corso del sole. In questa configurazione, comune in Italia fino al XIII secolo, la chiesa veniva detta orientata.

Le potenzialità della struttura, che interrompe le serie strutturali della navata, generalmente articolate in cappelle laterali o navate minori illuminate da finestroni, vengono spesso sfruttate per favorire l'ingresso e l'uscita dei fedeli dall'edificio: ecco allora apparire, anche in corrispondenza del transetto, maestose facciate, spesso ricche di richiami ornamentali e architettonici alla facciata principale, e portali laterali, solitamente in corrispondenza delle singole navate in cui è suddivisa la navata trasversale.

Nel Medioevo, soprattutto in Francia ed Inghilterra, il transetto può assumere forme grandiose a tre navate o addirittura essere doppio. In quest'ultimo caso, una navata trasversale di altezza e lunghezza minori rispetto alla principale e al transetto maggiore si colloca tra quest'ultimo e l'abside, dando luogo ad una pianta a croce ortodossa.