Verrio Flacco: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Luckas-bot (discussione | contributi)
m r2.7.1) (Bot: Aggiungo: uk:Веррій Флакк
Fasti Praenestini Massimo n1.jpg
Riga 20: Riga 20:


== Biografia ==
== Biografia ==
[[File:MNR - Fasti praenestini 1010401.JPG|thumb|[[Museo Nazionale Romano]], i ''Fasti Praenestini'']]
[[File:Fasti Praenestini Massimo n1.jpg|thumb|[[Museo Nazionale Romano]], i ''Fasti Praenestini'']]
Fonte prima per ricostruirne la vita e l'opera è il ''De grammaticis et rhetoribus'' di [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] (§ 17). Come altri grammatici era un [[liberto]], ma non si conosce il nome del suo ''[[patronus]]''. Ignota è anche la sua terra di origine, ma si suppone però che fosse di [[Preneste]]. Svetonio infatti afferma che, non solo in quella città gli furono tributati onori e gli fu dedicata una statua, ma fu lo stesso Verrio Flacco a riordinare i [[Fasti praenestini]].
Fonte prima per ricostruirne la vita e l'opera è il ''De grammaticis et rhetoribus'' di [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] (§ 17). Come altri grammatici era un [[liberto]], ma non si conosce il nome del suo ''[[patronus]]''. Ignota è anche la sua terra di origine, ma si suppone però che fosse di [[Preneste]]. Svetonio infatti afferma che, non solo in quella città gli furono tributati onori e gli fu dedicata una statua, ma fu lo stesso Verrio Flacco a riordinare i [[Fasti praenestini]].



Versione delle 05:52, 26 set 2011

Verrio Flacco, Verrius Flaccus (... – ...), è stato un grammatico romano, vissuto tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del successivo (una datazione 50 a.C.20 sembra molto verosimile).

Biografia

Museo Nazionale Romano, i Fasti Praenestini

Fonte prima per ricostruirne la vita e l'opera è il De grammaticis et rhetoribus di Svetonio (§ 17). Come altri grammatici era un liberto, ma non si conosce il nome del suo patronus. Ignota è anche la sua terra di origine, ma si suppone però che fosse di Preneste. Svetonio infatti afferma che, non solo in quella città gli furono tributati onori e gli fu dedicata una statua, ma fu lo stesso Verrio Flacco a riordinare i Fasti praenestini.

Come insegnante, egli introdusse un nuovo sistema educativo. A differenza dei suoi colleghi, che prediligevano un tipo di apprendimento passivo da parte degli studenti, Verrio Flacco ne utilizzava uno basato sulla competizione e la promessa di un premio (di solito un libro di valore) per il vincitore. Questo sistema, per i tempi certo innovativo, gli valse grande fama, tanto che lo stesso Augusto lo scelse come precettore dei suoi figli.

Opere

Nulla dice Svetonio sulle opere di Verrio Flacco. Soltanto un accenno indiretto permette di stabilire che scrisse dei libri sull'ortografia: nel paragrafo 19, infatti, è ricordato che Scribonio Afrodisio [Verrii Flacci] libris de orthographia rescripsit ("replicò ai libri sull'ortografia di Verrio Flacco").

In realtà si conoscono i titoli e si possiedono frammenti di altri suoi scritti:

  • Res memoria dignae, un'opera antiquaria citata da Aulo Gellio;
  • Saturnus, altra opera antiquaria sui Saturnalia;
  • Res Etruscae;
  • De obscuris Catonis, di argomento filologico.

L'opera più importante è però il De verborum significatu, il prodotto più completo ed erudito dell'antica lessicografia latina. Il testo è a noi noto grazie al compendio che ne fece Festo (II secolo) e il successivo compendio di Festo operato da Paolo Diacono (VIII secolo). Da entrambi è possibile apprendere il carattere e la struttura dell'originaria opera di Verrio Flacco. Si trattava di un "vocabolario" di termini rari e eruditi, ordinati alfabeticamente e corredati di citazioni di autori precedenti utili a capirne contesto e significato. Quasi certamente l'opera non è completa, poiché, mentre la prima parte rispetta rigorosamente il criterio alfabetico, la seconda contiene termini in ordine sparso, inseriti dall'autore via via che li incontrava nelle sue letture: è questo il segnale rivelatore che Verrio Flacco non ebbe il tempo di procedere ad una completa revisione del suo testo.

Bibliografia

  • Grammaticae Romanae Fragmenta, ed. I. Funaioli, Lipsiae 1907, pp. 509-523.
  • Suetonius, De grammaticis et rhetoribus, ed. R. A. Kaster, Oxford, Clarendon Press, 1995, pp. 190-196.

Collegamenti esterni