Scuola di ladri - Parte seconda: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:25, 3 set 2011

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Paese di produzioneItalia
Durata92 min
Generecomico
RegiaNeri Parenti
SoggettoFranco Castellano, Franco Marotta, Giuseppe Moccia, Laura Toscano, Neri Parenti
SceneggiaturaFranco Marotta
Neri Parenti
Laura Toscano
ProduttoreMario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori
FotografiaAlessandro D'Eva
MontaggioSergio Montanari
MusicheBruno Zambrini
ScenografiaFranco Velchi
CostumiCristiana Lafayette
Interpreti e personaggi

Scuola di ladri parte seconda è un film del 1987 diretto da Neri Parenti. È il seguito di Scuola di ladri.

Il film, rispetto al precedente è più composto nella sceneggiatura e presenta un messaggio psicologico: non fare agli altri ciò che non vorresti venga fatto a te (stavolta, dopo l'ennesimo raggiro da parte di Aliprando, sono i nipoti che lo fregano nascosti sotto una sagoma a forma di squalo. Nel film manca Amalio, interpretato da Lino Banfi. Per spiegare la sua assenza si dice che sia in Argentina a rubare l' "argento". Entra nel cast, invece, Susanna Siraghi, interpretata da Florence Guérin, falsa figlia di Amalio.

Trama

Usciti rispettivamente dal manicomio criminale e dal carcere, Egisto (Massimo Boldi) e Dalmazio (Paolo Villaggio) riprendono a cimentarsi in vari furtarelli, senza troppo successo, finendo a rincontrarsi nel tentativo di svaligiare, entrambi, senza riuscirci, la stessa casa. Entrambi però ricevono un telegramma da Amalio, emigrato in Argentina, che li informa di stare per arrivare a Roma per compiere un furto insieme; all'aeroporto però i due prima incontrano il losco "Zio" Aliprando (Enrico Maria Salerno), che chiede perdono per aver rubato la loro parte dei profitti, spacciandosi per cieco, con il quale però non vogliono avere più niente a che fare e poi Susanna (Florence Guérin), la figlia di Amalio, che comunica ai due l'arresto del padre al momento dell'imbarco sull'aereo e di volere la parte di bottino del loro ultimo colpo spettante al padre. Essendo sia Egisto che Dalmazio al verde, decidono di entrare in società con Susanna progettando un furto ad un furgone portavalori che però si rivelerà l'ennesimo fallimento e i tre decidono di riaffidarsi alla guida dello Zio Aliprando. Di nuovo sotto la guida del losco Zio e alle sue regole (il 50% a lui e il 50% diviso tra di loro) i tre porteranno a termine una rapina da 300 milioni di lire su un treno portavalori come finanziamento per il furto di alcuni gioielli su una nave per il valore di 30 miliardi di lire. Con un falso telegramma, che annuncia la morte di Amalio, Aliprando fa partire Susanna per l'Argentina convincendo Egisto e Dalmazio che meglio dividersi 15 miliardi in due che in tre. Imbarcatisi clandestinamente sulla nave e sfuggiti ad un corpulento marinaio i 2 cugini riescono ad impossessarsi, non senza qualche imprevisto, dei gioielli, ma sulla nave c'è pure Susanna, mai partita per l'Argentina, anche perché non è la figlia di Amalio, che spacciandosi per un agente di una compagnia assicurativa obbliga i due ad aiutarla ad incastrare lo Zio Aliprando, salvo poi abbandonarli in mezzo al mare. In realtà Susanna è in combutta con Aliprando e che anche questa volta crede di essere riuscito a fregare i "nipotini", invece Egisto e Dalmazio riusciranno a prendersi la vendetta rubando i gioielli dalla piscina dove lo "Zio" li aveva gettati nascondendosi dentro una sagoma di un finto squalo.

Collegamenti esterni

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